Recensione Warlock: Master of the Arcane

Un buono strategico ci fa vestire i panni di un potente mago

Recensione Warlock: Master of the Arcane
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  • Qualche mese fa vi avevamo parlato della versione beta di un nuovo strategico turni ad ambientazione fantasy: Warlock, Master of the Arcane. Sviluppato dallo studio Ino-Co Plus sotto etichetta Paradox Interactive, il prodotto ambisce a riportare in auge quel turn strategy videogame che impazzava in ambito PC nei primi anni novanta, grazie a numerosi titoli di spicco e a software house come SSI. Da qualche anno, Paradox si è imposta sul mercato come uno dei produttori leader del genere strategico, con titoli di successo su tutti i fronti dello strategy game: tra i più recenti giochi distribuiti dal noto produttore, è impossibile non fare menzione del capolavoro fantasy storico, King Arthur II. Abbiamo assistito alle diverse fasi beta del qui presente Warlock, fino alla recente release, e siamo qui oggi per riassumervi quel che offre il gioco, dopo i numerosi assaggi dei mesi scorsi.

    Quella sporca dozzina

    Nell'universo fantasy di Warlock: Master of Arcane, dodici grandi arcimaghi pronti a tutto e senza scrupoli si sfidano a colpi di magia in una lotta per il predominio assoluto. Il gioco propone la sola modalità skirmish, nella quale possiamo affrontare un numero variabile di avversari controllati dal computer. Quando testammo la beta i mesi addietro, eravamo quasi certi che nella versione completa sarebbero state incluse altre modalità di gioco, magari delle campagne tematiche oppure delle sfide strategiche, ma a quanto pare Ino-Co Plus ha preferito concentrare i propri sforzi sul normale gioco cosiddetto a mappa casuale. Anche la modalità multiplayer è assente, una spiacevole mancanza per un genere che predilige il gioco contro giocatori in carne ed ossa.
    Quando creiamo la prima partita ci rendiamo immediatamente conto che la personalizzazione della mappa è molto profonda. La configurazione "tipo" prevede quattro avversari su una geografia continentale di grandi dimensioni. Si può scegliere anche la quantità di mondi esterni, raggiungibili dalle nostre truppe attraverso dei portali magici da conquistare con il sangue e il sudore di molte battaglie. L'opzione più curiosa ci permette di selezionare il tipo di mappa, per poter giocare un mondo piatto o uno cilindrico, in un'assurda visione dove oriente e

    "Al pari di un board game gestionale, l'economia è l'elemento chiave di tutto il gioco, perché ogni mossa eseguita durante il nostro turno, influenza inevitabilmente le tre risorse del mondo di Warlock, ovvero l'oro, il cibo e il mana"

    occidente si incontrano in un unico punto, proprio come se il mondo fosse costruito sulla superficie interna di un cilindro. Il secondo passo è selezionare il leader di fazione, ovvero il mago che andremo ad impersonare. Ogni incantatore vanta caratteristiche specifiche che lo rendono più o meno abile in particolari ambiti: per esempio, Miralbus the Hat ha un cospicuo bonus di mana a cui attingere per i gli incantesimi, mentre King Rrat vanta una maggiore produzione d'oro e un'economia più rapida. Ogni mago parte anche con una o due magie da tirar fuori alla bisogna. Qualora si preferisse un approccio personalizzato, è possibile creare un leader di fazione ex novo partendo dai personaggi pre-generati cui abbiamo appena fatto menzione.
    La partita inizia con una città di livello uno e un paio di unità base per dare subito il via all'esplorazione della mappa. La griglia è di tipo esagonale, da sempre uno standard per il genere a turni. Il numero di esagoni che una singola unità può attraversare durante un solo turno dipende dal tipo di movimento, dal numero di punti azione, e dal genere di terreno che si intende attravesare.
    Come da prassi, si gioca con il solo mouse alla mano, con la tastiera solo per richiamare il menù principale. Al pari di un board game gestionale, l'economia è l'elemento chiave di tutto il gioco, perché ogni mossa eseguita durante il nostro turno, influenza inevitabilmente le tre risorse del mondo di Warlock, ovvero l'oro, il cibo e il mana, e in rarissimi casi i punti ricerca. Le strutture edificabili nelle città producono e consumano risorse, così come le truppe del nostro esercito richiedono un costante sostentamento. L'abilità del giocatore sta nel riuscire a progredire con un'economia sempre florida e prospera, perché la sola mancanza di una delle risorse può portare rapidamente al declino. Sotto il profilo strategico, il gioco appare molto ben bilanciato e persino adatto ad ogni tipo di pubblico, grazie ad una difficoltà non eccessiva se affrontato ai livelli di difficoltà più bassi.
    Dopo circa sessanta turni la musica cambia. Iniziano le prime tensioni con le fazioni confinanti e i vari leader chiedono tributi e offerte per mantenere pacifici i rapporti. Ad un primo momento si riesce a restare in carreggiata, ma quel che rende forte l'avversario, indebolisce noi e rende vulnerabili le nostre città.

