Recensione Unreal Tournament III

Il nuovo punto di riferimento per il gioco online?

Unreal Tournament 3
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Quelli che...hanno fatto la storia del gioco online

    A dieci anni di distanza dal primo capitolo della saga, e a circa quattro dall’ultimo capitolo, Unreal torna sul mercato: è passata molta acqua sotto i ponti da quel maggio del 1998, dieci anni nel mondo dei videogiochi equivalgono a due o tre generazioni, ed il mercato degli Fps è forse quello che ha visto la maggiore prolificazione di titoli e idee in questo lasso di tempo, portando ad una rapida evoluzione del genere e ad una altrettanto repentina obsolescenza i vari giochi che si sono alternati al vertice del settore. Nonostante tutto questo, fin dall’annuncio del nuovo titolo della Epic è iniziato a rivivere quell’interesse che ha da sempre preceduto l’uscita di un Unreal; un interesse permeato di rispetto, quello che di solito si usa riservare ai titoli che hanno fatto la storia di un genere e ne hanno dettato i canoni. Un ulteriore elemento che ha contribuito ad alimentare l’attesa, è stato l’ottimo lavoro sin qui svolto dall’ Unreal engine 3, motore utilizzato anche da Unreal Tournament III, che nell’ ultimo anno e mezzo ha saputo guadagnarsi il favore del pubblico e della critica, mostrando tutta la sua potenza in titoli come i pluripremiati Bioshock e Gears of War.
    Rispetto e riconoscimenti a parte però, non si deve dimenticare che il nuovo capitolo della serie si affaccia su un mercato quasi saturo, ed allora non può che essere legittimo il dubbio che ha accompagnato questa attesa nei mesi di sviluppo, e su cui molto si è dibattuto sia tra i giocatori sia tra gli addetti ai lavori: c’è ancora posto per Unreal? Sarà capace di riguadagnarsi il posto che gli è proprio, ai vertici del genere?

    Una trama esile

    E’ d’obbligo iniziare con una doverosa premessa, dedicata soprattutto a chi segue la serie di Unreal da più tempo: con Unreal Tournament III (da qui in poi UTIII) Epic mette fine alla oramai inutile divisone da sempre esistita tra la serie Unreal, dedicata al single player e con una trama più strutturata, e quella di Unreal Tournament, dedicata invece al multiplayer e in cui il single player era costituito da un torneo che si presentava per il resto identico al gioco online. In UTIII abbiamo, quindi, accanto alle sfide online, e all’azione istantanea con i bot, anche la Campagna, che può essere giocata in singolo o in cooperativa: nonostante sia molto apprezzabile l’idea di inserire una modalità campagna, questa da sola non vale certo il prezzo del gioco, e appare al massimo un utile allenamento per i neofiti, più che una parte del gioco capace di esistere da sola. E’ un commento questo fatto a malincuore, ma non bastano i filmati introduttivi alle missioni, tesi a costruire un minimo di trama, o una buona IA, per motivare un acquisto esclusivamente per l’offline. Quella che gli sviluppatori hanno fatto è una semplice riproposizione delle mappe e delle meccaniche di gioco del multiplayer con un’ introduzione filmata e la possibilità di giocare alcuni bonus (carte) conquistati nel corso delle missioni; per compiere questa forzatura hanno dato il colpo di grazia alla flebile trama, inserendo elementi come i “rigeneratori da campo di battaglia” o altre amenità di questo genere, al fine di giustificare mappe e situazioni altrimenti al di là di ogni logica e totalmente decontestualizzate. Non si sono nemmeno preoccupati di nascondere la cosa, tanto è vero che gli stessi bot lo faranno notare a più riprese (“è come un Cattura la bandiera con veicoli!”).
    La campagna ha, ad ogni modo, dei lati molto positivi, ed inizialmente risulterà molto utile sia a chi deve familiarizzare con le mappe, i filmati introduttivi spiegano spesso nel dettaglio il funzionamento delle mappe più complesse, sia a chi deve familiarizzare con i controlli, non avendo mai giocato ad Unreal precedentemente. A proposito dei controlli, non c’è alcuna aggiunta rispetto ai classici comandi degli sparatutto in prima persona, se non il tasto q, con cui è possibile richiamare l’ Hoverboard, di cui parleremo più diffusamente nella sezione dedicata ai veicoli.

