The King of Fighters 15 Recensione: il ritorno del picchiaduro SNK

La celebre serie targata SNK torna con il quindicesimo episodio, come se la cava questo nuovo picchiaduro a incontri?

The King of Fighters 15 Recensione: il ritorno del picchiaduro SNK
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • La saga con alcuni dei personaggi più intriganti della storia dei picchiaduro è tornata: King of Fighters è di nuovo tra noi, pronto a rapire gli appassionati con il suo gameplay tecnico ed esaltante. D'altronde la complessità del sistema di combattimento è sempre stata uno dei tratti distintivi della serie e, al netto di qualche lieve facilitazione, anche questo nuovo capitolo non fa eccezione. Questo basterà per soddisfare i giocatori vecchi e nuovi?

    Tutorial e missioni

    Nonostante sia posizionato nella parte bassa del menù principale, il tutorial deve essere la prima destinazione per ogni neofita. Vengono proposte 35 sfide totali che permettono di familiarizzare con le meccaniche di gioco, ognuna suddivisa in tre sezioni: spiegazione, esecuzione e approfondimento. Dopo aver introdotto la meccanica da imparare, il gioco lascia il palco al giocatore che dovrà tentare di eseguire il comando riportato sullo schermo. Una volta completata la sfida, viene poi proposto un approfondimento sulla meccanica appena vista.

    La difficoltà delle sfide aumenta progressivamente, passando da dinamiche di base come la camminata ai sistemi più complessi legati alle combo avanzate. Il tutorial segue una formula del passato, che potremmo definire "scolastica", riversando sul novizio una marea di informazioni senza contesto. Per completare una sfida basta eseguire bene una sola volta il comando proposto, dopodiché si passa a quella successiva: una metodologia d'apprendimento "one and done" che si dimostra controproducente per il giocatore, in quanto questi non fa in tempo ad assimilare le informazioni appena viste che subito arrivano nuovi dati da masticare. Allo stato dei fatti, questa impostazione risulta frettolosa per i nuovi arrivati e tediosa per chi viene da altre esperienze di genere. A parer nostro, una diversa suddivisione delle sfide, una maggiore contestualizzazione delle dinamiche di gioco e una presentazione video delle meccaniche avrebbero aiutato molto nella reale comprensione del gameplay.

    Sebbene il nome sembri suggerire tutt'altro, la modalità Missione è per certi versi un'estensione del tutorial: questa invita gli utenti ad eseguire una serie di cinque combo per ogni personaggio, per un totale di 195 sfide. Si tratta del pretesto ideale per provare tutti i 39 personaggi del gioco, e magari trovare i tre papabili membri del nostro team personale. In fondo il punto forte di KOF è proprio la caratterizzazione dei personaggi, sia nel design che nel gameplay.

    Gli stili di combattimento sono molto diversi tra loro, ed è veramente facile innamorarsi di una manciata di lottatori sin dal primo utilizzo. Alcuni personaggi sono più semplici di altri ed è fondamentale trovare il giusto equilibrio di difficoltà all'interno del team. L'importante è non farsi fregare dal faccino innocente di Ángel: state lontani da lei e le vostre mani vi ringrazieranno!

    Purtroppo questa è l'unica modalità messa a disposizione dal gioco per approfondire i diversi membri del roster. Nonostante le missioni siano ottime per farsi un'idea delle loro capacità, si sente la mancanza di un tutorial dedicato ai singoli personaggi, come in Guilty Gear Strive. Purtroppo, una volta completate tutte le sfide, si ha la stessa sensazione di smarrimento che si prova dopo aver completato il "corso base", con l'unica differenza di aver imparato qualche combo in più che difficilmente verranno utilizzate subito in match.

    Storia e gameplay

    Viviamo in un'epoca in cui finalmente anche i fan dei picchiaduro vengono viziati con delle vere modalità Storia, vedasi Mortal Kombat 11, Guilty Gear Strive (per approfondire, ecco la nostra recensione di Guilty Gear Strive) e Street Fighter V. Non è corretto paragonare giochi diversi, sviluppati da case differenti con budget di diversa portata, ma vedere una saga incredibile come The King of Fighters, con una lore che non ha nulla da invidiare agli altri titoli, ritrovarsi con quella che a tutti gli effetti è una modalità Arcade "travestita" da Storia... beh, fa un po' male.

    Sebbene la modalità in questione presenti filmati che offrono una panoramica sulle vicende dei vari personaggi, e non presenti grandi ostacoli alla comprensione degli eventi al centro del torneo, non c'è alcun contenuto che permetta ai nuovi arrivati di immergersi completamente nella storia di KOF, e di cogliere i riferimenti ai trascorsi della serie. Ogni tipo di approfondimento richiede una ricerca su internet, e in questo senso è inutile dire che una modalità Enciclopedia sarebbe stata davvero molto utile. Il punto forte del gioco è fortunatamente il gameplay: frenetico, pulito e soprattutto divertente.

    Si nota una leggera semplificazione generale dell'esecuzione rispetto ai capitoli precedenti ma non così tanto da snaturare il gioco, che si mantiene fedele ai canoni della serie proponendo un sistema di combattimento stratificato, tecnico e spettacolare.