    "La magia è l'aspetto più innovativo di Warlock, che lo distingue brillantemente da ogni altro gioco della categoria. L'arcimago di ogni fazione infatti, è in grado di lanciare incantesimi per risolvere quelle rare situazioni dalle quali non ci sarebbe altrimenti via d'uscita."

    Quando lo spazio di conquista termina, allora inizia il conflitto armato e solo chi ha le proprie truppe schierate a dovere riesce a non cedere il terreno al nemico. Appare chiaro fin dai primi attimi di gioco, che la più grande minaccia sul fronte bellico non sono le altre fazioni in campo - con le quali è relativamente semplice instaurare rapporti diplomatici ed evitare gli scontri durante le prime fasi - quanto le fazioni indipendenti e i mostri, in grado di schierare in battaglia creature di incredibile potenza, capaci di sbaragliare in un batter di ciglia anche un discreto esercito. L'IA purtroppo è l'unica nota dolente di un sistema di gioco che funziona molto bene: anche a livello difficile infatti, è raro trovare una fazione in grado di muoversi sulla scacchiera esagonale in maniera tattica e intelligente. L'unico comportamento studiato al quale assistiamo di tanto in tanto, è una rapida ritirata quando il nemico è messo alle strette o quando non sembra esserci spiraglio nella difesa.
    Gli alberi di sviluppo sono complessi e ben articolati. A questo si aggiunge la possibilità di includere unità e strutture delle altre fazioni - per un gioco ancor più vario - qualora riuscissimo ad impossessarci di una città avversaria.
    La magia è l'aspetto più innovativo di Warlock, che lo distingue brillantemente da ogni altro gioco della categoria. L'arcimago di ogni fazione infatti, è in grado di lanciare incantesimi per risolvere quelle rare situazioni dalle quali non ci sarebbe altrimenti via d'uscita. E' possibile per esempio curare un'unità gravemente ferita, oppure lanciare una palla di fuoco contro il gigantesco orco che si avvicina alla nostra città, o ancora evocare dei serpenti magici da frapporre tra il nemico e il nostro avamposto, per impedirne l'avanzata. Il sistema d'incantesimi è dunque un interessante diversivo che insaporisce un sistema di gioco di per sé già rodato e ben congegnato. Occore fare attenzione però, perché il mana a nostra disposizione è sempre ridotto e il tempo di ricarica particolarmente lungo. Il nostro mago è naturamente rintanato nella capitale, dedito allo studio approfondito delle arti arcane al fine di imparare nuove magie e incantesimi da usare in battaglia.