    Veloce, Adrenalinico, Divertente

    Il gameplay di Unreal costituisce, da sempre, una delle colonne portanti su cui si regge il titolo, ed anche in questa nuova edizione non tradisce certo le attese: veloce, adrenalinico, fuori dagli schemi, in una parola divertente, nonostante il tempo passato sembra ancora fresco come se fosse uscito adesso per la prima volta. UTIII riprende lo schema classico della serie, in modo particolare di UT2004, e lo spinge alla massima potenza: corse, frag, schivate, tutto a velocità incredibile, ma non senza la possibilità di avere un taglio leggermente strategico durante le partite. In effetti, il vero passo in avanti che si registra in quest’ultimo capitolo è il migliorato bilanciamento delle armi e dei veicoli, e l’importanza di conoscere a fondo le mappe, veramente molte, che spesso sono poco lineari e su più livelli. Chiaramente, il concetto di fondo rimane la velocità di esecuzione del frag e dei movimenti per schivare/inseguire, ma non è raro rimanere a lungo in balia degli avversari quando non si conosce la mappa, pur essendo ottimi giocatori. Non è possibile descrivere con le sole parole il divertimento provato in una sessione di UTIII, bisogna per forza toccarlo con mano per riuscire a comprendere l’energia e le sensazioni che riesce a trasmettere. Il titolo dà effettivamente molto al giocatore, ma richiede anche molto: non c’è da sorprendersi, quindi, se dopo una classica sessione di gioco da due ore ci si sente felici e molto affaticati allo stesso tempo.
    Nelle modalità di gioco presenti, uguali per online e offline, ritroviamo alcune vecchie conoscenze, come il Deathmatch, il Deathmatch a squadre ed il Capture the flag, che non hanno certo bisogno di presentazioni. Accanto a queste modalità classiche, abbiamo un Capture the flag con veicoli, splendida variazione sul tema, il Duello, in cui i giocatori si affrontano in un testa a testa, e infine la modalità Warfare, sicuramente la più interessante e che merita un approfondimento. Warfare è la modalità più strategica di UTIII, lo scopo è distruggere il nucleo di energia nemico, che diventa vulnerabile tramite la conquista di nodi intermedi (è la diretta discendente della modalità Assalto di UT2004): esistono però anche dei nodi non dedicati alla conquista, ma che forniscono nuovi punti di respawn e nuovi veicoli, e alcune variazioni allo schema qui semplicemente descritto, come la possibilità di portare delle sfere che permettono l’immediato controllo o difesa di un nodo, che aumentano la profondità e la varietà di questa modalità. Nella mappa Tank crossing, ad esempio, il controllo del nodo significa il controllo del ponte su cui deve passare il Leviathan, tramite il quale bombardare il nucleo d’energia, nella mappa Floodgate, invece, oltre all’attacco diretto al nucleo c’è la possibilità di controllare il nodo della diga per inondare il nucleo nemico: Warfare in definitiva và a colmare una delle mancanze che fin qui la serie ha avuto, ossia la possibilità di creare strategie di squadra più avanzate ed andare oltre il semplice frag incontrollato, facendo guadagnare punti al titolo anche in termini di longevità.

