Ultra Street Fighter 2: The Final Challengers Recensione

Street Fighter II torna dopo 25 anni con una riedizione esclusiva per Nintendo Switch: abbiamo provato Ultra Street Fighter 2 The Final Challengers.

Ultra Street Fighter 2: The Final Challengers Recensione
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  • Switch
  • C'è un angolo buio nella nostra mente. Un angolo nascosto e quasi dimenticato, fatto di strade asiatiche, giamaicane, statunitensi, europee, che convergono in un solo punto, nel nome delle mazzate. Da qualche parte una guardia cinese, poco fuori dal mercato, tiene a testa in giù la gallina appena acquistata che pare fare il tifo quanto quella in gabbia, poco più in là; all'ombra di un cacciabombardiere, un biondo marine sfoggia la pettinatura che abbiamo sempre sognato, mentre ai lati, due tizi in kimono trottolano urlando roba impronunciabile. Dietro una rete d'acciaio, danzatrici di flamenco ballano scattose, mentre una cinesina coi capelli raccolti agita le cosce poderose, così in fretta da farle scomparire nei caldi vapori di una sauna nipponica; sotto lo sguardo dell'enorme statua di un Buddha annoiato, bonzi elastici sputano fiamme su villose creature verdi assetate di sangue, mentre wrestler sovietici schiacciano urlanti sosia di Bruce Lee, trovando il tempo per mettere su una chiassosa caricatura patriottica di se stessi.
    È un melting pot di cazzotti, una preziosa raccolta di cartoline dal mondo, in cui "xxx" sta per "pugno pugno pugno".
    Sono passati ben 30 anni dalla prima apparizione di Street Fighter sui cabinati nipponici, ma quello che si celebra in quest'occasione è il titolo più conosciuto della saga, quello Street Fighter 2 Turbo che tutti abbiamo approcciato, almeno una volta nella vita.

    Are you Ken?

    Il chiaro scopo celebrativo, in questo caso, è reso ancor più lampante da alcune lucide scelte in fase di sviluppo: dalle opzioni grafiche old school al bilanciamento lasciato pressochè inalterato rispetto al classico Capcom.
    Fra le opzioni, infatti, ne troviamo una che sostituisce gli sprites ridisegnati in occasione di Super Street Fighter II Turbo HD Remix con quelli originali -e pixellosi- del vecchio SF2T; anche gli effetti audio rimasterizzati possono, se richiesto, tornare al tipico suono ovattato che ricordiamo dalle sessioni arcade in gioventù.

    Come già accennato, anche il bilanciamento è rimasto invariato rispetto al classico per coin-op: rimossa quindi la "finta" Hadoken di Ryu, e la possibilità di caricare la super di Chun-Li, immettendo la sequenza di tasti indietro-avanti-indietro-avanti per poi sbloccarla premendo il tasto calcio. Tutto il resto è rimasto esattamente come ce lo ricordavamo 25 anni fa, a parte le throw tech, indispensabili per ridurre al minimo i danni subiti dalle prese.
    Il roster aggiornato, oltre a permettere di selezionare Akuma senza sbloccarlo, include due new entry: Evil Ryu (apparso per la prima volta nel manga Street Fighter Zero e poi giocabile in Alpha 2) con il teletrasporto preso in prestito da Akuma, danni elevati e basso numero di punti vita, e Violent Ken, direttamente da SNK vs Capcom, dotato di una velocità elevata ma penalizzato, come Evil Ryu sul numero degli HP. I nuovi personaggi, alquanto sbilanciati rispetto al resto del roster, saranno di sicuro una scelta saggia per i giocatori alle prime armi.
    Fra le novità introdotte dalla nuova esclusiva per Switch di Capcom troviamo una caotica modalità cooperativa, per sfidare in coppia, affiancati da un amico o dalla cpu, i nemici più temibili di Street Fighter, e una curiosa modalità in prima persona, che sfrutta i sensori di movimento dei joy-con. Dedicata al gioco in singolo, la modalità Way of the Hado ci mette nei panni di un Ryu intento a mettere al tappeto plotoni interi di soldati Shadaloo; dalla visuale in soggettiva, joy-con alla mano, non dovremo far altro che imitare i gesti degli attacchi più famosi del celebre combattente, per sconfiggere un numero infinito di nemici, il più velocemente possibile. L'input dei joy-con è sorprendentemente reattivo, e tirare un paio di Hadoken allo schermo è un'esperienza che pochi si risparmieranno, tuttavia l'esperienza di gioco, in questa modalità, si rivela presto piuttosto ripetitiva e priva di stimoli, oltre che incredibilmente imbarazzante. Come incentivo per i giocatori alle prime armi, è stato implementato un sistema di input facilitato, che permette di eseguire le mosse speciali semplicemente pigiando gli shortcut che appaiono sul touch screen; è un sistema chiaramente utilizzabile solo in singolo, e anche abbastanza invasivo in termini di GUI: presto anche i giocatori meno esperti reimposteranno il sistema di controllo classico non agevolato.

