Tony Hawk's Pro Skater 3: recensione della versione GameCube

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Tony Hawk's Pro Skater 3: recensione della versione GameCube
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  • Skateboarding is not a crime

    Come alcuni di voi forse già sapranno lo skateboard è da sempre stato uno sport (se così lo si può definire) molto osteggiato dai benpensanti, turbati come non mai dall' indubbia immagine di trasgressione da esso comunicata e che gli stessi skater hanno contribuito a rafforzare negli anni, infischiandosene delle regole che la convivenza e il comportamento civile ci impongono e continuando a sfrecciare liberi (e spesso irrispettosi) per le affollate strade di città. Fine ultimo di questi giovani temerari è il più delle volte il divertimento: nonostante per arrivare ad un buon livello si debbano necessariamente mettere a rischio tutte le ossa del proprio corpo, una volta raggiunta una buona dimestichezza si può dar vita ad evoluzioni a dir poco spettacolari, grazie anche all'enorme versatilità data dalla tavola da skate. Alcuni di questi skater hanno fatto di questo "sport" una vera e propria ragione di vita ed oggi vengono comunemente chiamati Pro Skaters: forse la bellezza delle loro acrobazie o forse altre motivazioni hanno così spinto i ragazzi della Neversoft a creare la prima vera incarnazione videoludica di questa disciplina, intitolandola ad una vera e propria leggenda dello skate, il californiano Tony Hawk. Tutto ebbe inizio con Tony Hawk's Pro Skater, primo titolo della serie, che vide la luce su Playstation, Dreamcast e PC ormai parecchio tempo fa, risultando un gran gioco sotto molti punti di vista ed ottenendo un ottimo riscontro tra il pubblico nonostante le evidenti limitazioni nel sistema di trick implementato. Il suo successore, Tony Hawk's Pro Skater 2, oltre a possedere diversi assi nella manica rispetto al suo predecessore come ad esempio il manual (dei trick parlerò più a fondo nell'apposito box), potè contare su uno sviluppo multipiattaforma (PSX, DC, N64, PC) decisamente più ampio che gli garantì la possibilità d' essere apprezzato da un numero indubbiamente superiore di videogiocatori sparsi per il mondo. THPS 2 è diventato per molti, e soprattutto per coloro che l'esperienza dello skateboard l'avevano provata sulla loro pelle, un vero e proprio oggetto di culto, riuscendo a fondere sapientemente elementi tipici di una simulazione (pochi) con altri prettamente arcade. Ma evidentemente alla Neversoft ritengono che "chi si accontenta NON gode" e così ha visto la luce il terzo ed ultimo capitolo della "saga" destinato a rendere felici i possessori di PS2 e GameCube. Tony Hawk's Pro Skater 3 è l'evoluzione dei due capitoli precedenti e molto altro ancora: ma vediamolo più da vicino. Tralasciando il filmato introduttivo (già di per sé parecchio esaltante, pensate che unisce le gesta di Tony Hawk & Co. ad una musica punk rock degna del suo nome…), scopriremo subito che il "quartier generale" di tutte le nostre attività è lo Skate Shop, da cui possiamo accedere alle varie modalità ed opzioni. Le modalità di gioco principali sono quattro: Career, Single Session, Free Skate e Tutorial. La prima , come penso molti di voi avranno intuito, è una specie di "story mode" in cui dopo aver scelto il proprio Pro Skater di fiducia lo si deve condurre attraverso una serie di livelli caratterizzati da varie "missioncine", da portare a termine entro un certo lasso temporale e che talvolta risultano essere in comune tra tutti i livelli, come ad esempio gli High, Pro e Sick Score (punteggi da realizzare con i vari trick) che ovviamente aumentano progressivamente con l' avanzare dei livelli. Altri livelli invece sono basati sul concetto di Skate Competition, ossia delle vere e proprie competizioni sportive divise in tre round da disputarsi contro altri Pro Skaters : in base alle vostre evoluzioni una giuria vi assegnerà un punteggio, ma dei tre ottenuti vengono presi in considerazione solo i due più alti. La seconda modalità, ovvero Single Session, vi vedrà impegnati in una singola sessione di gioco del medesimo tipo di quelle presenti nella modalità Career; la modalità Free Skate invece vi lascia assolutamente liberi da qualunque vincolo temporale e potrete così sperimentare ogni tipo di trick ed acrobazia in tutti i livelli sbloccati tramite la modalità Career. La modalità Tutorial invece è una specie di "scuola di skateboard" con tanto di indicazioni a video ed istruttore vocale che vi insegnerà come sfruttare al meglio il complesso sistema di controllo del gioco. Per quanto riguarda le opzioni disponibili, il menù risulta essere piuttosto completo sotto tutti i punti di vista con una particolare attenzione per il comparto sonoro: è presente addirittura un Playlist Editor tramite il quale potrete scegliere le canzoni che faranno da colonna sonora alle vostre esibizioni oltre a decidere se riprodurle nell'ordine predefinito o in modalità casuale.