    Armi, veicoli e fantasia

    Una trattazione a parte meritano le armi e i veicoli di UTIII: in tutto le armi sono undici (compreso il Redeemer), e sono molto simili, ad una prima analisi, a quelle di UT2004. Solo dopo alcune ore di gioco ci si accorge del loro diverso bilanciamento e il mutato peso specifico nel corso di un match: a parte l’Enforcer, praticamente inutile, ogni arma ha una sua ragione di esistere e non da un vantaggio assoluto sulle altre, nonostante il Lanciarazzi continui ad essere un gradino sopra le altre. A seconda della posizione, degli avversari e della morfologia della mappa, la selezione dell’arma corretta risulterà di estrema importanza, facendo quella piccola differenza che passa tra l’uccidere e l’essere uccisi. Ognuna delle armi ha a sua disposizione una doppia modalità di fuoco che ne modifica il funzionamento o il raggio d’azione; piccola menzione a parte per il ritorno del Martello pneumatico, utile tanto per schiantare i nemici contro un muro quanto per mandare in avaria i veicoli.
    I veicoli sono forse una delle note più liete di UTIII: molti, vari, e ognuno con peculiarità che lo rendono insostituibile ed indispensabile. In un gioco di ambientazione fantascientifica come questo verrebbe naturale pensare che sia stato facile per gli sviluppatori dare libero sfogo alla propria fantasia; in realtà quello fatto dai ragazzi di Epic per i veicoli è un lavoro magnifico, sia in termini di quantità, che di qualità. Accanto ai già noti Goliath (un carro armato devastante ma legnoso), Manta (agile veicolo semivolante), Scorpion (una buggy capace di diventare un’ arma essa stessa), troviamo veicoli che sono vere e proprie citazioni cinematografiche come il Darkwalker (immaginate il tripode della “Guerra dei mondi”, con le stesse armi) o il Necris Fury (simili alle famose sentinelle piovra di “Matrix”), veicoli totalmente fantasiosi come l’impagabile Scavenger o il misterioso Nightshade (veicolo semi-invisibile). L’elenco sarebbe lungo, sono circa 17 i veicoli utilizzabili compreso il Traslocatore, anche se una piccola chiosa la merita l’Hoverboard: nelle mappe dove generalmente si possono utilizzare i mezzi, i giocatori “a piedi” erano eccessivamente svantaggiati in termini di mobilità e, quindi, di competitività. Gli sviluppatori hanno avuto la magnifica idea di mettere a disposizione di ogni giocatore questa specie di skateboard ad aria, richiamabile in qualunque momento, capace di una buona velocità e agilità e con la possibilità di “attaccarsi” sul retro di veicoli alleati per farsi trascinare, in pieno stile street skate. Questo strumento è diventato subito un elemento fondamentale nel Capture the flag con veicoli, dove la bandiera non può essere trasportata sui mezzi, ed ha avuto il merito di eliminare i tempi morti che si creano ad esempio, quando il respawn avviene lontano dal centro del conflitto, aumentando ulteriormente, se mai ce ne fosse stato bisogno, la velocità del gioco.
    Lungo le mappe non troviamo solo armi e veicoli, ma anche oggetti e potenziamenti: non ci sono più le pillole di Adrenalina, parzialmente sostituita dal potenziamento Furia e dall’Invisibilità, ma in compenso torna l’armatura componibile. Sempre presenti l’Elettrocintura, gli stivali antigravità, l’Ampilificatore di danno ed i pack di energia; alcune novità sono invece i dispositivi, come il Campo di inattività, molto scenico, e varie tipologie di esplosivi, sia ad impulsi sia a carica.

    Game Experience May Change During Online Play

    Come detto in precedenza, UTIII è un gioco nato per essere giocato online ed è quindi pleonastico parlare di differenze tra un online e offline quanto a meccaniche di gioco; l’unica differenza, oltre naturalmente al fatto di poter giocare con umani che solitamente presentano un grado più elevato di sfida rispetto ai bot, è data dalla possibile presenza dei Mutatori. Questi Mutatori altro non sono che variazioni accessorie da inserire in game, come la bassa gravità, l’arma che uccide con un colpo singolo, l’handicap o il danno da fuoco amico. Alcune, come il velocizza gioco o la testa più grande in rapporto alle morti/uccisioni sono veramente un aggiunta divertente e folle.
    Parlando dell’online, salta all'occhio una mancanza di UTIII rispetto agli standard attuali del genere, cioè la presenza di armi o obbiettivi sbloccabili per i giocatori più assidui, che solitamente costituiscono la linea di demarcazione tra i veterani e i noob, motivando i giocatori a migliorarsi ed a spendere più tempo nel gioco: in verità, in UTIII più che in qualunque altro Fps online, la differenza di ore passate sul gioco fa sentire tutto il suo peso sul campo di battaglia e basta poco per capire se abbiamo a che fare con un novizio o un veterano.
    Ottima la sezione Comunità, grazie alla quale è possibile tenere sotto controllo la presenza di amici, inviare messaggi, controllare classifiche sia mondiali sia tra conoscenti e infine rivivere le partite registrate in precedenza.
    Un’ annotazione va fatta sui server, che presentano a volte piccoli problemi di stabilità, ma nulla di realmente preoccupante.

