Recensione The Movies

Ciak! Si Gira! Peter Molyneux porta il cinema sui monitor dei vostri pc

Recensione The Movies
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  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Pc
  • DA PETER MOLYNEUX CON AMORE

    Sembra incredibile, ma Molyneux ce l'ha fatta. Uno dei giochi più chiacchierati, a rischio di cancellazione (originariamente l'uscita era prevista più di un anno fa) e di difficile realizzazione della storia videoludica, ha visto finalmente la luce. E dopo le roventi polemiche scatenatesi su Fable e quelle molto meno roventi, diciamo pure tiepide, su Black & White 2 (che alcuni lo reputano un degno sequel mentre altri lo ritengono inferiore al primo episodio), The Movies spazza via tutti i dubbi di chi non nutriva più fiducia in Lionhead e nel suo fondatore: signore e signori, Peter Molyneux è tornato.

    THIS IS HOLLYWOOD

    Quando si inizia a giocare a The Movies, l'emozione che si prova è di quelle forti: si ha la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di grande, di meraviglioso e ci si ritrova un po' smarriti di fronte a quel terreno vuoto destinato a diventare sede dei vostri studi cinematografici. Fortuna che il buon tutorial dello story mode indica ciò che bisogna fare per iniziare la carriera di produttore (a proposito di Story Mode, apparentemente questa è la modalità principale di The Movies, l'altra è il sandbox, quella libera e personalizzabile), introducendo di conseguenza le funzioni dell'ottima interfaccia e la sua caratteristica peculiare, il drag and drop. Prendere e trascinare i personaggi sullo schermo diventa ben presto un'azione abituale, e il fine è molteplice: fuori dall'ufficio del personale ci sono "aspiranti" manovali necessari per la costruzione e la manutenzione degli edifici, e per assumerli non bisogna fare altro che "raccoglierli" e buttarli nello stanzino Crea Manovale. Semplice e diretto; volendo però, quelle persone in fila o i manovali appena assunti, possono occupare anche altri impieghi, perfino diventare comparse o attori, e l'azione è sempre la stessa: raccogliere (anche dalle icone poste in alto a sinistra sullo schermo), trascinare e rilasciare. Dopo aver assunto anche un po' di custodi che si occupino di raccattare i rifiuti, curare le piante e pulire le decorazioni (come statue e fontane), il tutorial indica quello che resta da fare prima di inaugurare l'apertura dello studio: costruire la scuola di recitazione dove assumere o licenziare comparse, attori, registi e importare quelle create con lo StarMaker (un tool incluso nel gioco che permette di realizzare le star che si desiderano); l'ufficio tecnico per assoldare cameraman e microfonisti per formare una troupe; l'ufficio casting dove si assegnano le parti agli attori, si sceglie il regista e si studia il copione; infine l'ufficio sceneggiatore base per la stesura degli screenplay. Altre strutture saranno disponibili con l'avanzare del tempo e il raggiungimento di certi obiettivi, vale a dire uffici sceneggiature più efficienti, l'ufficio vendite per cedere attori e sceneggiature per raggranellare un po' di denaro, l'ufficio pubbliche relazioni per promuovere i propri film, il centro ricerche (necessario per nuove tecnologie e costumi alla moda), il reparto costumi , l'ufficio di produzione (fondamentale per rilasciare i film, leggere le critiche della stampa e gestire le finanze degli studi) e soprattutto l'ufficio sceneggiature originali e il centro post-produzione, le costruzioni più importanti in assoluto, dato che sono quelle che consentono di creare opere cinematografiche da zero e personalizzarle come si desidera.
    Sembra complesso, ma non lo è. La creazione di opere cinematografiche nella realtà è molto più complessa e anche il gioco inizialmente era caratterizzato da necessità gestionali più variegate, come l'importanza delle dimensioni delle stanze e la bellezza delle stesse (che avrebbero inciso sul morale e il rendimento degli sceneggiatori per esempio), il sistema sceneggiature molto più libero e il reparto marketing per la vendita e la pubblicità di film. Nella sua forma finale, The Movies, più che simulare la realtà comune del mondo hollywoodiano, si limita a riproporre ciò che una persona s'aspetterebbe di imbattersi nel corso della realizzazione di un film. E in questo riesce benissimo, rappresentando un buon compromesso di difficoltà gestionale senza essere né troppo semplice né troppo difficile da padroneggiare. Il tutorial (che nel caso non lo si fosse capito, è integrato nella partita stessa) si conclude quasi senza accorgersene, lasciando un piccolo senso di spaesamento che termina comunque dopo pochissimo tempo. Ma anche a tutorial finito, istruzioni e tabelle informative sono sempre presenti, in modo da avere sempre il controllo della situazione.
