Recensione Tiny Brains

L'esordio di Sparehead Games si rivela più ambizioso che convincente

Recensione Tiny Brains
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Se dietro alla nascita di Portal ci fosse stato lo zampino di Hanna & Barbera, invece che quello della geniale Valve, il risultato sarebbe stato qualcosa di molto vicino a Tiny Brains. Il primo progetto della neonata Spearhead Games deve infatti molto più che un semplice ringraziamento a GlaDOS e soci per la propria ispirazione in fase di design: Tiny Brains è la storia di quattro malcapitate cavie di laboratorio sottoposte, all'interno di un labirintico 'campo di prova', ad una serie di test mentali e di abilità, in cerca, stanza dopo stanza, dell'agognata libertà. Come se non bastasse, lungo tutto l'arco della campagna, il loro viaggio sarà scandito dalle parole del loro creatore e aguzzino che, con l'intelligenza artificiale del titolo Valve, vorrebbe condividere anche una spiccata vena ironica, senza tuttavia mai riuscirci pienamente. Nonostante il chiaro modello di riferimento, lo svolgimento dell'azione, in Tiny Brains, rientra subito nei classici binari di un gioco d'azione con visuale dall'alto, prendendo spesso spunto da meccaniche tipiche di generi come platform e party game: è specialmente con quest'ultima tipologia di giochi che il giovane team canadese deve aver passato i propri momenti morti tra una partita a Portal e l'altra, tanta è l'importanza di avere un compagno (o più) al proprio seguito; qualsiasi sia la modalità di gioco con la quale scegliate di affrontare Tiny Brains, infatti, questo aspetto è talmente preponderante da rendere il titolo Spearhead il classico incontro tra generi, marcatamente orientato verso una fruizione 'corale'.

    Single player a singhiozzi

    Ognuna delle quattro creature che il giocatore sarà chiamato a comandare (come del resto l'intero art style) sembra uscita direttamente da un cartoon degli anni '80 ed è in possesso di un particolare potere che la rende unica rispetto alle sue colleghe: Dax il pipistrello potrà spingere gli oggetti con la potenza dei suoi ultrasuoni, Stew il coniglio li avvicinerà a se anche ad altezze diverse, Minsc il criceto creerà blocchi di ghiaccio mentre Pad il topo potrà teletrasportarsi scambiando la propria posizione con ogni oggetto entro il suo raggio d'azione. Questo, in poche parole, il variopinto tool di abilità a disposizione del giocatore per riuscire a portare a termine tutte le prove che, il malefico scienziato prima e la fuga verso la libertà dopo, ci metteranno di fronte. Come insegna il capolavoro Valve, però, la vera ricchezza di un puzzle/adventure non sta tanto nell'abbondanza delle risorse messe a disposizione del giocatore, quanto nel loro utilizzo e nella qualità e varietà dei puzzle a lui proposti: in questo ambito Tiny Brains, dopo la prima serie di sfide di 'ambientamento', si dimostra in balìa di alti e bassi troppo frequenti per convincere del tutto, trasformando, paradossalmente, uno dei suoi più grandi punti di forza, in uno dei suoi difetti più marcati. E' infatti chiaro, non appena entrati in una nuova stanza, come in molti casi il design dei vari rompicapo sia stato pensato e ottimizzato esclusivamente per una loro risoluzione cooperativa, rendendo fin troppo macchinoso il medesimo procedimento per il povero single player. Se insieme ad un paio di amici, infatti, l'impreciso sistema di controllo (insieme ad una fisica ed un sistema di collisioni a volte sottotono) può far nascere divertenti siparietti di incontrollabile delirio su schermo, assistere alle stesse scenette in solitario è un'esperienza che può decisamente mettere alla prova la pazienza di qualsiasi giocatore. Le dinamiche dei puzzle vivono dei classici bottoni sui quali sostare, casse da spostare, batterie da inserire e, sinceramente, poco altro. Alla luce di questo è quindi un gran risultato che alcuni dei rompicapo risultino, comunque e nonostante tutto, divertenti e ben congegnati, facendoli decisamente brillare rispetto al resto della produzione. Alla classica meccanica di risoluzione dei puzzle, Spearhead Games ha pensato di affiancare delle fasi di diversificazione del gameplay nelle quali difendere uno degli amici che il nostro quartetto incontrerà lungo il viaggio da vere e proprie orde di malcapitati pulcini 'da laboratorio': liberarsi di questi avversari significherà saltargli semplicemente in testa o, nel caso delle versioni più grosse e manesche, spingerli nei baratri disseminati per i livelli tramite i propri poteri. Ad aumentare la varietà delle situazioni di gioco troveremo anche delle semplici sfide di 'memorizzazione' del giusto percorso di piattaforme sulle quali stazionare e, infine, la più terribile tra le proposte ludiche di Spearhead Games, che ci chiederà di muovere delle sfere lungo un tragitto ricco di ostacoli, fragili barriere e strapiombi: queste sezioni riescono nella non invidiabile impresa di attirare a se la quasi totalità delle imprecazioni che rivolgerete a Tiny Brains durante l'esigua durata della sua campagna. All'ennesima 'palla persa' a causa dei soliti comandi ballerini e dell'approssimatività della fisica che regola qualsiasi movimento nel gioco, dovrete fare affidamento a tutto il vostro autocontrollo per ricordarvi che il vostro joypad, in fondo, non merita la fine atroce che vorreste fargli fare sfogando la vostra rabbia; sempre che, per qualche sadico motivo, non abbiate deciso di utilizzare la combo 'mouse e tastiera', grazie alla quale le cose potrebbero peggiorare sotto ogni punto di vista. Discreta, invece, l'offerta di modalità di gioco alternative che, alla classica 'Sfide' (che presenterà dei puzzle extra basati sulle meccaniche conosciute durante lo Story Mode), aggiunge una semplice, ma divertente, rivisitazione dell'utilizzo dei poteri delle nostre cavie in salsa calcistica due contro due. A disposizione del giocatore solamente dopo il completamento della brevissima campagna principale, invece, troviamo le modalità Jules e Troll: nella prima controlleremo un'unica nuova cavia in grado di utilizzare tutti i poteri delle altre quattro, ma con una sola vita a disposizione per completare il livello, mentre nella seconda potremo rigiocare tutte le sfide della modalità principale ma con l'opzione 'fuoco amico' attivata, fattore che renderà le partite con i vostri amici decisamente più simili a risse verbali.

