Triangle Strategy Recensione: intrighi a corte nel nuovo gioco Square Enix

Triangle Strategy è un gioco molto interessante, disponibile in esclusiva su Switch. È davvero l'erede spirituale di Tactics Ogre e Final Fantasy Tactics?

Triangle Strategy
Recensione: Nintendo Switch
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  • Pc
  • Switch
  • Tomoya Asano e il suo team non smettono mai di sorprenderci. Noto principalmente per aver ideato Bravely Default, una saga nella quale ha voluto infondere a tutti i costi una componente strategica mai vista prima e in grado di piegare il sistema di combattimento alla volontà dei giocatori, l'estroso game designer nipponico si è cimentato stavolta con un gioco di ruolo strategico di cui probabilmente si parlerà per anni. Mentre Bravely Default II spegneva già la sua primissima candelina (recuperate la nostra recensione di Bravely Default II), nelle ultime settimane ci siamo tuffati in Triangle Strategy, al fine di scoprire se la nuova esclusiva per Nintendo Switch avesse o meno le carte in regola per ridefinire i canoni del genere. Considerando il potenziale che la nuova proposta di Square Enix aveva già sfoggiato sotto i riflettori, l'esito della nostra indagine era tutto sommato prevedibile.

    Intrighi a corte

    L'epopea narrata da Triangle Strategy è ambientata nel continente di Nortelia, una terra lontana e a sua volta suddivisa in tre nazioni agli antipodi. Edificato nei pressi di un fiume, il Regno di Glenbrook ha sempre fatto del commercio via nave il proprio vanto, mentre il Granducato di Aesglast situato sulle montagne innevate del nord è il Paese col maggior numero di giacimenti ferrosi.

    Situato nel cuore di un deserto, il Sacro Impero di Sabulos è invece l'unica nazione a possedere il sale, una risorsa imprescindibile per la vita di tutti gli abitanti di Nortelia. La scarsa propensione a condividere le rispettive risorse coi Paesi confinanti ha però generato attriti fra i tre regni, sfociando infine in un conflitto su ampia scala passato alla storia come "la Guerra del Sale e del Ferro". Avendo questa reclamato un numero incalcolabile di vite, riducendo alla fame tutti popoli di Nortelia, i sovrani dei tre Paesi si sono visti costretti a firmare una fragile tregua e a stabilire un accordo che permettesse il commercio delle preziose materie prime necessarie alla sopravvivenza degli stessi. Come la storia ci ha insegnato, però, la pace non è destinata a perdurare in eterno e a distanza di trent'anni esatti dal patto siglato dai regnanti, un nuovo e sanguinoso conflitto si profila all'orizzonte.

    Serenoa è il rampollo dei Wolfhort, uno dei tre Grandi Casati che da tempo immemore proteggono la famiglia reale di Glenbrook. Amico d'infanzia del principe Roland, il giovane nobiluomo sempre attento al benessere della propria contea ha ormai raggiunto l'età per succedere al padre malato e adempiere ai propri doveri verso il sovrano. Proprio per questo motivo, il monarca di Glenbrook ha stabilito che Serenoa debba unirsi in matrimonio con Frederica, affascinante quanto tormentata principessa del Granducato di Aesglast, in modo tale da rafforzare il non troppo solido legame tra le due nazioni confinanti e al tempo stesso obbligare il Sacro Impero di Sabulos a onorare gli accordi presi tre decenni prima.

    Tuttavia, mentre lady Frederica si stabilisce nella contea di Wolfhort per familiarizzare col promesso sposo e rispettare il volere dei sovrani, il Comandante del Granducato di Aesglast pianifica un feroce attacco a sorpresa ai danni di Glenbrook, che preso totalmente alla sprovvista finisce purtroppo per capitolare. Fra tradimenti insospettabili, spargimenti di sangue e meschine cospirazioni orchestrate dai potenti, Serenoa Wolfhort, Frederica Aesglast e Roland Glenbrook dovranno far luce sui veri motivi che hanno spinto il Granducato a infrangere il delicato equilibrio politico fra i tre Paesi e plasmare con le loro azioni il futuro stesso dell'intera Nortelia.

