Tokyo Mirage Sessions FE Encore: Recensione della riedizione per Switch

Tokyo Mirage Sessions ♯FE approda sulla console ibrida della grande N con (pochi) contenuti inediti e qualche ritocco in termini di gameplay.

Tokyo Mirage Sessions FE Encore: Recensione della riedizione per Switch
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  • Nonostante un pizzico di scetticismo iniziale, dovuto principalmente ai limiti dell'hardware, è un dato di fatto che la console ibrida di della grande N abbia avuto un successo irrefrenabile. Ciononostante, occorre sempre ricordare che una delle più grandi fortune di Nintendo Switch è stata la possibilità di attingere alle strepitose esclusive pubblicate a suo tempo sulla meno fortunata Wii U, conferendo loro una seconda giovinezza e soprattutto la meritata opportunità di raggiungere, questa volta, un pubblico più vasto. Da Mario Kart 8 a Bayonetta 2, passando per New Super Mario Bros. U e Hyrule Warriors, tutti i migliori titoli della precedente console Nintendo - con l'eccezione di Super Mario 3D World, che ancora non sembra volerne sapere di approdare su Switch - sono infatti già disponibili sull'ibrida, ragion per cui non sorprende affatto che la Casa di Kyoko abbia inaugurato il 2020 con un altro attesissimo recupero.

    A distanza di pochi anni dall'esordio su Wii U, persino Tokyo Mirage Sessions #FE (recuperate la nostra recensione di Tokyo Mirage Sessions #FE) si appresta a tornare sul mercato con una riedizione non troppo ricca di contenuti extra e con qualche accorgimento tecnico. Lo sfavillante titolo nato dall'incontro fra le gettonatissime serie di Persona e Fire Emblem riuscirà ad ammaliarci anche stavolta? Scopriamolo immediatamente.

    A caccia di talenti

    Al pari di Persona 5 e molti altri titoli appartenenti al longevo brand di Shin Megami Tensei, Tokyo Mirage Sessions #FE Encore è privilegiato da un comparto narrativo stravagante e variopinto, in cui si mescolano molteplici elementi dell'irresistibile cultura nipponica. Ambientata nella magnifica Tokyo moderna, la trama vede un manipolo di giovani alle prese con misteriosi invasori provenienti da un'altra dimensione: offuscati da un potere malvagio e soverchiante, numerosi eroi della serie Fire Emblem - qui chiamati "Mirage" - sono infatti giunti nel nostro mondo per rubare il cosiddetto Performa, un raro potere di cui dispongono soltanto gli esseri umani.

    Proprio l'incessante ricerca del Performa ha provocato una serie di incidenti in tutto il Giappone, inclusa l'inspiegabile scomparsa di massa che, cinque anni prima dei fatti raccontati in Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, ha privato la protagonista femminile Tsubasa Oribe della propria sorella maggiore. Con la speranza di scoprire cosa sia accaduto all'amata Ayaha, una Tsubasa ormai cresciuta e sempre più determinata a diventare a sua volta un'idol, partecipa ad un'importante audizione, ignara di essere caduta nella più recente trappola orchestrata dai Mirage.

    Rapita assieme alle altre partecipanti e trascinata in un'Idolasphere, Tsubasa riesce a salvarsi solo grazie al provvidenziale intervento di Itsuki Aoi, gentile compagno di classe nonché assoluto protagonista della vicenda, il quale, assieme alla fanciulla, libera due potenti Mirage dalle catene che li costringono a obbedire alle forze del male. Come risultato, Itsuki e Tsubasa decido di combattere il fuoco con fuoco: alleandosi rispettivamente con Chrom e Caeda, i due studenti diventano infatti dei Mirage Master, ossia due individui in grado di utilizzare i propri partner come se fossero armi.

    Tornati nel mondo umano e scoperta la verità sulle misteriosi sparizioni avvenute negli anni, i due ragazzi vengono accolti dalla compagnia Fortuna Entertainment, ossia una società che all'apparenza sembrerebbe una comune agenzia pubblicitaria volta a promuovere nuovi talenti, ma che segretamente indaga e si oppone alla grave minaccia rappresentata dai Mirage. Coadiuvati da un cast affascinante e ben caratterizzato, Itsuki e Tsubasa si vedranno quindi costretti ad affinare i rispettivi talenti come artisti, e in questo modo diverranno dei Mirage Master sempre più abili e potenti, in grado di porre definitivamente rimedio al grave pericolo che incombe sul mondo umano. Tra una lezione di canto e un'esibizione teatrale, la trama di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore risulta abbastanza semplice e lineare, ma non per questo poco coinvolgente o blanda. Al netto di qualche stereotipo di troppo e fastidiose sequenze eccessivamente prolisse, la narrazione non manca di riservare al giocatore interessanti colpi di scena e siparietti degni dei classici anime giapponesi, assicurandosi quindi di tenere sempre adeguatamente alto il tasso di interesse verso lo svolgimento della vicenda.

