The Witch and the Hundred Knight 2: la recensione del nuovo JRPG di NIS America

Abbiamo provato il secondo episodio della saga di The Witch and the Hundred Knight, un Action RPG ancora una volta senza gloria e senza infamia.

The Witch and the Hundred Knight 2: la recensione del nuovo JRPG di NIS America
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS4
  • Assieme a Idea Factory e Compile Heart, Nippon Ichi Software è senza dubbio una delle principali aziende nipponiche che, negli ultimi anni, hanno inondato il mercato videoludico con prodotti folli e molto di nicchia, caratterizzati da un livello di qualità non sempre eccelso, ma capaci di ritagliarsi una nutrita schiera di fan grazie all'innegabile ilarità delle avventure proposte. The Witch and The Hundred Knight 2 è probabilmente il primo titolo di rilevo proposto da NIS America in questo affollato 2018, un gioco che riprende temi e meccaniche già intraviste nel precedente episodio, ma che difatti appare del tutto slegato dalle vicende della controversa strega Metallia. A distanza di qualche annetto dall'uscita del primo episodio per PS3 e dalla già più recente riedizione per PS4, ci siamo dunque calati nei panni del silenzioso Hundred Knight per assaporare un sequel che poteva realmente imparare dagli errori del passato, ma che alla fine della fiera si è rivelato soltanto l'ennesimo more of the same.

    La Valchiria e l'Hundred Knight

    Se il primo The Witch and The Hundred Knight costringeva il giocatore a scendere sul campo di battaglia prima ancora di aver potuto assimilare qualche preziosa informazione sull'ambientazione, la nuova proposta di NIS America ha invece assunto un approccio più attento ai dettagli e meno frettoloso, fornendo all'utenza un'esaustiva - ma non troppo originale - introduzione.
    Ambientato nel magico mondo di Kevala, The Witch and The Hundred Knight 2 si apre nel villaggio di Ecke, uno sperduto paesino perennemente nascosto dalle nuvole e afflitto da venti molto forti, che ha dato i natali alla giovane Amalie e a sua sorella minore Milm. Proprio questa, nei primi minuti del racconto, è colpita dalla terribile Hexensyndrome, una malattia che infetta le giovani fanciulle e che, dopo aver "donato" loro un terzo occhio situato sulla fronte, le trasforma in pericolose streghe dalla personalità perlopiù contorta e malvagia. L'Occhio della Strega, che muta radicalmente l'individuo colpito dal morbo, può essere curato solo attraverso la pratica sperimentale elaborata dall'Organizzazione Weisse Ritter, la quale promette alla generosa Amalie di guarire la sorellina a patto che questa aiuti le altre Valchirie nella sanguinosa lotta contro le numerose e potenti streghe che infestano il mondo. La procedura, tuttavia, si rivela un completo fallimento e al contrario provoca il definitivo risveglio dell'autoproclamata strega Chelka, una creatura che abita il corpo della stessa Milm e che infonde la vita nel buffo pupazzo ricevuto in dono dalla sorella maggiore: il nostro caro Hundred Knight, appunto.
    Nel mezzo di un poco chiaro equilibrio di poteri, il compito del giocatore, ancora una volta chiamato a impersonare il silenzioso pupazzetto, sarà quello di assistere la bella Amalie nella battaglia alle streghe e nella ricerca di una cura per Milm, tentando al contempo di contenere i repentini sbalzi di umore di Chelka e assecondarne i continui capricci. Nonostante qualche premessa interessante, il prodotto NIS perde continuamente colpi nell'approssimativa caratterizzazione dei tantissimi personaggi coinvolti nella vicenda, tutti poco ispirati e ridotti a mere comparse sporadiche nella noiosa trama imbastita dallo sviluppatore, per giunta affetta ancora una volta dagli irritanti dialoghi prolissi in stile visual novel.

    Quand'anche l'utente riesca a non abbandonare il titolo dopo appena qualche ora, la fastidiosa visuale isometrica e la piattezza del comparto tecnico, coi suoi modelli poligonali tutt'altro che perfetti e con texture scialbe, spesso riciclate e poco evocative, potrebbero facilmente minare il completamento della campagna principale. Paragonato al primo episodio, The Witch and The Hundred Knight 2 presenta però una mappa di gioco vastissima, la cui totale esplorazione richiede non meno di quaranta ore: un esagerato quantitativo di tempo che solo i giocatori più pazienti e affezionati alla saga potranno destinare all'avventura.

    Una questione di maschere e calorie

    Cos'ha, dunque, di genuino questo The Witch and The Hundred Knight 2? Sicuramente il combat system in stile action RPG, che rispetto al precedente capitolo presenta delle interessanti meccaniche inedite, nonché il sistema di crafting, indispensabile per migliorare l'equipaggiamento e massimizzare le chance di sopravvivenza una volta sul terreno dello scontro.