    Non tutto è oro ciò che luccica

    Spero non fraintenderete il titolo di questo box: questo infatti non si riferisce al prodotto nel suo complesso, ma solamente all'aspetto grafico. Il mio personale giudizio su questo fondamentale aspetto del gioco non può che essere marcatamente influenzato da quelle che tutti sappiamo essere le enormi potenzialità grafiche del GameCube; potenzialità già ampiamente dimostrate da titoli del calibro di Rogue Leader e di cui quest' ultimo capitolo della serie di Tony Hawk non sembra fare un uso eccelso,almeno per certi aspetti. Ma analizziamoli uno alla volta. Dal punto di vista della complessità dei livelli e delle strutture poligonali in generale il prodotto della Neversoft si attesta su dei livelli decisamente buoni: le aree, e alcune in modo particolare, hanno mediamente una notevole estensione e sono ricche di particolari. Ad esempio il livello ambientato a Los Angeles è infarcito di palazzi e grattacieli che godono di un discreto livello di dettaglio e sono costituiti da un alto numero di poligoni. L'aspetto sicuramente più riuscito è la realizzazione dei vari skater che vi troverete a controllare: modelli riccamente definiti e perfettamente riconoscibili grazie ad un ottimo face mapping, animazioni molto realistiche e reazioni ai salti e alle cadute (i vostri skater arriveranno a perdere sangue sulle rampe) dettate da una fisica dei corpi decisamente vicina alla realtà. I problemi invece caratterizzano le texture che ricoprono i nudi poligoni: anche se la loro qualità varia molto a seconda del livello e delle aree interne ad ogni livello, mi è capitato più volte di incappare in texture di qualità piuttosto bassa, soprattutto in quelle destinate alle strutture dei livelli. Ma i problemi non finiscono qui: tutto questo sarebbe accettabile, seppur storcendo il naso, se il gioco girasse stabilmente sui 60 frame al secondo, cosa che invece non avviene. Ora i cali del framerate (ovviamente mai sotto i 30 fps) variano a seconda dai livelli così come le texture: ad esempio nel primo livello, chiamato Foundry, non v'è quasi mai ombra di un minimo rallentamento. Se invece ci dovesse venisse in mente di fare un giro nello skatepark di Tokyo, prepariamoci ad avere 30 fps quasi costanti; nel resto delle aree i rallentamenti sono decisamente leggeri e poco frequenti e si presentano soprattutto quando si osserva l'area circostante con il Camera Stick. Il problema principale è che, se per un giocatore alle prime armi i rallentamenti possono non essere un grosso problema, quando si arriva ad avere una certa dimestichezza con il mondo di Tony Hawk, un calo eccessivo ed improvviso del framerate non può che risultare fastidioso al giocatore più smaliziato: ad ogni modo nel complesso il gioco è abbastanza gradevole da osservare e tutte le imperfezioni grafiche riscontrabili passeranno subito in secondo piano dopo la prima mezz'ora di gioco. Un discorso a parte va ovviamente fatto per quanto riguarda l'aspetto sonoro che in questo capitolo della serie è stato curato con particolare attenzione. Per prima cosa le musiche che faranno da degno sottofondo alle vostre sessioni di skateboarding rientrano rigorosamente nel genere punk rock come vuole la tradizione, fatta eccezione per un paio di brani hip-hop. I nomi sono di assoluto rilievo: Red Hot Chili Peppers, Zebrahead, House of Pain, Alien Ant Farm e un sacco di altri artisti forse un pò meno conosciuti della scena rock attuale. Ovviamente ogni effetto sonoro che questa disciplina comporta è stato fedelmente riprodotto, persino i dialoghi fra gli NPC (non playable character) che popolano i vari livelli sono ora presenti in numero superiore. Se a tutto questo volessimo aggiungere le svariate opzioni inerenti il comparto audio descritte in precedenza, non potremo che sottolineare la cura riposta dai programmatori in tale frangente.

