Recensione Trigger Heart Exelica

Innovazione e blastaggio indiscriminato ancora una volta su Dreamcast!

Recensione Trigger Heart Exelica
Articolo a cura di
Disponibile per
  • DC
  • Lo shoot'em up è duro a morire!

    Si temeva, al sopraggiungere del nuovo millennio, che lo shoot'em up fosse deceduto a tutti gli effetti; i segni dell'ormai dato per scontato rigor mortis vi erano tutti: interesse per cabinati da sala ben più sperimentali, morte rapida e indolore del 90% delle sale giochi di mezzo mondo (fenomeno manifestatosi in misura minore, per fortuna, in Giappone) e mancanza quasi assoluta di titoli degni di nota, sia in arcade che in versione domestica; Radiant Silvergun su Saturn, insomma, poteva segnare definitivamente il canto del cigno per un genere ormai agonizzante. La storia fortunatamente diede torto ai più, e da Ikaruga a seguire, grazie anche al contributo di Cave (specie a cavallo tra il '99 e il 2002), il genere ebbe una blanda ripresa, con successiva impennata negli ultimi anni, grazie al 128 bit Sega. Si presume che Warashi abbia assunto per sufficienti queste considerazioni, e si sia decisa così a tornare nel mondo del blastaggio selvaggio, dopo anni e anni di silenzio, e ciò è bene, perchè il suddetto prodotto non sarà un capolavoro ma, assieme al concomitante Karasu e al solo discreto Last Hope, portano forse l'ultima ventata di novità sulla macchina Sega.

    Hai mai giocato al lancio del martello?

    Ciò che stordisce, senza dubbio, è la concettualmente inedita meccanica di gioco, che affianca alla classica opzione di fuoco una feature del tutto inaspettata: sarà possibile, tramite pressione del tasto di aggancio, attirare al proprio avatar una qualsiasi navetta presente su schermo, per adoperarla quale scudo o rotearla il più velocemente possibile, creando un così una sorta di vortice circolare che, quando si spezzerà, farà schizzare via la malcapitata navetta, che probabilmente finirà con il cozzare ad altre navette, procurandone la relativa dipartita. Se a ciò sommiamo che sarà necessario un certo lasso di tempo, per fare in modo che il nemico sia agganciato e poi prontamente scagliato, e che tale lasso di tempo sarà direttamente proporzionale alla stazza del suddetto nemico, realizziamo quale profondità possa aggiungere al concept di gioco, siffatta ed inedita feature. Naturalmente il fuoco primario non manca, e anzi: la presenza di due personaggi (trattasi ovviamente di ragazzine in fase prepuberale e dagli immensi occhioni, come tradizione giapponese impone) tra cui scegliere permetterà di usufruire di altrettante tipologie di fuoco. Conclude la portata, altresì, una immensa pletora di oggetti ottenibili, che contribuiranno all'innalzamento complessivo dello score e che porteranno un'ennesima necessità di dote strategica nella gestione del proprio avatar. Tutto molto interessante, insomma, nonostante il prodotto manifesti a volte eccessiva ridondanza, specie per il blastatore accanito e ormai abituato a dinamiche ben più intransigenti.

    Riprovaci ancora, Warashi!

    Un aspetto che davvero non convince, malauguratamente, è il comparto grafico tutto, che sovente si dimostra anacronistico e poco ispirato: gli stessi personaggi giocanti, paradossalmente, mostrano strutture poligonali ridotte all'osso e texturizzate in malo modo, ma questo è niente, se paragonato al design di nemici canonici e di fine stage, che dimostrano noncuranza e abulia da parte dei programmatori, nonchè una completa mancanza di buon gusto. Poco migliori gli stages, che quantomeno non stonano con la colorazione media presente su schermo, e rendono facile distinguere i proiettili su schermo. Considerazioni antitetiche, invece, possono essere mosse verso il chara design disegnato (e non poligonale) presente tra uno stage e l'altro, o sullo stesso package del prodotto, che impreziosisce un prodotto che altrimenti avrebbe offerto un gameplay molto collaudato e poco altro. Nota di merito anche per il comparto sonoro, che specie alle prime partite esalta e invoglia al gioco, grazie a ritmi decisamente sostenuti e che si sposano adeguatamente con l'atmosfera che il prodotto vorrebbe offrire.

    Trigger Heart Exelica Trigger Heart ExelicaVersione Analizzata DreamcastIn definitiva, un prodotto non del tutto riuscito, e per questo non consigliabile a tutti: il giocatore occasionale, voglioso di uno shoot'em up complessivamente ben confezionato e del tutto disinteressato agli alti scores, dovrebbe rivolgersi altrove, in conclusione. Chiunque, invece, volesse allenare le proprie membra nell'attesa di un nuovo shoot'em up Cave, troverà ivi un prodotto interessante, dalle trovate concettuali a tratti esaltanti e dalla onesta qualità di fondo. L'amante della macchina Sega, ancora, potrebbe apprezzare l'offerta rappresentata da Trigger Heart Exelica: Limited Edition, comprendente una buonissima OST aggiuntiva, o la ancor più ricca D-Direct Edition (invero già difficile da reperire), comprendente come ulteriori aggiunte una phone card a tiratura limitata e un poster di egregia fattura. Sorriso a mezza bocca da parte di noi della redazione.

    8

    Quanto attendi: Trigger Heart Exelica

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd