Recensione Tribes Ascend

Preparatevi a salti vertiginosi, nel ritorno dell'FPS che sfidò la legge di gravità!

Recensione Tribes Ascend
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Sono trascorsi quasi 14 anni dalla pubblicazione del primo Tribes, celebre fps votato al multiplayer sviluppato da Dynamix e pubblicato da Sierra. Il titolo, che ha avuto anche vari seguiti con successi alterni, ha generato una folta schiera di appassionati che ancora oggi si danno battaglia sui campi virtuali grazie ai server non ufficiali, server che hanno soppiantato quelli gestiti da Sierra chiusi ormai da diversi anni. L'ultima apparizione di Tribes fu nel 2004 con il lancio del capitolo Vengeance, un titolo discreto che tuttavia non ha riscosso un buon successo commerciale. Da allora della saga fantascientifica non se ne è più saputo nulla e ha saltato a piè pari il florido mercato delle console della corrente generazione. L'anno della rinascita è stato il 2010, quando Hi-Rez Studios, software house autrice del bistrattato Global Agenda, ne ha comprato i diritti per riportare in auge il brand rigorosamente su personal computer. Il risultato, dopo una lunga fase di beta testing ed alcune variazioni in corso d'opera, è il capitolo Tribes: Ascend che giunge in salsa free to play.

    Salta, spara e basta

    Il nuovo Tribes: Ascend è così prossimo al capostipite della serie tanto da apparirne una versione “coi lustrini” ricalibrata nelle tempistiche, ammodernata sotto il profilo tecnico ma concettualmente identica nelle dinamiche. Il che -fondamentalmente- è un bene, dato che il prodotto a modo suo si distacca con vigore dalla pletora di fps fatti con lo stampino dei giorni nostri. La trama è inesistente e l'unico scopo del gioco consiste nel fraggarsi in allegria all'interno di arene plasmate appositamente per il peculiare gameplay, fatto di enormi salti grazie all'ausilio del jetpack e di fluttuanti e velocissime rincorse (il celeberrimo “ski”). Questi ingredienti trasformano una partita di Tribes in un immenso e pirotecnico balletto, dove i giocatori si inseguono all'ultimo blast cercando di eliminarsi a vicenda o di recuperare/difendere la bandiera in Capture The Flag, la modalità principe del pacchetto Hi-Rez Studios assieme alla Capture and Hold (una variante della prima con aree da difendere). Le classi a disposizione sono nove, di cui tre di base (Pathfinder, Soldier e Jauggernaut) e sei da sbloccare accumulando punti XP (Brute, Sentinel, Infiltrator, Technician, Raider, Doombringer). Se le prime tre rappresentano le classiche intramontabili “veloce, intermedia e pesante” (ciascuna con le proprie peculiari armi), le altre sono più o meno sbilanciate verso determinate caratteristiche o equipaggiamenti. Proprio in questi giorni Hi-Rez Studios sta pubblicando patch risolutive per ciascuna di esse, col fine di ricalibrarne le skills in base ai feedback dei giocatori. Dopo quella per l'Infiltrator il 25 Aprile

    "Nel caotico mondo di Tribes ciò che fa la differenza -come in passato- non è la classe o l'arma prescelta ma la sola abilità del giocatore"

    ne è stata rilasciata una nuova per il Raider, con consistente rivisitazione nel bilanciamento delle sue armi. Complessivamente, tuttavia, nel caotico mondo di Tribes ciò che fa la differenza -come in passato- non è la classe o l'arma prescelta ma la sola abilità del giocatore, che deve essere scaltro ed intraprendente nell'eseguire la danza di cui sopra, sia per schivare i colpi nemici che per abbatterli. I proiettili hanno una gittata praticamente illimitata e ciò restituisce al gioco un feeling retrò che non dispiacerà agli appassionati. Le esplosioni hanno invece un raggio meno ampio che nel titolo originale e ciò rende le varie tipologie di granate meno efficaci che in passato. Nella modalità Capture The Flag e Capture and Hold è possibile utilizzare anche alcuni veicoli come carri ed altri mezzi corazzati (da sbloccare con i crediti), un valido supporto per la potenza di fuoco in copertura ma poco resistenti e decisamente meno intuitivi da controllare della velocissima fanteria. I comandi con mouse e tastiera rispondono perfettamente alle sollecitazioni del giocatore e rappresentano il sistema di controllo ideale per il frenetico gameplay di Tribes. Rispetto ai capitoli originali la velocità è leggermente ridotta e ciò rende gli scontri nella modalità Arena (l'unica alternativa a Capture The Flag, Capture and Hold e al classico Team Deathmatch) più tattici, anche in virtù delle mappe ridotte e adeguate agli scontri 5 vs 5.

    Skiing

    Il successo della serie Tribes fu dovuto a un bug nella gestione della forza di gravità dei jetpack. Fondamentali per le dinamiche di gioco, usarli permetteva di fatto di accelerare senza limite, sfruttando i pendii delle mappe come rampe di lancio per i retrorazzi. Il bug piacque così tanto che gli sviluppatori lo lasciarono (ponendo semplicemente una velocità massima): enormi balzi a vertiginose altezze rendono l'intero gameplay davvero unico, e lo skiing un'arte difficile da padroneggiare, ma che regala enormi soddisfazione per frag da altezze siderali.

