Recensione Wario Ware Twisted

Ritorno alla semplicità

Con lo sviluppo della produzione di software videoludico, nell’ultimo decennio si sono avvicendati sempre più titoli che proponessero una trama avvincente, che si dipanasse all’interno di un universo più o meno diverso da quello reale, ma pur sempre credibile, affrontando diverse tematiche attraverso l’interazione tra i personaggi di un cast appositamente studiato, spesso utilizzando delle cutscenes che sfruttassero a dovere le diverse posizioni della telecamera e relativi cambi di inquadratura, dimostrando precise scelte di regia capaci di dare un taglio cinematografico al tutto. Indubbiamente questo tipo di evoluzione nei videogiochi ha riscosso il consenso di gran parte degli appassionati, soprattutto dei videogiocatori più “giovani”. Ma nonostante questi trend recenti non è detto che i giochi che non abbiano una sceneggiatura complessa alle spalle non possano essere più coinvolgenti, e Nintendo lo ha dimostrato prima con Wario Ware su Gba e poi con Wario Ware Touched su DS, puntando alla semplicità e all’immediatezza, facendo leva su una irresistibile carica di humour demenziale. Ed ora, su game boy advance, Wario ritorna coi suoi strambi minigiochi: questa volta la parola d’ordine è “girare”!

Minigiochi da capogiro

Prima di tutto bisogna considerare che Wario Ware Twisted non è un titolo da giocare e “portare a termine”, ma si tratta piuttosto di un passatempo spensierato che richiede poco impegno e concentrazione, un vero e proprio scacciapensieri elettronico che si sposa alla perfezione con la portabilità del Game Boy Advance. Come nei due Wario Ware precedenti, il gioco consiste principalmente in più serie di minigiochi brevi che si susseguono in rapida sequenza; in realtà in questo caso “mini gioco” è addirittura una definizione eccessiva, dato che ognuno di questi deve essere portato a termine in un tempo limite di 3-4 secondi e comporta semplicemente il compimento di una singola azione. Così il gioco si rivela in realtà come un susseguirsi di micro azioni, ognuna anticipata da un brevissimo messaggio di testo (per esempio “salta”, “evita”, “mangia”, ecc.) che fa da suggerimento permettendoci di intuire cosa bisogna fare nel mini gioco stesso. Superando i minigiochi (che vengono affrontati in ordine casuale), la velocità aumenta, fino ad arrivare ad un boss stage: un mini gioco più lungo e ponderato, senza limite di tempo.
Mentre nel primo Wario Ware si interagiva tramite l’utilizzo della croce direzionale e del tasto A, in Wario Ware Touched si giocava solo col pennino sul touchscreen. Anche Wario Ware Twisted propone un sistema di controllo nuovo: dentro la cartuccia del titolo (che è più grande del solito, con un rigonfiamento che sporge fuori dallo slot) sono installati un tilt sensor ed una sorta di piccolo rumble pack. Ciò significa che nei minigiochi interagiremo ruotando fisicamente la nostra fidata console portatile! Questo tipo di sistema (che risponde in maniera efficiente alle rotazioni che impartiremo) costituisce un modo originale e divertente per proporre qualcosa di nuovo: sia che comportino movimenti ridotti e precisi, sia che richiedano rotazioni ampie e rapide, i minigiochi di Wario Ware Twisted si rivelano una continua sorpresa, coinvolgendo il giocatore con un gameplay semplice, anche se atipico, non mancando di proporre, di tanto in tanto, alcune trovate davvero geniali.
I minigiochi sono divisi in gruppi, ognuno relativo ad uno dei personaggi del mondo di Wario: seguendo le strambe vicende di ciascuno affronteremo diverse serie di minigiochi differenti (per esempio quelli che richiedono movimenti più o meno precisi o rapidi, quelli basati sulla gravità, quelli ispirati ai giochi del NES, ecc.); questi non sono tutti disponibili dall’inizio, ma vengono sbloccati via via che vengono completati almeno una volta i boss stage. Rigiocando le serie di minigiochi o giocando i minigiochi singolarmente si possono ottenere dei souvenirs; questi possono essere dei sottogiochi (ovvero delle estensioni di alcuni minigiochi, fruibili senza limite di tempo) o dei semplici giocattoli fini a sé stessi, spesso tanto inutili quanto bizzarri. I souvenirs da vincere sono però davvero molti e nonostante gran parte di questi non serva quasi a nulla, resta comunque nel giocatore la curiosità di vedere di volta in volta quale altra stupidaggine si è ottenuta dal distributore di giocattoli.

L’arte della demenzialità

Wario Ware Twisted non ha uno stile grafico preciso. Per ogni minigioco gli elementi sullo schermo sono disegnati in maniera differente, a volte con tratto cartoonesco, a volte in bianco e nero o con figure stilizzate, altre volte con l’utilizzo di foto di persone e paesaggi usati come sagome; ciò che li accomuna è l’intento di proporre all’utente situazioni bizzarre che oscillano tra il nonsense e la demenzialità, in minigiochi slegati da qualunque filo logico che finiscono per strappare qualche risata anche al più serioso dei giocatori. Stesso discorso vale per il sonoro, che con una buona varietà di motivetti, effetti sonori e campionamenti vocali si complementa perfettamente con la grafica, creando l’effetto finale di un carosello di immagini per nulla correlate l’una all’altra, eppure talmente strampalate e imprevedibili da trascinare con sé chiunque, mettendolo di buon umore.