Recensione Uefa Champions League

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Intro

Ieri sera ho avuto l'ennesima conferma: il calcio regala delle sensazioni incredibili. Al gol di Zalayeta a quattro minuti dalla fine, mi sono tramutato in un bambino sbraitante e sì, mi sono commosso. Vedere quei boriosi del Real Madrid schiantarsi contro la mia Juventus, è stata una emozione che sicuramente racconterò ai miei nipoti. Scrivo così questa recensione con uno spirito sollevato dalle tensioni del prepartita e con il sorriso stampato sul volto.

Producer del gioco ufficiale della competizione più prestigiosa d'Europa è la fagocitante Electronic Arts, che non contenta di propinarci ogni autunno lo scialbo Fifa, partorisce Uefa Champions League. Sarà riuscita a limare i difetti storici della serie, e ad avvicinarsi al realismo di PES?

Il gioco

Come al solito, la cornice è di livello estremo, ma c'è poca solfa.

Cominciamo dalla presentazione: nient'altro che la sigla ufficiale della Champions League: scelta "obbligata", ed il tutto è indiscutibilmente "gasante". Caratteristica della serie è l'incredibile mole di modalità e squadre, e anche Uefa Champions League non fa eccezione: saranno ben 239 i club selezionabili, tutti appartenenti ai più importanti campionati europei. Sotto le consuete note "hip hop" muoverete attraverso il menù, piuttosto sottotono, ma comunque molto immediato. Potrete giocare la classica amichevole, intraprendere il cammino in Champion League, oppure affrontare un'intera Stagione, che sarà caratterizzata dalla possibilità di sbizzarrirci nel calciomercato estivo. Quest'ultima è sicuramente la modalità trainante e presenta una certa profondità. Scelta la squadra e creato il proprio tecnico sarete chiamati a vincere lo spareggio per affrontare la Champions League della stagione successiva. Vinta la sfida, verrete catapultati nel precampionato, in cui comparirà un nuovo proprietario della vostra società. Questi vi chiederà innanzitutto di allestire una rosa competitiva, poi -a seconda dei risultati che otterrete in amichevole- imporrà alcune scelte tattiche. Per esempio, dopo una sconfitta contro la seconda squadra (Juve A contro Juve B), mi ha obbligato a cedere un difensore, un centrocampista e un attaccante titolare, e a sostituirli con dei nuovi acquisti. Nelle partite estive, sarà richiesto di giocare con un modulo in particolare per testare le qualità della squadra. Dopo le più o meno entusiasmanti performance in amichevole, inizierà la stagione. Eccovi allora impegnati sui due fronti: campionato e, ovviamente, Champions League. La struttura sarà a missioni: prima di ogni partita vi saranno comunicati gli obiettivi da raggiungere (ad esempio segnare 2 gol con un giocatore, schierare per almeno un tempo un neo acquisto). Se riuscirete ad esaudire i desideri del vostro Presidente guadagnerete punti che vi porteranno a sbloccare 28 features nascoste (soliti testoni, palla da spiaggia, giocatori velocissimi, oltre che le terze maglie dei club più quotati). In ogni caso, però, soddisfare le esigenze del Patron sarà veramente dura, e potreste essere esclusi anzitempo dalla Champions. Il motivo? Semplice: capiterà di dovrete ribaltare una partita partendo, ad esempio, dal 70° minuto. E' una scelta discutibile che però, se vogliamo vederla sotto un'ottica positiva, regala sicuramente adrenalina (o frustrazione?).

Giocabilità

Ancora una volta EA punta ad un divertimento immediato: i controlli sono facilmente assimilabili e ben presto sarete in grado di affrontare qualsiasi avversario.
Nonostante tutto questa semplicistica concezione del calcio si infrange di fronte alla magnificenza di PES. In Uefa di realistico c'è ben poco, se non le discutibili decisioni arbitrali. Proprio così: potremo incappare nel Moreno di turno. Probabilmente alla EA ignorano che andrebbero rappresentate verosimilmente le partite e non i problemi che affliggono il mondo del calcio. Intendiamoci: rispetto a 2 anni fa siamo su livelli più che accettabili, però infastidisce vedere saltuariamente il proprio giocatore partire palla al piede e depositare in rete indisturbato con un siluro dai 20 metri. Si registra, comunque, un miglioramento dell'I.A.: i compagni ci daranno un continuo supporto, così come gli avversari saranno in grado di cambiare atteggiamento tattico a seconda di come si sta mettendo la partita. Un importantissimo passo in avanti è stato fatto anche per quanto riguarda le prestazioni dei portieri: il vostro numero 1 andrà a togliere dall'incrocio dei pali un pallone scagliato dal centravanti avversario da posizione molto favorevole.

Grafica e sonoro

Tecnicamente parlando il gioco mi ha deluso, e non poco. Innanzitutto perché il bordo superiore e quello inferiore saranno per buona parte occupati da inspiegabili bande nere, in cui compariranno informazioni come tiri effettuati, situazione dei falli, nome dei giocatori, punteggio. Tutto questo, ovviamente, riduce il campo visivo e così in più di un'occasione saremo costretti a strizzare gli occhi per capire cosa sta accadendo. Ad aggravare la situazione ci pensa un pessimo sistema di telecamere: queste, infatti, non riescono quasi mai ad inquadrare efficacemente l'azione di gioco.
Ma c'è anche qualcosa di buono: giocatori e stadi sono riprodotti con doviziosa cura. Soprattutto gli impianti, godono di un realismo e di una "vivacità" tale che vi sembrerà di essere veramente all'interno di questi splendidi "teatri"moderni. Le star saranno facilmente riconoscibili, anche se con qualche eccezione: ad esempio Buffon che, sebbene sia stato fedelmente riprodotto dal punto di vista dei parametri d'abilità, assomiglia in tutto e per tutto a Zebina. Bug? Non so: però è curioso vedere il portierone azzurro con la fisionomia del terzino francese.

Buono anche il comparto sonoro. Il commento è stato affidato a due "mostri sacri" del giornalismo italiano, vale a dire Bruno Longhi e Aldo Serena, e sebbene le frasi siano sempre le solite è comunque godibile ascoltare i loro commenti (per 5-6 partite. Poi tutti, masochisti a parte, elimineranno la telecronaca).
Strepitosa, invece, l'atmosfera da stadio: sono stati riportati alcuni dei più famosi cori dei top team, inneggianti ai giocatori più rappresentativi. Ad un gol di Del Piero, o ad uno di Nedved, sentirete i vostri tifosi urlare i nomi dei loro beniamini, con le stesse "cadenze" dei cori da stadio originali. Assolutamente esaltante.
Simpatica anche l'introduzione di una "Talk Radio", condotta dallo storico DJ Linus, in cui sentirete i commenti dei tifosi alle vostre prestazioni. Purtroppo però la poca varietà e l'estrema banalità delle loro parole rendono tutto ciò superfluo.

Conclusioni

EA non si smentisce: a pochi mesi dall'uscita di FIFA 2005 lancia sul mercato il medesimo titolo sotto mentite spoglie. Il divertimento è assicurato (a proposito, è possibile sfidarsi anche online), però la profondità di PES è ancora lungi dall'essere raggiunta.
Consiglio il titolo a tutti i calciofili sfegatati che si emozionano al solo ascolto dell'inno della Champions League (presente): a tutti gli altri, specie i possessori di FIFA 2005, suggerisco di provare il gioco prima dell'eventuale acquisto.