Warriors Orochi 4 Ultimate Recensione: una nuova gigantesca battaglia

Il quarto episodio della serie musou Warriors Orochi torna su console e PC in versione Ultimate, fra nuovi e vecchi contenuti.

Warriors Orochi 4 Ultimate Recensione: una nuova gigantesca battaglia
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • È un (sotto)genere particolare, quello dei "musou". Deriva ipercinetica e spaccona dell'action hack'n'slash, si tratta di un filone tutt'oggi molto amato dai giocatori d'Oriente nonostante sia composto da un pot-pourri di prodotti che, in fatto di gameplay, non ha mai manifestato la benché minima volontà di rinnovarsi. È una tradizione ludica, inoltre, che più di ogni altra sembra incapace di vivere distante da Koei Tecmo Games, l'azienda che l'ha consacrata e poi accudita nel corso degli anni, nonché da due dei suoi brand più rappresentativi: Dinasty Warriors da una parte, Samurai Warriors dall'altra.

    Tant'è che anche Warriors Orochi, che pure ostenta un desiderio d'indipendenza fin dal titolo, non riesce a fare a meno delle due succitate serie-pilastro, essendone a tutti gli effetti un crossover. Con il suo magico impasto di Cina imperiale e Giappone feudale, la saga ha tagliato il traguardo del quarto episodio sul finire del 2018, mentre oggi Warriors Orochi 4 è pronto a tornare su console e PC in edizione Ultimate. Una versione che -facile immaginarlo- recupera in toto il pacchetto originale allo scopo d'impreziosirlo con dei nuovi contenuti esclusivi, che proveremo a sintetizzare nel corso di questa analisi.

    Dove eravamo rimasti

    Distribuito ormai due anni fa e perciò già ampiamente sviscerato dalla sua community, supponiamo che il gioco non abbia bisogno di grandi presentazioni.

    Nel caso in cui abbiate bisogno di maggiori informazioni, vi invitiamo a recuperare la nostra precedente recensione di Warriors Orochi 4. In questa sede vogliamo comunque ripercorrerne i punti salienti, così da inquadrare una produzione che, prevedibilmente, sceglie di porsi sullo stesso piano dei musou più conservativi. Abbiamo già accennato al fatto che il gioco - come d'altronde i suoi predecessori - scelga la via del cortocircuito fra universi narrativi. Nel caso specifico ciò avviene per mano del divino Zeus, che plasma un mondo parallelo ove i guerrieri più celebri della scuderia Koei Tecmo si ritrovano catapultati loro malgrado. Attraverso un canovaccio elementare e una cascata di arzigogoli dialogici, l'utente apprende l'importanza degli Ouroborus, bracciali serpentiformi contenenti il potere degli dèi che servono ai vari protagonisti per tornare a vivere nella loro rispettiva dimensione, ovviamente bramati anche dai villain di turno.

    Lo Story Mode si articola lungo cinque macro-capitoli, a loro volta suddivisi in tantissimi "paragrafi" che altro non sono se non dei setting ad area chiusa, dei campi di battaglia all'interno dei quali ondate di soldati attendono di farsi spazzar via dai nostri fendenti poderosi. Il giocatore prende le redini di un gruppetto di eroi, dapprima un party fisso - Naotora li, Tadakatsu Honda, e Naomasa li - e successivamente variabile a piacimento, attingendo a tutto il roster di personaggi sbloccati (il software ne cela più di 170).

    Punto di forza del titolo è la capacità di proporre un sistema di gestione in-game dei combattenti molto agile e immediato: basta semplicemente premere i grilletti del pad per passare all'istante da un PG all'altro, così da inanellare in scioltezza gran parte delle azioni che rappresentano i marchi di fabbrica della filosofia musou, genere esuberante per eccellenza.