    Warlock recupera elementi anche dal gioco di ruolo, con quest random che aggiungono un po' di pepe ad un gameplay altrimenti lineare. Questo sistema dinamico di eventi, propone al giocatore la risoluzione di compiti più o meno difficili premiando il giocatore con oro o altri bonus. Si va dall'incarico più semplice come costruire una fattoria, a quello più complesso come fondare una città o sconfiggere un mostro particolarmente tenace. Sparsi per la mappa ci sono anche tesori, mostri volanti ed ogni genere di cliché del genere fantasy, così come è possibile muoversi per mare con navi e galeoni, tra relitti sommersi e serpenti marini. Ma non è finita, perché Warlock prende in prestito dagli RPG anche la possibilità di incrementare le abilità offensive e difensive delle unità sul campo: quando queste combattono il nemico o difendono una città, acquistano punti esperienza diventando più forti, resistenti e veloci in battaglia.

    Artes Arcani

    L'engine di Master of Arcane propone un mondo totalmente tridimensionale a mappa statica non ruotabile, molto simile all'impianto estetico reso celebre da Sid Meyer, sebbene lontano dai fasti e dalla perfezione del motore che muove Civilization V. Warlock appare infatti visivamente accattivante, con un comparto grafico persino superiore rispetto alla maggior parte dei prodotti indie: tuttavia, risulta altresì evidente una certa frettolosità nelle ultime fasi di sviluppo, un vero peccato in quanto la struttura globale sarebbe migliorabile con dei semplici, piccoli accorgimenti e uno sforzo veramente ridotto. L'interfaccia appare grossolana e poco rifinita, con menù e finestre dai grossi pulsantoni; l'effetto è stridente quando entra in contatto con una mappa ricca di dettaglio e di stile. Sono stati fatti notevoli passi avanti dalla versione beta provata cinque mesi fa, ma era lecito aspettarsi qualcosa di più. Le nuvole che nascondono la parte inesplorata di mappa sono rimaste identiche, piatte e bidimensionali, in netto contrasto con le superfici tridimensionali e le texture dettagliate della mappa; gli sprites della vegetazione sulle caselle della giungla sono poco definiti rispetto a tutti gli altri, e risulta evidente anche ad una prima occhiata.

    La cosa ci ha lasciato un po' l'amaro in bocca, perché bastava davvero poco per smussare e rifinire questi elementi dell'interfaccia o del mondo di gioco. Non stiamo dicendo questo con l'intento di penalizzare un valido prodotto, ma solo evidenziando un problema che non era presente in altri giochi sviluppati dalla software house russa. Da sempre Ino-Co Plus non cerca interfacce particolarmente complesse, anzi predilige la leggibilità ai fronzoli puramente decorativi, ma in questo caso siamo di fronte ad un eccessiva stilizzazione dell'hud, non si può negare.
    Non mancano i bug, anche se trascurabili e poco fastidiosi. Per esempio, ogni volta che carichiamo una partita già avviata, dobbiamo chiudere tutte le finestre di trips & tricks precedentemente visualizzati. Di rado si sono presentati anche strani artefatti grafici in prossimità dei confini territoriali delle fazioni e qualche sporadico crash in chiusura.

    Warlock: Master of the Arcane Warlock: Master of the ArcaneVersione Analizzata PCWarlock: Master of the Arcane si conferma uno strategico ben confezionato, valido esponente di un genere sempre più snobbato ed elitario, quasi tagliato fuori dall'industria videoludica. L'impressionante quantità di variabili, i complessi alberi di sviluppo, la possibilità di potenziare le truppe in campo e il sistema di quest, rendono l'ultimo titolo di Ino-co Plus un acquisto caldamente consigliato ad ogni amante del gioco strategico a turni. Con un gameplay vario e ben bilanciato, siamo forse di fronte all'essenza stessa del genere: dispiace tuttavia pensare a quanto Warlock avrebbe potuto offrire, se solo Paradox avesse contemplato l'inserimento di una modalità multigiocatore o anche un semplice diversivo al normale gioco in single player. Ciò nondimeno, il prezzo budget di 19,90 € è sicuramente in linea con ciò che il titolo offre, sebbene rischi di non saziare l'utente in cerca di un'esperienza a tutto tondo.

    7.7

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