Recensione Tom Clancy's: Splinter Cell Essentials

Splinter Cell debutta su PSP...ma sarà davvero essenziale?

Recensione Tom Clancy's: Splinter Cell Essentials
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  • Spy Game

    Sam Fisher.
    Insieme a Gabe Logan e al leggendario Solid Snake, il suo nome è ormai nell’alto del firmamento delle spie videoludiche.
    Un successo meritato per il protagonista di una serie appassionante che risponde al nome di “Splinter Cell”, e che adesso approda su PSP con Essentials, un titolo che ci farà ripercorrere la carriera decennale di agente NSA di Sam, e non solo.
    Questa non è certo la prima volta in cui la penna di Tom Clancy scrive per una console portatile. Splinter Cell è infatti già apparso in passato su N-Gage, Nintendo DS e persino in versione per cellulari. Ma come se la caverà il titolo Ubisoft sul piccolo di casa Sony?

    Essential

    Splinter Cell Essentials è, com’è facile intuire dal titolo, una raccolta dei momenti clue, essenziali, delle avventure di Sam Fisher. La trama lega tutti gli eventi facendo uso di un escamotage molto comune eppure sempre efficace: il flashback.
    All’inizio del gioco il protagonista è sparito da ormai un anno in seguito all'incidente che gli ha portato via la figlia ed è ricercato dal governo e dal Third Echelon per aver tradito l’America ed essere passato dalla parte di alcuni terroristi. E’ proprio nel giorno dell’anniversario dell’evento infausto che Sam decide di tornare allo scoperto per visitare la tomba della figlia, incurante che questa mossa azzardata e prevedibile potrebbe rendere possibile la sua cattura!
    Come da copione, l’ex spia viene arrestata e portata nel quartier generale dell'NSA. Mentre viene interrogato scopre che molti dei rapporti delle sue missioni sono stati manomessi: L'agente Fisher è al centro di una misteriosa cospirazione!
    Saranno proprio le domande poste a Sam e le sue risposte a dare inizio ai suoi racconti, e dunque ai flashback giocati che ci vedranno muoverci furtivamente in missioni tratte dai giochi precedenti. Non mancano anche momenti inediti e, soprattutto, missioni estratte da “Double Agent” l'attesissimo capitolo di prossima uscita.

    Futile

    Una volta cominciata la prima missione, un tutorial nel cimitero, ci si rende immediatamente conto di quali siano i punti deboli di questo Splinter Cell Essentials.
    Parliamo di un gioco stealth, in cui la puntualità nell’esecuzione di una mossa e la prontezza dei riflessi sono basilari. Come giustificare dunque i numerosi problemi che affliggono il sistema di controllo?
    Correre, nascondersi, e liberarsi delle guardie più fastidiose non è mai stato così scomodo. La scelta meno azzeccata però si rivela essere la telecamera: potrete gestirla a vostro piacimento, tenendo premuto cerchio e spostando la levetta analogica. In questo modo però non potrete muovervi, e resterete scoperti agli attacchi nemici.
    Inoltre l’assegnazione di alcuni comandi alla croce direzionale non è il massimo della comodità. Per imbracciare un’arma ad esempio dovrete premere destra per un istante, per ricaricare invece dovrete premere destra per qualche secondo. Anche le restanti direzioni del d-pad hanno assegnati due comandi, con la medesima logica. Specie nelle situazioni più frenetiche non sarà raro che vi ritroviate a mettere via il fucile invece di ricaricare, o a fischiare attirando l’attenzione dei nemici invece di attivare il visore notturno. E’ possibile camminare e correre premendo più o meno a fondo la levetta analogica, ma non si può passare dalla corsa alla camminata in modo fluido: è sempre necessario fermarsi del tutto, dopodichè premere la levetta per scegliere una delle due modalità di movimento.
    Anche la realizzazione tecnica del gioco soffre di alcuni lievi difetti. Talvolta la telecamera si incastra tra le costruzioni oppure entra nel protagonista, mentre la fotografia degli stage risulta eccessivamente scura. La predominanza del nero, unita al motion blur e all’effetto scia tipico dello schermo della PSP, rende l’insieme visivo del gioco piuttosto impastato e talvolta poco comprensibile. Questo è un peccato, perché gli ambienti dei livelli sono realizzati in modo discreto. Anche i modelli e le animazioni dei personaggi sono di buona fattura.
    Il commento sonoro di Splinter Cell Essential è invece di livello notevole. Le musiche prettamente cinematografiche si sposano alla perfezione con l’atmosfera e l’azione (seppur confusa) del gioco. Ottima anche la presenza del doppiaggio completamente in italiano. I dialoghi di cui il gioco è zeppo sono infatti ben recitati nella nostra lingua. Curiosamente la stessa cura non è stata riservata alla traduzione dei testi e alla localizzazione. Qua e la infatti è possibile notare qualche audace scelta grammaticale o addirittura parti di testo in altre lingue come lo spagnolo e il tedesco, perfino in alcuni menu di sistema.
    A dirla tutta questa non è l’unica pecca della presentazione. Menu e layout del gioco appaiono piuttosto scarni, ed i filmati di intermezzo tra una missione e l’altra, realizzati principalmente con semplici immagini statiche, sono molto poco ispirati. Come se tutto questo non bastasse, il gioco soffre di caricamenti lunghi e frequenti, che rendono le sessioni di gioco poco immediate.
    Fortunatamente la possibilità di salvare ovunque e le missioni relativamente semplici e lineari rendono le partite meno frustranti.

    Trivial

    Malgrado tutti i gravi difetti, una volta acquisita familiarità con l’ostico sistema di controllo del gioco e soprattutto una volta abiutatisi alla telecamera, Essentials scorre in maniera sufficientemente fluida.
    Basterà tenere d’occhio il radar del gioco, che monitora costantemente il vostro grado di mimetizzazione e il quantitativo di rumore che producete muovendovi, e potrete cogliere di sorpresa qualunque nemico. Si potrebbe a questo proposito considerare una fortuna che l’IA dei personaggi gestiti dalla CPU non brilli particolarmente.
    La storia della vita di Sam Fisher si snoda attraverso nove missioni (portandole a termine però se ne sbloccheranno altre tre) abbastanza lineari. Il tempo che impiegherete a portarle a termine dipende dalla vostra capacità di apprendimento dei comandi e sopratutto dalla vostra pazienza. E’ presente inoltre una modalità Spy vs Spy, che vi metterà contro una spia controllata dalla CPU o da un altro giocatore in un duello all’ultimo sangue. Gli stage selezionabili in questa modalità sono pochi e dal design povero. Frequenti cali nel framerate, specie in caso di combattimento ravvicinato, rendono questa modalità poco consigliabile anche ai giocatori dallo stomaco forte.

    Tom Clancy's: Splinter Cell Essentials Tom Clancy's: Splinter Cell EssentialsVersione Analizzata PSPIl problema del titolo Ubisoft è proprio la facilità con cui si palesano i suoi difetti. La presenza di un paio di missioni inedite e di qualche succulenta anteprima di quel che ci troveremo di fronte all’uscita di Splinter Cell Double Agent giustificano solo parzialmente l’acquisto di questo titolo, specie in vista dell’imminente arrivo sul mercato pal di Syphon Filter... Per chi non se la sente di aspettare o per tutti i fan della saga, Splinter Cell Essentials si rivela comunque uno stealth lontano dalla sufficienza.

    5

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