Unsighted Recensione: un agguerrito Metroidvania da non sottovalutare

L'esordio del duo indipendente Studio Pixel Punk è una delle sorprese nascoste del 2021, per un Action RPG che tutti dovrebbero considerare.

Unsighted Recensione: un agguerrito Metroidvania da non sottovalutare
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • In un anno ricco di videogiochi indipendenti di notevole qualità, non è semplice spiccare nella massa e ottenere così le luci della ribalta: in alcuni casi nel mucchio annegano purtroppo prodotti che avrebbero tanto da dire. È questo il caso di Unsighted: annunciato durante la scorsa Gamescom all'evento Xbox in un elenco di presentazione di giochi indipendenti (a proposito, eccovi la recensione di Unpacking), il titolo non ha ricevuto le attenzioni che avrebbe meritato. A dispetto della poca copertura mediatica l'esordio dello Studio Pixel Punk rappresenta tuttavia una delle indiscusse sorprese positive del 2021.

    La storia: uomini contro automi

    In Unsighted vestiamo i panni di Alma, un'androide appena risvegliatasi quasi del tutto senza memoria. Ci troviamo catapultati in un mondo ostile, sommerso dalle macerie di una guerra e popolato dai relitti di un progresso tecnologico sfrenato e folle.

    Al centro di questo scenario apocalittico troneggia una strana struttura: una torre artificiale avvolta da misteriose escrescenze organiche con centinaia di bulbi oculari, posta nel bel mezzo di un cratere meteorico. Avanzando tra i rottami, automi fuori controllo noti come unsighted continuano ad attaccarci. Alma riscopre un'innata abilità nell'uso delle armi, mentre affetta tutto ciò che le si para davanti. A un tratto però, compare qualcosa di diverso: una mostruosità biologica deforme e mastodontica, fatta della stessa strana sostanza che ammanta la struttura, che con le sue enormi braccia comincia a sferrare attacchi letali. Dopo lo scontro, a recuperare i resti della protagonista saranno altri androidi come lei senzienti, che la ricostruiranno e la rimetteranno in funzione.

    Il mondo di Unsighted racconta di un conflitto feroce tra uomini e macchine, e delle sue conseguenze. La meteora che ha colpito la terra ha diffuso nell'aria delle misteriose esalazioni, dotate di un'energia particolare. Proprio questa ha reso coscienti le creature artificiali, ed è stata perciò chiamata "Anima". Gli automi hanno presto sviluppato una società autoctona ed emozioni simili a quelle umane, come la spinta a creare altre macchine, a consolidare la fratellanza, a innamorarsi. Anche alcuni uomini sono riusciti a integrarsi nel loro sistema sociale, quelli non abbastanza diffidenti da fuggire.

    Tutti gli altri invece, terrorizzati e incapaci di accettare il diverso e l'ignoto, si sono armati per combattere. Per paura, ma anche per avidità: la meteora è un'enorme fonte di energia, da studiare e sfruttare per ottenere potere e risorse. È così che una gigantesca torre viene eretta per inglobare il corpo celeste precipitato, e bloccare in questo modo le sue esalazioni, le medesime che hanno dato vita alle macchine. Esse vengono scacciate, costrette a riorganizzarsi e difendersi. Senza più la polvere meteorica sono destinate a tornare al loro stato originale, a perdere il senno, a diventare unsighted. Da queste premesse prende il via un metroidvania articolato, caratterizzato da un'ambientazione sci-fi e da un gameplay frenetico e appagante.

    Metroidvania duro e puro

    L'aspetto forse più sorprendente del titolo è il suo level design, che stupisce di continuo. Il team di sviluppo ha strutturato con inaspettata maestria l'esplorazione del mondo, combinando diversi piani verticali e una ben differenziata serie di tecnologie e power up.

    La mappa fonde in modo intelligente le varie aree che la compongono, costringendo il giocatore a studiare a dovere le strade percorribili per raggiungere un determinato obiettivo. Per mantenere sempre desta l'attenzione, il team introduce trovate sempre nuove che stimolano a cambiare approccio, con meccaniche e strumenti volti a rendere l'alternanza tra backtracking e avanzamento bilanciata e stimolante. Ogni puzzle ambientale è diverso dal precedente, e obbliga a sfruttare le peculiarità di ciascuna area in modi inediti. Inoltre, l'esplorazione è associata spesso all'ottenimento di armi, che rappresentano di fatto anche dei veri power up. Unsighted non si dimentica mai che il suo cuore pulsante è un combat system estremamente soddisfacente, e quindi anche i poteri legati alla mobilità sono contemporaneamente potenti armi a distanza da utilizzare durante gli scontri.

