Recensione The Legend of Zelda: The Wind Waker

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Recensione The Legend of Zelda: The Wind Waker
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  • L'attesa

    Come di consueto abbiamo aspettato anni: ben sei per Super Mario, e circa tre per Zelda. Quest'ultimo, nel passaggio dai 64 ai 128 bit ha subito di certo una trasformazione più drastica ed evidente rispetto alla sorte toccata al baffuto idraulico nostrano. Qualcuno crede che sia stato un bene, altri lo hanno criticato, fatto sta che ora Zelda è qui. Dopo essere stato fregiato di 40quarantesimi su Famitsu - la bibbia dei videogiochi - Legend of Zelda per GC è giunto in Italia per essere "studiato" anche da noi. Passeranno mesi prima di avere la possibilità di giocarlo nella nostra lingua, ma pieno di passione ho portato a termine il gioco superando i non pochi ostacoli rappresentati dall'affascinante ma incomprensibile idioma giapponese: tutto per voi, per Cubeye, e, se permettete anche per me stesso.

    Il fattaccio

    La storia inizia sull'isola di Pororo il giorno del tredicesimo compleanno di Link. La bionda sorellina del nostro eroe corre a svegliarlo per dirgli che la nonna ha qualcosa per lui. A questo punto possiamo prendere il controllo del bambino(per la prima volta vestito in modo "normale"). Il nostro compito è fondamentalmente quello di recarci dall'anziana donnina, ma naturalmente prima ne approfittiamo per prendere confidenza con i comandi, ammirare il paesaggio e dare un occhiata alla gente della zona. Fatto anche questo, e tornati da nostra sorella, possiamo vedere con il nostro cannocchiale nuovo l'avvenimento che darà una svolta all'esistenza del piccolo eroe. Una fenice gigante con una bimba stretta in una zampa, sorvola la zona inseguita da una nave pirata. Dopo qualche colpo di cannone andato a vuoto, il veliero riesce a colpire l'enorme volatile che perde la presa facendo precipitare la prigioniera nel bosco sottostante. Senza aspettare un attimo, andiamo a recuperare la spada e corriamo nella foresta per soccorrere la bambina. Dopo il nostro intervento, il gigantesco pennuto torna alla carica, ma questa volta si sbaglia e a farne le spese è la sorellina di Link, che viene rapita al posto della corsara.......... Da qui in poi, la storia si scrive da sola: Link si unisce ai pirati e parte alla ricerca della sorella.
    Questo è solo l'inizio di uno degli episodi più suggestivi della gloriosa saga concepita da Miyamoto. Nella più classica delle tradizioni "Zeldiane", anche questa volta l'avventura di Link è una metafora che rappresenta la crescita dell'individuo attraverso le difficoltà della vita, fino al raggiungimento del suo obbiettivo. La varietà è ancora una volta la bandiera di questo titolo Nintendo. L'azione passa abilmente dal classico stile action, alle più discrete fasi "stealt" senza mai creare bruschi cambiamenti di stile. Arrivati nella fortezza dei sinistri rapitori, dovremo intrufolarci senza farci vedere dalle guardie fino a quando non avremo recuperato la nostra spada persa in precedenza. Per fare questo Link è in grado di strisciare furtivamente appiattito contro il muro(la sua faccia è imperdibile), o ancora, deambulare nascosto dentro botti vuote. Come in "Ocarina of Time", in questo caso se doveste essere scovati da qualcuno, sarete sbattuti in una prigione da dove non è poi così difficile trovare il modo di uscire.
    Come Nintendo stessa aveva dichiarato, in questa nuova avventura il vento è una componente indispensabile. Tra i nuovi oggetti che entreranno a far parte del nostro inventario, troviamo infatti, una bacchetta magica che consente a Link di dirigere le melodie del vento(con questa non solo potremo decidere in che direzione Eolo dovrà soffiare per noi, ma anche richiamare un turbine per trasportarci da una parte all'altra della mappa, o effettuare altre indispensabili azioni), e una foglia gigante dal duplice utilizzo: se con i piedi ben saldi a terra, Link può usare l'arnese come "ventaglio", o planare grazie ad essa quando si trova in aria in seguito a un salto. La grande fronda, non è però l'unico modo che la fantasia di Miyamoto ha escogitato per farci volare...... grazie ad un utile oggetto acquistabile in una delle imbarcazioni-negozio sparse in mare, è possibile prendere il controllo di un gabbiano e volare liberi nel cielo esplorando le locazioni attraverso gli occhi del bianco pennuto. Essendo ora il mondo un'immensa distesa d'acqua da cui spuntano piccole isole, l'unico modo per spostarsi è la nostra piccola imbarcazione parlante....(?).
    Il grande mare che delinea il nuovo mondo di Zelda è realmente immenso, e composto da numerosissime locazioni (fin dalla prima partita, vi consigliamo di disegnare una piccola mappa e segnarci sopra quello che notate, in modo da facilitarvi la ricerca in seguito...Ndr). Durante le navigate, potrete inoltre imbattervi in temporali di passaggio, tempeste con trombe d'aria e lampi o addirittura pericolosi mostri marini e navi fantasma! Qualche volta ingaggerete combattimenti con altre imbarcazioni, e per completare il gioco verrete coinvolti persino in un'impegnativa caccia al tesoro. Come in tutti gli Zelda, non possono mancare i Dungeons, ognuno differente e caratterizzato in modo diverso, alla fine del quale Link si troverà a combattere con un potentissimo guardiano. Senza anticipare nulla sui giganteschi mostri che proteggono i templi, vi lasciamo solo immaginare il reale splendore dei templi, in alcuni casi davvero spettacolari.