    Altro aspetto gestionale riguarda la vita delle star, che ha molto da condividere con The Sims. I parametri degli attori sono davvero molti e spaziano dalle capacità di recitazione per genere (sentimentale, fantascienza, azione, horror e commedia) e dai rapporti con i propri colleghi, alle caratteristiche fisiche e mentali. Inutile dire che ognuno dei parametri deve essere tenuto regolarmente sott'occhio per prendere le dovute contromisure in caso di problemi: in caso di forte stress, diventa molto difficile vedere al lavoro una star (e in tal caso è d'obbligo monitorare le icone degli attori che, in caso di guai, vengono evidenziate da un punto esclamativo), per cui può darsi che bisognerà "costringerla" ad andare sul set (sempre col sistema drag and drop) e una volta finito di girare, sistemarla in un bar o in un ristorante dove il livello di stress comincia a scendere fino a sparire. Attenzione però a non esagerare con cibi e alcool, dato che tra una cena con un'amica (più le star stanno a parlare, soprattutto con esponenti di sesso opposto, più i loro rapporti diventano intimi con benefici particolari nel corso delle recitazioni) e una bevuta anti-stress, il rischio di generare dipendenze pericolose è discretamente alto (molto è dovuto dalle caratteristiche personali di ciascun attore). Una volta creata una dipendenza, l'unico rimedio davvero efficace e sufficientemente rapido è la riabilitazione nel centro apposito. Tutto questo è solo una minima parte di ciò che regola la vita delle dire sull'immagine e il look, l'entourage che più è grande e più aumenta il prestigio e il morale della star che ne beneficia, la qualità di vita ed estetica della roulotte in cui vivono gli attori, il compenso ecc.) e per alcuni l'impegno richiesto a tutto ciò che ruota attorno al fulcro del gioco, può essere davvero frustrante. In effetti, contando anche la progettazione e l'espansione degli studi che è tutt'altro che secondaria dato che influenzano l'efficienza degli stessi, il morale degli attori e i fattori che determinano la vittoria di alcuni Lionhead Movie Awards (gli Oscar del gioco praticamente), e l'importanza di oggetti extra che hanno diversi fini come cabine telefoniche, cassette postali, attrezzi ginnici, cestini, minicampi da basket, panchine e molto altro ancora, il team di sviluppo ha mal bilanciato la gestione con la realizzazione e i tempi di produzione dei film. Detto in parole povere, potete scordarvi di realizzare qualcosa di totalmente vostro nello story mode, perché è solo controproducente. Un cortometraggio di 10 minuti, nel gioco può richiedere anche più di cinque di lavorazione, non parliamo poi di film più elaborati della durata di oltre 15 minuti. Gli effetti sono disastrosi, sia per il morale e lo stress delle star, che di quello delle finanze dello studio cinematografico. Se proprio volete creare qualcosa, cercare di inserire poche scene (cioè le sequenze d'azione che compongono i film, che cambiano a seconda del tempo in cui vi trovate e dei set), magari 14 o 15 (con l'ufficio sceneggiature più avanzato, gli sceneggiatori ne inseriscono una decina e i tempi di lavorazione sono più o meno sui 18 mesi), senza dedicarvi alla post-produzione perché tanto nello story mode non serve a niente; i fattori con cui la stampa giudica i film riguardano gli effetti speciali, i costumi, la varietà e la condizione dei set, l'intesa tra le star, le abilità di questi ultimi, la qualità della regia e poco altro. Sintetizzando, lo story mode serve unicamente a: fare pratica coi comandi; sbloccare elementi per il sandbox; divertirsi nella gestione delle star (perché dopotutto è divertente stargli dietro); vivere i periodi temporali del gioco (si parte dagli inizi del 1900 col cinema in bianco e nero e si finisce nel 2005 con la tecnologia digitale e la cg, ma volendo la partita la si può continuare all'infinito) e infine vincere i Movie Awards e gli attestati di riconoscimento (i quali sbloccano set e strutture).