    Sure you're Ken.

    La più grande perplessità che deriva dall'uscita di uno Street Fighter in esclusiva per Nintendo Switch è sicuramente legata ai controlli: la corsa breve dello stick analogico non è il massimo, e i pulsanti direzionali sul joy-con sinistro sono troppo distanti fra loro per fornirne una valida alternativa, tuttavia, dopo un'intensa sessione di prova, possiamo assicurare che è possibile abituarsi al bizzarro sistema di controllo della nuova console Nintendo, e, dopo qualche catastrofico tentativo, riuscire comunque a tirar fuori qualche Super, a chiudere un occhio sui problemi relativi ai dorsali, e godersi la tanto attesa riedizione. Il consiglio, per chi rincorre un'esperienza di gioco più competitiva, in attesa dell'inevitabile uscita di un arcade stick, è quello di procurarsi un classic controller, dotato di croce direzionale e dorsali decisamente più adatti alle furiose scazzottate.

    Dal menu principale, oltre alle immancabili modalità arcade e VS, è possibile selezionare la "Color Edit mode", dedicata alla personalizzazione dei combattenti per gli scontri in locale e online, e una deliziosa galleria di artwork in alta definizione, tratti dal volume "Street Fighter Artworks: Supremacy", edito in Giappone.
    Da un lato le aggiunte e le attenzioni degli sviluppatori non sono abbastanza da giustificare il prezzo elevato del titolo, la modalità cooperativa si esaurisce in 3 incontri e Way of the Hado finisce per essere abbandonato dopo un paio di minuti, dall'altro è impagabile la possibilità di portare sempre con sè una versione aggiornata e corretta di un classico senza tempo, sfilare uno dei joy-con e sfidare in qualsiasi momento il distinto uomo d'affari o l'anziana signora che occupano il posto accanto a voi in aereo.

    Ultra Street Fighter II: The Final Challengers Ultra Street Fighter II: The Final ChallengersVersione Analizzata Nintendo SwitchDi questi tempi fa sempre comodo conservare i grandi classici al sicuro, in una capsula del tempo. Se poi l'aggeggio in questione permette di riempire qualsiasi momento morto con una sfida all’ultimo sangue imposta all’avversario più vicino, semplicemente porgendogli uno dei due controller, la situazione si fa ancora più interessante. È indubbiamente alto il prezzo da pagare, in termini di moneta sonante, ma è lo stesso che molti appassionati con le idee ben chiare hanno già deciso di coprire ad occhi chiusi. Le nuove modalità di gioco sono trascurabili, ma la riedizione funziona: è sempre il caro vecchio Street Fighter 2 Turbo, e lo capiamo già dall’intro, da quella sagoma così familiare, che appare saltellante in penombra, dopo la scritta “Capcom”.

    7.8

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