Recensione Tiger Woods PGA Tour 10 per PSP

Tiger Woods Portable

Recensione Tiger Woods PGA Tour 10 per PSP
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • iPhone
  • Psp
  • Dopo il grosso buco nell'acqua fatto con la scorsa versione di Tiger Woods PGA Tour per PSP -di cui gli appassionati molto probabilmente avranno ancora gli incubi- i ragazzi negli studi EA Sports si sono rimboccati le maniche per proporre un seguito che faccia dimenticare la deludente qualità del predecessore. Adesso indossate la vostra polo, un paio di bermuda e delle scarpe adatte, perchè andremo a fare una lunga passeggiata sul green a constatare il livello del lavoro del team EA Tiburon.

    Welcome to the PGA Tour!

    Cuore del titolo è senza ombra di dubbio la modalità carriera, che ci porterà per ben 3 anni in giro per il mondo. Prima di iniziare la nostra "avventura" dovremo tuttavia provvedere a creare il nostro golfer tramite un semplice, ma molto potente editor. Scelto il nome, il sesso e la “mano” (destroso o mancino) del nostro alter ego, potremo poi personalizzarlo in ogni sua caratteristica, dall'altezza al colore della pelle, passando per il taglio di capelli. Le possibilità sono davvero illimitate, e non si fermano al solo aspetto fisico: con i soldi che guadagneremo potremo acquistare nel negozio virtuale anche capi d'abbigliamento per il nostro golfer, scegliendo tra indumenti ed accessori rigorosamente brandizzati.
    Giocando e vincendo guadagneremo esperienza per migliorare le statistiche del nostro pupillo -che spaziano dalla potenza all'abilità con le varie mazze- e, soprattutto, attireremo l'attenzione di alcuni sponsor che ci offriranno denaro e capi di abbigliamento in cambio dell'utilizzo dei loro prodotti durante i tornei. L'acquisizione degli sponsor si rivela una caratteristiche importante perchè solo grazie ad essi sarà possibile sbloccare alcuni degli accessori migliori (alcuni infatti influiscono sulle statistiche del golfista).
    Inizieremo la modalità carriera da perfetti sconosciuti, partecipando inizialmente ai tornei meno importanti, ed avendo la possibilità di iscriverci a manifestazioni più prestigiose, naturalmente più difficile, ma molto più remunerative, solo dopo il conseguimento di particolari obiettivi.
    Tra un torneo e l'altro ci saranno inoltre diverse sfide utili a spezzarne un po' il ritmo serrato: le sfide PAR sono senza dubbio quelle più semplici e richiedono di completare un certo numero di buche senza superare un totale di colpi; le Shooting Gallery sono dei minigiochi che consistono nel frantumare delle vetrate a colpi di palline (ogni vetrata ha un numero impresso sopra che rappresenta il punteggio). Infine ci sono le Challenge, delle sfide 1vs1 contro un altro golfista, che si rivelano tuttavia quelle peggio riuscite del pacchetto a causa dei frequentissimi caricamenti che porteranno il giocatore a snobbarle la maggior parte delle volte.
    Caratteristica fondamentale della carriera è il guadagno di prestigio, “confidenza” e punti per la FedEx Cup. Tutti e tre dipendono dalle nostre azioni sul campo di gioco: il prestigio e i punti FedEx si ottengono con i risultati ai vari tornei, mentre la “confidenza” si migliora giocando bene: ad esempio andare in rough, nei bunkers o in bogey comporta una discreta perdita di confidenza, mentre rimanere nel fairway, andare sul green o in buca sotto il par l'accrescerà sensibilmente. Ne consegue che si può stravincere, ma avere allo stesso tempo poca confidenza o viceversa.
    Altro elemento di contorno, ma ugualmente apprezzabile è il “giornale”, che ci terrà costantemente aggiornati sui punteggi, sugli incassi, sugli sponsor e ci mostrerà vari grafici per monitorare le nostre prestazioni nel tempo. Inoltre ad ogni nostra “impresa” saremo ricompensati con una bella foto sul giornale sportivo, salvabile sulla memory stick.
    In generale la modalità carriera si mostra ben strutturata, corposa e abbastanza varia, nei limiti del possibile per un gioco di golf. Certo, alcune trovate sono migliori di altre, ma il lavoro svolto dal team nel complesso è senz'altro positivo.

