The Legend of Heroes Trails of Cold Steel 4 Recensione: la guerra su Switch

The Legend of Heroes Trails of Cold Steel 4 arriva anche su Nintendo Switch: come se la cava sulla console ibrida della casa di Kyoto?

The Legend of Heroes Trails of Cold Steel 4 Recensione: la guerra su Switch
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • Non sono trascorsi che pochi mesi da quando vi abbiamo parlato della versione per PlayStation 4 di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV, un titolo straordinario che ha chiuso in maniera quasi impeccabile una tetralogia memorabile, coinvolgente e sofferta (per tutti i dettagli consultate la nostra recensione di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV). Mentre i fan occidentali attendono con trepidazione che NIS America annunci la localizzazione del capitolo successivo, Hajimari no Kiseki, nonché delle recenti remastered di Zero e Ao no Kiseki (due episodi fondamentali per poter comprendere in toto la saga e scoprire le origini della Sezione Speciale di Supporto, ma che purtroppo non sono mai approdati nel nostro lato del globo), il publisher si appresta a lanciare Trails of Cold Steel IV anche su PC e Nintendo Switch. Incuriositi dalla possibilità di rivivere le peripezie della Classe VII anche in portabilità, nelle ultime settimane abbiamo dunque posto sul banco di prova la versione per l'ibrida della Casa di Kyoto, lasciandoci conquistare ancora una volta da un racconto travolgente e da un articolatissimo sistema di combattimento a turni.

    All'alba della grande guerra

    Così come i primi due episodi della tetralogia raccontavano una storia unica e indissolubile, formando a conti fatti un unico gioco, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV parte esattamente dove si era interrotto il suo diretto predecessore, esplorando le conseguenze dei fatti accaduti nelle profondità del tetro Gral di Erebo.

    Spalleggiato dal Black Workshop, dalla società segreta Ouroboros e dai suoi potenti "Ironblood", il Cancelliere Giliath Osborne ha fatto sì che la Classe VII originale e quella nuova cadessero in una trappola ben organizzata. Come risultato, una terribile tragedia si è consumata davanti agli occhi del gentile Rean Schwarzer, che in preda alla collera e a un irrefrenabile desiderio di vendetta ha innescato la maledizione nota come "Great Twilight": un catastrofico evento che potrebbe culminare con l'estinzione del genere umano. Non potendo far nulla per trarre in salvo il giovane Schwarzer, che dopo lo scatto d'ira è stato per giunta rapito dal Cancelliere, i membri dell'unificata Classe VII sono scampati a morte certa ricorrendo ai poteri della strega Emma Millstein, che senza indugio ha teletrasportato l'intera banda nel cuore della foresta oscura in cui è situato il Villaggio di Eryn, ossia la dimora del misterioso Clan Hexen cui la fanciulla appartiene.

    Da quel funesto episodio sono già trascorse due settimane, durante le quali i componenti della Classe VII originale si sono chiusi nel loro profondo dolore, mentre i giovani allievi di Rean sono rimasti del tutto privi di conoscenza a causa della fatica e dello shock subito. È proprio il risveglio dell'esuberante Juna Crawford e dei suoi due compagni di classe a scuotere e ridestare lo spirito combattivo di Laura, Jusis e degli altri ex-cadetti dell'Accademia Militare Thors, incoraggiando e spronando il gruppo a compiere tutto il necessario per liberare l'amato istruttore e mettere un freno al terrificante piano orchestrato dal malvagio Osborne. Dinanzi alla più grave minaccia mai affrontata, la Classe VII originale e quella nuova si uniscono dunque in via definitiva, nella speranza di scongiurare la devastante guerra che il Cancelliere e il principe ereditario Cedric Reise Arnor si apprestano a provocare.

    Approfittando del "Great Twilight", che tra le altre cose instilla negli Ereboniani il desiderio di impugnare le armi e spargere il sangue, le alte sfere dell'Impero sono infatti ricorse alla coercizione per ingigantire le proprie fila e prepararsi a invadere l'odiata Repubblica di Calvard (la potente nazione di cui vi abbiamo parlato nell'anteprima del neo annunciato The Legend of Heroes: Kuro no Kiseki e nella quale saranno appunto ambientati i prossimi capitoli del brand). Un'agghiacciante eventualità che, come dicevamo, rischia seriamente di causare la totale distruzione del continente di Zemuria.

    Sul piano narrativo, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è semplicemente eccezionale, poiché non solo racconta un'epopea profonda e avvincente, ma in esso convergono persino tutte le storie ambientate nei paesi di Liberl, Crossbell e nella stessa Erebonia. Di conseguenza, il quarto episodio della tetralogia vanta un cast immenso, che tra personaggi giocabili, antagonisti e ospiti provenienti dalle mini-saghe precedenti, include diverse dozzine di attori chiave.

