Very Little Nightmares Recensione: prima dell'incubo, su iPhone e iPad

Very Little Nightmares è un progetto mobile che racconta le vicende antecedenti all'opera originale vista su console e PC. Ecco la nostra recensione.

Very Little Nightmares Recensione: prima dell'incubo, su iPhone e iPad
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  • iPhone
  • iPad
  • Un paio d'anni fa abbiamo conosciuto un minuta bambina che, col suo impermeabile giallo acceso, si avventurava nelle profondità delle Fauci, una lugubre e oscura nave piena di personaggi piuttosto ripugnanti. Senza scadere nello spavento più elementare, Little Nightmares instillava nel giocatore un timore sottile, tanto affascinante quanto angosciante.

    In un modo o nell'altro quell'esordio si era distinto egregiamente, con un finale che apriva le porte alla possibilità di rivedere in futuro Six sui nostri schermi. In attesa di un seguito di quel piccolo brivido, Bandai Namco ha pubblicato il suo prequel canonico, intitolato brillantemente Very Little Nightmares e disponibile per sistemi mobile. Purtroppo, a differenza dell'opera originale, questa nuova produzione si è rivelata un incubo che sinceramente avremo preferito non sognare.

    Five

    L'opera a cura dei ragazzi di Alike Studio (già autori di Love You to Bits e Bring You Home) narra le vicende antecedenti a quelle vissute nelle Fauci.

    Six - che ancora non ha messo piede sull'imbarcazione maledetta - è in fuga da un'entità ignota, e dopo essersi nascosta in uno sgabuzzino, finisce misteriosamente all'interno di una mongolfiera precipitata in un cunicolo. Very Little Nightmares accoglie insomma gli utenti con lo stesso identico ermetismo del capitolo principale, nel tentativo di generare un forte senso di smarrimento e timore. Le atmosfere, per fortuna, riescono a ricalcare pedissequamente l'avventura originale di Six: la genuina curiosità che si prova nell'esplorare il Nido, luogo malsano e incentrato sullo sfruttamento di qualsiasi pargolo, ricorda effettivamente quella provata nelle Fauci.
    Ad attenderci troviamo inoltre creature inedite, il cui design ha saputo convincerci: Very Little Nightmares presenta uno stile cartoonesco, e nonostante l'assenza di un motore 3D, le fattezze di Six e degli altri esseri sfoggiano ottimi modelli poligonali. Ne risente solo in parte l'illuminazione, anche se l'atmosfera generale (complice il comparto sonoro) si attesta su buoni livelli.

    Cartoni morti

    Se il mood delle disavventure di Six resta il medesimo di quello visto due anni fa, ad essere stravolto è il gameplay, da platform di stampo stealth qual era si tramuta un puzzle game. A cambiare è anche la visuale che presenta un'inquadratura isometrica, caratterizzata da una telecamera fissa la cui gestione non rende sempre molto comoda l'osservazione degli ambienti: un difetto di poco conto nei luoghi più ristretti, ma che si rafforza pericolosamente nelle aree più ampie.

    Per via di una simile impostazione, pertanto, spesso saremo costretti a girovagare qualche volta di troppo lungo i livelli prima di comprendere appieno le azioni necessarie a proseguire. Così facendo, il backtracking diventa fortemente invasivo, ricco com'è di viaggi a vuoto tra le location nel tentativo di intuire la corretta sequenza d'azioni per completare gli enigmi nel giusto ordine. In questo modo, complice anche una qualità dei puzzle tutt'altro che esemplare, si allunga artificialmente una durata complessiva che non arriva neppure alle due ore di durata: l'unico collezionabile presente, ossia una serie di scatole giocattolo a molla, non rappresenta il giusto incentivo per riaffrontare di nuovo il viaggio dopo l'arrivo dei titoli di coda.

    Can't touch me

    La parte peggiore dell'esperienza, però, risiede nelle poche sessioni stealth e in quelle legate agli inseguimenti, specialmente a causa del sistema di movimento scelto dagli sviluppatori. Per far spostare la piccola Six basta un singolo tocco col dito in un punto percorribile della stanza. In questo modo, la protagonista si sposterà camminando verso il luogo designato, e se la zona selezionata è troppo distante, la ragazzina sceglierà automaticamente un percorso da seguire. Il tutto è poi rappresentato attraverso una "griglia" nascosta, senza la possibilità di godere di una libertà di movimento a 360°.

    In aggiunta, l'intero sistema di movimento richiede un numero spropositato di interazioni all'utente: per arrampicarsi in una zona elevata, poniamo il caso in cima a una scala a pioli, la selezione della piattaforma superiore non porterà a nessuno spostamento.

    Prima, infatti, occorrerà scegliere la "via" per salire e, successivamente, la zona da raggiungere. Può sembrare un'inezia, ma se consideriamo la visuale ridotta tutto ciò si traduce in un continuo flusso di input, anche solo per raggiungere l'altro lato di una sala più ampia.

    Tutti questi problemi aumentano esponenzialmente nei rari momenti dedicati alle fughe, durante le quali il concept dietro il gameplay scricchiola pericolosamente: se Six segue un percorso automatico, del resto, quest'ultimo potrebbe portare a una dipartita prematura per la piccola eroina. Il problema risiede nei tempi di reazione concessi dagli sviluppatori, che risultano fin troppo ristretti. Basta una sola incertezza per perdere la vita, e l'intera struttura ludica non restituisce una sensazione di "pieno controllo" della protagonista.

    L'opera di Alike Studio fa quindi del trial and error la sua caratteristica principale, ma l'insieme appare molto approssimativo e poco onesto nei confronti dell'utente. Il sistema di checkpoint, comunque, fa il suo dovere, e si può trovare un "punto sicuro" prima di ogni momento rischioso.
    In linea generale, infine, il comparto grafico di Very Little Nightmares si dimostra piuttosto stabile, a patto di usufruirne su un device sufficientemente potente. La nostra prima prova è stata fatta su un tablet iOS in avanti con gli anni, e la nostra run è stata falcidiata da crash dell'applicazione e alcuni rallentamenti nelle fasi finali. Possiamo quindi dire che, a dispetto del suo aspetto "semplice", Very Little Nightmares è leggermente esoso sul versante delle risorse.

    Very Little Nightmares Very Little NightmaresVersione Analizzata iPadVery Little Nightmares mette in scena un’opera alquanto gradevole sul piano delle atmosfere. Tuttavia, questo capitolo per sistemi mobile rinuncia ad alcune virtù della formula originale, ma non riesce a presentare una degna ricetta sostitutiva. Gli enigmi sono piuttosto semplici, alcune soluzioni di game design sono eccessivamente ripetitive e il tutto non è esente da sbavature concettuali e tecniche. In poche parole, un “piccolo” peccato.

    5

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