Recensione Trine 2 - Complete Story

Anche a due anni di distanza dalla release originale, Trine 2 resta un platform estremamente valido e ben strutturato

Recensione Trine 2 - Complete Story
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Spulciando fra i titoli digital delivery disponibili su Ps4 in questo primo periodo di vita della console, si trova anche il Trine 2 di Frozenbyte, in quella che vuol essere l'edizione più completa del platform che ha fatto faville su PC (ormai due anni fa) e su Wii U (con la Director's Cut uscita lo scorso dicembre). Si tratta di un'occasione ghiotta per chi non ha ancora avuto modo di provare il gioco e non ha un computer adeguato a farlo girare. Per dovere di cronaca, del resto, segnaliamo che la stessa edizione è disponibile anche su Steam, e può essere acquistata ad un prezzo sicuramente più vantaggioso in questo periodo di saldi.
    L'edizione “Complete Story”, in ogni caso, include i livelli dell'espansione Goblin Menace, più lo stage aggiuntivo “The Dwarven Caverns”. Al di là delle aggiunte contenutistiche, è in fondo il valore della produzione quello che conta: Trine 2 ha resistito molto bene alle incurie del tempo, restando, dopo 24 mesi dalla release originale, un prodotto ancora fresco e interessante, che sembra aver influenzato in maniera importante il genere di appartenenza.

    Ancora fresco e divertente

    Il plot narrativo di Trine 2 è strettamente connesso al primo episodio, con esso condivide l'incipit e lo spessore ancora una volta esiguo. La nuova avventura ha inizio quando il Trine (lo stesso artefatto magico della volta precedente) richiama i nostri eroi al loro destino, chiedendogli di scoprire l'origine di alcuni eventi inconsueti che minacciano l'intero regno. Il resto della storia si sviluppa senza risvolti inaspettati né deviazioni improvvise, e l'aspetto narrativo di Trine 2 si mette semplicemente al servizio di un titolo che deve divertire e conquistare il giocatore per la sua vivacità, lasciando agli altri la briga di una trama più complessa.
    Seguendo lo stile inconfondibile di un side-scrolling platform, dovremo superare decine di livelli, risolvendo numerosi enigmi di logica ed ambientali grazie alle abilità dei tre protagonisti.
    Questo sono molto simili rispetto a quelle del primo capitolo: Amadeus si rende indispensabile materializzando dal nulla blocchi ed assi da usare per oltrepassare ostacoli altrimenti invalicabili. Pontius, il cavaliere, brandisce un martello da guerra (che adesso è in grado di lanciare) e sa difendersi con scudo e spada: è indovinato per fronteggiare gli avversari nel corpo corpo ed abbattere ostacoli. Mentre Zoya, la ladra dal passo silenzioso, con il suo rampino e le frecce esplosive, di fuoco e ghiaccio, riesce facilmente a tenere a bada qualsiasi goblin.

    Come nel precedente episodio è necessario coordinare tutte queste abilità tra loro per poter procedere, ottenendo così un gameplay estremamente dinamico. Saranno infatti moltissime le combinazioni di abilità che potremo usare per scalare quel muro o per attivare quella leva circondata da inquietanti lame mobili. Le capacità del trio possono essere ulteriormente potenziate: per farlo è sufficiente dedicare una buona parte del nostro tempo nel recuperare delle fiale magiche che, divise in unità di diverso valore, ci daranno modo di ottenere i classici punti talento da spendere nello skill-tree. Poco a poco, insomma, si compone il profilo di un platform con una forte componente puzzle, ma che lascia una grandissima libertà di interpretazione al giocatore. Le trovate del level design sono sempre ottime e ben ponderate, la difficoltà appare tutto sommato ben bilanciata. L'avanzamento, insomma, e sempre piacevole, e con efficacia alterna momenti più movimentati ad altri in cui far lavorare le meningi.
    Spinti a proseguire anche dal senso della scoperta, instillato da ambientazioni davvero meravigliose, ritroviamo in Trine 2 quello che è senza ombra di dubbio uno dei migliori esponenti del genere.
    Lasciano leggermente delusi solo i boss-fight, che non brillano per meccaniche di gioco e inventiva.
    Il sistema di controllo dell'edizione Ps4, purtroppo, non convince appieno, ripresentando le stesse spigolosità riscontrate nell'edizione Wii U. Tutti i tasti del pad vengono sfruttati massicciamente, e per uscire indenni da certe situazioni serve una buona coordinazione. Il Touchpad del Dualshock 4 potrebbe essere sfruttato per usare certi poteri (ad esempio per disegnare le casse magiche di Amadeus), ma sebbene gli input vengano registrati in maniera molto precisa ed efficace, non è una soluzione molto comoda: meglio propendere per il doppio stick analogico.

