Warhammer 40,000 Battlesector: Recensione del DLC Necrons

Battlesector si arricchisce con il DLC Necrons, che aggiunge l'omonima fazione alle modalità multigiocatore, schermaglia e alla recente Planetary Supremacy

Warhammer 40,000 Battlesector: Recensione del DLC Necrons
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Abbiamo già parlato di Battlesector descrivendolo come uno "strategico solido, sviluppato con competenza e con senso della misura". Se volete approfondire vi rimandiamo alla nostra recensione di Warhammer 40.000 Battlesector nella quale scendiamo più nel dettaglio per quanto riguarda caratteristiche e regolamento, tutte cose che in questa sede non verranno trattate.

    L'articolo presente ha lo scopo di soffermarsi su un'espansione pubblicata qualche giorno fa, denominata Necrons, che introduce l'omonima fazione nella modalità schermaglia, nel multigiocatore e in una nuova campagna, disponibile per tutti i possessori del gioco di base, nota come Planetary Supremacy (a proposito, qui invece troverete invece la nostra recensione di Total War Warhammer 3.). Procediamo con ordine.

    I Necron

    Nell'universo di Warhammer 40,000 i Necron sono un antica razza di automi immortali sepolti in cripte sparse per la galassia. Sono in attesa di risvegliarsi per iniziare la guerra con cui domineranno ogni sistema su cui posano lo sguardo. Sono nemici terrificanti poiché senza sentimenti e paure, freddi corpi metallici capaci di rigenerare ferite e continuare a combattere senza fatica alcuna.

    Non sorprende che praticamente ogni unità delle quattordici introdotte dall'espansione disponga dell'abilità passiva "Reanimation Protocols", che garantisce una buona possibilità che un modello caduto in quel turno si rialzi e torni a combattere con metà dei punti salute. In aggiunta a ciò, tutti i Necron rigenerano parte della salute tra un turno e un altro, un vantaggio che li rende resistenti, nonostante non abbiano la quantità di salute delle più imponenti bestie nei ranghi dei Tiranidi.

    Le quattordici nuove unità spaziano tra combattenti corpo a corpo, corazzati e fanteria. Citiamo quelle che a nostro modo di vedere sono le più caratteristiche: gli Hexmark Destroyer assomigliano a degli aracnidi bipedi e possono colpire con una scarica al plasma tre unità contemporaneamente; le Lych Guards combattono con uno scudo e un'alabarda, e sono ottime per difendere le unità più preziose grazie al loro alto valore difensivo.

    I Flayed Ones sono ricoperti da lembi di pelle

    I Flayed Ones sono dei Necron maledetti da una brama di sangue che infliggono danni maggiori alle unità organiche; l'Annihilation Barge è un carro munito di due cannoni energetici, resistente e dalla buona potenza d'attacco. Ci sono anche unità più standard, come i Warrior, semplici guerrieri armati di fucile, economici ma abbastanza versatili. Oppure gli ottimi Deathmarks, dei cecchini molto efficaci nel bersagliare unità composte da pochi o un singolo modello.

    Come composizione l'armata Necron rassomiglia più ai Blood Angels che ai Tiranidi. Alla potenza di fuoco leggermente inferiore rispetto agli Space Marine, i Necron rispondono con buoni valori di resistenza. Difficile dire quale delle due fazioni sia più forte o se accolga unità sbilanciate rispetto ad altre.

    Giochi come Battlesector, composti da modalità a singolo giocatore e da modalità con giocatori multipli, andrebbero considerati da più punti di vista. Il nostro si è concentrato sui combattimenti contro l'intelligenza artificiale, che hanno confermato le nostre impressioni di quasi un anno fa. Quando approcciati con prudenza, i combattimenti di Battlesector mettono in luce tutte le debolezze di un'IA aggressiva che è facile trarre in inganno. Se si ha l'accortezza di limitare le unità corpo a corpo (che nella nostra esperienza, tranne in specifici e rari casi, non vale la pena schierare) e di sfruttare largamente la funzionalità overwatch, gli scontri possono terminare senza perdite o quasi. Il gioco spinge a essere aggressivi, poiché solo continuando a combattere si sbloccano dei bonus che accrescono la potenza delle proprie unità, ma spesso non vale la pena seguire questi "suggerimenti" e giocare con tutta calma. Nel multigiocatore lo scenario potrebbe essere diverso.

    Planetary Supremacy

    La modalità Planetary Supremacy è una campagna gestita da un algoritmo procedurale nella quale si affrontano le tre fazioni presenti in Battlesector: Blood Angels, Necron e Tiranidi. Ognuna di queste ha una base operativa e ha l'obiettivo di conquistare le basi avversarie. Il gioco si svolge su due piani, uno che rappresenta la superficie del pianeta sotto forma di una scacchiera esagonale e uno a più basso livello, composto da battaglie a turni identiche a quelle nella campagna o nelle schermaglie.

    Conquistare gli esagoni strappandoli a forze neutrali (nella nostra partita rappresentate dall'Adepta Sororitas) o a una delle due fazioni nemiche garantisce dei bonus. Alcune caselle sono più convenienti di altre poiché nascondono bonus migliori. Nella fase ad alto livello, cioè quella con la scacchiera esagonale, si possono compiere solo due azioni prima che sia necessario lasciare il turno al nemico - rinforzare l'armata con nuove truppe consuma un punto azione. I combattimenti possono essere simulati e durante le battaglie tattiche è possibile velocizzare l'esecuzione dei turni da parte dell'IA.

    L'idea di base di Planetary Supremacy è buona. Le campagne sistemiche sono in generale molto affascinanti poiché sempre differenti e grande fabbrica di narrativa emergente, specie quando le fazioni in gioco sono numerose e diversificate. La Planetary Supremacy di Battlesector è però solo un timido tentativo di imbastire una campagna come si deve: è infatti troppo breve e si svolge su una mappa ristretta che non permette alle fasi di gioco di svilupparsi per creare situazioni interessanti. I combattimenti contro l'IA sono peraltro semplici per chi ha un po' d'esperienza con gli strategici ed è possibile che la modalità arrivi a durare ancor meno del dovuto anche per questo motivo. Può essere un esperimento interessante da provare per chi ha già affrontato modalità singolo giocatore, schermaglie e multiplayer, ma secondo noi non ha le potenzialità per coinvolgere sulla lunga distanza.

    Warhammer 40.000 Battlesector Warhammer 40.000 BattlesectorVersione Analizzata PCA chi sta leggendo questo articolo per capire se valga la pena procurarsi il DLC Necrons forniamo un paio di pareri: se il lettore apprezza il multigiocatore di Battlesector, allora potrebbe aver senso affrontare gli avversari online con una nuova lista di unità. Se invece quello a cui punta è una campagna complessa o una modalità interessante in cui confrontarsi con l’intelligenza artificiale, consigliamo di lasciar perdere.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: AMD Ryzen 2700X
    • RAM: 16 GB
    • GPU: Nvidia RTX 2070

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