    Free to play con stile

    Tribes secondo la filosofia HiRez Studios doveva essere un prodotto Free To Play e così è stato. Tutti gli oggetti e gli equipaggiamenti del gioco, fatta eccezione per le skin delle varie classi, si possono infatti sbloccare attraverso i successi sul campo di battaglia e tanto, tantissimo tempo.

    "Il nuovo Tribes: Ascend è così prossimo al capostipite della serie tanto da apparirne una versione “coi lustrini” ricalibrata nelle tempistiche, ammodernata sotto il profilo tecnico ma concettualmente identica nelle dinamiche."

    Probabilmente troppo. Questo per favorire l'acquisto di “gold points” che possono essere spesi sia per sbloccare immediatamente gli oggetti che ci interessano -come armi ed upgrades- sia per i cosiddetti “boosters” di XP, che vanno dal taglio “One Day” per 240 points a quello trimestrale per 2.400 gold points. Grazie a questi pacchetti la nostra XP verrà incrementata sensibilmente e per raggiungere determinati oggetti non saranno più necessarie centinaia e centinaia di ore di gioco. L'aspetto positivo del lato commerciale di Tribes: Ascend è costituito dal fatto che i giocatori più appassionati e determinati, con tantissimo olio di gomito, possono accedere ai medesimi contenuti di chi decide di aprire il portafoglio per facilitarsi la vita. In qualche modo gli sviluppatori debbono foraggiarsi e ripagarsi del lavoro svolto ed il metodo scelto appare indubbiamente valido e coerente.

    Paesaggi Lunari

    Un titolo Free To Play non può appoggiarsi sugli abbondanti budgets dei titoli tripla A e solitamente il profilo tecnico-artistico è il primo a pagarne lo scotto. Tribes: Ascend non fa differenza. Sebbene complessivamente apprezzabile alla vista, non si può non notare l'arretratezza del motore grafico, l'abusatissimo Unreal Engine 3 che per l'occasione è stato sfruttato solo superficialmente. Ciò che colpisce delle enormi mappe del gioco, ricche di pendii per favorire il caratteristico skiing di Tribes, è la povertà dei paesaggi, che definire “lunari” e spogli è un eufemismo. Le strutture architettoniche presenti sono generalmente grezze ed avare di poligoni con qualche rara eccezione, mentre le texture non brillano per efficacia (discrete quelle del terreno). Gli interni, come i labirintici bunker sotto le montagne, sono ripetitivi e poco ispirati, oltre che poco inclini al gameplay del prodotto. Buoni gli effetti di illuminazione ed alcuni di quelli particellari, ma le esplosioni sembrano programmate per un gioco di 10 anni fa. I modelli dei soldati sono invece ben disegnati e ricchi di particolari, nonostante qualche animazione legnosa ed un design non troppo ricercato ed originale nella caratterizzazione.

    Il comparto audio svolge dignitosamente il proprio compito, tuttavia le musichette poco ispirate e gli effetti sonori non incisivi (alcuni fucili sono più fiacchi del klob di Goldeneye su Nintendo 64) sottolineano la natura del prodotto. La leggerezza di Tribes lo rende gestibile anche da macchine da gioco non recentissime: con la nostra doppia configurazione di prova (i5 750 O.C. 3.2 Ghz, crossfire di HD5870 con 8 GB di Ram e portatile Acer Aspire 5750G con Nvidia GT540M 2GB) abbiamo ottenuto tranquillamente i 60 fps con tutti i settings al massimo. Mancano alcune voci specifiche, ma la scalabilità è comunque garantita dalla possibilità di selezionare varie macrocategorie per i dettagli. Eccellente il netcode, solido e con livelli di ping molto bassi che garantiscono assenza di lag e partite fruibili con chiunque. Pur trattandosi di un free to play i server rispondono egregiamente e si riesce ad entrare in partita dopo pochi secondi d'attesa.

    Tribes Ascend Tribes AscendVersione Analizzata PCTribes Ascend è un fps alternativo plasmato per assecondare le richieste degli appassionati e mantenere intatti i legami con le virtù dei prodotti originali, in particolare con i primi due capitoli della serie. E' veloce, frenetico e lontano anni luce da Call of Duty e Battlefield 3 nelle dinamiche. Le classi, seppur sufficientemente variegate ed in continua evoluzione dal punto di vista del bilanciamento, non sono la discriminante per la vittoria. Come fu un tempo, è l'abilità e la rapidità del giocatore con mouse e tastiera a fare la differenza. Dal punto di vista tecnico non brilla, tuttavia, considerando che si tratta di un prodotto gratuito e che i famigerati “golden points” non precludono oggetti ed equipaggiamenti a chi non vuol spendere soldi, ci si può accontentare del lavoro svolto. Per le sue caratteristiche alchimie potrebbe non piacere a tutti, ma gli appassionati della serie possono aggiungere tranquillamente un punto al voto finale.

    7.5

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