Recensione The Wonderful 101

Platinum Games sforna un action originale e coloratissimo. Wonderize!

The Wonderful 101 - Videorecensione
Recensione: Wii U
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  • Wii U
  • Platinum Games si è buttata a capofitto su Wii U. Forte anche del supporto di una Nintendo che sembra finalmente aver capito l'importanza di avvicinarsi a sviluppatori di talento, per affiancare esclusive di rilevo a quelle proposte dagli studi interni. In attesa di Bayonetta 2, quindi, il team capitanato da Kamiya e Inaba (un vero e proprio “duo delle meraviglie” per gli appassionati di action game) ci propone The Wonderful 101: coloratissimo e schizzato, ironico e veloce, già ai tempi delle prime presentazioni (quando si chiamava Projekt P-100) aveva incuriosito la platea dei giocatori e fatto venire l'acquolina in bocca ai più lungimiranti. Fino a poco tempo prima delle release, tuttavia, poco si sapeva della struttura ludica di The Wonderful 101: il titolo poteva sembrare un emulo di Pikmin, zeppo di stravaganti “uomini in calzamaglia” al posto delle creaturine vegetali di Miyamoto. E invece no: Gamepad alla mano, The Wonderful 101 si presenta come un originalissimo action dai ritmi serrati, cattivo e preciso.
    Impietoso nel richiedere al giocatore un'attenzione smodata alle routine d'attacco e difesa, The Wonderful 101 è quasi la summa artistica di una sofware house titanica, stoicamente eretta in difesa di un valore sempre più raro nell'industry: l'innovazione. I cromatismi schizzati di personaggi e ambienti, assieme all'esibizionismo insistente dei protagonisti, sembrano usciti dall'eccezionale Viewtiful Joe. Le meccaniche rigorosissime i collocano in quel filone che da God Hand risale fino a Bayonetta, ma tutto è costruito su un sistema nuovo ed elaborato, guizzante e moderatamente geniale.
    Insomma: per i possessori di Wii U, quest'estate ha ancora una sorpresa in serbo.

    Uomini in calzamaglia

    Dal punto di vista dei colori, dello stile, ma soprattutto dell'ironia vibrante che attraversa tutta la produzione, il nuovo dei Platinum Games è un videogame sinceramente delizioso. La sequenza iniziale chiarisce subito quale sia il tono della produzione: l'incipit è un concentrato di scenette surreali, personaggi improbabili, figure imbarazzanti. All'inizio dell'avventura, l'attacco del malvagio esercito alieno si scatena su Blossom City, mobilitando così la squadra “Centinels”: una forza di difesa composta da 100 eroi mascherati. Fin da subito le cut-scene punzecchiano il giocatore, esibendo una serie di personaggi assurdi e clichè da “superhero-movie” ammassati con un fare quasi enciclopedico.
    La personalità esuberante dei protagonisti, la voce narrante che con intenti documentaristici spiega le improbabili virtù di maschere e costumi, persino la “vestizione” che sembra quella dei Power Ranger (ma nonostante le esilaranti coreografie avviene in tre millesimi di secondo), costruiscono un umorismo efficace, che si diverte ad esplorare tutte le fissazioni della cinematografia di genere.
    Il look di The Wonderful 101 ricorda molto da vicino quello del già citato Viewtiful Joe: tutine attillate, colori sgargianti, un amore evidente per l'assurdo, qui incarnato non solo nell'accento francese del Cecchino Supérior (il paffuto Wonder Green), o nelle smanie del cattivo di turno: ma anche negli improbabili eroi che si aggiungono al gruppo (si trovano uomini-vasca-da-bagno e uomini-cabina-del-telefono), nonché dal set di situazioni surreali a cui si assiste.
    Benchè lineare e tutto sommato prevedibile, il Plot è una miniera inesauribile si situazioni paradossali, incredibili, divertentissime. La “mobilità” della narrazione, che non si preoccupa troppo della coerenza, si riflette anche sulle vicende giocate, risultando in una varietà di situazioni che sembra quasi assurda. Fra uno scontro e l'altro il titolo propone attività di ogni genere, intervallate da scenette comiche di forza impareggiabile. Dissacrante, cattiva, esagerata, la trama di The Wonderful 101 è un continuo traboccare di stereotipi e colpi di testa, con un gusto per il trash più ricercato. Insomma: da applausi.

