Recensione Virtua Fighter 5 Final Showdown

L'evoluzione finale del picchiaduro più tecnico in circolazione

Recensione Virtua Fighter 5 Final Showdown
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • La generazione videoludica che ha visto rinascere i picchiaduro bidimensionali ha altresì conosciuto un ridimensionamento di quelli tridimensionali. Non che i due fenomeni siano necessariamente legati.
    E non che sia impossibile rimediare. L'ottimo Soul Calibur V a inizio anno sarà affiancato da due campioni d'immediatezza e spettacolarità come Tekken Tag Tournament 2 e Dead or Alive 5. Nel mezzo il qui recensito Virtua Fighter 5 Final Showdown, disponibile in digital delivery su Playstation 3 e Xbox 360 da una decina di giorni. Il beat'em up celebre per il suo smodato tecnicismo fu protagonista di una conversione da arcade addirittura al lancio di Playstation 3, ma il successo agguantato in sala giochi non si replicò sulla console Sony. Come dare torto ai giocatori casalinghi: per un prezzo variabile tra i 60 e 70 euro costoro si portavano a casa una discreta conversione dell'originale con il bonus di uno story mode imperniato sul diventare il master di tutte le sale giochi del circondario, senza però l'indubbio gusto del multiplayer online recuperato in fretta e furia da una successiva conversione per Xbox 360 altrettanto infruttuosa a detta di Sega.
    La storia del quinto Virtua Fighter prosegue con ben due espansioni destinate al mercato casalingo impreziosito da un sistema di sbloccaggio di costumi capace di tenere incollati i giocatori nipponici per gli ultimi otto anni. Finalmente dopo almeno un lustro di rinvii ecco convertito l'ultimo aggiornamento (Final Showdown) per le due console casalinghe di punta con tanto di set di costumi da scaricare. A fronte di un minor esborso (1200 MP, 12,99 euro) rispetto alla precedente versione, gli appassionati di picchiaduro saranno invogliati a ritornare nelle gloriose arene di Sega-AM2?

    Tecnicismo al massimo grado

    Virtua Fighter 5 è il miglior episodio della serie. Le risorse tecnologiche a disposizione degli attuali hardware hanno finalmente portato a compimento la visione di un picchiaduro tra lottatori in tre dimensioni avuta da Yu Suzuki agli inizi degli anni '90. Tre soli tasti a disposizione e un bagaglio di mosse a misura d'uomo, Virtua Fighter 5 rappresenta la soglia estrema di tecnicismo nelle arti combattive.
    Non è semplice padroneggiare il suo battle system, è impegnativo apprendere il parco mosse di ciascun lottatore, è assai difficile assecondare la ripida curva di apprendimento. E' pacifico il fatto che Virtua Fighter 5 piacerà a qualcuno, disgusterà molti. Quel qualcuno, però, che saprà dedicarvici anima e corpo (specie in vista di appassionanti incontri online, nella speranza che le le lobby siano più popolate della precedente versione) troverà davvero un picchiaduro dalle innumerevoli sfaccettature e dalle incantevoli sfumature.
    Con soli tre tasti a disposizione (guardia, pugno, calcio) il sistema di combo è risibile, due massimo tre attacchi in sequenza sfruttando quel minimo di juggling concesso da pareti e parapetti a bordo ring; il grosso è tutto determinato dal tempismo e dalla perfetta padronanza di quell'indiavolato sistema offensivo fatto di counter e schivate laterali. Unendo, però, i tre tasti e i comandi direzionali si possono ottenere concatenazioni di attacchi impressionanti, che se ben eseguite spezzano le difese avversarie e gli impediscono un lesto contrattacco. Se ben eseguite...

    C'è da dire che in Final Showdown si nota una maggiore diversificazione del parco mosse rispetto alla precedente conversione di Virtua Fighter 5. Gli sviluppatori hanno revisionato le manovre offensive di ciascun combattente, acuendo le diversità tra gli stili di lotta qui rappresentati. Ciascun lottatore ne vanta uno particolare, dalle arti marziali nipponiche al vale tudo brasiliano, così che il giocatore potrà sbizzarrirsi a lungo prima di trovare il proprio beniamino. La rosa non è amplissima, fermandosi a quota 20 con due sole aggiunte rispetto alla versione debuttante di Virtua Fighter 5: si tratta di Jean, karateka dalla vaga somiglianza con il Remy di Street Fighter Third Strike, e del ritorno dal terzo capitolo del lottatore di Sumo Taka-Arashi. Un po' pochini in numero, ma provate a pensare quale impatto ha sul bilanciamento generale del gioco l'aggiunta anche solo di un personaggio...
    Se tutti gli avvertimenti circa l'estrema difficoltà e la ripida curva di apprendimento poco sopra non fossero abbastanza, aggiungiamo un monito circa il corretto sistema di input: attraverso il controller si può godere di una maggior stratificazione e mappatura dei tasti lungo i quattro dorsali, ma è attraverso un arcade stick che si raggiunge la perfetta sincronia con il sistema a tre pulsanti sopratutto quando è richiesta la pressione simultanea di due o tre contemporaneamente.

