Way Of The Hunter Recensione: si torna a caccia nelle verdi praterie

Way Of The Hunter è la nuova simulazione di Nine Rock Games: ecco il resoconto delle nostre battute di caccia.

Way Of The Hunter Recensione: si torna a caccia nelle verdi praterie
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Disponibile per
  • Pc
  • PS5
  • Xbox Series X
  • L'alba illumina la Valle dei Nasi Forati, rendendola una perfetta fotografia da cartolina che mostra la stessa terra incontaminata che ho conosciuto tanti anni fa, la prima volta che mio padre mi portò qui a passare le vacanze estive. Ho già assistito a questo spettacolo naturale altre quattro volte in questi giorni, mentre fallivo miseramente. Oggi invece la mia caccia sarà un successo. Sono sveglio da due ore e il vento forte lacera la mia faccia ma questo è un bene: il mio odore non sarà percepito dal cervo dalla coda bianca che attendo di fronte a me, nei pressi di quel limpido ruscello dove è solito abbeverarsi. Eccolo finalmente apparire all'orizzonte. Equipaggio il mio fucile MX30. Prendo la mira e trattengo il respiro. Osservo l'animale: una meraviglia della natura, esaltata dal palco che cresce vigoroso sulla sua testa. Il Re Della Foresta è ignaro di ciò che lo attende. Avvicino le dita al grilletto e mi preparo a far fuoco.

    Way Of The Hunter è il simulatore di caccia sviluppato da Nine Rock Games e pubblicato da THQ Nordic. Il titolo, che ambisce a diventare il nuovo punto di riferimento del genere, ci chiama a vestire i panni di Erik, un giovane alle prese con la gestione del Bear Dan Ranch, rifugio e casa di suo nonno che comunicherà col ragazzo dall'ospedale dove è al momento ricoverato. A bordo di una rumorosa Jeep, abbiamo percorso in lungo e in largo le due mappe dall'estensione complessiva che supera i centoventi chilometri quadrati e siamo finalmente pronti a raccontarvi il nostro viaggio.

    La complessa e sofisticata arte della caccia

    Se avete avuto già modo di provare theHunter: Call of The Wild (qui la recensione di theHunter Call of The Wild) troverete molto familiari le meccaniche di Way of The Hunter. Questa simulazione vuole trasferire le sensazioni, le emozioni e i brividi della caccia ai giocatori, ricreando nei minimi dettagli tutte le dinamiche che si interpongono tra la ricerca e l'abbattimento della preda. Si comincia con un lungo studio dell'animale atto ad analizzare le tracce che lascia sul terreno, che ci conducono nei principali luoghi dove è solito mangiare, bere e dormire e che, una volta svelati, possono essere visualizzati all'interno della mappa.

    In questa fase preliminare, il senso del cacciatore svolge un ruolo fondamentale, poiché permette di individuare le suddette impronte e le zone di rilievo che arricchiscono l'enciclopedia, il database che contiene tutte le informazioni sulle prede che si possono incontrare, dai lupi alle volpi, fino ai fagiani, ai tassi americani e agli alci. Ogni specie emette determinati rumori e ha abitudini differenti. I cervi sono soliti nutrirsi alle cinque di mattina, per poi spostarsi intorno alle nove nei pressi di un corso d'acqua, per abbeverarsi. Alle dodici, sazi e appagati, si recheranno a dormire.

    Bisognerà muoversi in un'ampia area della mappa per scovare l'animale in questo lasso di tempo. In altre parole, Way of the Hunter chiama il giocatore a investire generose dosi di pazienza, che sono assolutamente fondamentali per entrare in sintonia con quel che è un gameplay loop dai ritmi compassati, per forza di cose. Tra l'altro, data l'imprevedibilità della natura, non aspettatevi che seguire alla lettera una strategia di base possa portarvi a un successo.

    L'orario più probabile in cui imbattersi nel cervide nei pressi del fiume è attorno alle nove, è vero, ma il corso d'acqua chiaramente ha una lunghezza non indifferente, il che vi costringerà a setacciare la zona col rischio di percorrere diversi chilometri a vuoto. Insomma, ci si potrebbe ritrovare nella situazione di avere una singola chance per abbattere l'animale, col colpo che - per diversi motivi - potrebbe mancare la preda. Una volta individuato un cervo mulo, bisogna dare inizio a un approccio stealth, a una partita a scacchi con diverse variabili da tenere in considerazione. Entrare, seppur di poco, nel campo visivo della creatura la metterà in fuga, mentre passar sopra a dei ramoscelli potrebbe allertarla. Dopo aver strisciato per portarsi a un punto di tiro favorevole, si rischia comunque di non andare a segno, visto che fattori come la distanza dal bersaglio e la direzione del vento influenzano la traiettoria del proiettile. La balistica a tal proposito può essere studiata, per scoprire gli eventuali organi attraversati dal colpo e una serie di dettagli che faranno certamente la gioia dei puristi.

