Recensione The Urbz: Sims in the City

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Recensione The Urbz: Sims in the City
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Gba
  • DS
  • Xbox
  • NGC
  • Dura la vita (vituale)!

    Nonostante tutti i problemi della vita reale, sono molti i giocatori che si cimentano a viverne una virtuale, in tutto e per tutto uguale alla vita reale. Probabilmente sarà proprio questo il motivo per la quale The Sims ha riscosso tanto successo, con milioni di giocatori, varie espansioni e un seguito.
    Nel gioco creato da Will Wright, divenuto famoso per Sim City, lo scopo sarà gestire la vita del nostro alter ego, con casetta, matrimonio, figli e altro. Questo gestionale però è sempre rimasto confinato nelle quattro mura della casa virtuale, senza la possiblità di vivere una vita al 100%, se non qualche uscita nelle varie espansioni. Per questo motivo è nato The Urbz, non per niente sottotitolato I Sims nella città.

    I Sims nella città

    Dopo un video introduttivo carino, dove i personaggi sono tutti molto sexy e trendy, con abiti succinti, scollature vertiginose, tanga vistosi, machi in canottiera e vestiti alla moda, nel misero menù iniziale decidiamo il numero di giocatori, massimo due, e la prima volta dovremo creare il nostro personaggio, occupando ben 107 blocchi della memory card (decisamente tanti!).
    Potremo personalizzarlo del tutto, sesso, fisico, acconciatura, vestiti, piercing e molto altro, anche se inizialmente gli accessori disponibili saranno pochi e dovranno essere sbloccati nel corso del gioco.
    Così, una volta creato l'Urb e scelto uno dei nove quartieri disponibili per iniziare, Darius, la nostra guida del gioco, ci spiegherà come funziona la vita in The Urbz.
    Il nostro scopo sarà diventare una celebrità e sbloccare tutti i quartieri disponibili nel gioco. Ma tenete bene a mente che arrivare alla vetta del successo non sarà una semplice passeggiata, ma una scalata.

    Povero Urb

    Il nostro Urb inizialmente sarà nient'altro che un povero ragazzo o ragazza disorientato/a: fortunatamente Darius, un omone di colore, farà affidamento su di voi e vi darà una mano a diventare delle star, diventando una sorta di aiutante che vi spiegherà come si gioca.
    Bisogna tener bene a mente che l'alter ego è ha le stesse esigenze di un vero essere umano, che deve mangiare, lavarsi, divertirsi, dormire nonché espletare i propri bisogni fisiologici. Per ognuna di queste necessità è presente un indicatore che vi segnala quando è indispensabile svolgerle: per esempio, se la barra del sonno è completamente rossa, il personaggio andrà lentamente e dovrete mandarlo a dormire, se non vi svagherete abbastanza sarete stanchi e noiosi e la gente non vorrà parlare con voi, oppure se non gli farete fare i suoi bisogni... beh, potete immaginare le spiacevoli conseguenze. Quindi, oltre a progredire nel gioco, dovrete stare bene attenti a tutti questi fattori. Purtroppo questa routine rende il gioco ripetitivo, rischiando di stufare molti giocatori.
    Indispensabile per il proseguimento del gioco è lavorare: in ogni quartiere sarà disponibile un lavoro e per ottenere soldi dovrete cercare di non farvi licenziare, svolgere le vostre mansioni nel migliore dei modi. L'impiego può consistere nel tener pulito il locale, socializzare con i clienti facendo due chiacchere con loro, e altre mansione che differiscono dal quartiere ma che devono essere eseguiti sempre nella stesso modo, premendo cioé in sequenza i tasti suggeriti sullo schermo il più velocemente possibile.
    Insomma, quando dovete aggiornare il vostro guardaroba o rinfrescare il look (e dovrete farlo per proseguire nel gioco), o magari acquistare qualche mobile nuovo, fate un salto sul posto di lavoro e, se vi dimostrerete dei dipendenti infaticabili, verrete premiati.

    Verso il successo

    Come detto in precedenza lo scopo del gioco è diventare delle star e per farlo dovrete avere accesso a tutti i quartieri. Per riuscire non dovete far altro che acquistare fama in ogni zona chiaccherando con la gente, rimorchiando ragazze o ragazzi... insomma, socializzando con gli altri Urbz presenti nel gioco.
    Inizierete per forza con qualche frasetta per rompere il ghiaccio, scherzando un po' e utilizzando le varie "tecniche" che imparete dagli altri abitanti. Inoltre nel corso dell'avventura sbloccherete le Power Social, fondamentali per il proseguire nella scalata per il successo, che consistono in "super tecniche" per socializzare.
    Ogni volta che si riuscirà a fare contento l'interlocutore, verranno assegnati al nostro alter ego dei punti, una specie di punti esperienza, e man mano che si avanzerà nel gioco si salirà di livello, cioè si salirà di fama.