    Fra mosse di base, combo e attacchi speciali, l'azione si dimostra come al solito furiosa e senza respiro sin dai primi momenti, portando i nostri avatar a vorticare fra i numerosi eventi che pian piano si palesano dentro il perimetro della mappa di gioco. Oltre che rumorosissima, la progressione è quindi piuttosto dritta e guidata - tanto da sembrare quasi scervellata - benché Warriors Orochi 4, rispetto a molti consimili, presenti qualche meccanica un pizzico più elaborata e interessante.

    Ne sono degli esempi i Sacred Treasures, artefatti che permettono ai singoli lottatori di sfruttare alcune magie specifiche, molto utili soprattutto per contrastare i cosiddetti Chaos Origins, quegli avversari immuni all'effetto delle armi fisiche. Peculiare è anche la Deification, operazione in grado di sprigionare i poteri sopiti di alcuni condottieri entrati in contatto con i suddetti Ouroborus - fatta eccezione per Yang Jian, una delle new entry di Ultimate: l'unico personaggio capace di deificare senza l'ausilio dei braccialetti.
    Si aggiunga poi una componente ruolistica all'acqua di rose e la ricetta di questo Warriors Orochi numero quattro è servita, disimpegnata e sulle prime persino divertente, sebbene forse meno temeraria rispetto ad altri esperimenti fatti in casa Koei (ci viene in mente Fire Emblem Warriors, forte di soluzioni un tantino più ardite).

    Una nuova confezione

    È bene specificare che in Warriors Orochi 4 Ultimate ritroverete quanto descritto fin qui senza particolari modifiche o miglioramenti: stessa giocabilità incessante e caciarona, stessa -elevata- longevità della campagna single player, stessa qualità visiva dell'edizione originale (saltuari cali di frame rate compresi).

    Infatti non si tratta di un lavoro di ammodernamento, bensì di una semplice espansione - parte integrante del macro-pacchetto Ultimate oppure scaricabile dagli store digitali a mo' di DLC, a patto di possedere già il prodotto base - il cui unico fine è quello di arricchire l'offerta con qualche novità contenutistica.

    Parliamo di aggiunte quali costumi, armi e magie, alcuni scenari inediti e ben sette nuovi guerrieri, da Joan of Arc (riesumata da Bladestorm: The Hundred Years' War) all'iconico Ryu Hayabusa, star della serie Ninja Gaiden. Invece sul fronte delle modalità di gioco, oltre all'inserimento di qualche sfida esclusiva nella Challenge Mode, vale la pena menzionare la nuovissima Trial of Zeus dell'Infinity Mode, un'avventura all'interno di dodici torri ispirate ai segni zodiacali che porta il videogiocatore a confrontarsi con nemici via via più coriacei, sconfiggendo i quali è possibile ottenere svariati benefici.

    Ora, è chiaro che non ci si trovi di fronte a novità tali da poter innalzare il valore di Warriors Orochi 4 oltre una certa soglia, quanto piuttosto a una risposta verso coloro i quali non sono rimasti particolarmente soddisfatti dalla quantità di contenuti presenti nella release primigenia. In questo senso l'Ultimate Pack ha senz'altro una ragion d'essere, che per altro fa leva su un fanservice che qualunque conoscitore dei franchise Koei Tecmo potrà apprezzare. Anche dalla prospettiva dei neofiti, Warriors Orochi 4 Ultimate è l'edizione più completa e stuzzicante, senza dubbio quella d'elezione, per lo meno allo stato attuale.

    Warriors Orochi 4 Ultimate Warriors Orochi 4 UltimateVersione Analizzata PlayStation 4Senza sorprese, Warriors Orochi 4 Ultimate si presenta come un semplice pretesto per riprendere in mano il musou che due anni fa ha saputo intrattenere tutti i cultori del genere chiassoso per antonomasia. La nuova versione del gioco porta in dote un carico di contenuti pensato ad hoc per i fan dell’universo crossover di Koei Tecmo, coloro i quali beneficeranno maggiormente di questo “aggiornamento”. D’altro canto l’esperienza resta quella che era in principio: un action scapestrato, naturalmente incline a un incedere monotono, ma tutto sommato migliore di altri congeneri e a suo modo galvanizzante, se assunto in piccole dosi.

    7

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