Recensione Vancouver 2010

Eurocom tenta il riscatto con le Olimpiadi Invernali

Vancouver 2010
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • Pc
  • Con l’avvicinarsi delle prossime Olimpiadi Invernali di Vancouver era quasi scontato averne, poco prima, un assaggio videoludico.
    Diffusa è infatti la -redditizia- “mania” di sfornare, in occasione di ciascuna manifestazione sportiva importante, un videogioco dedicato.
    Questa è però un’occasione decisamente speciale, soprattutto per il team di sviluppo, quell’Eurocom che esordì nella Next Generation senza fortuna nel 2008 con il videogioco dedicato alle Olimpiadi di Pechino.
    L’uscita di Vancouver 2010: Il Gioco Ufficiale dei Giochi Olimpici Invernali per Xbox 360, Playstation 3 e PC il 15 Gennaio 2010 diventa quindi il il possibile momento di riscatto per il dev team.
    Vediamo se l’impresa è riuscita.

    Tutto qua?

    Il titolo presenta tre modalità di gioco: Allenamento, Giochi Olimpici e Sfide. La prima consentirà al giocatore di cimentarsi in una delle discipline presenti per impratichirsi senza curarsi troppo del risultato finale.
    Passando direttamente alla seconda ci si accorge però che non esiste una vera e propria carriera, un medagliere o un qualsiasi altro fattore (anche di contorno) che enfatizzi l’esperienza dei Giochi Olimpici spronando il giocatore a continuarla.
    Rispetto all’Allenamento l’unica differenza “sostanziale” è la presenza di una classifica e di una timidissima premiazione alla fine di ciascun evento.
    La modalità che dovrebbe rappresentare i giochi permette infatti di selezionare un numero di eventi completamente appannaggio dell’umano (anche uno solo), senza come già detto, alcun legame tra loro.
    In entrambe le modalità è infine presente una guida che, in maniera nemmeno troppo chiara, spiegherà il sistema di controlli adottato per quella particolare disciplina.
    Non bastasse, il feeling della competizione è sminuito anche dall’impossibilità di selezionare un atleta reale (niente licenze ufficiali per i partecipanti) e, in locale, dalla presenza di soli quattro partecipanti per ciascuna competizione, limite che spazza via completamente la bagarre.
    Qualcosa in più lo riserva, fortunatamente, la modalità “Sfide”, all’interno della quale saremo chiamati ad affrontare una struttura piramidale componibile; gli eventi inseriti al suo interno dovranno poi essere completati soddisfacendo determinate condizioni -via via più impegnative- come il mantenimento di una velocità media nello slittino o il completamento dello slalom in un certo periodo di tempo.
    La produzione permette infine il collegamento via Playstation Network o Xbox Live tramite il quale sfidare un amico ed inserire i propri record in una classifica mondiale.
    Inutile aggiungere che la mancanza di modalità dedicate per l’online, riducibile a 1 vs. 1 (2 vs. 2...4 vs. 4) fini a se stessi, non può che lasciarci completamente insoddisfatti.
    Analizzando la scelta delle discipline notiamo subito quale sia stato il modus operandi di Eurocom: arrivare alla massa.
    Gli sport presenti sono infatti solo una parte di quelli effettivamente presenti nella competizione ufficiale, selezionati secondo il ben preciso criterio dell’immediatezza; la scelta è ricaduta perciò su una quindicina di competizioni tra le quali compaiono alcune declinazioni dello Sci Alpino (Super G, Discesa Libera...), Slittino, Salti, Freestyle, Bob, Snowboard e diverse altre.
    Dal punto di vista del gameplay possiamo dividere il gioco in due tronconi, a seconda del livello d’interazione possibile con gli sport in questione: alcune discipline permetteranno un controllo completo sull’atleta (vedi Snowboard o Super G) come in un qualsiasi gioco dedicato allo sci o allo snowboard; altri come il Bob o il Pattinaggio, lasceranno qualche libertà in meno al giocatore, consentendogli solo di aumentare/controllare la velocità dell’azione ed impostare le curve.
    L’implementazione dei controlli ha l’innegabile pregio di aver abbandonato quasi del tutto le vetuste meccaniche del button mashing (ancorchè tutt’ora care a più di qualche nostalgico) ma anche il difetto di risultare in ogni caso poco coinvolgente.
    La scelta degli sport da includere nella produzione, da questo punto di vista, non ha certamente aiutato: la selezione è ricaduta su eventi la cui durata complessiva, seppur spesso comprensiva di 2 turni, non supera mai i 3 minuti.
    Manca quindi il tempo per entrare nello spirito della competizione e comprendere a fondo le discipline; solo una pedissequa ripetizione, non certo spronata dalle caratteristiche del titolo, riuscirà a far interiorizzare al giocatore ogni meccanica di gioco.
    Basti pensare che l’esperienza, qualora si riuscisse a superare la barriera della noia e disputare tutte le discipline una in fila all’altra, si riduce a poco più di un’ora di gioco.

    Totale apatia

    Dal punto di vista tecnico la produzione Eurocom si colloca nella media, senza stupire in positivo o in negativo.
    Buoni sono infatti i modelli poligonali, per quanto anonimi, degli atleti in gara e di discreto livello anche la texturizzazione che ricopre gli elementi a schermo.
    Si denota, invece, una cronica povertà di particolari a bordo pista (tifosi...), parzialmente mitigata da un ben riuscito effetto sfocatura che rende perfettamente la velocità raggiunta in alcune discipline come il Bob.
    Le vere mancanze risiedono però in tutto il contorno di cui si fregia una competizione di tale livello: mancano, come detto poco sopra, i tifosi; manca qualsiasi tipo di cerimonia d’apertura o chiusura e mancano gli elementi atti a definire una manifestazione organica frutto della coesione delle discipline in campo.
    L’esperienza videoludica quindi, al di là di una buona qualità sonora e dalle ottime sensazioni di velocità, è purtroppo prossima allo zero.

    Vancouver 2010 Vancouver 2010Versione Analizzata PlayStation 3I passi avanti di Eurocom sono stati ben pochi: Vancouver 2010 offre infatti solo una manciata di minuti di divertimento per poi cadere nell’oblio della ripetitività. Tale ripetersi non è inoltre incoraggiato da alcun extra interessante ne da particolari di contorno che appaghino il giocatore. La pochezza di contenuti si riflette anche su un comparto tecnico decisamente mediocre, nel quale riscontriamo, in paricolare, l’assenza di tutte quelle “chicche” capaci di rendere coinvolgente qualsiasi esperienza sportiva, avvicinandola alla realtà. Visto l’elevato prezzo di vendita, per nulla commisurato alla debole offerta ludica, il titolo è sconsigliato anche agli appassionati delle discipline olimpiche.

    4.5

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