Recensione The Punisher per PC

Il Punitore è finalmente arrivato sui nostri monitor ed è davvero cattivo...

Recensione The Punisher per PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Pc
  • Introduzione:

    Finalmente un videogioco basato sul Punitore, carismatico personaggio Marvel, arriva sui monitor dei nostri pc (ma è disponibile anche per PS2 e XBOX) e per nostra fortuna non è un mero tie-in dell’omonimo film uscito nel 2004 ma si rivela invece essere grazie a THQ, molto più aderente alle atmosfere dell’omonimo fumetto nato in America circa tre decenni orsono.
    Frank Castle , alias Il Punitore, è un uomo vagamente rassomigliante ad un armadio quattro stagioni, indossa una maglia in cui troneggia un teschio gigantesco ed è dotato di una rabbia e una ferocia inaudita.
    Come se non bastasse ha una missione personale semplice: ripulire il mondo dai balordi e dalla malavita.
    Inutile dire che questo compito non esattamente facilissimo spetterà come sempre a voi.

    Uccido solo coloro che se lo meritano:

    Per coloro che non avessero mai letto il fumetto ricordiamo che Il Punitore nasce parecchi anni fa (esattamente nel 1974) nella collana americana The Amazing Spider Man per opera di Gerry Conway e Ross Andru.
    Frank Castle è fin dagli esordi un antieroe cupo, veterano del Vietnam di poche parole e solitario, a differenza di molti eroi dei fumetti non ha alcun superpotere ma in compenso è armato fino ai denti ed ha un caratterino che gli consente di sopperire alla sua “normalità” senza troppe difficoltà.
    Purtroppo per il nostro Frank, durante un regolamento di conti tra balordi, la sua famiglia viene sterminata e solo lui riesce miracolosamente a sopravvivere.
    Ovviamente a quel punto il dolore e la disperazione si trasformano in odio e rabbia, Frank Castle diventa “Il Punitore”, un uomo che ha un unico scopo nella vita: eliminare per sempre il male dalla faccia della terra con tante sane dosi di ultraviolenza e pallottole.

    Come dite? Ricorda Max Payne?