    L'unica vera ragione che potrebbe spingere il pubblico a tenersi a debita distanza da Tokyo Mirage Sessions #FE Encore è rappresentata anche questa volta dai numerosi intermezzi che, tra l'esplorazione di un dungeon e l'altro, vedono i protagonisti cimentarsi nello studio del canto, della danza e della recitazione, e che quindi potrebbero risultare poco appetibili ad un pubblico non particolarmente interessato allo showbiz e soprattutto alla cultura idol.

    Un gameplay rodato, con qualche lieve ritocco

    Se la componente narrativa di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore potrebbe non essere adatta a tutti, lo stesso non si può dire per il suo entusiasmante combat system a turni. Prima di proseguire occorre comunque specificare che il prodotto non è un dungeon crawler come la maggior parte degli episodi della serie Persona, in quanto le Idolasphere non vengono generate proceduralmente, ma si avvicinano - sia per composizione che dal punto di vista artistico - ai meravigliosi Palace esplorati nel rivoluzionario Persona 5.

    Gli scontri hanno inizio ogni qualvolta il giocatore entri in contatto con una delle tante Ombre disseminate per i dungeon e sempre visualizzate sullo schermo, affinché questi possa decidere se ignorare il nemico o assalirlo con un attacco preventivo in grado di garantire la prima mossa durante la fase di battaglia vera e propria. Dei sette personaggi giocabili e reclutabili nel corso dell'avventura, solo tre possono essere inseriti nel party titolare, ragion per cui la composizione del gruppo assume una valenza strategica molto importante.

    Esattamente come i nemici, ciascun componente del cast padroneggia determinati elementi e, per contro, possiede debolezze potenzialmente fatali se trascurate: scontro dopo scontro, quindi, diventa imperativo modificare la formazione titolare in base ai nemici presenti in un dato dungeon e alle abilità apprese da Itsuki e compagni. In caso contrario, potreste ritrovarvi impotenti dinanzi ad un avversario particolarmente ostico, anche perché nelle Idolasphere non è affatto raro incontrare dei nemici di livello superiore e quindi capaci di annientare il cast con poche mosse. Va comunque precisato che Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, così come la sua versione originale, presenza tre diverse opzioni di difficoltà, per adattarsi tanto alle esigenze dei neofiti, quanto alle preferenze dei più irriducibili appassionati di sfide e di JRPG.

    Sfruttando a dovere le debolezze elementali dei nemici, Itsuki e compagni sono in grado di dar vita alle "Sessioni", ovvero lunghe combo di abilità speciali che, similmente agli attacchi follow-up della serie Persona, tendono ad arrecare danni massicci a tutti gli avversari presenti sul campo di battaglia. Attaccando un'Ombra con la giusta abilità speciale, i compagni si lanceranno infatti - in maniera del tutto automatica e senza sprecare un solo EP - all'assalto, a patto che questi dispongano delle giuste skill elementali.

    Se nelle Sessioni della versione Wii U era possibile concatenare solo gli attacchi speciali dei tre titolari, le combo effettuabili nella riedizione per Nintendo Switch possono essere allungate ulteriormente grazie all'intervento di tre comprimari d'eccezione. Tiki, Maiko e Barry, che in origine possedevano soltanto un ruolo di supporto, avranno di tanto in tanto l'occasione per supportare con un solo attacco i compagni in prima linea: nuove quest secondarie, infatti, doneranno ai tre componenti della compagnia Fortuna Entertainment le tanto agognate capacità necessarie per contribuire in maniera attiva alla lotta contro i Mirage invasori.

    Fra le altre novità della versione Encore si segnala l'apprezzata possibilità di attivare e disattivare in ogni momento la funzione "Quick Session" che, come suggerito dal nome, velocizza enormemente le altrimenti lunghe (e un tantino tediose) animazioni delle suddette combo. In termini di gameplay, nessuna delle due novità escogitate da Intelligent System ha avuto un impatto rilevante sul già delicato equilibrio dei combattimenti, ma quantomeno entrambe riescono ad elevarne il ritmo.