    Frame rate costante & grafica da urlo

    Tecnicamente parlando UTIII si pone ai vertici del genere, supportato da un Unreal Engine 3 in grande spolvero per l’occasione: texture ottime nei modelli ma non eccezzionali sulle superfici e negli scenari in generale, modelli dei personaggi ben realizzati e animazioni molto curate e fluide, il tutto inserito in ambientazioni futuristiche varie, coinvolgenti e a tratti superlative. Dalle città devastate di Heat Ray alle pagode di Shangri-La, passando per la mediorientale Necropolis e le distese innevate di Onyx Coast, tutte le mappe stupiscono per la cura e il grande impatto visivo che offrono, nonché per la grande capacità evocativa.
    Splendidi anche gli effetti luce, la realizzazione dell’acqua e le esplosioni; dove si raggiunge l’apice, però, è sicuramente sui veicoli e sulle armi, con texture e modelli veramente di alto livello, dotati di una personalità e di una caratterizzazione molto forte anche a livello di design, cosa di cui invece difettano un po’ i personaggi, nonostante completamente personalizzabili.
    UTIII non raggiunge forse la vetta occupata da Crysis per quanto riguarda il dettaglio e la magnificenza visiva, ma il frame rate rimane sempre costante anche in mappe molto ampie e con tantissimi giocatori in movimento (fino a 32 online per dare un’idea), e in un titolo di questo tipo è questo un elemento essenziale a cui si può tranquillamente sacrificare qualcosa in termini di grafica.
    Bisogna ammettere, però, che l'Unreal Engine III, seppur mostri scorci molto belli, non presenta rilevanti particolarità stilistiche.
    Non si può che apprezzare, inoltre, il grande sforzo fatto da Epic per quanto riguarda la perfetta ottimizzazione che consente di far girare in maniera eccelsa (sacrificando un po’ di dettaglio ovviamente) il gioco anche su pc di un paio di anni fa: per chi ha seguito lo sviluppo degli ultimi Fps usciti sul mercato saprà che questo aspetto non è di poco conto.
    Anche la fisica, infine, è molto curata e ben realizzata: in ogni frangente di gioco si vede come tale aspetto risutli credibile sa applicato ai modelli poligonali dei personaggi che a quelli dei veicoli.
    L’audio si avvale di musiche d’accompagnamento -appena percettibili- che sottolineano bene le atmosfere "cyberpunk" del gioco senza essere mai invasive e, soprattutto, permettendo di ascoltare distintamente sia la provenienza degli spari sia la tipologia di arma in azione: i vari effetti audio delle armi e dei veicoli sono, infatti, immediatamente distinguibili, e realizzati in maniera pressoché perfetta. Il parlato è ben caratterizzato e piuttosto colorito, come giustamente ci si può aspettare da dei guerrieri veterani.
    Da ultimo, come non menzionare la voce a cui ogni giocatore di Unreal è affezionato e che costituisce uno dei tratti distintivi del gioco? Purtroppo il classico “Furia omicida” è stato sostituito da un meno prosaico “Mattanza” ma la gioia che provoca in ogni giocatore rimane immutata.

    Unreal Tournament 3 Unreal Tournament 3Versione Analizzata PCUnreal Tournament III è Unreal all’ennesima potenza: tutto quello che si era visto nei precedenti capitoli è stato potenziato, migliorato, ampliato, creando il miglior capitolo della serie. La cosa che più stupisce è che il gameplay, nonostante sia rimasto sostanzialmente immutato da UT2004, risulta ancora fresco e straordinariamente divertente. Il suo punto di forza, come spesso accade, è anche la sua debolezza: UTIII non è un gioco per tutti, se cercate una trama coinvolgente e profonda, o se per voi gli Fps sono sinonimo di strategia e tattica, troverete altri titoli più interessanti di questo (vedere Bioshock o Call of Duty 4), nonostante la modalità Warfare aggiunga una profondità tattico-strategica di grande spessore, ponendosi come un plusvalore importante per il titolo. Se, al contrario, siete alla ricerca di un divertimento puro e immediato, veloce e coinvolgente, allora in giro nulla è paragonabile ad Unreal Tournament III. La scelta di Epic è stata netta, non si sono cercati compromessi per accontentare tutti, ma si è voluta soddisfare una categoria ben definita di giocatori: se questo da un lato può essere condivisibile, forse era lecito aspettarsi qualcosa in più sotto il punto di vista delle innovazioni e degli spunti originali, per una serie che in questo è stata sempre all’avanguardia. La presenza di un editor ben strutturato dovrebbe consentire una grande partecipazione da parte dei modder di tutto il mondo, ed aumentare ulteriormente la longevità di questo titolo.

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