    Cartoon style

    Sul versante tecnico Tiny Brains propone una grafica volutamente semplice e cartoonesca, all'interno di un'ambientazione tutto sommato ben riuscita: è infatti quantomeno curioso, durante i primi livelli, vedere i protagonisti del gioco muoversi all'interno del percorso progettato dal loro folle creatore mentre questi, in una sequenza di zoom e movimenti predefiniti di telecamera, ne segue i progressi stanza dopo stanza e sfida dopo sfida. Le successive ambientazioni ci metteranno di fronte ad ulteriori sezioni del laboratorio dal quale i protagonisti cercheranno di scappare, senza però che queste risultino altrettanto interessanti. Da segnalare, oltre ai già citati problemi riguardanti il motore fisico che sorregge il tutto, un framerate estremamente instabile, in grado di calare in modo estremo anche in situazioni non particolarmente affollate o apparentemente complesse dal punto di vista computazionale. Appena sufficiente la sezione audio, con musiche di sottofondo tutt'altro che indimenticabili ma che fanno il loro semplice dovere e un doppiaggio dello scienziato pazzo russo, causa di tutti i problemi delle bestioline che dovremo comandare, che rientra nei perfetti canoni della caricatura/stereotipo senza brillare per intensità interpretativa.

    Tiny Brains Tiny BrainsVersione Analizzata PCTitolo d'esordio di Spearhead Games, Tiny Brains presenta tutti i problemi tipici delle 'prime volte' videoludiche: l'ambizione del team di sviluppo, infatti, si scontra in modo impari con un materiale di ispirazione tra i migliori, non solo del genere, ma del settore in generale. Anche valutandolo solamente nel 'piccolo' della sua dimensione, ogni aspetto di Tiny Brains vive di troppi alti e bassi per spiccare in un mercato affollato e ricco di titoli affini e sicuramente più validi. Il design dei puzzle non sempre convince, le diversificazioni del gameplay troppo spesso sfociano nella frustrazione e comandi e fisica di gioco sono semplicemente inadeguate a fornire il giusto feedback agli imput del giocatore. In sintesi, la sufficienza che trovate a fondo pagina è un premio al sano divertimento che per qualche ora Tiny Brains può regalare se giocato insieme ad altri tre amici, comunque da attribuire più ai vantaggi del multiplayer che a un'improvvisa brillantezza del titolo Spearhead. Per chi, invece, dovesse essere in cerca di un'avventura single player in grado di stimolare il suo cervello tanto quanto i suoi riflessi, il consiglio spassionato è quello di rivolgersi altrove, verso una concorrenza non certo striminzita in termini numerici o qualitativi.

    6

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