    Ad una prima occhiata sembrerà davvero di giocare a Max Payne con un teschio sulla maglietta del protagonista, sia perché la storia è davvero molto simile ( ovviamente nel caso della trama è Payne ad aver preso ispirazione dal personaggio Marvel nato molti anni prima), sia perché il personaggio, le atmosfere e il tipo di gioco (shooter in terza persona) si accostano pesantemente al titolo dei Remedy (persino il motore grafico è lo stesso).
    Non preoccupatevi troppo comunque, perché nonostante nessuno senta il bisogno di avere due titoli identici, il titolo THQ presenta delle novità e degli accorgimenti tali da renderlo decisamente appetibile, specie per chi adora il fumetto.
    Proprio come in Max Payne il gioco comincia dalla fine, cioè dal racconto, fatto dal Punitore a due poliziotti in un carcere di massima sicurezza, delle vicende che lo hanno reso protagonista.
    Avremo quindi un continuo alternarsi di flashback (i livelli di gioco veri e propri) e ritorni al presente (i filmati di intermezzo dove il Punitore viene interrogato dai due “sbirri”.
    Il nostro scopo nei panni di Castle sarà quello di cancellare dal mondo i criminali e in particolar modo quelli correlati allo sterminio della sua famiglia.
    Considerando che nel corso del gioco avremo a che fare con ladri, stupratori, tossici, killer e altri ancora risulta evidente che il gioco non è propriamente un prodotto per educande, eppure proprio la violenza inaudita e la sindrome da Charles Bronson (cioè quel tremendo morbo che porta ad aggirarsi di notte in una grande città ,armati fino ai denti, sparando a tutti quelli che non ci aggradano) costituiscono uno dei punti di forza di questo videogame.
    Il titolo sfrutta completamente la leggendaria spietatezza del Punitore, attenendosi allo spirito del personaggio protagonista del fumetto Marvel.
    Nel corso di questo accattivante shooter in terza persona, ci si dovrà aggirare per i livelli sparando praticamente a tutto quello che si muove sfruttando un arsenale bellico degno di un marines (useremo nel corso del gioco: coltelli, fucili, pistole, mitragliatori, granate e anche oggetti dello scenario come bottiglie, mazze e altro ancora).
    Naturalmente se fosse tutto qui il gioco, il giudizio sarebbe negativo visto che di titoli di questo genere è pieno il mondo dei videogames.
    Per fortuna a salvare il titolo dalla monotonia intervengono diversi modi per interagire con i criminali: una volta infatti che il nemico si troverà ad una distanza ravvicinata, potrete afferrarlo e ucciderlo con una sorta di esecuzione che avverrà sempre in modi davvero duri (sgozzamenti, colpi secchi in testa, pallettoni nel ventre e altre delicatessen) oppure potrete decidere di interrogarlo per avere informazioni che vi aiuteranno a proseguire nel gioco.
    L’interrogatorio però sarà davvero utile e vi fornirà informazioni preziose solo quando il delinquente avrà un teschio bianco sulla testa, a quel punto osservando bene vi accorgerete che in una locazione dello scenario ci sarà un altro teschio che indicherà la possibilità di ottenere un interrogatorio molto speciale e inutile dirlo molto violento.
    Per riuscire a far svuotare il sacco al criminale sarà necessario picchiarlo o minacciarlo muovendo ritmicamente il mouse, se userete il giusto ritmo il delinquente parlerà, se sarete troppo irruenti lo ucciderete in svariati modi che vanno dal terrificante allo sconvolgente.
    Pur dovendo notare che non sempre queste informazioni sono davvero necessarie per andare avanti nel gioco (spesso sarà sufficiente sparare a tutti e trovare l’uscita per finire il livello) bisogna però ammettere che queste torture finalizzate ad estorcere informazioni sono tra le scene più sadiche e contemporaneamente più divertenti mai viste in un videogioco ( potrete, dopo avere ottenuto le informazioni, fare divorare lo scagnozzo da uno squalo tanto per fare un esempio).
    Oltre a queste due possibilità potrete anche decidere di utilizzare il prigioniero come scudo umano, così facendo lo porterete con voi e gli farete prendere le pallottole al posto vostro senza contare che in determinate aree contrassegnate dalla presenza di teschi infuocati potrete uccidere questi disgraziati in modi ancora più cruenti e spettacolari di quanto già detto (E' una minaccia' NdVlad)
    Bisogna comunque precisare che in occasione dei momenti più violenti, lo schermo diventerà grigio, permettendovi di assistere comunque all’esecuzione ma dando al videogiocatore una visione più sfumata.

    Proviamo a salvare gli ostaggi?

    Le armi a disposizione del Punitore sono davvero tante, senza contare che potrete anche raccogliere quelle dei nemici uccisi. Ogni balordo fatto fuori farà alzare il vostro punteggio,ma bisognerà però stare attenti a non uccidere gli innocenti dato che se lo farete avrete un bel po’ di punti in meno.
    Più uccisioni porterete a termine e più vedrete salire una barra di energia che indicherà quanto tempo potrete rimanere in “modalità massacro”, una sorta di bullet time che qui consentirà al Punitore di lanciare coltelli con una precisione estrema.
    Alla fine di ogni livello verranno assegnate delle medaglie che consentiranno di sbloccare la modalità challenge di ogni stage, ciò vi darà la possibilità di riaffrontare il livello cercando di completare degli obiettivi di vario tipo richiesti dal gioco.
    Completando i vari livelli potrete inoltre sbloccare diversi bonus ed extra, avrete infatti nuove armi a disposizione, vedrete alcuni artwork, copertine del fumetto, filmati e altro ancora.

    Ho una scheda video con 256 MB di RAM, saranno sfruttati a dovere?