    SANDBOX E GIOCO ONLINE

    Una delle funzioni più importanti di The Movies è il salvataggio e l'esportazione dei propri film su hard disk e su web, specialmente nella sezione del sito ufficiale di The Movies dedicata alle pubblicazioni di tutti gli utenti del mondo. Distribuendo le vostre opere sul sito di The Movies, vi metterete in competizione diretta con migliaia di altre persone; i vostri film saranno commentati e votati, e più voti riceverete, più crediti virtuali vi verranno dati, i quali vi serviranno per acquistare extra come oggetti, fondali e set. La modalità a cui dovete giocare per fare quanto appena detto è il sandbox (o modalità facilitata); qui non avete limiti, potete decidere l'ammontare di denaro con cui partire, scegliere se le strutture vengono costruite istantaneamente, l'epoca da cui iniziare a giocare e regolare qualche altra opzione, ma soprattuto annullare gli sbalzi d'umore e di comportamento degli attori. Non avete finalmente vincoli e problemi nel realizzare le pellicole che volete e siete pronti per scatenare la vostra fantasia nell'ufficio sceneggiature originali.

    LE SCENEGGIATURE

    C'è chi è rimasto stupito dalla libertà di scelta del movie maker, mentre altri sono rimasti delusi da alcuni dei binari che si è costretti a seguire. La verità in realtà sta nel mezzo. Appena entrati nell'ufficio sceneggiature, la schermata iniziale consente di scegliere gli attori principali della storia (fino a un massimo di tre), il genere di appartenenza, la struttura della sceneggiatura e i costumi predefiniti. Fatto questo, andrà selezionato il set e la scena d'inizio del film. Tale azione (seleziona set-scelta scena) viene replicata quante volte lo si desidera fino a quando la pellicola non ha preso la forma che volete dargli. Le scene disponibili sono molte e sarebbero anche sufficienti se non fossero spesso troppo rigide. Per fare un esempio, potete scegliere una scena in cui un uomo estrare una pistola, ma non potete decidere il punto in cui deve sparare e il momento preciso in cui deve farlo. Si possono tuttavia regolare alcune caratteristiche delle scene come modificare il tono di voce, l'espressione di un volto, il livello di violenza, le posizioni (comunque predefinite) degli attori, l'esito di un evento, i movimenti e tanto altro ancora. Ma anche qui, c'è da dire che tutte queste cose non si possono purtroppo personalizzare in tutte le scene, qualcuna è addirittura priva di qualsiasi opzione di alterazione.
    Elemento che si può sempre modificare è invece lo sfondo, ma anche il set lo si può allestire con una grande varietà di oggetti che permettono di modificare sensibilmente l'ambiente. L'unica pecca (abbastanza rilevante a dire il vero) è che tali oggetti sono puramente scenografici e non interattivi (tra l'altro il modo in cui bisogna disporli è molto scomodo e impreciso), mentre ad essere interattivi e modificabili sono gli oggetti di scena, vale a dire un arma impugnata da un attore o qualunque cosa che sia sufficientemente importante nella scena di turno.
    Il clima e l'illuminazione sono altri parametri regolabili a livelli sufficienti, mentre al centro dello schermo (dove vengono visionate in diretta le scene), sono presenti dei manichini che rappresentano le azioni e i ruoli scoperti degli attori. Il colore dei manichini cambia a seconda del ruolo che ricoprono in una scena: alcuni sono obbligatori, altri facoltativi.
    Dopo aver finito la sceneggiatura, il film può essere girato e una volta concluse anche le riprese, il processo di post-produzione consente di dare gli ultimi ritocchi prima della pubblicazione nel gioco o su web. L'ufficio post-produzione permette di aggiungere effetti sonori, effetti di dissolvenza, tagliare e incollare pezzi o eliminarli proprio, inserire la propria voce, sincronizzare il labiale, modificare titoli di presentazione e di coda, importare musica e inserire i sottotitoli. Peccato però che i brani non possano durare più di 40 secondi e che non si possano mettere più di 90 sottotitoli. Problemi che dovrebbero essere risolti con la prima patch, se non altro.