    Sofferte scelte e valori morali che mutano il destino

    Con una trama che strizza fortemente l'occhio alla piega oscura e realistica assunta da Game of Thrones, ma che impiega diversi capitoli a ingranare e che purtroppo rallenta la propria marcia in svariati passaggi, dilungandosi inutilmente, Triangle Strategy sorprende per la maturità e brutalità dei temi trattati, senza sottovalutare l'ottimo operato che gli sceneggiatori hanno compiuto sul fronte della caratterizzazione. Tanto i personaggi principali della vicenda quanto quelli secondari appaiono infatti credibili e sfaccettati, coinvolgendo il giocatore con profondi drammi personali e sviluppi assolutamente realistici.

    Il piatto forte del pacchetto è comunque rappresentato dall'enorme quantità di scelte che, similmente a quanto accadeva nel mai dimenticato Tactics Ogre, tendono ad alterare considerevolmente l'evoluzione del racconto e persino il suo finale. Per tutta la durata della campagna il giocatore si ritrova costantemente dinanzi a quesiti a risposta multipla che, a seconda delle decisioni intraprese, possono influenzare una delle tre convinzioni di Serenoa. Sebbene il punteggio non sia visibile, sono proprio i valori di moralità, pragmatismo e libertà del giovane Wolfhort a delineare l'allineamento dell'eroe e la natura del suo legame con gli alleati, spronando altri personaggi a sposare o meno la sua causa.

    Non tutte le scelte dipendono però dalla volontà del protagonista e del giocatore, in quanto nei momenti salienti della vicenda il buon Serenoa non deciderà autonomamente il da farsi, ma al contrario consulterà i suoi più fidati collaboratori e indirà una vera e propria votazione. Affidando a ciascuno di essi una delle cosiddette "Monete Risolutrici" da posare sull'apposita bilancia, l'erede di casa Wolfhort inviterà di volta in volta Roland, Frederica e tutti gli altri comprimari a esprimere le rispettive preferenze, per poi assecondare l'incontrovertibile volere della maggioranza.

    Si tratta di uno sfizioso espediente che, come accennato nella nostra prova di Triangle Strategy, modifica in maniera significava gli sviluppi proposti dai singoli capitoli, spingendo ad esempio il party a visitare un luogo anziché un altro, compiere un'azione illecita invece di denunciarla, e così via. Se il verdetto emesso dalla "Bilancia Risolutrice" è sempre vincolante, va detto che l'utente può comunque provare a pilotare l'esito della votazione.

    In attesa di udire le opinioni dei compagni, in quei frangenti di storia Serenoa ha la facoltà di conversare coi soldati e gli abitanti della contea per raccogliere quante più informazioni possibili sui vari argomenti: in questo modo, al momento di interrogare i componenti del suo entourage, il giocatore potrà servirsene per convincerli a cambiare idea e ad appoggiare invece il suo personale punto di vista. Poiché i votanti sono sempre sette, una singola risposta giusta o corretta ha quindi il potere di determinare le sorti del sondaggio, nonché il bivio narrativo imboccato dal racconto.

    Con una ragionevole longevità di circa 30 ore a route, Triangle Strategy narra un'epopea matura e imperfetta, ma destinata a rimanere scolpita nel cuore del pubblico. Oltretutto, il titolo offre una buona rigiocabilità che siamo certi spronerà gli amanti del genere strategico a esplorare tutti i differenti esiti della vicenda: un'impresa che potrebbe richiedere un centinaio di ore.

    Quando lo studio del terreno fa la differenza

    La componente ludica di Triangle Strategy brilla tanto quella narrativa, giacché se da una parte Artdink e Team Asano hanno attinto alla rodata formula alla base di capolavori quali Tactics Ogre: Let us Cling Together e Final Fantasy Tactics, dall'altra gli sviluppatori hanno saputo innestarvi delle meccaniche di spessore.

    Procediamo con calma, specificando innanzitutto che le battaglie del nuovo strategico si svolgono su mappe a scacchiera e dalle altitudini variabili, che di conseguenza impattano non poco sul range di attacco e di movimento delle unità dispiegate in campo. Come in Fire Emblem, in Triangle Strategy è imperativo prestare la massima attenzione al corretto posizionamento dei propri adepti, in quanto un piccolissimo errore può risultare fatale. Questo perché aggredire un nemico alle spalle o da un luogo sopraelevato tende a incrementare a dismisura i danni inflitti al bersaglio, che se attaccato frontalmente e senza alcuna strategia potrebbe invece schivare il colpo o addirittura rispondere con un violento contrattacco. Tenendo poi presente che i turni di Serenoa e degli altri eroi sono individuali, può passare diverso tempo prima che una determinata unità possa agire di nuovo e magari sottrarsi a una situazione di estremo pericolo: la posizione di tutti i nemici nelle vicinanze e persino la conformità del terreno sono insomma degli elementi da tenere sempre in considerazione prima di attuare la propria mossa, al fine di evitare ai nostri soldati di ritrovarsi in situazioni senza vie di scampo.