    La grafica non va oltre la sufficienza, purtroppo non si può non notare come The Punisher non riesca a competere con i migliori titoli del 2005. In fondo si è adoperato un motore grafico piuttosto avanti con gli anni che nonostante gli aggiornamenti visibili soprattutto nella gestione della fisica mediante l' Havok, non può certo far lustrare gli occhi. I poligoni sono pochi e il design dei livelli lascia a volte l’amaro in bocca per la penuria di dettagli, le texture per fortuna sono discrete e le animazioni si rivelano adeguate.
    Decisamente buono invece il sonoro con musiche d’atmosfera che ben si adattano allo spirito cupo e violento del fumetto originale. I dialoghi poi sono particolarmente azzeccati con dei bei dialoghi tra criminali ed una serie di frasi dette dal Punitore degne di essere vendute in un manuale a sé stante. Il doppiaggio italiano è discreto (bella la voce di Frank) e tutto il comparto audio contribuisce in modo efficace a farci immedesimare nel Punitore.

    Conclusioni:

    Tutti questi dettagli portano The Punisher sopra la sufficienza, infatti la meccanica di gioco presenta qualche gradita novità e la riproposizione del fumetto è fedele, immergendo il giocatore in atmosfere tetre e mostrandogli (proprio come nel fumetto) un alto grado di violenza.
    Sono purtroppo presenti anche alcuni grossi difetti. Il primo è la monotonia che irrompe dopo le prime ore di gioco e che deriva, da un forte senso di de ja vu e dal (interrogatori a parte) fare sempre le stesse cose, avremo infatti sempre e solo gente da massacrare e da interrogare.
    Inizialmente ci si diverte parecchio ma poi si farà sentire la mancanza di classe di un titolo innegabilmente superiore come Max Payne (tanto per non fare nomi).
    Un altro neo è indubbiamente l’ A.I. dei nemici., normalmente questi non si comportano troppo male ma quando ci avviciniamo diventano lenti e prevedibili e questo modo di fare si concatena ad un altro difetto del gioco, la scarsa longevità che vi consentirà di finirlo in cinque-sei ore. Vero è che potrete rigiocare i vari livelli per tentare di sbloccare tutto lo sbloccabile ma è vero anche che questo interesserà solo i fan accaniti del fumetto.
    Tirando le somme diciamo che il gioco supera di poco la sufficienza ma è in ogni caso consigliato agli appassionati del fumetto che si sentiranno subito immersi nell’ultraviolenza del Punitore.
    Gli altri gamers possono anche guardare avanti aspettando qualche titolo di pregevole fattura, se però dovessero in qualche modo trovarselo tra le mani non disdegneranno una partitina.

    The Punisher The PunisherVersione Analizzata PCThe Punisher non è da demolire ma neppure da esaltare. Porta con sè parecchi pregi ma anche numerosi difetti e se la stuttura di gioco risulta banale e già vista, gli interrogatori e le "punizioni" contribuiranno (ma solo in parte) a spezzare la monotonia e a farvi gasare, almeno inizialmente, non poco. Il gioco è discretamente curato e fornisce una ricca quantità di extra che spingeranno gli afecionados del fumetto a rigiocarlo fino a scoprirne tutte le chicche. Inutile sottolineare che la violenza estrema è il principale elemento distintivo del gioco, tuttavia questa ha toni così esagerati da essere fumettistica e quindi non si può dire che non venga rispettato lo spirito del personaggio. Per il resto abbiamo un motore grafico datato ma che svolge decentemente i propri compiti e va anche evidenziato come la telecamera raramente faccia i capricci seguendo diligentemente il giocatore. Davvero buono il sonoro Peccato per il mutiplayer completamente assente. Per concludere: se non siete amanti dei fumetti e non avete voglia di un gioco rapido, poco impegnativo e immediato allora potete passare decisamente oltre.

    6.5

    Che voto dai a: The Punisher

    Media Voto Utenti
    Voti: 38
    6.5
    nd