    E' però il gameplay il vero punto di forza di The Wonderful 101. Il titolo Platinum è complesso e stratificato, tecnico e martellante. Sostanzialmente il giocatore si muove all'interno delle ambientazioni con un gruppo più o meno folto di eroi: il manipolo può essere rimpolpato raccogliendo semplici cittadini o altri alleati nelle aree della città che si attraversano. Avere a disposizione più eroi è necessario per poter sfruttare al meglio le “Morfounioni”, il vero fulcro dell'esperienza di gioco. In pratica i “fantastici 100” (il centounesimo siete voi) possono fondere le molecole dei propri corpi per costruire vere e proprie armi con cui combattere l'esercito nemico. Nelle prime fasi di gioco le morfounioni disponibili servono ad impratichirsi con il sistema: possiamo formare un'enorme mano in grado di tirare pugni poderosi, una spada, una pistola che può colpire dalla distanza. Per realizzare queste armi bisogna tracciare (sul touchscreen oppure con la leva analogica destra, che funziona come una sorta di “pennello”) una forma, e poi premere il tasto che permette di materializzarle. Una linea per la lama, un cerchio per la “morfomano”, una “L” per la pistola. Più grande è la forma tracciata, più eroi finiranno nella morfounione, e più efficaci saranno di conseguenza gli attacchi.
    E' però possibile lasciarsi dietro qualche eroe per realizzare, invece che una singola arma gigantesca, più armi contemporaneamente. Dopo aver tracciato una figura, basta premere un tasto diverso da quello d'attacco per fare in modo che una parte dei nostri eroi componga automaticamente l'arma e attacchi per conto suo. Avendo a disposizione la giusta dose di energia (da tenere sempre sott'occhio), è possibile creare fino a quattro morfounioni in contemporanea, per realizzare così delle combo devastanti e annichilire anche i nemici più coriacei.
    Ma non crediate che basti la potenza di fuoco: gli scontri di The Wonderful 101 sono belli tosti, ed anche nel corso delle missioni regolari bisogna stare attenti. Lo studio delle routine dei nemici è fondamentale, se non si vuole finire gambe all'aria, con tutti gli eroi sparpagliati e intontiti e quindi momentaneamente senza risorse per le unioni.
    Gli attacchi degli avversari vanno schivati (saltando via con la morfomolla) oppure respinti (grazie alla consistenza molliccia ed elastica del morfobudino): parata e schivata si eseguono con i dorsali del gamepad, e si rivelano subito fondamentali per dare il meglio. Così come fondamentale è lo spirito d'osservazione: certi attacchi degli avversari possono essere contrastati con un'apposita arma, e solitamente questo viene indicato dal colore della morfounione corrispondente.

    Un sistema del genere, avrete capito, è piuttosto tecnico e neppure del tutto semplice da padroneggiare. Quando si indovina il giusto tempismo per contrattaccare, e si devasta un nemico in pochi secondi, scaricando su di lui tutta la potenza di cinque armi contemporaneamente, le soddisfazioni sono enormi. Basta però una distrazione perchè le nostre prestazioni vengano seriamente compromesse, ed il sistema di valutazione alla fine di ogni settore ci punisca con la desolante “medaglia di plastica”. Siete quindi avvertiti: The Wonderful 101 non è un titolo per giocatori arrendevoli o alle prime armi. E' anzi uno di quegli action cattivelli, che richiede spirito d'osservazione e studio meticoloso delle routine nemiche. C'è bisogno di pazienza e predisposizione. Non che giungere alla fine dei livelli sia impossibile: grazie alla buona dose di “continue” è possibile comunque vedere i titoli di coda anche se non ci si impegna massicciamente. Ma il problema è che il titolo vi spinge a terminare i livelli con stile, e vi lascia desolati (anche durante gli scontri) se le vostre prestazioni non sono al top. E per mantenervi in forma c'è bisogno di tanto allenamento: anche perchè le cose si complicano molto presto. Dopo le prime tre morfounioni se ne aggiungono altre, e l'impianto strategico diventa davvero eccezionale. C'è una frusta che permette di colpire anche superfici ricoperte di spine acuminate, un martello che rompe le corazze avversarie (purtroppo molto lento), degli artigli con cui eseguire attacchi rapidissimi e aprire il guscio di certi nemici. E poi una cronobomba che permette di rallentare il tempo in una certa porzione della mappa.
    E' proprio con l'arrivo di Wonder Black che il sistema di gioco diventa completissimo: le strategie d'attacco, a quel punto, si fanno complesse e stratificate, e le azioni meglio coordinate galvanizzano letteralmente il giocatore. Che poco a poco impara a conoscere anche le specificità dei moltissimi nemici, ognuno da “infilare” con un'arma apposita.
    Anche la gestione della propria squadra si fa presto importante: preferite usare tutti i vostri eroi per materializzare un'unica arma gigantesca, oppure tenerne qualcuno da usare per creare una bomba e una frusta?
    Se si considera che anche le abilità di difesa possono evolvere, e che tutte le armi, con il progredire dei livelli, acquisiscono attacchi extra (colpi rotanti, uppercut e lanci), si capisce che The Wonderful 101 non si fa mancare proprio niente, ed anzi si presenta come uno degli action più solidi e corposi degli ultimi tempi.
    Peccato che alle volte si debba sopportare una telecamera non sempre perfetta. L'inquadratura isometrica è fissa, ed il gioco gestisce a piacere il livello di zoom. Il secondo stick analogico, del resto, è usato per “pennellare” le forme con cui comporre le armi (il touchscreen non è molto comodo né immediatissimo da utilizzare). Alle volte la colpa di un Game Over prematuro o di azioni finite male non è del giocatore, che si può trovare spiazzato, oltre che dalla telecamera, anche da un'azione che effettivamente può risultare un po' confusionaria, troppo “carica” e non sempre facilissima da leggere.