    Un po' di termini

    Fedeli alla tradizione del gioco del golf useremo i termini tecnici che riportiamo in questo riquadro, con una veloce spiegazione per coloro che non sono pratici di questo sport:
    -Fairway è la striscia di erba rasata che compone il campo di gioco ed è delimitata ai lati da fasce di erba più alta chiamata rough. Nel campo di gioco vi saranno solitamente alcuni ostacoli come le fosse di sabbia dette bunkers. La zona nei dintorni della buca è detta green ed è caratterizzata da un tipo di prato particolarmente liscio.
    Ogni buca ha un numero di colpi stabilito per termirla detto par. Si dice che un giocatore termina in par quando completa la buca nel numero di colpi previsti, se invece usa un numero diverso si useranno altre denominazioni come eagle (2 colpi sotto il par), birdie (1 colp o sotto il par ), bogey (1 colpo sopra il par), double bogey (2 colpi sopra il par) e triple bogey (3 colpi sopra il par).

    Non esiste solo la carriera

    La carriera non è l'unica modalità disponibile in questa ultima incarnazione del famoso franchise, e molte altre fanno capolino dal menù principale: Quick play, Tournament Challenge, Mini games, Multiplayer ed EA Sport Extras.

    Iniziamo da Quick play. Questa modalità, come il nome suggerisce, è dedicata alle partite veloci ed è davvero utilissima per fare pratica. È possibile scegliere delle sotto modalità per allenarsi in specifici campi - come il drive - o per provare dei match completi. Presente in questa modalità anche un tutorial di discreta fattura che sicuramente i novizi troveranno molto utile.
    La modalità Mini games è una raccolata dei minigiochi che s'incontrano durante la carriera. È presenta la Shooting Gallery, di cui abbiamo già parlato in precedenza, il Putting Frenzy, una gara contro il tempo dove il giocatore dovrà fare più putt possibili per raggiungere il risultato indicato, e infine i Mental Games, senza dubbio la cosa che meno si avvicina al golf dei tre. Questi giochi mentali sono tanti, molti da sbloccare, e portano il giocatore a fare le cose più impensabili, come pulire una pallina o togliere le pietre incastrate nelle scarpe o controllare il battito cardiaco. Lo scopo di questi mini giochi si rivelerà solo durante un match, capiterà infatti spesso nella vostra vita da golfista di sbagliare o di essere sotto pressione - ad esempio all'ultima buca - in quei casi il vostro fidato caddy vi chiederà di fare uno di questi minigiochi per farvi rilassare e guadagnare una bella dose di “confidenza”. A volte può capitare che vi faccia perdere la concentrazione, ma farà sicuramente bene al vostro alter ego virtuale.

    Le Tournament Challenge rappresenta la prima novità della versione 2010 del noto simulatore golfistico, in questa modalità saremo chiamati dallo stesso Tiger Woods -che apparirà in video- a ripetere alcuni tra i momenti più importanti della passata stagione. Ogni sfida ha tre livelli - bronzo, argento ed oro - e il raggiungimento dell'obiettivo proposto porterà soldi ed esperienza commisurate alla difficoltà.

    Il multiplayer presenta l'altra grande aggiunta di questa versione di Tiger Woods PGA Tour: la modalità Online. La connessione ai server si rivela veloce, ma prima di giocare bisognerà scegliere la propria nazione, accettare i termini e le condizioni e creare un account EA Online, operazione semplice che richiede pochi minuti. In generale la modalità si rivela ben fatta e solida grazie anche alla semplicità di gestire la partita (le console devono solo scambiarsi la posizione della pallina e il punteggio). È comunque presenta la solita modalità Ad-hoc per le partite in locale, dove è possibile creare una stanza personalizzando la partita nei minimi dettagli.