    A questo proposito, tra le varie super mosse troviamo le Climax, le più forti in assoluto e di conseguenza onorate con una coreografia di grande impatto, che vede il nostro personaggio annichilire l'avversario. Ci sono tante piccolezze che sommate rendono il gioco vivo, tra cui le innumerevoli linee di dialogo tra personaggi e le intro personalizzate per specifici incontri. Una cura dei dettagli che ogni amante della serie apprezzerà.

    Ma non è tutto rose e fiori. Ci sono scelte sicuramente discutibili, come ad esempio le dinamiche legate alle prese. L'aggettivo migliore per descriverle è "vecchie", un reperto preistorico che propone un design ormai abbandonato da quasi tutte le serie picchiaduro. In KOFXV le prese non richiedono di eseguire una combinazione ma si effettuano solo in prossimità dell'avversario premendo direzione e attacco forte, da cui il termine tecnico Proximity Throws.

    Questo tipo di prese non sono viste di buon occhio da chi ha un minimo di esperienza con i picchiaduro. Le ragioni sono tante ma la principale è sicuramente l'impossibilità di mandare a vuoto una presa: se non sei in prossimità dell'avversario, il gioco interpreta automaticamente il tentativo di presa come un attacco generico, creando qualche disagio. Tra i cambiamenti principali troviamo una nuova gestione delle mosse EX, nuove regole di attivazione della modalità MAX e l'inclusione della nuova meccanica di attacco Shatter Strike che, come accennato da Yasuyuki Oda nell'intervista esclusiva su The King of Fighters 15, è stata pensata con lo scopo di rendere i combattimenti più interessanti e profondi. Tutti queste modifiche sembrano essere state concepite per semplificare la strategia in gioco senza far perdere valore al titolo, e in questo senso non vediamo l'ora di vedere come si svilupperà il meta nei prossimi mesi.

    Ci sono voluti veramente pochi match per capire che l'infrastruttura online di KOFXV non ha nulla da invidiare ad altri titoli del genere. C'è un motivo per cui il rollback netcode viene quotidianamente lodato dai giocatori di tutto il mondo e, come intuibile già dalla seconda beta, la sua implementazione in questo gioco è ottima.

    Le due tipologie di incontri online, classificati e casuali, soddisfano qualsiasi tipo di esigenza, ma scopriremo solo con il tempo l'efficacia del sistema di ranking impostato dal gioco. È inoltre presente la possibilità di creare di stanze da massimo 8 membri con diverse modalità di battaglia disponibili.

    Allenamento e grafica

    La modalità Allenamento è tra le più importanti per chiunque decida di approfondire il gioco da un punto di vista tecnico, e in KOFXV è possibile allenarsi anche online per imparare a giocare in compagnia di amici: una chicca graditissima in quanto non esiste nulla di più stimolante.

    La registrazione degli input è fondamentale perché consente di replicare qualsiasi situazione accaduta in un match passato, così da preparare una controstrategia da utilizzare nei match successivi. KOFXV integra correttamente questa funzionalità nel suo sistema di gioco e fa un passo extra implementando anche la registrazione Reversal, per essere ancora più precisi nella riproduzione delle mosse.

    Attivando l'opzione dati d'attacco si accede all'analisi dell'ultima tecnica effettuata in termini di danno, stordimento e fotogrammi. KOF non punta ad un conteggio frame preciso come Tekken o Dragon Ball FighterZ, ma preferisce semplificare tutto il comunicando in modo spannometrico la natura della mossa eseguita: molto scoperta (--), scoperta (-), neutrale (=), sicura (+) e molto sicura (++). Una scelta che mette nuovamente in contrasto gli interessi dei nuovi arrivati con quelli dei veterani.

    Avere più opzioni è sempre la risposta corretta in questi casi: poter scegliere tra una versione semplificata o completa avrebbe accontentato tutti. Chiudiamo con qualche commento su un comparto tecnico che, pur segnando qualche passo avanti rispetto a quello del precedente capitolo (pesantemente criticato), mostra ancora asperità di rilievo, che riguardano sostanzialmente ogni aspetto dell'offerta. Nulla che mini la godibilità dell'esperienza, badate, specialmente considerando il peso specifico di questo particolare aspetto nel bilancio di un picchiaduro, eppure è facile capire perché un'ampia fetta degli appassionati continuino a rimpiangere i trascorsi 2D della saga, che sfoggiavano ben altri livelli di qualità.

    The King of Fighters 15 The King of Fighters 15Versione Analizzata PlayStation 4The King of Fighters XV è un picchiaduro divertente, profondo e con un’infrastruttura online promettente. La proposta avrebbe certamente meritato una maggiore attenzione sul fronte dei contenuti, sia sul versante della modalità storia che su quello dei tutorial, ma il risultato complessivo ha comunque tutte le carte in regola per offrire agli appassionati un’esperienza più che piacevole. Merito soprattutto dei pregi di un gameplay solido e rispettoso dei canoni della serie, con modifiche che non ne alterano più di tanto l’anima storica. Avremmo certamente apprezzato qualche intervento in più, ad esempio per quel che riguarda le prese, ma siamo certi che il risultato sarà comunque in grado di offrire agli estimatori un bel concerto di soddisfazioni.

    7.5

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