    PROMESSE NON MANTENUTE

    Prima di partire con le critiche e le considerazioni finali, và fatta una premessa: The Movies è uno dei giochi più originali di tutti i tempi, un gioco che molti aspettavano da anni e che pareva irrealizzabile, ma che ha comunque alcuni difetti che fortunatamente verranno totalmente eliminati con patch ed espansioni. Il primo dei difetti è il taglio di alcune feature: che fine hanno fatto le sfide nell story mode (da accettare o meno), la plastica dei personaggi (sì, c'è l'edificio per fare la liposuzione, la protesi e il lifting, ma inizialmente questa parte era un po' più profonda), le relazioni complesse tra gli attori (matrimoni, scazzottate, dissapori ecc.), la personalizzazione estrema delle scene (ve lo diciamo subito: usciranno con la prima espansione alla quale gli sviluppatori stanno lavorando da pochi mesi), i tanti set, il salvataggio dei film in vari formati (ne è presente solo uno), l'ampio supporto agli mp3 e tutte quelle altre cose misteriosamente tagliate? Qui si vede la solita Lionhead e il solito Molyneux, ma ciò che veramente mina un po' la fantasia e il divertimento, è il numero limitato di set. Insomma, non ce n'è abbastanza per fare un serio lungometraggio, se volete fare un film di fantascienza scordatevi di fare chissà cosa perché potete fare davvero poco. I generi a cui più si presta The Movies sono le commedie e i film sentimentali, per quanto riguarda gli altri generi bisogna farsi davvero il mazzo per tirare fuori qualcosa di bello veramente e alcuni sono addirittura impossibili da realizzare (ad esempio pellicole ambientate nel medioevo). Lionhead ha comunque garantito un ampio supporto al gioco con la pubblicazione regolare di patch, add-on, extra ed espansioni. Nel giro di massimo un anno, è probabile che The Movies avrà quella libertà che ci si aspetta da un movie maker e già la prima espansione trasformerà parecchio il gameplay, così come add-on che consentiranno di riprodurre alla perfezione serie particolari come Spider-Man e Indiana Jones. Il pregio più grande di The Movies però è la facilità con cui si può modificare dalla comunità internazione di modders: sono già disponibili nuovi costumi, nude patch, la neve, l'effetto invisibilità, l'ampia disponibilità di personale, sfondi e molte altre cose. Entro qualche mese saranno disponibili mod sempre più complessi ed extra via via numerosi, che si andranno ad aggiungere al materiale che verrà ufficialmente rilasciato da Lionhead, oltretutto il limite momentaneo dei sottotitoli o delle musiche può essere superato con l'ausilio di programmi esterni.

    The Movies The MoviesVersione Analizzata PCThe Movies è una grande esperienza videoludica, un qualcosa di unico e coinvolgente. E’ davvero difficile annoiarsi e per quanto abbia al momento alcuni limiti, permette ugualmente di creare qualcosa di interessante ed emotivamente coinvolgente (contate poi che in questo articolo non si è parlato di altri piccoli aspetti del gioco decisamente stuzzicanti, come la presenza dei fotografi e l’importanza dei Movie Awards che regalano anche importanti bonus). Pianificare, girare e pubblicare delle opere cinematografiche, seppur virtuali, è molto appagante e suggestivo. Molyneux è riuscito in pieno a sviluppare quello che attualmente è un piccolo capolavoro, ma che col tempo diventerà un gioco meraviglioso e senza barriere, dove la fantasia di qualsiasi videogiocatore sarà libera di sfogarsi. Complimenti a Molynuex e complimenti a Lionhead.

    8.7

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