    EA Sports Extras non è una modalità di gioco, ma si presenta una sezione davvero utile. Oltre ai soliti crediti sono presenti le FAQ di Tiger Woods - le troveremo a farci compagnia anche nei caricamenti del gioco - che, con immagini e didascalie, daranno alcune dritte molto interessanti; l'EA Media Center ci permetterà infine di importare nel nostri canzoni preferite all'interno del gioco.

    La mazza che fa la differenza

    È indubbio che questo sia un titolo rivolto specialmente agli appassionati, molto lontano dall'immediatezza e dallo stile scanzonato della serie Minna no Golf (Everybody's Golf qui da noi), tuttavia la sua ricerca del raggiungimento delle sansazioni che questo sport regala potrebbe interessare che chi non si è mai avvicinato a questo mondo.
    Il sistema di controllo proposto da EA è il solito: il tiro è deputato alla levetta analogica con la quale è possibile dosare la forza e conferire l'effetto, mentre con il tasto R1 è possibile imprimere un ulteriore boost al tiro e agire sulla rotazione della pallina. Inizialmente questo sistema può risultatare un po' difficile da padroneggiare, ma è quello che senza dubbio regala più soddisfazioni in seguito. Per coloro i quali non riescono proprio a digerirlo c'è sempre la possibilità di usare i tasti frontali. Altri tasti importanti sono L1 che cambia la mazza, e quindi la distanza massima del tiro, ed il cerchio, che ci offre una panoramica del campo di gioco; infine Select che ci mostra la mappa e i consigli del caddy.
    Se pensate che il sistema di controllo non sia la cosa più intuitiva di questo mondo avete ragione, ma dopotutto per un titolo simulativo è importante anche mostrare la difficoltà dell'esecuzione e garantire buoni margini di miglioramento con la pratica.
    Inizialmente sarà infatti difficile capire quanta forza dare al colpo, quale effetto e così via, ma se è vero che dagli errori s'impara, l'esperienza sopperirà a tutto ciò.
    Tecnicamente il titolo si mostra globalmente più che sufficiente, pur non discostandosi troppo dalla scorsa incarnazione. Eccellenti i modelli poligonali - specialmente quello di Woods, praticamente perfetto - che risultano dettagliati e ottimamente animati, mentre piuttosto anonima la realizzazione del campo di gioco che nei frequenti zoom mostra texture poco convincenti. Inoltre raramente si risce a distinguere gli avvallamenti sul terreno dovendo ogni volta affidarsi alla poco precisa griglia.
    Tiger Woods PGA Tour 10 non è certo un titolo che spreme al massimo la PSP, ma riesce a garantire una fluidità costante e un buon colpo d'occhio generale.
    La realizzazione dei campi risulta buona e vicina alle controparti reali ed è davvero riuscito l'effetto del riflesso sull'acqua; molto discutibili invece gli spettatori che, pur essendo elemento di contorno, stonano vistosamente con tutto il resto.
    Un difetto sicuramente più importante -comunque- riguarda i caricamenti, che se risultano accettabili tra un percorso e l'altro, diventano molto frequenti ed estremamente invasivi nella modalità Challenge che appare durante la carriera, innervosendo il giocatore.

    Il sonoro ugualmente non convince appieno: se il lavoro con la track list è di indubbio valore non si può dire lo stesso dei commenti durante le partite che, oltre ad essere in inglese, sono spesso fuori luogo e subito ripetitivi.

    Tiger Woods PGA Tour 10 Tiger Woods PGA Tour 10Versione Analizzata PSPTiger Woods PGA Tour 10 non è un gioco perfetto, ma rappresenta senza ombra di dubbio quello che gli appassionati della simulazione attendevano dopo il deludente scorso capitolo PSP. La struttura ludica è profonda e curata, il gameplay appagante e le numerose modalità di gioco garantiscono un'ottima longevità. L'unico rammarico è la mancata traduzione in italiano, per altro non riportata sulla confezione, che potrebbe portare dei problemi ai neofiti che non masticano l'inglese. Tecnicamente il titolo soffre di alti e bassi, ma questo non va ad intaccare il grande lavoro svolto dal team sotto il profilo della giocabilità. Un buon Birdie per EA Sports!

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