    Analisi

    Per chi è appassionato di cartoni animati giapponesi, il nuovo Zelda non solo è una carezza per gli occhi, ma una poesia per l'anima. Stilisticamente richiama le opere nipponiche degli anni 70, ma allo stesso tempo sa strizzare l'occhio a produzioni più moderne grazie ad un design retrò davvero accattivante. Al minimalismo delle linee si contrappone un eccezionale cura per i dettagli: ciuffi d'erba che si muovono al nostro passaggio(e che si sparpagliano in aria se tagliati dalla nostra spada), ombre dinamiche assolutamente spettacolari, piccole finezze come i maialini che si scrollano quando escono dall'acqua e che piangono quando li trasportiamo. E ancora: i gabbiani che, trasportati dal vento, volano vicino alla nostra barca quando siamo in mare. Indubbiamente le opere di Ayao Miyazaki, il grande regista giapponese, hanno influenzato molto la realizzazione di questo Kaze no Takuto.
    L'introduzione del gioco, come nella sigla di testa di Kaze no tani no Nausicàa, mostra antichi disegni che raffigurano la leggenda dell'eroe che salva il mondo(il tutto accompagnato da uno splendido arrangiamento del tema principale di Zelda). Anche l'ambientazione marinara ricorda un altro dei capolavori del maestro, quel Mirai shonen Conan apprezzato anche in Italia con il titolo: "Conan: ragazzo del futur". Da quest'ultimo, anche i pirati che fanno il verso all'equipaggio del Barracuda, o il legame che la sorella di Link ha con i gabbiani(molto simile a quello che aveva Lana nel citato cartone animato). Inoltre, le locazioni vanno dalla piccolissima isola di Pororo, a quella più grande e popolata di Taura, portando alla mente l'isola perduta di Conan e la pacifica Hyarbor. In ogni caso si tratta sempre di piccoli fazzoletti di terra sparsi in un mare davvero immenso e ricco di locazioni, più di quelle che potete immaginare. L'oceano infatti, è questa volta, insieme al vento, il protagonista della nostra avventura. Come in ogni capolavoro di Miyazaki, dove traspare continuamente il suo amore per il volo e per il mare, anche in questo "Zelda: Kaze no Takuto", non c'è minuto di gioco(a parte forse qualche occasione nei dungeons), in cui questi elementi vi lasceranno soli.

