Touken Ranbu Warriors Recensione: un musou fuori dal tempo

Nato da una collaborazione tra Omega Force, Nitroplus e DMM Games, Touken Ranbu Warriors è un musou che non convince per nulla.

Touken Ranbu Warriors Recensione: un musou fuori dal tempo
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  • Switch
  • Iniziato un decennio orsono con Gundam, Hokuto no Ken e ONE PIECE, negli ultimi tempi il trend dei musou su licenza confezionati da Omega Force è divenuto un vero e proprio fenomeno, tant'è che in pochi anni la serie nipponica ha finito per adattarsi a franchise blasonati del calibro di Dragon Quest, The Legend of Zelda, Fire Emblem e persino Persona (avete già letto la nostra recensione di Persona 5 Strikers?). In attesa di poterci cimentare con l'attesissimo Fire Emblem Warriors: Three Hopes, che ricordiamo atterrerà sull'ibrida di Nintendo il prossimo 26 giugno, nelle scorse settimane abbiamo posto sul banco di prova anche Touken Ranbu Warriors, scoprendo però un musou svogliato, povero di contenuti e decisamente non in linea con le più recenti declinazioni del genere.

    Predatori del tempo e sentinelle salvastoria

    Prima ancora di addentrarci nell'analisi dell'impianto narrativo di Touken Ranbu Warriors è necessario sottolineare che la nuova proposta di Koei Tecmo Games è il risultato di una collaborazione con l'omonimo browser game sviluppato da Nitroplus e pubblicato da DMM Games. Particolarmente popolare tra le giovani donne, in Giappone il brand di Touken Ranbu ha raggiunto la popolarità nel 2016, ispirando in pochissimo tempo parecchie trasposizioni animate (per maggiori informazioni consultate la recensione di Katsugeki: Touken Ranbu). Protagonisti della serie sono gli spadaccini "Touken Danshi", ovvero dei combattenti d'élite - puntualmente di bell'aspetto - che hanno giurato di proteggere la storia da coloro che vorrebbero invece riscriverla.

    Attingendo ai più quotati personaggi comparsi in Touken Ranbu -ONLINE- e nei vari anime legati al franchise, Touken Ranbu Warriors racconta appunto le imprese compiute dai quindici spadaccini nel disperato tentativo di ostacolare i piani dei Revisionisti. In seguito all'improvvisa comparsa del cosiddetto "History Retrogade Army", i Touken Danshi rimasti senza maestro vengono infatti reclutati dal Governo del Tempo e inviati nell'Epoca Sengoku affinché possano arrestare la revisione della storia, ristabilire l'ordine e soprattutto ripristinare la linea temporale originale. Suddivisi in cinque team composti da un minimo di due a un massimo di quattro combattenti ciascuno, gli abili Touken Danshi dovranno quindi assistere i condottieri vissuti nel periodo degli Stati belligeranti e al contempo annientare orde di creature spaventevoli.

    Se nei mesi passati la trama di Touken Ranbu Warriors ci aveva sinceramente incuriositi, il prodotto finale non si è dimostrato granché interessante, in quanto questo racconta una storia raffazzonata e confusionaria.

    Non solo il titolo dà per scontato che il giocatore conosca già le dinamiche e la mitologia alla base della serie (una supposizione che potrebbe anche valere per il pubblico giapponese, ma non per quello europeo), ma la caratterizzazione dei suoi numerosi protagonisti appare alquanto lacunosa, anche perché a questo giro i dialoghi che solitamente fungono da intermezzo tra una quest e l'altra sono stati ridotti all'osso. Complice la struttura estremamente lineare delle missioni, che per qualche inspiegabile ragione non presentano i tipici obiettivi secondari del genere, il titolo arranca e fallisce nel fondamentale compito di mantenere viva la curiosità del giocatore per le 8-10 ore appena richieste per portare a termine la campagna.

    Ritorno alle origini

    Laddove i più recenti musou su licenza realizzati da Omega Force hanno saputo innovare ed evolvere la formula originale del brand, Touken Ranbu Warriors ha invece percorso il sentiero opposto, spingendoci a sospettare che lo sviluppo del prodotto abbia goduto di un budget risicato.

    Oltre a non aggiungere assolutamente nulla di concreto a un genere che ultimamente è stato più volte capace di rinnovarsi (a questo proposito vi suggeriamo di rileggere lo speciale sul combat system di Hyrule Warriors: Age of Calamity), Touken Ranbu Warriors manca delle meccaniche fondamentali dei Warriors, come ad esempio la cattura dei settori. Non solo le missioni intraprese dai Touken Danshi non presentano obiettivi secondari, ma le mappe in cui queste si svolgono appaiono estremamente contenute e per qualche ragione che fatichiamo a comprendere non sono nemmeno suddivise in settori conquistabili. Come risultato, gli incarichi si riducono al mero annientamento di poche centinaia di nemici e si concludono nel giro di pochi minuti, risultando estremamente ripetitivi e pressoché identici.