    Anche perché, similmente a quanto accade nella serie Disgaea (siete a un click di distanza dalla nostra recensione di Disgaea 6), circondare un bersaglio permette al compagno posizionato alle spalle della vittima designata di lanciarsi in un assalto follow-up del tutto automatico, che in questo caso prende il nome di "Attacco in Sequenza".

    Proprio questi tendono a fare la differenza tra la vita e la morte nelle battaglie campali più longeve e impegnative, dove il numero di nemici supera di gran lunga quello degli alleati e il rischio di essere accerchiati è sempre dietro l'angolo. Del resto, sebbene il titolo sia privo della morte permanente e i tre diversi livelli di difficoltà proposti consentano di adattare l'esperienza alle esigenze di neofiti ed esperti, già in modalità "normale" gli errori si pagano a caro prezzo e il tasso di sfida si mantiene elevato ed elettrizzante.

    Se in Triangle Strategy non mancano i punti deboli e le alterazioni di stato da sfruttare per indebolire gli avversari più coriacei e semplificarne l'eliminazione, rispetto ad altri congeneri il titolo dona una maggiore valenza strategica agli effetti del terreno e persino alle condizioni metereologiche, accordando al giocatore l'ingegnosa possibilità di trasformare le caselle per trarne un vantaggio.

    Per esempio quando si esegue un attacco di fuoco su una serie di caselle infiammabili (come strutture in legno o distese verdeggianti), queste cominceranno ad ardere per un certo numero di turni, arrecando danni a chiunque vi passi o vi si fermi sopra. Se congelare le caselle con le apposite magie elementali farà invece colare a picco i valori di Movimento e Precisione delle unità che vi transiteranno, le pozzanghere formate dalla pioggia o comunque dallo scioglimento del ghiaccio permetteranno agli attacchi legati al fulmine di propagarsi e danneggiare tutte le unità nelle vicinanze, sia nemiche che alleate. Uno studio attento del campo di battaglia e delle risorse a propria disposizione, in accordo con l'enorme spessore strategico del gameplay, può condurre alla vittoria anche un party non adeguatamente preparato, scongiurando in alcuni casi la necessità di dedicarsi al grinding serrato.

    Doti uniche e originali

    Laddove i giochi di ruolo strategici prevedono in genere che l'utente crei al volo delle unità da specializzare nei mestieri desiderati, Triangle Strategy ha invece compiuto un interessante passo indietro.

    Anziché adottare un Job System à la Final Fantasy Tactics e favorire la preparazione di unità personalizzate, gli sviluppatori hanno preferito associare una classe univoca a ciascun personaggio della vicenda e dotarlo di competenze assai particolari, incentivando l'utilizzo di tutti i soldati arruolati strada facendo da Serenoa. Durante la nostra lunga prova abbiamo ad esempio apprezzato non poco la capacità di Anna di agire due volte in un turno o di occultarsi alla vista dei nemici, per non parlare dell'arciera Hughette, che in groppa al suo falco sfrutta il dislivello del terreno per spostarsi velocemente e incrementare a dismisura la portata dei suoi attacchi.

    Altrettanto interessanti ci sono parse poi l'abilità di Jens di posizionare in battaglia delle scalette, nonché piazzare armi e trappole che attaccano in automatico, o la bravura di Lionel nel far infuriare il nemico e addirittura corromperlo. A ragion veduta, anche il personaggio all'apparenza più inutile nasconde degli ingegnosi talenti che potrebbero valergli un posto in squadra e giocare un ruolo fondamentale nella strategia da mettere in atto.