    Andando al sodo

    Dopo le doverose precisazioni fatte più in alto per permettere a tutti di comprendere meglio lo spirito del gioco, mi affretto a scendere nei dettagli più materialistici.
    Graficamente parlando, questo gioco riesce a lasciare sbalorditi(anche se in maniera diversa) almeno quanto StarFox Adventure. L'impatto non è di certo lo stesso, ma facendo attenzione si ci accorge di quanto la realizzazione grafica sia spettacolare. Guardandolo, non ci si trova assolutamente davanti ad un gioco in cell shading, ma di fronte ad un vero e proprio cartone animato. In alcune situazioni sembra impossibile credere alle immagini che si susseguono su video, sbalordiive a tal punto da sembrare un film d'animazione. Le texure degli ambienti, come era lecito aspettarsi sono di pregevole fattura, così come tutto quello che la nostra vista può distinguere. I colori sono intensi, accesi di tinte pastello ma mai troppo forti o fastidiosi per gli occhi. Le figure poligonali, sono perfettamente modellate per rendere giustizia agli splendidi effetti di illuminazione di cui tutto il motore grafico fa largo utilizzo. I personaggi sono privi delle classiche linee di contorno tipiche del cell shading, e proprio per questo le ombre sulle superfici divengono fondamentali per comprendere le giuste forme di quello che stiamo guardando, per uno spettacolo visivo davvero impressionante. Alcuni, forse non sapranno apprezzare il già citato stile minimalista che pervade il prodotto in ogni sua parte, ma non potranno nemmeno restare indifferenti davanti alle immagini che scorrono sullo schermo. Per quanto riguarda gli effetti speciali, segnaliamo un filtro di sfocatura molto simile a quello utilizzato nel background di Mario sunshine. Infatti, tutto quello che compare sullo schermo diventa più nitido man mano che Link ci si avvicina, rendendo un ottimo senso di profondità. Davanti alle fiamme, o negli ambienti caldi (come il dungeon del fuoco), il fondale oscilla anche meglio che nel già citato Super Mario, donando al tutto uno straordinario senso di calore anche grazie al superbo uso delle tinte calde come rosso e giallo intenso che danzano e si agitano intorno e su di noi con un ritmo ed un intensità che hanno dell'incredibile. Il mare che ricopre quasi ogni superficie del gioco è tanto semplice quanto stupefacente; l'assoluta mancanza di trasparenze, unite al suo perpetuo moto ondoso riesce a trasmettere un idea di profondità davvero unica. Quando ci si trova nei pressi della terra ferma l'oceano è rappresentato da una piatta tavola calma assolutamente monocromatica. L'unico colore che spezza il blu del mare sono le piccole ondine a forma di V rovesciata che vi si agitano sopra. Ma appena preso il largo compare la schiuma bianca dell'acqua, e il fluido prende a muoversi con una naturalezza incredibile, in modo così discreto che non vi accorgerete del passaggio. Navigando, l'immenso oceano azzurro cambia continuamente colore in base alle condizioni atmosferiche, il giorno e la notte. Guardandoci in torno il paesaggio non smette mai di mutare, passando dal cielo chiaro, cupo o stellato, fino semplice oscillare dell'erba e degli alberi mossi dal vento, o alle nuvole che si muovono e cambiano forma senza tregua. Le espressioni di Link (di cui tanto si è parlato nei mesi che precedevano l'uscita del gioco) funzionano davvero, rivelandosi stupefacenti. In più di un occasione, i grandi occhini da gatto del piccolo Kokiri saranno capaci di suggerirvi la cosa giusta, o salvarvi da attacchi nemici inaspettati. Il comportamento di quest'ultimi, inoltre è notevole. A parte la buona varietà degli stessi, noterete come i "mostri" usino qualunque mezzo per attaccarvi. Normalmente dotati di un arma specifica, se ne vengono privati, non si fanno scrupoli a raccogliere quelle(differenti) degli avversari che abbiamo già sconfitto, o in mancanza d'altro, affrondoci a calci e pugni. Inoltre, capiterà spesso che, mancandovi, i vostri avversari colpiscano malamente i propri alleati, o alcuni elementi del fondale che saranno inevitabilmente distrutti. Anche Link può impossessarsi delle armi che trova in terra, e, anche se nella maggior parte dei casi la nostra spada risulta più efficace per gli scontri corpo a corpo, talvolta è necessario utilizzare il maltolto per risolvere alcune situazioni.
    Il sistema di combattimento è un po' cambiato, ma i fondamenti restano quelli dell'ormai sacralizzato "Ocarina of time". Presente il famoso targeting che permette di tenere sotto mira il nemico che si preferisce, si aggiunge però al già apprezzato sistema, una nuova azione piuttosto coreografica: durante gli scontri, se fate bene attenzione, potrete sentire una piccola vibrazione proprio prima che un nemico vi attacchi. Se in quel momento premerete A, Link compirà azioni particolarmente spettacolari(come capriole laterali o piroette aeree), indispensabili in alcuni casi (sono pronto a scommettere che tale stratagemma verrà presto riciclato dalla concorrenza...ndr). Nei combattimenti, comunque, va menzionato un dettaglio che effettivamente Nintendo poteva risparmiarsi: ogni qual volta sconfiggete un nemico, il gioco subirà un brevissimo fermo immagine. Tutto questo succede solo per farvi capire che l'avversario è stato abbattuto, ma in casi dove di nemici ce ne sono tanti, l'azione risulta un continuo interrompersi. Non si tratta comunque di un dettaglio rilevante, se paragonato al resto del goco che appare praticamente perfetto. A confezionare il tutto, un sonoro eccezionale dotato di una profondità unica. La colonna sonora, anche questa volta curata dal maestro Koji Kondo, si alterna tra i brani ri-arrangiati, a quelli totalmente inediti. Kondo, passa con estrema grazia dai lunghi suoni di violini incalzanti, alle note appena pizzicate, il tutto mantenendo il suo stile inconfondibile. Non c'è un dettaglio fuori posto, la musica si muove di pari passo con l'intensità del gioco, e ogni azione è accompagnata dalla nota giusta come se, un orchestra ci osservasse mentre ci muoviamo. Esempio perfetto è l'accompagnamento durante la navigazione: imponente e maestoso, lascia spazio al rumore delle onde appena cala la notte......