    Dimenticando le diavolerie introdotte, ad esempio, in Berserk and the Band of the Hawk e Samurai Warriors 5 (qui trovate la recensione di Samurai Warriors 5), il sistema di combattimento di Touken Ranbu Warriors è tornato alle basi e stavolta si riduce al mero button-mashing compulsivo. Del resto, i sedici personaggi giocabili non possono contare nemmeno sull'ormai consueta alternanza tra attacchi leggeri e pesanti, in quanto le combo vanno concatenate attraverso l'unico assalto standard a disposizione dei giocatori.

    In compenso, i Touken Danshi tendono a esibirsi in svariate mosse speciali, eseguite sia in solitaria che assieme al compagno selezionato dall'utente: riempendo la Barra Hissatsu, il personaggio controllato scatena il suo vero potenziale, travolgendo tutti gli avversari circostanti con una serie di fendenti micidiali, mentre la Modalità Partner consente di innescare uno speciale attacco in coppia e mirato a colpire quanti più bersagli possibili.

    Oltre ai suddetti, gli spadaccini sono inoltre in grado di apprendere tutta una serie di tecniche eseguibili in singolo, ma che richiedono il dispendio dei materiali ottenuti a fine missione o comunque acquistabili nell'apposito negozio. Tenendo però presente che le risorse vengono distribuite con estrema parsimonia e che per giunta queste sono indispensabili per incrementare i parametri di base (attacco, difesa, salute) dei Touken Danshi, abbiamo diverse riserve sulla decisione di Omega Force di limitare i bonus ottenibili mediante il semplice aumento di livello.

    Le timide e non proprio riuscite novità di Touken Ranbu Warriors vanno quindi ricercate nei "Duelli", ossia i Quick Time Event che attraverso la ripetuta pressione di un tasto permettono di sopraffare l'avversario e finirlo con un colpo letale, e nella cosiddetta "Modalità Souto", che per un breve lasso di tempo rende letteralmente invincibile il personaggio controllato e gli garantisce l'accesso a un diverso parco mosse. Dato il bassissimo livello di sfida che contraddistingue Touken Ranbu Warriors, però, entrambe le soluzioni escogitate da Omega Force per variare un minimo il gameplay non fanno altro che ridurre ulteriormente una difficoltà quasi non pervenuto.

    Intrappolato in un lontano passato

    Povero praticamente sotto ogni aspetto, Touken Ranbu Warriors non si comporta di certo meglio per quel che concerne il comparto tecnico. Se da una parte abbiamo apprezzato il cel shading finalizzato a ottenere il stile anime tanto apprezzato dal fan del franchise di Koei Tecmo Games, dall'altro ci tocca segnalare che il character design e la realizzazione dei modelli poligonali - troppo spigolosi e tecnicamente obsoleti - lasciano molto a desiderare.

    Se alla già desolante situazione appena dipinta sommiamo pure le texture scialbe e spartane dei paesaggi, le animazioni legnosette, il sempre sgradevole effetto pop-up dei nemici e non per ultimo un filtro anti-aliasing che almeno su Nintendo Switch fatica a espletare il proprio dovere, Touken Ranbu Warriors appare insomma un prodotto decisamente fuori tempo massimo.

    Gli unici plausi che ci sentiamo effettivamente di muovere in favore del musou riguardano la colonna sonora, che ci ha proposto dei motivi sempre adeguati al ritmo assunto dai combattimenti, e il frame rate, che persino nei momenti più concitati della vicenda non ha mai mostrato il benché minimo tentennamento.

    Touken Ranbu Warriors Touken Ranbu WarriorsVersione Analizzata Nintendo SwitchRinunciando alle vincenti caratteristiche vantate dai musou su licenza lanciati a cavallo tra il 2020 e il 2021, Touken Ranbu Warriors è risultato carente sotto ogni aspetto. La longevità ridotta l’osso, l’assenza di modalità secondarie e di meccaniche capaci di differenziare un minimo l’offerta, senza dimenticare un livello di difficoltà inesistente, ne fanno un prodotto assolutamente non all’altezza degli attuali standard di Omega Force. Pertanto, ai fan più sfegatati del genere suggeriamo di pazientare e lanciarsi direttamente su Fire Emblem Warriors: Three Hopes, che tra un mese appena ci condurrà nuovamente nell’indimenticabile continente di Fódlan.

    5.5

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