    E' possibile affrontare l'intera avventura in cooperativa assieme ad altri due amici: un'evenienza che enfatizza sicuramente le qualità del gameplay, e permette di trovare soluzioni funambolesche altrimenti impossibili da compiere. Purtroppo anche in questa edizione il matchmaking va a rilento.
    Come si diceva in apertura, la “Complete Story Edition” include anche l'espansione Goblin Menace: si tratta di un pacchetto interessante, in quando aggiunge oltre quattro ore di gioco, che ci porta a scoprire nuove aree e nuovi nemici. Data l'importanza del fattore meraviglia legato proprio allo stile delle ambientazioni, l'upgrade contenutistico è certamente ben accetto, soprattutto quando rimpolpa anche lo skill tree dei personaggi, per sbloccare nuove possibilità. Bisogna però ammettere che a livello di soluzioni ludiche Goblin Menace risulta un po' più spuntata: ci sono fin troppi combattimenti, i puzzle ambientali sono spesso basati sul Trial & Error piuttosto che sull'uso dell'ingegno, e giocata subito dopo all'avventura principale la mini-quest potrebbe stancare un po'. Di poco conto lo stage conclusivo Dwarven Caverns: ad esso si può accedere solo dopo aver trovato tutti tesori nei precedenti capitoli: ci propone quindi un contenuto end-game di buon livello, che ci terrà impegnati per una quarantina di minuti, chiedendoci di impiegare tutte le abilità sbloccate in precedenza per raccogliere le moltissime fiale disposte nello stage. Si tratta per altro di una location molto evocativa, sicuramente piacevole da vedere.
    E del resto parlando di Trine 2 non si può fare a meno di citare il fattore meraviglia. Il team Frozenbyte ha raggiunto un livello artistico semplicemente eccezionale: gli scenari di gioco propongo un level design maniacale, con una cura per il dettaglio che, unita agli incredibili giochi di luce, lascia a bocca aperta. I colori, densi ed in contrasto tra loro, danno corpo all'ambiente che di rimbalzo diventa tangibile e vivo: spostarsi da un check-point all'altro diventa veramente un piccolo viaggio incantato. L'edizione Ps4 gira fluidissima (60fps) a risoluzione nativa di 1080p, avvicinandosi sostanzialmente ai risultati della versione PC, grazie anche ad un filtro anti aliasing veramente convincente. Il gioco supporta anche il 3D stereoscopico (ma in quel caso la risoluzione scende a 720p). Il mondo di Trine 2, insomma, è bellissimo e avvolgente, e dispiega un immaginario fantasy con una forte personalità.
    L'audio (in inglese) mantiene fede all'alto livello artistico e Ari Pulkkinen ci regala una colonna sonora magica mai fuori luogo, che alterna leggeri valzer a vivaci solfeggi.

    Trine 2 Trine 2Versione Analizzata PlayStation 4Anche a due anni di distanza dalla release originale, Trine 2 resta un platform estremamente valido, divertente e ben strutturato. In molti hanno seguito i suoi insegnamenti, ma non troppi sono riusciti a replicare l'incantesimo di Frozenbyte. La malia di Trine 2 è sia visiva che -più intimamente- ludica: da una parte abbiamo ambientazioni che traboccano di dettagli, popolate da strane creature e rese meravigliose da effetti di luce incredibili e scelte cromatiche di carattere; dall'altra un gameplay che mescola la componente esplorativa con un'anima da puzzle game, puntando molto sull'interazione con l'ambiente di gioco e lasciando all'engine fisico il compito di gestire la maggior parte delle situazioni. Ed è proprio questo che si riflette in una grande libertà d'approccio, che sa valorizzare anche le soluzioni più creative e quelle che evidentemente non rientravano nella gamma di opzioni previste dal team di sviluppo. Resta vero che il titolo è disponibile da molto tempo e che in molti l'avranno probabilmente giocato: per chi ha avuto il piacere, le aggiunte contenutistiche della Complete Story Edition -un tempo esclusive per Wii U- non giustificano un secondo acquisto. Ma chi fino ad oggi è rimasto fedele alle piattaforme Sony, sarà ben lieto di trovare su Ps4 questo platform davvero incantevole.

    8

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