The Valiant Recensione: un gioco di strategia nel Medioevo

Abbiamo recensito per The Valiant, un videogioco di strategia in tempo reale ambientato nel Medioevo, ma che non convince pienamente.

The Valiant Recensione: un gioco di strategia nel Medioevo
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Lo abbiamo visto per la prima volta all'ultimo showcase dell'editore THQ Nordic a maggio: The Valiant, strategico in tempo reale sviluppato dallo studio ungherese Kite Games, catapulta i giocatori nell'Europa del 1200 per seguire le vicende dai risvolti mistici di due ex-crociati. Fin dai primi trailer, i fan degli RTS hanno potuto apprezzare scene di gameplay scandite da una varietà di meccaniche molto promettenti, per un titolo strategico dall'azione serrata e dalle vocazioni ruolistiche. Premesse effettivamente riscontrate nell'impegno versato dagli sviluppatori nel prodotto finale - che che sono andate a comporre un quadro piuttosto sfaccettato nell'intento di offrire ai giocatori un'esperienza ampia e profonda. Un obiettivo forse al di fuori della portata del piccolo studio indipendente, che sembra aver voluto puntare troppo in alto.

    Una storia che non decolla

    Sulle orme di Ancestors Legacy, titolo con cui The Valiant condivide più di qualche aspetto stilistico, al giocatore viene proposta un'ambientazione storica, che, al contrario del gioco di Destructive Creations, serve solo da cornice verosimile agli sviluppi di una storia dai tratti low fantasy. Un'evoluzione della trama che non tarda a palesarsi, quando i protagonisti del racconto, due nobili cavalieri crociati sassoni, nel tentativo di conquistare un importante avamposto mantenuto dalle forze saracene in Terra Santa, trovano uno dei pezzi di una leggendaria reliquia biblica: il bastone di Aronne.

    Un manufatto dai poteri così pericolosi da dover essere separato in tre parti custodite in luoghi segreti del mondo conosciuto. Se il personaggio che controlleremo per il resto dell'avventura single player, ovvero Teodorico di Achenburgo, resterà immune all'aura emanata dalla reliquia, il suo amico fraterno, Ulrico, ne sarà totalmente soggiogato.

    Questo è solo l'incipit per delle vicende che vedranno il culmine solamente un decennio più tardi, quando Teodorico, aiutato da altri personaggi che incontrerà nel suo viaggio, sarà chiamato a fermare il suo vecchio compagno d'arme, il cui unico scopo è quello di riunire i pezzi della reliquia per ottenerne i poteri divini. In The Valiant, insomma, la trama ha un peso indiscutibile nell'economia dell'esperienza. Purtroppo uno dei primi elementi a non convincerci pienamente è stata la costruzione del rapporto tra i principali personaggi al centro del racconto.

    Un rapporto appena accennato e dagli sviluppi troppo rapidi per apprezzare il tormento interiore di Teodorico, chiamato a riprendere le armi dopo aver giurato che non avrebbe più combattuto per alcuna ragione, per di più contro una persona tanto importante per lui quanto Ulrico. Se ciò non bastasse, gli intrecci di trama non si mantengono allo stesso livello delle interessanti premesse, portando a risvolti spesso prevedibili, ma comunque sufficienti ad accompagnarci alla conclusione della campagna.

    Tante idee, poca coesione

    Parlare dei differenti modi con cui viene narrata la storia è lo spunto perfetto per descrivere The Valiant; un titolo ricco di idee, la cui identità si perde purtroppo in una mancata armonia tra le sue parti. Se infatti a collegare una missione e l'altra ci penserà soprattutto il diario illustrato del monaco Malcolm, colui che ci avvertirà delle intenzioni di Ulrico e metterà le sue conoscenze al nostro servizio per aiutarci a fermarlo, non mancheranno anche cutscene in engine o video pre-renderizzati; una soluzione non ottimale questa, che seppur realizzata a dovere nel tentativo di caratterizzare ogni differente momento della partita, non conferisce alla narrazione una buona coerenza stilistica.

    Anche il gameplay vede una selezione di meccaniche potenzialmente interessanti, il cui scarso approfondimento porta però a una debole sinergia tra le parti. Di base, infatti, ci troviamo di fronte ad un RTS puro, in cui, alla guida di un manipolo di truppe, dovremo esplorare una mappa piena di nemici da sconfiggere e avamposti da conquistare per raggiungere l'obiettivo finale. Sparsi per gli scenari troveremo legno e oro da raccogliere, oltre che oggetti equipaggiabili per ottenere bonus di vario genere, con cui reclutare nuove unità o costruire strutture difensive. Il nostro compito sarà quindi quello di mandare i nostri uomini all'attacco, sfruttando un sistema di carta, forbice, sasso per avere la meglio sugli opponenti. Allo stesso tempo dovremo fare attenzione al terreno e alle sue condizioni per cercare di sfruttarle a nostro vantaggio: le caratteristiche offensive o difensive di tutti i soldati ne saranno direttamente influenzate e quindi, ad esempio, lanciare la cavalleria alla carica nella boscaglia contro dei lancieri non sarà mai una buona idea.