    L'opera prima dello Studio Pixel Punk prende spunto da quanto mostrato in Hyper Light Drifter (per saperne di più, recuperate la recensione di Hyper Light Drifter), ma costruisce un'identità propria e una mappa decisamente più leggibile, e si avvicina ancora di più ai Souls nella struttura. Nei panni di Alma abbiamo un sistema di attacchi basato su un'arma corpo a corpo e una a distanza, e una barra della stamina che inesorabilmente ci impedisce di caricare a testa bassa. Inoltre, la deflessione dei colpi nemici è una meccanica fondamentale, proprio come nei titoli FromSoftware, così come la schivata, che pure consuma vigore. Perfino il sistema di checkpoint, le shortcut da sbloccare per interconnettere la mappa e il dover recuperare le risorse dopo che si è morti, sono elementi ripresi della struttura dei giochi di Hidetaka Miyazaki.

    Nonostante questo, Unsighted si distingue per un gameplay estremamente frenetico, più vicino ai ritmi di Sekiro che a quelli di Dark Souls, grazie anche al sistema di controllo precisissimo. I combattimenti sono al cardiopalma e costringono costantemente ad alternare parry dal tempismo perfetto a sequenze di attacchi rapidi, colpi delle variegate armi a distanza a scatti repentini per sfuggire ai fendenti nemici. Riguardo la barra della stamina viene inoltre introdotta un'interessante novità: da fermi è possibile premere un tasto due volte in rapida successione per ricaricarla istantaneamente, restando però vulnerabili agli attacchi. Tutto concorre a creare degli scontri impegnativi e appaganti da cui davvero si fatica a staccarsi.

    Action-RPG a tempo

    Unsighted offre anche un interessante sistema di personalizzazione e sviluppo del personaggio, semplice ma funzionale. Ad Alma potremo assegnare due armi, una per mano, scegliendo tra diverse spade, asce e tante bocche da fuoco. Se per quanto riguarda il melee esistono di fatto due soli move set (quello della spada e

    quello dell'ascia), dalla distanza è presente molta più varietà. Oltre a ciò, potremo equipaggiare la protagonista con diversi chip che ne modificano le statistiche, come la vitalità, la stamina o l'attacco. Per selezionare questi oggetti abbiamo a disposizione un numero preciso di slot, che può essere incrementato nei checkpoint sparsi sulla mappa. Inoltre, potremo dotare Alma anche di un massimo di quattro ingranaggi, potenziamenti dall'effetto limitato. Questi possono comunque essere creati presso le incudini sparse in giro, utilizzando i materiali ottenuti sconfiggendo i mostri o esplorando le aree. Non manca dunque un buon grado di personalizzazione, anche legato al sistema di crafting, che impatta in modo importante sulle statistiche del nostro alter ego.

    Nonostante tutto ciò, la meccanica che contraddistingue Unsighted, almeno sulla carta, è il timer. Ogni personaggio del gioco, inclusa la protagonista, ne ha uno, legato al ciclo orario in game, scaduto il quale si trasformerà in unsighted, appunto. Per prolungare la vita senziente dei nostri amici possiamo donargli della polvere della stessa meteora che li ha animati, che non è però semplice da reperire. Se all'inizio dell'avventura è naturale sottovalutare questa dinamica, alla luce delle tante unità di questa polvere disseminate in giro e dell'abbondanza di ore nei timer dei comprimari, andando avanti si comincia a faticare a mantenere in vita tutti.

    Il giocatore si trova costretto non solo ad accelerare il passo, ma a scegliere dolorosamente chi lasciare andare. Considerando anche che questa polvere ha un altro uso che non vi anticipo, di fondamentale importanza in termini ludici, diventa davvero cruciale ponderare bene cosa farne, soprattutto nella seconda metà di gioco. Inoltre, donando questa sostanza preziosa a un comprimario, è possibile migliorare il rapporto con lui, incrementando il livello di affinità. Una volta portato al massimo tale livello, ossia raggiunti i quattro cuori, si ottengono ricompense speciali, diverse per ogni personaggio secondario. Va segnalato che questo sistema legato ai timer è disattivabile, per chi volesse vivere un'esperienza più rilassata, senza limiti di tempo.

    Androidi che sicuramente sognano pecore elettriche

    Per quanto non sia affatto il suo aspetto più interessante, Unsighted riesce a distinguersi anche per una trama meno banale di quanto può sembrare inizialmente. Certamente ricicla diversi cliché sul sentimentalismo dei robot, eppure riesce, soprattutto nelle ultime ore, a toccare temi importanti, come la preservazione dell'ambiente, il senso di comunità, la forza dei rapporti, e la limitatezza del nostro tempo in quanto specie che abita un pianeta. In Unsighted si parla perfino di famiglia a prescindere dai vincoli genetici. Un ingegnere che crea due robot sente di stare mettendo al mondo due esseri senzienti, capaci di provare affetto; i due automi tra loro si riconoscono come sorelle, e l'umano che le ha create lo chiamano padre.

