The Quarry Recensione: l'erede di Until Dawn tra Scream e Piccoli Brividi

La nuova avventura interattiva di Supermassive Games si presenta come il vero sequel spirituale di Until Dawn.

The Quarry
Recensione: Multi
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  • Xbox Series X
  • Ciò che non ti uccide ti fortifica, ad Hackett's Quarry. È il motto che Jacob, Kaitlyn, Emma, Abi, Nick, Dylan e Ryan hanno recitato quasi a memoria per circa due mesi, durante i quali hanno lavorato come tutor in un campeggio per bambini in una vecchia cava di proprietà della famiglia Hackett, sotto la saggia guida del buon vecchio Chris. I ragazzi ignorano, però, che quella cantilena assume un significato completamente diverso quando di notte, durante il plenilunio, gli orrori famelici della Cava prendono vita.

    È una calda notte di fine estate, il campeggio è giunto al termine, gli ospiti sono andati via e i giovani tutor si apprestano a lasciare a loro volta Hackett's Quarry. Tuttavia, per un guasto al motore, la partenza dei protagonisti viene rimandata, e la combriccola decide di godersi un'ultima notte all'aperto davanti alle luci di un falò. Occasione per passare insieme qualche ultima ora preziosa, divertirsi, bere, scambiarsi le ultime confessioni e consumare gli amori fugaci di una stagione passata troppo in fretta. Ma una notte in più è una notte di troppo, perché sta per iniziare la Stagione della Caccia.

    Nonostante sia ancora impegnato nello sviluppo della Dark Pictures Anthology con Bandai Namco (trovate sulle nostre pagine la recensione di The Dark Pictures Anthology House of Ashes), il talentuoso e instancabile team di Supermassive Games ha lavorato parallelamente ad un altro progetto sotto il blasone di 2K Games. Il risultato è The Quarry, una nuova avventura interattiva di stampo cinematografico ispirata ai più classici racconti dell'orrore di stampo adolescenziale, ma con un'ambizione produttiva più alta che mai. Un'opera che quasi si discosta dagli ultimi lavori di Supermassive e che torna alle origini del team, ponendosi come successore spirituale del sempre più rivalutato Until Dawn.

    La fine dell'estate

    Dopo che due aspiranti tutor spariscono nel nulla la sera prima dell'apertura del campeggio (Laura e Max sono i protagonisti del prologo che vi abbiamo raccontato nella nostra prima prova di The Quarry), l'estate scorre tranquilla nella Cava di Hackett, e il gruppetto di animatori si appresta a tornare alle rispettive famiglie dopo due mesi trascorsi nella natura e nell'isolamento dalla tecnologia.

    Dopo un incipit davvero inquietante, che già mette in chiaro la portata produttiva del nuovo titolo di Supermassive, i primi capitoli di The Quarry si prendono tutto il tempo necessario per delineare la psicologia e il carattere dei suoi protagonisti, oltre a preparare il terreno per lo sviluppo della storia. Ciascuno dei personaggi giocabili, ragazzi poco più che adolescenti, così come le loro rispettive storyline nelle prime 2-3 ore dell'avventura, riflette stereotipi, vizi e fissazioni del tipico teenager americano. Jacob, sportivo, affascinante e playboy, ha perso la testa per Emma, influencer in erba che considera il tempo passato con il giovane nient'altro che un'occasionale storiella estiva; Kaitlyn ha la testa sulle spalle, è la più matura del gruppo, ma anche la più cinica e sarcastica, perlopiù impegnata a deridere le marachelle dei suoi amici; Abigail è timida e insicura, la compagna perfetta per l'introverso Nick, e infatti i due si piacciono da morire, e sperano che quest'ultima notte insieme permetta ai loro sentimenti di sbocciare definitivamente; Dylan è la spalla comica del gruppo, petulante e a tratti insopportabile, mentre Ryan è il più chiuso di tutti, affezionato ai suoi podcast sul paranormale e soprattutto a Chris Hackett, il boss della Cava, che sembra aver preso il ragazzo sotto la propria ala protettrice.

    Nelle prime fasi del racconto, prima che inizi a consumarsi la tragedia, si ha modo di coltivare le relazioni tra i vari membri della comitiva, delineando già in partenza alcuni rapporti: se un protagonista serba del rancore nei confronti di un altro, o se al contrario nutre della stima, dipenderà già dalle prime scelte morali che The Quarry vi metterà di fronte, e alcune di esse potrebbero addirittura influenzare intere storyline, o persino la presenza di alcuni personaggi in determinate scene.