    Pur donando al gameplay tattico una buona dose di dinamicità, le condizioni del terreno avranno un'importanza relativa per vincere gli scontri, visti i trascurabili malus a cui rimediare facilmente tramite lo spam di alcune abilità peculiari degli eroi in campo. In The Valiant, infatti, si uniranno a noi diversi personaggi, che verranno rappresentati in game come unità uniche.

    Salendo di livello sarà possibile sbloccare diverse abilità per ciascuno di questi potenti guerrieri, divise in tre skill tree, da utilizzare in battaglia in aggiunta a un sistema chiamato "Retribution", con cui ottenere bonus d'attacco accumulando uccisioni. Peccato che attivare uno dei talenti in questione impedisca di utilizzarne altri, limitando un possibile sistema di bonus sinergici che avrebbe dato più spessore al sistema di combattimento.

    Limitazioni tecniche

    L'aspetto tecnico è infatti quello che ci ha impressionato meno. Innegabile che il colpo d'occhio sia piacevole, con ambientazioni tutto sommato ben realizzate e dagli effetti ambientali gradevoli, seppur dallo stile piuttosto anonimo. È nei dettagli tuttavia che vengono a galla tutte le limitazioni del comparto grafico. Nelle cutscene in engine infatti la nostra attenzione sarà completamente incentrata sui modelli dei personaggi, i quali purtroppo appaiono piuttosto grezzi nelle rifiniture, senza contare che al dialogo non seguirà alcun movimento o espressione facciale.

    Una situazione non ottimale, considerando che optare per delle inquadrature meno invadenti avrebbe permesso ugualmente di comprendere le interazioni tra i personaggi, senza però evidenziare le incertezze in materia d'animazioni. Un vero peccato, perchè ad esempio i combattimenti godono di una presentazione scenica più convincente. Impartire degli ordini a una unità già impegnata in uno scontro non porterà al suo immediato cambiamento di focus: zoomando sul combattimento in corso, però, se ne comprende il motivo. Gli scontri all'arma bianca sono piuttosto complessi, con animazioni esclusive per ogni unità, e generano un insieme di movimenti e interazioni tra personaggi che colpisce l'occhio. A controbilanciare questa piacevole sorpresa, ci hanno pensato i movimenti dei modelli non sempre curatissimi. Quella da noi provata non era una build definitiva, ma in diverse occasioni ci è parso che le unità scivolassero in modo un po' troppo evidente sul terreno, anche durante le cutscene. Pur non avendo assistito a bug di sorta veri e propri, le prestazioni di The Valiant ci hanno lasciato un po' perplessi, complice un framerate ballerino nelle situazioni più concitate. La versione testata per questa recensione è quella PC, quindi sarà necessario capire quali accortezze il team di sviluppo attuerà per le incarnazioni console in uscita prossimamente.

    Le modalità di gioco

    Ad accompagnare la campagna in singolo, in The Valiant troviamo altre due modalità di gioco: la dimensione competitiva online (che non abbiamo potuto provare) e Last Man Standing, entrambe disponibili al lancio. Le 6-8 ore necessarie per terminare le 16 missioni principali, dalla durata variabile in base alla difficoltà scelta, sono il banco di prova perfetto per apprendere tutte le migliori strategie da mettere in pratica in co-op. Nella modalità Last Man Standing, infatti, abbiamo la possibilità di unire le forze assieme a un massimo di altri due amici che possiedono il gioco, e difendere delle carovane di rifornimenti da ondate di nemici che tenteranno di farci la pelle.

    Le meccaniche sono le stesse della componente singleplayer, però dovremo comandare una sola delle unità a disposizione tra le tre disponibili, tutte legate a personaggi presenti nella campagna principale. Accumulando esperienza potremo far salire di livello la nostra unità, e così investire punti abilità per potenziare i nostri eroi, anche tramite dell'equipaggiamento aggiuntivo.

    L'ottenimento dell'esperienza, condivisa da tutti i giocatori presenti nella partita, permetterà non solo di rafforzare gli eroi, ma anche di sbloccare percorsi dalla difficoltà crescente. In fin dei conti Last Man Standing è un buon modo per prolungare la vita di un titolo che fa della modalità in singolo il suo fulcro principale, perché consente a chiunque abbia apprezzato le meccaniche alla base dell'esperienza di aumentare il grado di sfida e continuare a divertirsi.

    The Valiant The ValiantVersione Analizzata PCQuella confezionata da Kite Games è una formula ricca di proposte, apprezzabili dagli estimatori della strategia in tempo reale, specialmente di ambientazione medievale, che però avrebbe sicuramente beneficiato di ulteriore approfondimento e cura. La ricetta ludica in fin dei conti funziona ma non impressiona, complici degli elementi costituitivi incapaci di interagire al meglio tra loro. In altre parole, quella offerta da The Valiant è un'esperienza con una buona dose di potenziale inespresso, sia dal punto di vista narrativo che tecnico.

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