    Giocabilità al top

    Il vero punto di forza di questo nuovo titolo della Neversoft è sicuramente la giocabilità che, oltre ad essere sensibilmente migliorata rispetto ai già ottimi risultati ottenuti con i due precedenti capitoli della serie, raggiunge con Tony Hawk's pro Skater 3 i massimi livelli. I motivi di questa vera e propria scalata alle vette del gameplay sono molteplici: vediamoli insieme. Cominciamo parlando della scala di apprendimento, argomento che ci permette di separare gli utenti in due distinte categorie : coloro i quali hanno già giocato a fondo al secondo capitolo di THPS e i neofiti della serie. Per i primi il discorso è semplice: questo terzo episodio di Tony Hawk, pur essendo e restando un seguito e riprendendo in modo palese le orme del predecessore, riesce in ogni modo ad essere innovativo nel suo piccolo, introducendo elementi tutto sommato ancora interessanti. Per quanto riguarda i neofiti invece, beh avete ancora da scoprire tutto ciò che questo immenso gioco ha da offrirvi. Immaginate di avere una enorme scelta di evoluzioni (che ovviamente possono essere combinate a piacere) e di avere delle immense aree colme di oggetti utili a farvele compiere anche nel più remoto angolo di questi ampi spazi ; immaginate di poter realizzare combinazioni virtualmente illimitate, senza mai doversi fermare e ricominciare; immaginate di avere una piccola missione da portare a termine, come raccogliere un oggetto, e nel tragitto che vi separa da quest' ultimo vi assalga la tentazione di dare vita ad una combinazione spettacolare e vi faccia passare di mente quello che era il vostro intento iniziale: questo è Tony Hawk's Pro Skater 3. Ed è proprio questo il suo maggiore punto di forza: la capacità di appassionare ed esaltare chiunque, soprattutto chi ha già avuto occasione di testare una vera tavola da skateboard. Ovviamente per i più profani i primi momenti di gioco possono risultare leggermente sconfortanti data l'enorme mole di possibilità che il gioco offre, ma il sistema di controllo è stato congeniato in modo talmente brillante che dopo pochi giorni sarete già in grado di compiere trick e combo decisamente realizzanti. Gran parte della bellezza del gioco si basa ovviamente sulla varietà delle acrobazie eseguibili, le quali sono suddivise in varie tipologie: le specialità da rampa (grab, flip e lip) e da grind e manual. In rampa si possono realizzare molte evoluzioni interessanti: i vari grab della tavola in salto come il Melon e il One Foot Japan, i flip (anche il famoso '900 realizzato solo da Tony Hawk dopo innumerevoli tentativi) e i lip, ovvero pose di vario genere con una mano alla tavola e l'altra al bordo dell'half pipe. Per ognuna delle categorie appena elencate esistono i cosiddetti Special Tricks: questi sono dei trick particolari e caratteristici dei vari Pro Skaters. Il nostro skater prescelto possiede un numero iniziale di quattro slot per memorizzare tali trick (il numero degli slot aumenta fino ad un massimo di dieci con il progredire nella modalità Career), che possiamo scegliere in un elenco e di cui possiamo personalizzare l'esecuzione, che risulta essere lievemente più complessa rispetto ai trick basilari. A completamento di tutto ciò, per combinare con successo una serie di evoluzioni troviamo il sistema introdotto già dalla precedente versione, denominato Manual: il manual è una sorta di fase di transizione che permette di collegare ad esempio due trick in grind ed ottenere così, al posto di due punteggi separati, un unico punteggio più elevato. Tutto questo però non è così semplice come sembra: sia il grind che il lip che il manual hanno un Balance Meter, ovvero un indicatore di equilibrio che si attiva ogni qual volta effettuiamo un qualunque trick rientrante in queste categorie: se non saremo sufficientemente bravi a mantenere l'indicatore al centro di oscillazione rischieremo di romperci l'osso del collo. Fino a qui però i veterani di THPS 2 potrebbero obbiettare che non c'è alcuna differenza di gameplay tra il il secondo ed il terzo capitolo della serie; in realtà, anche se per alcuni possono essere irrilevanti, le novità ci sono eccome. Come ho già scritto sopra, in Tony Hawk's Pro Skater 3 si possono effettuare combinazioni di ogni tipo e di durata virtualmente illimitata, cosa che non poteva avvenire nel suo predecessore. In THPS 2 infatti, effettuare un trick da rampa dopo aver iniziato e portato avanti con successo una serie di combo, significava automaticamente terminare la sequenza e doverne iniziare un'altra: in THPS 3 invece, i programmatori hanno aggiunto una funzione chiamata Revert. Supponiamo di aver appena saltato da un half-pipe in seguito ad una combinazione di trick; se desideriamo continuare il nostro combo all'atterraggio non dobbiamo far altro che premere il tasto di Switch (default R) nel momento dell'atterraggio e subito dopo entrare in manual. Ovviamente è un'operazione piuttosto difficile da realizzare ma vi basterà un pò di pratica per entrare subito in sintonia con il sistema di controllo. Le novità però non si fermano qui: un'altra aggiunta decisamente notevole sono gli Hidden Combos. Questi combo segreti permettono di passare da certi trick ad altri (sia manual che grind) senza il bisogno di saltare (cosa necessaria in THPS 2) e tramite la semplice doppia pressione di uno dei tasti di grab, flip e grind. Ovviamente esiste una precisa gerarchia in cui questi combo sono ordinati: ad esempio da un Reemo Slide (manual) si può passare solamente a certi altri trick del medesimo tipo e non si può accedere a tutti gli altri (che a loro volta saranno accessibili da altri trick di partenza). Insomma il sistema di trick e combo è decisamente ricco e complesso, ma studiato in modo da poter essere lentamente scoperto e appreso attraverso il gioco assiduo e la pratica.