    E' questo il (non trascurabile) difetto di The Wonderful 101, che rimedia tuttavia con un gameplay stratificato, intelligente e pieno di personalità, e con una progressione vivacissima. Nel corso dei livelli trovano spazio infatti un po' di esplorazione e puzzle solving, e l'avventura non si ferma mai, catturandoci in un vortice di soluzioni sempre nuove. Sono però i Boss Fight, collocati nell'ultimo dei tre segmenti in cui sono suddivise le missioni, che rappresentano la classica ciliegina sulla torta. I gargantueschi mostri meccanici ci trascinano in scontri epici, dalla portata allucinante e ad altissimo tasso adrenalinico. Esplosioni, quick time event, routine d'attacco sempre nuove: alcuni combattimenti sono semplicemente perfetti.
    E' proprio in questi casi, fra l'altro, che l'engine del gioco viene messo alla frusta, mostrando per altro una fluidità incrollabile. Certo: la mole poligonale è quella che è, e alla fine gli shader sulle tute dei supereroi rappresentano l'unico elemento che potrebbe mettere in crisi il motore. Però la quantità di effetti speciali che si affollano sullo schermo crea sempre uno spettacolo piacevole, ispirato, con personalità. Supportato poi da un voice acting sempre espressivo e da una colonna sonora trottante, che si prende qualche (opportuna) licenza quando deve valorizzare i toni caricaturali di certe cut-scene. Sembrano davvero tornati i tempi di Clover Studio.

    The Wonderful 101 The Wonderful 101Versione Analizzata Wii UThe Wonderful 101 è uno di quei titoli che non si può fare a meno di ammirare. Ogni giocatore di vecchia data -persino gli avventori più stanchi di questa generazione troppo standardizzata- lo guarderà con lo sguardo imbambolato delle prime cotte liceali: quelle che avevano un sapore tutto nuovo. Platinum Games ci propone un titolo originale e coraggioso, che si presenta come un action molto tecnico, ma al contempo non ha paura di calcare nuove strade, esplorare soluzioni ardite. Il tutto oscilla poi fra l'ironia di Viewtiful Joe e l'esaltazione esagerata di Bayonetta. Ribadiamo che non si tratta di un prodotto per tutti: punitivo, pieno di momenti ostici e con dinamiche di gioco non facili da metabolizzare, The Wonderful 101 farà gongolare i puristi, o chi ancora sospira pensando alla difficoltà dei titoli d'antan. Mentre manderà al manicomio chi cerca un prodotto leggero, o chi non riesce a capire che pure nella “pacchianità” dei Power Rager e del machismo anni '90 c'è in fondo una stravagante poetica. Ciò premesso, i problemi legati alla telecamera ed all'azione spesso confusionaria (molto più caotica rispetto ad altri grandi lavori del team e del Director Kamiya) intaccano un po' l'esperienza complessiva, che resta comunque longeva, vivace, e ben scandita, attraverso una progressione che costruisce, pezzo dopo pezzo, uno dei gameplay più freschi e innovativi degli ultimi tempi. La line-up di Wii U accoglie quindi un altro gioiello.

    8.5

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