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Dragon's Dogma 2: un gradito ritorno alle origini?

Dall'uscita nel 2013, The Elder Scrolls Online si è più volte modificato e rinnovato, fino a trovare una condizione di stabilità con la formula "buy to play" (senza quindi obbligare all'acquisto di un abbonamento mensile) e con molti contenuti realizzati per un'utenza appassionata di avventure per giocatore singolo. Come abbiamo più volte ribadito durante la recensione delle espansioni Summerset e Elsweyr, il titolo di ZeniMax Online ha tuttavia imboccato una strada praticamente impossibile da percorrere: cercando di essere allo stesso tempo un gioco di ruolo in rete e un'avventura in singleplayer si sono infatti creati problemi e dissonanze molto fastidiosi. La nuova espansione più recente, chiamata Dragonhold e pensata per concludere il periodo noto come la "Stagione del Drago", non fa purtroppo eccezione.
Dragonhold si ambienta nella regione di Pellitine, situata nella parte sud di Elsweyr. La patria dei Khajiiti continua ad essere minacciata dalla forza distruttiva di alcuni draghi, che di recente hanno messo a rischio la sicurezza della capitale Senchal. Già debilitata da un grande incendio scoppiato per tentare di mettere fine ad una virulenta epidemia diversi anni prima, Senchal vive in uno stato di assoluta povertà, incapace di dare asilo ai numerosi rifugiati che provengono dalle campagne, e di garantire la sicurezza dalle incursioni di pirati e banditi.
Il giocatore viene quindi contattato da Sai Sahan, membro dell'ordine Dragonguard, una élite di guerrieri che un tempo si opponevano ai grossi bestioni alati, ma che con il passare dei secoli è scomparsa quasi del tutto. La missione che gli viene affidata è quella di ricostituire l'ordine reclutando dei compagni di fortuna e dare la caccia ad un drago di nome Laatvulon. La pericolosa creatura può però contare sul supporto di un gruppo di cultisti che si fa chiamare Order of the New Moon, starà dunque al protagonista scoprire cosa sta tramando il manipolo di invasati e riportare la pace nella regione.
La nuova avventura di Dragonhold non si collega direttamente con Elsweyr, ma ne riprende alcuni spunti nell'incipit e nello svolgimento. Il racconto dell'ultima espansione si concentra però sulle gesta della rinata Dragonguard, inizialmente composta da un gruppo di pirati e contrabbandieri, l'equipaggio della nave Perfect Pounce. Purtroppo la storia continua ad essere caratterizzata da un livello di scrittura molto basso, e alle volte raggiunge il fondo perdendosi in superflue digressioni d'approfondimento e in grossolane frasi fatte che celebrano l'eroismo.
Dragonhold, forse perché arriva ultimo dopo una serie di contenuti scarsamente ispirati sul fronte della sceneggiatura, risulta alquanto noioso nel suo tentativo di allungare artificialmente il racconto. In aggiunta a ciò, il tentativo di fondere i temi di un'avventura singleplayer con quelli di un multiplayer massivo indebolisce ulteriormente una narrativa già singhiozzante: ritornano i luoghi segreti che in realtà sono affollati; gli scontri con boss che vengono brutalmente terminati dall'arrivo di un giocatore di livello altissimo; e raid che si dimostrano molto più impegnativi dei nemici finali, in barba alla coerenza del mondo costruito dagli sviluppatori.
Alcune di queste situazioni si verificano normalmente nell'ambito degli MMORPG, ma in The Elder Scrolls Online diventano dei veri e propri problemi per via di come sono stati impostati i toni dell'avventura. Nella struttura ludica degli incarichi, Dragonhold si allontana invece un po' da Elsweyr e prova a sfruttare delle idee (alcune nuove, altre mutuate da alcuni dungeon diffusi prima di questa espansione) per vivacizzare una progressione altrimenti composta quasi esclusivamente da lunghe sessioni di combattimento.
Le sezioni puzzle sono però malriuscite, troppo posticce ed evidentemente in contrasto con tutto il resto: paradossalmente, invece di donare un po' di sollievo dopo battaglie spesso estenuanti, peggiorano ulteriormente la situazione.
In estremo contrasto con una storyline molto mediocre, il mondo di gioco di Dragonhold dimostra una cura per i dettagli apprezzabile. Nonostante il motore dimostri tutta l'anzianità accumulata, è ancora possibile scorgere panorami gradevoli alla vista, che vale la pena esplorare anche per scoprire lettere o libri che approfondiscono l'universo di The Elder Scrolls.
In Pellitine è possibile imbattersi in tre diversi biomi: una zona paludosa in cui bazzicano cacciatori e animali selvatici, una costa occupata da antiche rovine abitate da pirati e mascalzoni, e una regione montuosa dove le strade sono più ripide e connesse ad antichi ruderi di fortezze che avranno visto centinaia di battaglie.
Per via di questa varietà negli ambienti, in Dragonhold, così come negli altri recenti contenuti di The Elder Scrolls Online, è l'esplorazione l'attività più gratificante da intraprendere ed è quasi un peccato che molte delle zone visitabili siano state create solamente in funzione di incarichi scarsamente ispirati. Ma per l'esploratore più curioso è comunque possibile imbattersi nel ritrovo segreto di qualche contrabbandiere, in antichi ruderi anneriti da un devastante incendio, oppure esplorare ognuna delle viuzze della decaduta città di Senchal e approfondirne la storia.
È strano da dire, visto che Dragonhold vuole essere la parte conclusiva della storyline che ha dominato la Stagione del Drago, eppure, secondo noi, il modo migliore per godere di questa espansione sta proprio nel dedicare meno tempo possibile alla storyline: solo in questo modo la bellezza del mondo di gioco non faticherà ad emergere.
The Elder Scrolls OnlineVersione Analizzata PCDragonhold è un contenuto che si conforma totalmente al nuovo corso intrapreso da The Elder Scrolls Online da ormai diversi anni. Per questo motivo, e anche per via di una scrittura poco ispirata, il racconto che chiude le vicende della Stagione del Drago si è rivelato alquanto superficiale. La caratterizzazione della regione di Pellitine, al contrario, si dimostra all'altezza degli standard piuttosto elevati di tutti gli altri contenuti dell'opera di ZeniMax Online, ribadendo ancora una volta che è la costruzione del mondo di gioco il vero punto di forza di The Elder Scrolls Online.
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