    Personalizzabile al cubo

    In questa nuova edizione delle gesta del mitico Tony Hawk, lui e la sua combriccola di scalmanati potranno scatenare la loro voglia di skateboard in ben nove aree (la maggior parte delle quali provviste di un' ulteriore area segreta), che ora mi appresto ad illustrare: la prima, denominata Foundry è ambientata in mezzo a fornaci ed operai intenti nel loro lavoro mentre la seconda, localizzata e per ciò denominata Canada, vi catapulta nel freddo clima canadese, alle prese con passerelle di legno e tronchi di sequoie. Il terzo livello, uno skatepark di Rio, è sicuramente il posto migliore per sperimentare tutte le vostre curiosità, soprattutto per quanto riguarda i grind: il livello ambientato nei pressi di Suburbia invece si discosta un pò dai precedenti affidandovi delle missioni piuttosto particolari. Uno tra i più particolari ed esaltanti è sicuramente quello chiamato Airport: e credo che non ci sia bisogno di altre spiegazioni. Skater Island è uno skatepark piuttosto grande che al suo esterno nasconde una sorpresa interessante: mentre a Los Angeles i terremoti sono all'ordine del giorno. Infine è piuttosto allettante lo skatepark di Tokyo, ricco di luci al neon e palazzi colorati: lasciatevi dire solamente che l'ultima area che vi attende, ovvero Cruise Ship, è ambientata su una nave da crociera.....Ma ovviamente i programmatori hanno pensato che qualche utente pignolo potesse lamentarsi per l'esiguo numero dei livelli: e per questo hanno saggiamente deciso di inserire tre livelli nascosti (su questi preferisco non proferire parola per non rovinarvi la sorpresa…) nonchè una interessante modalità selezionabile dal menu principale, ovvero il Park Editor. Con l'inserimento di questa modalità (già presente in THPS 2), la Neversoft ci ha messo in mano uno strumento decisamente potente per creare livelli così come noi desideriamo: tutto può essere deciso, dall'altezza delle rampe alla posizione delle panchine. Ovviamente l'area per così dire "edificabile" è soggetta ad ovvie limitazioni: potremo scegliere il formato del nostro skatepark ma rimanendo comunque entro certi limiti di grandezza. Oltre a questo già interessante strumento, sono inoltre presenti i cosiddetti Pre-Made Parks, ovvero aree già create dagli sviluppatori tramite il loro stesso sistema di park editing, presenti in gran numero e perfettamente idonee all'allenamento. Ma passiamo ai pro skaters. Tra quelli selezionabili, a parte ovviamente Tony Hawk sono presenti atleti del calibro di: Steve Caballero, Rodney Mullen, Chad Muska, Eric Koston e Rune Gilfberg. Vi sono inoltre diversi personaggi segreti (anche questi li dovrete scoprire da soli…) ; ma la cosa più interessante è sicuramente la modalità Create-a-Skater. Anche se presente nella precedente versione del gioco, in THPS 3 si presenta decisamente evoluta e con molte più opportunità: i parametri da modificare sono ora più numerosi e danno sicuramente un maggiore ventaglio di possibilità, fino a darvi la facoltà di creare uno skater dall'aspetto fisico molto simile al vostro.

    Conclusioni

    Non rimane molto altro da aggiungere su questo gioco. E' divertente, esaltante, completo, appagante e virtualmente infinito. Se riuscirete ad apprezzarne i molteplici gli aspetti vi durerà per tutta la vita (o almeno per una buona parte…), seppur ad un'unica condizione : che non vi siate abbiate già buttati a capo fitto nel secondo episodio delle "avventure di Tony Hawk". Questo è un titolo che va giocato con pazienza, costanza e buona volontà, perchè solamente attraverso questi sforzi si possono ottenere i risultati che lo rendono grandioso: tutto ciò che posso fare è consigliare ai veterani di calmare gli entusiasmi e realizzare che questo gioco è si innovativo, ma non abbastanza da essere considerato un gioco a se stante rispetto al secondo capitolo. Ciò che invece mi sento di fare è di invitare tutti quelli a cui il mondo di Tony Hawk è ancora sconosciuto a farsi avanti ed entrarvi anche solo per un istante, perchè sono sicuro che non ne usciranno tanto facilmente.

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