    Se l'inestimabile lavoro di worldbuilding che Nihon Falcom ha svolto col franchise di The Legend of Heroes rappresenta indiscutibilmente il più grande pregio della serie nipponica, al contempo può essere visto come il più grande ostacolo per chiunque voglia avvicinarsi al brand senza recuperare una decina di titoli diversi. Questo perché ciascuna incarnazione della serie riprende gli eventi verificatisi nei capitoli precedenti, rispondendo a domande volutamente lasciate in sospeso per diversi anni. In The Legend of Heroes, del resto, nulla accade mai per caso e di tanto in tanto saltano fuori degli inaspettati retroscena che spingono il giocatore a vedere sotto una nuova luce persino quegli eventi che credeva di aver già sviscerato del tutto.

    A ragion veduta, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV risulta incomprensibile se preso singolarmente. Difatti, in questo caso in particolare al giocatore non viene richiesta soltanto una certa familiarità coi primi tre episodi della tetralogia (a tal proposito ricordiamo che su Nintendo Switch sono reperibili solo Trails of Cold Steel III e IV), ma anche con la trilogia di Trails in the Sky e la dilogia di Zero/Ao no Kiseki, in quanto i loro rispettivi protagonisti ricoprono un ruolo fondamentale e ricorrente nella vicenda. Pertanto, se affrontata nella sua totalità la serie riesce a regalare un'esperienza unica, commovente e indimenticabile, viceversa i suoi singoli pezzi possono risultare confusionari e inconcludenti.

    Immenso anche in portabilità

    Poiché la scorsa volta abbiamo già analizzato abbondantemente il rodato sistema di combattimento di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV e le poche novità introdotte dal team di Nihon Falcom, per conoscere ogni singolo aspetto della componente ludica vi invitiamo a consultare la nostra precedente recensione del prodotto. Passando direttamente al piano grafico, occorre specificare immediatamente che il distacco in termini visivi tra la versione originale per PlayStation 4 e il port per Nintendo Switch è meno marcato del previsto.

    Complice l'arretrato comparto tecnico che contraddistingue le produzioni Nihon Falcom, il titolo si presenta in forma smagliante sull'ibrida della Casa di Kyoto: i colori risultano meno vividi e spesso l'antialiasing non adempie correttamente al proprio dovere, restituendo modelli poligonali affetti da bordi seghettati, ma nel complesso il colpo d'occhio rimane parecchio piacevole, soprattutto nel caso in cui l'utente provi un amore irrefrenabile per il tipico look da anime giapponese che contraddistingue il franchise.

    Come prevedibile, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV dà in meglio di sé se fruito in portabilità, dove la maggior parte dei difetti riscontrati nella versione originale per PlayStation 4 assume un peso di gran lunga inferiore. Peccato solo per i tempi di caricamento, che a questo giro richiedono diversi secondi in più, e per il frame rate dimezzato e bloccato a 30 fps, che durante le sessioni esplorative in modalità dock si traduce in animazioni un tantino legnose e meno armoniose di quelle apprezzate lo scorso anno su PS4. Compromessi, in ogni caso, che abbiamo accettato più che volentieri, pur di fruire di un titolo del genere sul piccolo schermo dell'ibrida. Sempre impeccabili, infine, l'accurato accompagnamento sonoro e il doppiaggio originale in lingua giapponese, che a differenza di quello anglofono è contraddistinto da accostamenti vocali idonei all'età e personalità dei vari protagonisti.

    The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IVVersione Analizzata Nintendo SwitchThe Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è un diamante allo stato grezzo, indipendentemente dalla piattaforma su cui gira. Al netto di qualche fastidiosa sbavatura, come un antialiasing disattento, dei tempi di caricamento maggiori e un frame rate dimezzato, il prodotto ha infatti conservato le proprie qualità anche su Nintendo Switch, che in portabilità riesce persino a mascherarne con efficacia il comparto tecnico datato e le originali imperfezioni grafiche. L’unico vero difetto del titolo è l’impossibilità di comprendere nella sua totalità il complesso ed emozionante racconto imbastito da Nihon Falcom senza aver prima completato i precedenti otto episodi della saga. Un problema che su Nintendo Switch è ulteriormente aggravato dalla mancata pubblicazione degli indispensabili Trails of Cold Steel I e II.

    8.3

    Che voto dai a: The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV

    Media Voto Utenti
    Voti: 13
    6.8
    nd