    Non entreremo troppo nel dettaglio della trama e dei suoi principali risvolti per lasciarvi il brivido della sorpresa, e soprattutto per plasmare di vostro pugno il destino di tutti i volti che compongono l'avventura. Quel che possiamo dirvi è che siamo piuttosto soddisfatti sia della sceneggiatura sia della "mitologia" imbastita da Supermassive, che un po' come Until Dawn scava nel profondo del folklore nordamericano, contaminandosi in parte con la tradizione circense e con l'esoterismo pagano.

    Nel complesso la storia funziona, i colpi di scena sono ben dosati, e pur non inventando nulla The Quarry riuscirà a tenervi incollati di fronte allo schermo per un'abbondante decina di ore, ammesso che riusciate a far sopravvivere tutti i personaggi fino alla fine. Un lungo e appassionante film interattivo, pienamente nei canoni delle precedenti produzioni del team, fatto soprattutto di volti carismatici ed efficaci.

    Da Raimi ad Arquette, i volti di The Quarry

    Il merito va indubbiamente all'ambizione produttiva di Supermassive, che ha alzato ulteriormente l'asticella qualitativa introducendo nel cast attori del calibro di Ted Raimi e David Arquette. Interpreti che provengono, almeno per l'immaginario collettivo, dal panorama di una cultura pop più datata a cui The Quarry vuole palesemente ispirarsi. Citando apertamente i film dell'orrore anni Ottanta e Novanta con protagonisti degli adolescenti (siamo nelle atmosfere di un Piccoli Brividi con la simpatia di uno Scream, il tutto con decise spruzzate di soprannaturale), la nuova opera targata 2K Games riesce a convincere soprattutto per la sua cornice vintage, utilizzata perlopiù come pretesto artistico e non come reale sfondo narrativo.

    The Quarry è infatti ambientato ai giorni nostri, ma i nomi che ne compongono il cast, la trama di base e le atmosfere da puro b-movie splatter lo rendono un piacevole omaggio al cinema di genere. Non tutto è ben oliato, però: la scrittura, in particolar modo in alcuni dialoghi, presta il fianco a un pizzico di ingenuità, portando in scena situazioni abbastanza prevedibili e banali, e un finale che non riesce a fornire risposte del tutto soddisfacenti. Altro limite sta nella resa cinematografica dell'avventura, in una regia talvolta scolastica e soprattutto in un montaggio superficiale, fatto di stacchi artificiosi e dissolvenze poco coerenti nel passaggio da una scena all'altra.

    Che sia voluta o meno, magari per omaggiare il grande schermo "di serie B", la mancanza di rifinitura nella gestione della macchina da presa smorza un bel po' l'immersione cinematografica, e stride con la qualità dell'impatto visivo. Non di meno, la gestione dell'orrore non ci è parsa particolarmente a fuoco: in pochissime occasioni, purtroppo, The Quarry è riuscito a spaventarci.

    D'altro canto, sulla scia dei suoi predecessori e di molti congeneri, l'opera sfoggia un'estetica clamorosamente vicina al fotorealismo grazie ad un intenso lavoro di motion capture, che valorizza soprattutto i volti dei suoi protagonisti. Non sempre, come vi abbiamo anticipato in occasione della nostra prova di qualche settimana fa, il risultato può dirsi pienamente riuscito, con l'espressività di alcuni comprimari che talvolta risulta un po' troppo marcata al punto da sfiorare l'overacting.

    In linea generale, però, la cornice estetica raggiunge livelli davvero impressionanti, e in certe sequenze vi sembrerà di assistere ad un lungo film in Unreal Engine. Una possibilità che diventa concreta proprio grazie alla modalità cinematografica, che vi permetterà di mettere da parte la cornice interattiva e di godervi semplicemente gli sviluppi della trama. Questa feature include anche un buon grado di personalizzazione, specie per quanto concerne la psicologia dei protagonisti, così da muovere comunque i fili del racconto senza impegnarsi nel gameplay.

    Orrore interattivo

    Un'avventura grafica come The Quarry, in effetti, di ludico ha ben poco, ma i vari elementi di gioco sparsi lungo l'esperienza (dai collezionabili ai QTE) si sono rivelati piuttosto appaganti. Per quanto concerne i bivi morali, il gioco ci ha sempre messo di fronte a due diverse direzioni possibili, ma riteniamo che il team abbia lavorato piuttosto bene sulle svolte narrative.