    Si poteva fare di più

    Dal punto di vista contenutistico, Tokyo Mirage Sessions #FE Encore non si discosta molto dalla propria controparte originale, rivelandosi un port abbastanza svogliato e poco ambizioso. Non solo il titolo non è stato localizzato in italiano neppure questa volta, ma dopo aver completato la campagna anche su Nintendo Switch, la sensazione provata è che questa riedizione non voglia effettivamente elevare la già superba qualità del prodotto uscito nel 2016 su Wii U, ma semplicemente riproporlo a un pubblico più vasto.

    Del resto, tutti quei prodotti che sulla precedente console Nintendo erano stati perlopiù snobbati in maniera ingiustificata, su Switch hanno invece trovato una calorosa e inaspettata accoglienza. Come avvenuto per The World Ends With You -Final Remix-, insomma, le novità ci sono parse estremamente marginali, nonché incapaci di giustificare un secondo acquisto da parte di chiunque abbia già sviscerato la precedente edizione (a tal proposito, potete recuperare la nostra recensione di The World Ends With You Final Remix). Al contrario, la presenza di un dungeon aggiuntivo, di quattro canzoni inedite e altrettanti costumi extra ispirati a Persona 5, Fire Emblem: Three Houses, Etrian Odyssey Nexus e Shin Megami Tensei: Strange Journey potrebbero fare la gioia di coloro che coglieranno questa seconda chance per scoprire per la prima volta il titolo sviluppato dai ragazzi di Intelligent System.

    Duole inoltre appurare come la versione approdata su Nintendo Switch sia ancora una volta affetta da censure grossolane e "ingombranti", capaci di compromettere il background della protagonista femminile e addirittura la narrazione del capitolo due. Per coprire le rotondità del cast e di un certo boss, Nintendo ha infatti adottato soluzioni spesso scellerate ed esteticamente aberranti, che curiosamente nel passaggio da Wii U a Switch sono finite addirittura nella versione giapponese del gioco, un tempo esente da censure.

    Itsuki Aoi indossa il costume di Joker da Persona 5

    Una delle censure più grossolane del pacchetto

    Per quanto concerne il lato tecnico e artistico, la versione Encore di Tokyo Mirage Sessions #FE ci ha sorpresi coi suoi tempi di caricamento pressoché istantanei, in netto contrasto con quanto avveniva solo qualche anno fa sulla precedente macchina targata Nintendo. Nonostante i cali registrati in portabilità, il frame rate del prodotto è stabile sia in modalità dock che lontano dal salotto di casa, offrendo prestazioni complessivamente superiori a quelle originali.

    In particolare abbiamo apprezzato i ritocchi apportati ai modelli dei personaggi e volti a nasconderne il maggior numero possibile di spigoli; di contro, le texture ambientali sono rimaste pressoché invariate, e mostrano di conseguenza il non trascurabile peso degli anni. Passando al comparto sonoro, Tokyo Mirage Sessions #FE Encore ha conservato l'ottima colonna sonora composta dal maestro Yoshiaki Fujisawa, nonché lo straordinario doppiaggio in lingua originale giapponese.

    Tokyo Mirage Sessions ♯FE Encore Tokyo Mirage Sessions ♯FE EncoreVersione Analizzata Nintendo SwitchA quattro anni di distanza dall’esordio originale, Tokyo Mirage Sessions #FE continua ad essere un prodotto valido e accattivante, anche grazie alle interessanti influenze dovute all’affascinante cultura nipponica. Quelle stesse caratteristiche, insomma, che a suo tempo resero il titolo abbastanza divisivo e appetibile quasi esclusivamente agli occhi degli estimatori di anime e manga. Nonostante i piccoli accorgimenti apportati al gameplay e alla componente tecnica, senza dimenticare i (pochissimi) contenuti extra, va comunque specificato che la riedizione del titolo Intelligent System tradisce un porting svogliato e incapace di giustificare un eventuale bis da parte di coloro che lo apprezzarono a suo tempo. A ragion veduta, ne consigliamo l’avvicinamento agli appassionati di JRPG che se lo fossero persi durante l’epoca Wii U: quand’anche alcuni elementi della narrazione non dovessero risultare esattamente di vostro gradimento, siamo convinti che l’ottimo sistema di combattimento a turni, così travolgente e articolato, riuscirebbe comunque a tenervi incollati per ore e ore dinanzi allo schermo.

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