    Tecniche grafiche e contenutistiche

    Il Virtua Fighter 5 uscito nel 2007 appariva sì come una dignitosa conversione dell'originale arcade, ma era piuttosto povero in quanto a modalità di gioco. Tra le sfide arcade e multiplayer si insinuava una singolare Quest già vista in Virtua Fighter 4 Evolution: in sostanza il giocatore girava i game center di proprietà Sega di una cittadina nipponica sfidando gli abituali frequentatori partecipando a tornei con diversi premi in palio. A grandi linee ricorda il World Tour di Virtua Tennis 2 e seguenti.
    Purtroppo tale simpatica modalità è stata decurtata per lasciare il posto a una più banalotta Challenge, popolata di set di sfide sui generis ( a gravità aumentata, cancel infinite, energia dimezzata,..), già visti in decine di altri picchiaduro e altrettanto inefficaci nel regalare un'ulteriore iniezione di longevità.
    A conti fatti rispetto alla precedente conversione le aggiunte sono davvero poche in termini contenutistici. Sia chiaro, le evoluzioni e rifiniture in termini di gameplay sono notevoli ed evidentissime, ma ritrovarsi dopo cinque anni e ben due espansioni arcade con appena un paio di personaggi (di cui uno un ripescaggio) e altrettante arene (un ring di sumo ed un rettangolo specchiato sull'oceano notturno) ci sembra un po' pochino.

    Nonostante AM-2 avesse a disposizione un più potente hardware arcade (la Sega Ringedge) ha scelto di affidarsi ancora una volta alla Lindbergh: Virtua Fighter 5 Final Showdown quindi ripropone i medesimi modelli poligonali e la stessa qualità delle texture dell'edizione d'esordio. Tale stretta somiglianza grafica si ripropone pedissequamente nella conversione casalinga, la quale vanta una statura da arcade perfect (non ne dubitavamo data la bravura del team incaricato, già all'opera su Virtual On 4 e Afterburner Climax). Purtroppo il passare del tempo si nota in maniera impietosa nei volti "plasticosi" dei lottatori nelle cut scene pre e post combattimento e nel banale ricamo di judoji e casacche spesso dalle tinte uniformi. E' un vero peccato specie perchè Sega ha lanciato tale Live Arcade con la speranza di ricavare qualche euro extra dalla vendita di set di costumi per personalizzare il proprio alter-ego: non c'è modo di recuperarli giocando assiduamente, ma dovrete dare fondo alle vostre finanze (400 punti quello di un singolo personaggio, 1200 punti un pacchetto con costumi per più personaggi). Le alternative in ogni caso sono briose e inaspettatamente fuori di testa. Arriva l'Estate e tutte le donzelle si sfilano i costumi tradizionali per indossare bikini e corone di fiori; dall'altro lato gli sviluppatori hanno ironizzato fin troppo sui componenti maschili del cast con Jack Bryant in versione vaccaro o Akira con blusa da scolaretto.
    La povertà grafica dovuta all'anzianità del motore grafico non va ad intaccare per fortuna l'ossatura del gameplay. Il frame rate non conosce incertezze di sorta e l'azione scorre fluida a 60 fps in ogni occasione. Più impressivo il sistema di collisioni, nell'ultima incarnazione praticamente perfetto sia nell'evitare incresciosi clipping poligonali sia nel restituire l'adeguato feedback al giocatore in merito all'intensità del colpo portato a segno.
    Simili valori produttivi e traguardi tecnologici sono mantenuti intatti nella modalità online, che in Final Showdown si estende anche alla versione Playstation 3. Non c'è alcuna opzione aggiuntiva agli scontri 2 contro 2, ma il matchmaking offre la possibilità di creare lobby fino a otto giocatori siano essi giocatori (partecipanti ad un torneo) o spettatori. Ogni match (anche quelli offline) può essere salvato sull'hard disk della console e uploadato sulla televisione interna nota come Virtua Fighter TV. Abbiamo fatto alcuni match online tramite la versione Xbox 360 ed abbiamo incontrato una simile dinamica rispetto alla precedente conversione. Purtroppo il numero di giocatori non è elevatissimo e non sempre avete modo di incontrare player italiani, per cui il fenomeno del lag si presenta in certi incontri; il nostro consiglio è quello di aggregarsi ad una community online attraverso siti amatoriali o topic ufficiali sul forum e organizzare da lì partite capaci di protrarsi sin nel cuore della notte!

    Virtua Fighter 5 Final Showdown Virtua Fighter 5 Final ShowdownVersione Analizzata Xbox 360Virtua Fighter 5 Final Showdown è la versione definitiva di Virtua Fighter 5. AM2 ha lavorato di cesello per realizzare un picchiaduro a incontri sopraffino, perfettamente bilanciato in tutte le sue componenti. Il tecnicismo e la dedizione richiesta possono spaventare più di un giocatore e non nascondiamo che molti saranno disgustati da un battle system così punitivo e così difficile da padroneggiare. Se il gameplay evolve in maniera convincente rispetto alla precedente versione, il comparto tecnico e il numero di modalità non convincono. Troppo antiquato per texture e dettagli poligonali, troppe esigue le proposte a cominciare dalla scomparsa dello "story mode" Quest e dalla presenza di soli due personaggi aggiuntivi. L'online funziona piuttosto bene, anche se il lag fa capolino qua e là negli scontri con giocatori troppo distanti. Consigliato non a tutti, ma molti troveranno più vantaggioso un ticket d'ingresso nel mondo di Virtua Fighter da 15 euro piuttosto che il precedente da 70!

    7.8

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