    Scegliere una direzione piuttosto che un'altra influisce sulle sorti dei protagonisti, e anche le risposte fornite all'interlocutore di turno hanno influenzato gran parte delle nostre relazioni. Nello stile di Supermassive i momenti interattivi riguardano soprattutto le scene di fuga o i rari momenti d'azione e consistono nella pressione di uno stick analogico con il giusto tempismo. Solo di tanto in tanto, qualora uno dei personaggi giocabili sia in possesso di una bocca da fuoco, siamo stati posti di fronte alla scelta di sparare oppure no. Nella prima ipotesi, per qualche istante, la visuale assume quella di un canonico sparatutto in terza persona, ma ovviamente senza la precisione e le rifiniture di un vero esponente del genere. A proposito della telecamera, non siamo troppo felici della gestione della visuale: anche stavolta ruotarla determina il raggio visivo del nostro personaggio, così da evidenziare gli eventuali punti di interazione. Abbiamo però notato che la sensibilità del point of view rende la scena un po' troppo confusa, soprattutto se si gioca con un pad.

    Tra le opzioni di accessibilità, in ogni caso, potrete personalizzare anche i Quick Time Event, inclusa la loro velocità e difficoltà. È una meccanica, quest'ultima, che ha reso ben più avvincente la nostra partita, innalzando il livello di sfida del gioco nelle situazioni di maggiore tensione: in certi momenti, considerata l'ingente dose di riflessi necessari per concludere la scena, il destino dei nostri personaggi era davvero appeso a un filo e in più di un'occasione abbiamo messo la loro vita in serio pericolo.

    Per chi non riuscirà a perdonarsi certi errori, comunque, entra in gioco un sistema limitato di riavvolgimento della storia. In tutto il gioco avrete a disposizione tre vite, che potrete spendere come desiderate qualora subentri una morte troppo cocente e impossibile da accettare. Fare uso di una vita extra vi riporterà a un attimo prima di compiere la scelta fatale, così da modificare il destino dello sventurato in questione.

    Esplorare ogni singolo anfratto dei numerosi scenari di cui si compone Hackett's Quarry garantisce di acquisire numerosi collezionabili, utili perlopiù a decifrare il mistero che aleggia dietro la famiglia Hackett e le mostruosità che popolano i boschi della Cava ad ogni plenilunio. Anche in questo caso, recuperando svariate feature dai titoli del passato di Supermassive, prove e indizi sono divisi in diverse categorie, ciascuna relativa agli svariati elementi che compongono il passato della Cava. E inoltre, nascosti per bene negli angoli più bui della riserva naturale, si annidano i Tarocchi.

    Queste misteriose carte potrebbero svelare, seppur in modo criptico, alcuni snodi futuri della storia: per decifrarli occorre l'aiuto di Eliza, una vecchia megera che compare in ogni intermezzo tra un capitolo e l'altro della Campagna. Ispirata al Dr. Hill di Until Dawn e al Curatore di The Dark Pictures Anthology, questa enigmatica figura potrebbe riservarvi confortanti parole sul futuro o aspre invettive, a seconda di come deciderete di gestire certe svolte narrative e soprattutto se riuscirete a collezionare almeno un tarocco per ogni capitolo. Ogni carta potrebbe inoltre rivelare scenari futuribili di morte, opportunità e fortuna, svolgendo una funzione analoga a quella dei totem nell'esclusiva PlayStation del 2015 (ve lo ricordate? Ecco la recensione di Until Dawn).

    In conclusione, l'elemento interattivo in The Quarry ci è parso più che solido, e giunti al termine della prima "run" vi sarà impossibile non venire travolti dal desiderio di cominciare una nuova partita per scovare altri oggetti nascosti e osservare ulteriori diramazioni narrative. E nonostante l'esperienza in singolo rimanga, a parer nostro, quella più immersiva ed emozionante, anche il multiplayer locale può rivelarsi un'ottima variante per trascorrere una serata in compagnia, passando il controller a un amico e lasciandogli la libertà di decidere il destino di altri personaggi.

    The Quarry The QuarryVersione Analizzata PlayStation 5The Quarry è l'erede spirituale di Until Dawn: dall'esclusiva PlayStation del 2015 Supermassive Games riprende svariati temi, su tutti l'ingenuità e la stucchevolezza del mondo adolescenziale, sfruttandoli come punto di partenza per raccontare un orrore viscerale, sepolto sotto una mitologia antica e tutta da scoprire. Non tutto è perfettamente oliato nell'avventura interattiva targata 2K, a partire da alcuni spunti di scrittura troppo raffazzonati e da una regia non sempre all'altezza dell'impressionante cornice grafica. Nel complesso, anche grazie alle sue molteplici diramazioni narrative e alla personalizzazione dei QTE e di vari momenti interattivi, The Quarry è una delle migliori avventure grafiche degli ultimi anni, e vi saprà conquistare anche grazie alla sua gradevole cornice vintage.

    7.8

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