    Sebbene Frederica e gli altri non possano cambiare mestiere, va comunque specificato che in Triangle Strategy il giocatore ha la facoltà di migliorare le classi iniziali dei propri adepti e farle evolvere in classi avanzate e d'élite, a patto che questi abbiano raggiunto il livello necessario e che dispongano delle apposite medaglie al merito ottenibili vincendo gli scontri. L'avanzamento di grado accresce non solo le statistiche dei singoli, ma come prevedibile sblocca nuove abilità, rafforza quelle già conosciute e addirittura modifica l'aspetto dei guerrieri in battaglia.

    Ad ogni modo, la crescita dei personaggi non si limita all'avanzamento di classe, ma consente di intervenire anche sull'equipaggiamento. Sebbene l'utente possa cambiare soltanto gli accessori indossati dai suoi beniamini, questo è libero di ricorrere al fabbro per ritemprare più volte le loro armi e sbloccare a ogni intervento dei bonus che spaziano dai valori di attacco all'efficacia degli incantesimi di guarigione, e così via. Come sospettato durante il nostro precedente contatto con Triangle Strategy, questa soluzione rallenta parecchio lo sviluppo delle unità, anche perché i servigi del fabbro richiedono il dispendio di denaro e di materie prime (che il più delle volte scarseggiano), ma per il rovescio della medaglia contribuisce a preservare l'ottimo bilanciamento della difficoltà.

    Indicato ai nostalgici

    Passando infine al comparto grafico, Triangle Strategy si avvale del medesimo HD-2D di Octopath Traveler e che prossimamente ritroveremo nel remake di Dragon Quest III (per tutti i dettagli correte a rileggere il nostro speciale sulle novità legate al brand di Dragon Quest), che anche a questo giro di giostra ha ricreato sui nostri schermi delle ambientazioni splendide e raffinate, soprattutto nelle fasi di esplorazione e durante gli intermezzi narrativi.

    Tuttavia, se da una parte la suggestiva grafica a due dimensioni farà impazzire i fan nostalgici e gli estimatori del look rétro, dall'altra bisogna sottolineare che la semplicità degli sprite volutamente grezzi e pixelosi preclude ai personaggi la benché minima espressività, inficiando la loro capacità di coinvolgere emotivamente il giocatore e penalizzando le scene più impattanti del racconto. È uno scoglio iniziale tremendamente difficile da superare e che i neofiti del genere farebbero meglio a tenere presente, prima di avventarsi su un prodotto che sicuramente non incontrerà i gusti di tutti i possessori di Nintendo Switch.

    Composta da Akira Senju, che in passato aveva contribuito agli accompagnamenti musicali di Fullmetal Alchemist: Brotherhood e Tales of Vesperia: The First Strike, la colonna sonora di Triangle Strategy si è rivelata ricca e potente, ma anche delicata nei momenti più sofferti e drammatici della vicenda. Nulla da eccepire sul doppiaggio in lingua giapponese, che nel complesso presenta accostamenti vocali indubbiamente più azzeccati di quelli offerti dalla traccia inglese. Per quanto concerne invece i testi, non siamo del tutto soddisfatti della traccia sottotitolata in italiano, poiché troppo spesso si prende delle opinabili licenze di adattamento.

    Triangle Strategy Triangle StrategyVersione Analizzata Nintendo SwitchA distanza di un anno esatto dall’esordio di Bravely Default II, Tomoya Asano e il suo team hanno scritto un’altra importante pagina del gioco di ruolo giapponese, proponendoci questa volta uno strategico nostalgico, impegnativo e caratterizzato da meccaniche di grande spessore. Attribuendo una maggiore valenza strategica agli effetti del terreno e alle condizioni metereologiche, lo sviluppatore ha difatti arricchito una formula ludica già rodata e appagante, confezionando a conti fatti uno dei migliori tattici degli ultimi anni. Nonostante l’intreccio si dipani lentamente, concedendosi delle inutili lungaggini, la sceneggiatura matura e i suoi colpi di scena si sono dimostrati di alto livello, tenendoci incollati allo schermo per tutta la durata della campagna e offrendoci parecchi spunti di riflessione piuttosto interessanti. Le scelte, del resto, spingono l’utente a calarsi totalmente nei panni dei protagonisti e a costruire gli sviluppi narrativi sulle proprie convinzioni morali. Se avete amato titoli come Tactics Ogre e Final Fantasy Tactics, l’ultima fatica di Square Enix vi conquisterà sin dal primo istante.

    8.8

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