    Il Gear Village in questo senso rappresenta la massima espressione della capacità degli androidi di associarsi e vivere in armonia, anche con gli umani. Chiaramente è una storia che non spicca per originalità, recuperando topoi narrativi ormai abusati nell'ambito della fantascienza. Però è apprezzabile che in un titolo così profondamente concentrato sull'aspetto ludico la coppia di sviluppatrici abbia voluto comunque inserire delle sottotrame interessanti, capaci di introdurre velatamente temi di fondamentale importanza, che di fatto caratterizzano l'esperienza, anche in modo politico.

    Non sorprende che lo Studio Pixel Punk si identifichi come un team LGBT, che probabilmente aggiungerebbe volentieri una A di automata alla sigla. Le due sviluppatrici sono entrambe transessuali e hanno evidentemente molto a cuore il tema dell'accettazione, e la cosa traspare notevolmente in diversi momenti del racconto.

    Parlando di longevità, Unsighted si attesta attorno alle 8 ore circa, necessarie a portare a termine l'avventura, oltre le quali comunque si continua volentieri a esplorare. Da un lato per completare la mappa, dall'altro perché si fatica a staccarsi da quel combat system così magnetico. Bisogna tuttavia tenere sempre conto del timer che scorre, rischiando che i personaggi perdano il senno.

    Inoltre, non manca anche un discreto tasso di rigiocabilità. Il titolo offre infatti ben due diverse modalità di new game +: una in cui si ricomincia avendo a disposizione tutto ciò con cui si è conclusa l'avventura, e un'altra in cui si hanno a disposizione solamente i progetti, ma le armi andranno ricostruite e i power up ritrovati. In entrambi i casi si finisce per rompere facilmente il gioco, ritrovandosi liberi di esplorare praticamente la totalità della mappa fin dall'inizio. Eppure, non dispiace la possibilità di alzare l'asticella della difficoltà e ributtarsi nella mischia frenetica di robot ostili, magari per terminare un'altra volta l'avventura in breve tempo, evitando che qualcuno si trasformi.

    Al gioco fa da contorno una colonna sonora che spazia da atmosfere orientali, a tonalità jazz, alle chitarre elettriche dell'hard rock, sempre sapientemente posta ad accompagnare i momenti dell'esperienza con il giusto ritmo.

    Non spicca tra le componenti più brillanti del titolo, ma risulta comunque ben curata. Il difetto più grosso ed evidente di Unsighted è invece il comparto estetico. Un character design piuttosto piatto e una pixel art spenta danno purtroppo l'effetto di un lavoro scialbo e poco originale. Non solo a livello puramente stilistico il titolo non si distingue in positivo, ma in certi casi rende anche poco chiare le ambientazioni strutturate su più piani. Capita più volte durante le prime ore di non notare affatto l'edera che si arrampica su alcune pareti, che consente di raggiungere un piano superiore, costringendo il giocatore a vagare a vuoto per diversi minuti. Sebbene in alcuni momenti questa pixel art riesca comunque a creare un bel colpo d'occhio, soprattutto durante le poche cut scenes presenti e in particolari ambientazioni, nel complesso risulta per distacco l'aspetto meno apprezzabile del gioco, dando l'idea spesso e volentieri di un'estetica su cui non si è investito quanto su altri elementi.

    Unsighted UnsightedVersione Analizzata PCUnsighted è un metroidvania duro e puro, curato e divertente in ogni suo aspetto, capace di soddisfare tanto i giocatori navigati, quanto i meno avvezzi al genere. Sfruttando la visuale top-down e un sistema di controllo impeccabile realizza un combat system profondo, impegnativo e soddisfacente, che stimola continuamente il giocatore a sperimentare e migliorarsi. Grazie a un level design magistrale, l'esplorazione è estremamente appagante, con enigmi ambientali sempre diversi e peculiari, senza un utilizzo eccessivo del backtracking. Il racconto sci-fi non si distingue per originalità, ma riesce comunque a toccare tematiche impegnative senza scadere nel banale. Peccato solo per un'estetica non esattamente brillante, che scoraggia inizialmente e non rende al meglio gli scenari. L'esordio del piccolo Studio Pixel Punk è un gioco esplosivo, imperdibile per gli appassionati del genere e non solo: non vediamo l'ora di scoprire cosa il team ha in serbo per il futuro!

    8.7

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