    Procedendo con la campagna principale, il giocatore dovrà di volta in volta farsi strada attraverso 4-5 mappe piuttosto vaste e piene zeppe di mostri, il cui superamento aprirà le porte alla zona speciale di turno e alla boss fight di fine capitolo. Sebbene il mondo risulti, come accennato, davvero immenso, la maggior parte delle zone diverrà esplorabile solo col tempo, costringendo l'utente a seguire un irritante percorso quasi sempre lineare, che sfrutta poco e nulla i tanti incroci percorribili, e che inevitabilmente costringe troppo spesso a tediose sessioni di backtracking.
    Per quel concerne il sistema di combattimento vero e proprio, nei panni del nostro Hundred Knight dovremo semplicemente premere un tasto per eseguire l'attacco base del piccolo guerriero, che appunto potrà concatenare un numero pressoché infinito di combo e adoperare fino a sette diverse categorie di armi, al fine di diversificare il moveset e sfruttare le debolezze del nemico. Esperto nell'uso di spade, asce, lance, martelli e vari tipi di bastoni magici, la creatura può infliggere danni arcani, taglienti e contundenti, la cui efficacia è sempre indicata sullo schermo dalle utilissime icone che appaiono accanto al numero dei danni inflitti, affinché il giocatore possa, quando necessario, rivedere al volo la propria strategia e cambiare tipologia d'arma.
    Per facilitare questa procedura, gli sviluppatori hanno donato all'Hundred Knight la capacità di modificare la propria maschera (o Facet, se preferite), una meccanica che permette di sostituire con un tasto l'intero equipaggiamento e addirittura le abilità utilizzabili. Ogni Facet presenta infatti delle skill esclusive che regolano l'affinità e le statistiche del guerriero e gli garantiscono delle interessanti abilità passive, oltre alla possibilità di equipaggiare contemporaneamente fino a cinque armi diverse per eseguire in rapida successione un altrettanto numero di combo.
    L'Hundred Knight dispone poi di due differenti attacchi speciali, chiamati rispettivamente Depletura e Terzo Occhio. Il primo consiste in un colpo extra che, ogni cinque combo, permette di cannibalizzare i nemici e assorbirne l'energia residua, mentre l'altro prevede il lento riempimento di una barra posta in basso a sinistra dello schermo: caricabile attraverso l'uccisione dei mostri, questa è forse l'arma più potente del nostro pupazzo, poiché se usata con criterio, magari nelle situazioni più concitate, non solo ripristina gli AP del guerriero, ma scaglia un potente attacco magico che travolge tutte le creature circostanti e incrementa per un breve lasso di tempo tutti i parametri del cavaliere.

    Sempre pieno di risorse e apparentemente inarrestabile, l'Hundred Knight ha però due grossi limiti: l'esiguo numero di oggetti trasportabili ed il continuo consumo delle cosiddette GigaCalorie. Oltre alle classiche barre che indicano la quantità di HP e AP rimasta, il pupazzo magico ha un altro importante valore da tenere costantemente sotto controllo, poiché da esso dipende la propria capacità offensiva: una volta esaurite le GigaCalorie, l'offesa e la difesa del nostro Hundred Knight caleranno del 30%, aprendo le porte al game over. Assicurandosi di avere sempre a disposizione un vasto quantitativo di GigaCalore, ricaricabili tornando al proprio HUB, consumando appositi oggetti o divorando i nemici, il giocatore continuerà a combattere a oltranza, e anche in caso di sconfitta non dovrà far altro che tornare al checkpoint, ottenendo giusto una minima penalità in termini di calorie.
    Visitabile ricorrendo agli opportuni pilastri di teletrasporto posti qua e là sulla mappa di gioco, l'HUB principale, rappresentato dalla dimora di Amalie e Milm, consente non solo di ricaricare completamente il personaggio, ma soprattutto di fondere gli oggetti recuperati durante l'esplorazione per migliorare i parametri di attacco e difesa di armi e armature: in base al grado di rarità, indicato da un'apposita icona, ogni oggetto può infatti salire di livello, per un massimo di 99, e massimizzare le capacità del minuto cavaliere. Il sapiente utilizzo di crafting e Facet, di conseguenza, fa sì che l'Hundred Knight sia sempre piuttosto versatile e possa adeguarsi alla situazione.
    Nonostante il comparto tecnico risulti un po' sottotono e arretrato, infine, va comunque segnalato che The Witch and The Hundred Knight 2 riesce a mantenere stabilmente i 60 fotogrammi al secondo anche nelle situazioni più concitate, preservando una notevole fluidità persino nel malaugurato caso in cui il personaggio controllato si ritrovi bersagliato da intere orde di avversari- una situazione in verità piuttosto frequente.

    Forte di una colonna sonora gradevole e abbastanza ispirata, come vuole la tradizione ormai imposta da Nippon Ichi Software, il gioco vanta due diverse tracce audio: una in lingua originale giapponese, che soddisferà gli amanti di anime ed RPG di nipponica fattura; l'altra nel già più comprensibile idioma anglofono. Sottotitoli e menu, invece, sono ancora una volta proposti soltanto in inglese, precludendo il prodotto a quella vasta fetta di utenza non avvezza a leggere immensi quantitativi di testo non localizzati.

    The Witch and the Hundred Knight 2 The Witch and the Hundred Knight 2Versione Analizzata PlayStation 4Al netto di una trama poco convincente e priva di personaggi carismatici, The Witch and The Hundred Knight 2 porta a casa la sufficienza con un combat system divertente e frenetico, adatto alle brevi sessioni di gioco e ai palati non troppo esigenti. La volontà di ampliare la mappa del mondo e di prolungare la longevità complessiva del prodotto, che presenta ben tre finali diversi e parecchi contenuti opzionali, comporta inevitabilmente che il giocatore si presti di continuo all'insopportabile backtracking, allo scopo di rinvenire oggetti mancati e imboccare percorsi inizialmente inaccessibili. Come risultato, difficilmente vi sentirete invogliati ad affrontare la campagna principale nella sua totalità. Ne consigliamo l’acquisto solo agli estimatori della tipica comicità di Nippon Ichi Software, da sempre fonte di grasse risate. Gli altri farebbero meglio a tenersi a debita distanza dal pur simpatico pupazzo protagonista della saga.

    6.3

    Che voto dai a: The Witch and the Hundred Knight 2

    Media Voto Utenti
    Voti: 3
    5
    nd