    Un gioco per due

    Come noto, Zelda: Kaze no Takuto, sfrutta la connessione GCGBA, ma lo fa senza richiedere il gioco per il portatile. E' sufficiente collegare la piccola console al Cubetto, e selezionare il GBA che Link ha nel suo inventario. A questo punto nello schermo del portatile più venduto del mondo comparirà una mappa della zona in cui vi trovate (questo non vale per i dungeons), inoltre chi utilizza il Gameboy potrà interagire nel gioco Gamecube piazzando bombe, e fornendo a Link un certo numero di ricariche energetiche e magiche.

    Un nuovo centro

    Immaginate un libro di fiabe che prende vita. Immaginate di dondolare su fiumi di lava incandescente appesi a una fune, o planare fino a terra dopo essere saltati da una montagna. Pensate di essere un pirata, un coraggioso guerriero o un semplice gabbiano. Credete in una favola magica e senza tempo dove tutto quello che vi circonda ha una vita propria. The legend of Zelda: Kaze no takuto è tutto questo e molto altro. Potremmo usare usare mille parole, ma sarebbe impossibile descrivervi la sensazione di libertà che si prova guidando Link tra le onde del mare nella sua barca a vela. Non possiamo trasmettervi le emozioni che possono suscitare i piccoli gesti e minuscoli dettagli di tutto quello che fa parte di questo gioco. Possiamo solo dirvi questo: Vivete Zelda.

    Note sulla versione europea del gioco

    La versione PAL gode dell'opzione 60Hz, come tutti i titoli Nintendo. Va elogiata la cura con cui è stato tradotto tutto il testo presente nel gioco, sia esso dialogo, annotazioni o voci del menu. Per i fortunati che hanno portato a casa l'edizione speciale del gioco, contentente il bonus disk con Ocarina of Time e Ocarina of Time - Master Quest, va detto che l'unica modalità video compatibile con questo disco è quella 60Hz, per cui dovreste accertarvi di avere un televisore che supporti la funzione video PAL60. Molti dei televisori nelle vostre case ne sono provvisti, ma controllare sul manuale di istruzioni della TV non costa molto... I giochi presenti nel bonus disc sono solamente in inglese, francese e tedesco, mentre il menu del disco è in italiano.

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