    Muoviamo l'Urb per la città

    Il gioco è strutturato come un'avventura punta e clicca: voi non muoverete l'Urb, ma un puntatore e premendo A si conferma l'azione, mentre con B la si cancella. Quindi per parlare con la gente dovrete spostare il puntatore sopra questi, premere A e decidere cosa fare con loro: chiaccherare, scherzare, usare le Power Social e così via.
    Con il tasto X si aprirà il menù del gioco, dove sarà possibile controllare le statistiche, i quartieri sbloccati, le abilità, gli oggetti acquistati, i vostri rapporti con gli altri Urbz e i messaggi del cellulare; già, potrete anche ricevere messaggi sul cellulare o telefonare agli altri giocatori virtuali.
    Con il control stick C si muove la telecamera, e con i tasti dorsali L e R rispettivamente si rallenta e si velocizza il tempo di gioco: molto utile il tasto R, che userete spesso in quanto il personaggio è lento, ed è noioso aspettare che porti a compimento le varie azioni.

    I molti problemi del gioco

    Tecnicamente non ci troviamo di fronte ad un titolo sbalorditivo, anzi è solamente ad un livello discreto: il livello grafico è accettabile, le animazioni dei personaggi sono curate e le texture carine. Non è stato fatto un grosso lavoro a livello di modelli poligonali dei personaggi, poiché tutti si assomigliano tra i vari quartieri, differenziati solamente nrll'abbigliamento o nel look; dato che personalizzando il proprio Urb è possibile deciderne la costituzione fisica, qualche sforzo in più si sarebbe potuto fare. Almeno per il proprio alter ego sono disponibili decine di vestiti diversi, acconciature, occhiali, piercing e tutto quello che potete desiderare, facendo del negozio di abbigliamento uno degli elementi più divertenti del gioco. Il titolo è ufficializzato dalle musiche del gruppo hip hop Black Eyed Peas: i fan saranno contenti di poter sentire la loro band continuamente, ma gli altri non proprio appassionati del genere, alla lunga si stuferanno del sempre uguale sottofondo musicale e un po' di varietà avrebbe sicuramente giovato.
    Effetti sonori nella media, buoni, ma nulla che possa far andare al settimo cielo il nostro apparato uditivo. I maggiori problemi che affligono il titolo sono i caricamenti eterni, la mancanza dei 60 Hz (e quindi moltissimi rallentamenti nel frame rate del gioco), il numero di blocchi occupati sulla memory card e la lingua. Questi problemi rendono spesso frustrante l'esperienza di gioco con The Urbz. I caricamenti per i salvataggi e per passare da un quartiere all'altro sono indecenti se paragonati alla maggior parte dei titoli per GameCube: vi ritroverete ad aspettare anche decine di secondi, rallentando il ritmo di gioco. Verrebbe naturale decidere di non cambiare area, o di non salvare mai, piuttosto che quella snervante attesa. Per quel che riguarda i rallentamenti, sempre evidenti, inizialmente si possono trascurare, ma a lungo andare diventano insopportabili e rovinano la giocabilità, soprattutto quando siete al bancone per lavoro e premendo i tasti in sequenza il gioco scatta, facendovi sbagliare. Una grossa pecca, tenendo anche conto che è possibile giocare solo a 50 Hz. Il numero di blocchi necessari è un altro grosso problema, ben 107 necessari per questo titolo: certo, non è proprio una colpa solamente dei programmatori EA, dato che giochi di questo genere (vedi anche Animal Crossing) richiedono un grosso numero di blocchi per il salvataggio, ma anche di Nintendo che dovrebbe commercializzare memory card più capienti. Detto questo, 107 blocchi sembrano comunque una pretesa esagerata. Infine, un problema per molti giocatori, The Urbz è completamente in inglese e, abituati ormai ad avere giochi completamente localizzati in italiano, può rappresentare un grosso ostacolo. Una piccola nota riguardo la longevità: benché teoricamente possa essere considerata eterna, alla lunga lunga la ripetitività del gioco porta alla noia.

    The Sims, un gradino più in alto

    The Urbz è un buon gioco, che va ad aggiungersi alla lista dei simulatori di vita assieme a Sims: Fuori Tutti. Carino e divertente, i molteplici problemi che affliggono il gioco non fanno valere i 60 euro del costo, a meno che non siate dei fan di questo genere di gioco; anche in questo caso consiglierei l'acquisto su PC, data anche la possibilità di poter giocare online con altri Urbz, permettendo al titolo di dare il meglio di sè e sorvolare completamente sull'aspetto tecnico.
    Sappiate comunque che alla fin fine si tratta sempre di un simulativo alla Sims, e quindi se per molti la ripetitività delle azioni potrebbe essere un aspetto negativo che porta alla noia, al contrario dei più vaccinati, per i quali tutto questo è visto come un pregio. Punti di vista. E' un genere che piace o non piace, sta di fatto che The Urbz è gioco poco più che mediocre e soltanto i fan dovrebbero pensare al suo acquisto, mentre gli altri farebbero meglio prima a provarlo. Potrebbe essere la volta buona per appassionarvi al genere, anche se The Sims è sicuramente un gradino più in alto.

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