    Se l'animale viene ferito e non abbattuto, è possibile seguire la scia di sangue evidenziabile con l'istinto del cacciatore, fino a raggiungere il punto di morte della creatura, che in seguito può essere venduta o imbalsamata per personalizzare il ranch. Proseguendo nell'avventura possiamo sia servirci di utili gadget per attirare gli animali verso la nostra posizione, sia sbloccare diversi talenti con il compimento di specifiche azioni, come camminare per dieci chilometri oppure evidenziare tracce appartenenti a specie diverse.

    Questi bonus passivi permettono a Erik di essere più performante durante gli appostamenti: ridurre il rumore durante il movimento da accovacciati o la visibilità in posizione eretta, e tanto altro ancora. Way Of The Hunter offre un ricco parco fucili dal costo crescente e da acquistare per eliminare in modo più efficace le varie prede. Ad esempio, per andare a caccia di orsi bisognerebbe munirsi di un oneroso Steyr Carbon CLII, capace di sparare un colpo con un'energia tale da indebolire questo specifico animale. Il feeling dei vari strumenti di morte è abbastanza convincente ma, ancora una volta, il fattore realismo potrebbe scoraggiare i meno pazienti. Colpire ad esempio un fagiano in movimento non sarà per nulla facile per via della sua velocità in volo e uno spostamento laterale della mira abbastanza lento. Lo stesso si può affermare quando si spara a un cervo impaurito e in fuga: in un arco temporale di cinque secondi bisogna intuirne la direzione di movimento, trattenere il respiro e individuare il punto giusto per sparare in anticipo. Il sistema di shooting dunque invita gli aspiranti cacciatori ad un approccio silenzioso e attento a ogni particolare, a partire dal posizionamento all'interno della mappa. Per intenderci, la percentuale di riuscita di una battuta in una prateria, magari dopo aver raggiunto una postazione che ci permette di avere un'ampia visuale dall'alto, è molto diversa da una caccia nei boschi, dove l'animale può nascondersi tra gli alberi.

    Affari di famiglia

    In Way Of The Hunter potremo scegliere tra la caccia libera e la campagna, che ci permetterà di scoprire i retroscena del controverso rapporto tra Erik, il padre e il nonno. La storia, raccontata anche attraverso una graphic novel scritta e disegnata dal vecchio proprietario del ranch, punta molto sul lato emotivo, sull'infanzia e sulla crescita del protagonista, con un occhio sempre attento nel trasmettere i principi fondanti della caccia e il rispetto per gli animali.

    La componente narrativa poteva essere un plus interessante in una produzione che offre un'esperienza che svela praticamente tutte le sue soluzioni di gameplay nelle prime ore di gioco, perché potenzialmente capace di incuriosire l'utente invogliandolo a svelare il passato di Erik e della sua famiglia. Tuttavia per portare avanti la storia bisogna completare una serie di quest non sempre vincolate alla trama, che richiedono l'uccisione di prede alle volte particolarmente sfuggenti. Immaginate di dover abbattere due cervi bianchi per un ristorante incaricato di cucinare una ricetta speciale per un matrimonio: complice il margine d'errore ridottissimo, tra il mancare il bersaglio e spostamenti a vuoto, spesso ci si ritrova a dover cominciare da zero.

    Bisogna quindi tornare al rifugio per dormire qualche ora, così da risalire a bordo della jeep per tornare nella zona di caccia, sperando che il respawn degli animali avvenga nei pressi della posizione raggiunta. Tra l'altro, seguire alla lettera i consigli dell'enciclopedia non porta necessariamente al successo della missione. In sostanza, nel lungo periodo c'è la possibilità che questi incarichi diventino più un peso che un divertimento, che perdano di attrattiva, poiché costringono l'utente a svolgere un'attività che avrebbe fatto indipendentemente dalla storyline principale. Si rischia così di perdere l'interesse nella narrazione o perfino di diventare facili prede della noia.

    Una struttura che mischia compiti più complessi al semplice free-roaming si sarebbe adattata con più facilità a questo tipo di esperienza. Il consiglio insomma è quello di lasciarsi trasportare dalla casualità, magari in compagnia di un amico in modalità multiplayer, per abbandonarsi alle bellezze della natura selvaggia, non sapendo cosa aspettarsi durante la battuta di caccia. Magari andrà a vuoto oppure si rivelerà un successo, senza però alcun vincolo che obblighi a tornare sempre sugli stessi passi.

    L'incantevole Valle Dei Nasi Forati

    Le due mappe di Way Of The Hunter, suddivise in biomi con la relativa fauna, sono davvero uno spettacolo da ammirare, soprattutto quando il sole picchia alto nel cielo. L'illuminazione complessiva, il suono del vento che coccola dolcemente l'erba alta e gli alberi, e il cinguettare degli uccelli, riescono ad acuire l'immersione nel mondo di gioco. Su Xbox Series X abbiamo riscontrato alcuni ritardi nel caricamento delle texture del terreno ma nulla di realmente preoccupante o in grado di impattare in modo significativo sull'esperienza ludica e visiva. In aggiunta, è possibile anche provare una modalità prestazioni che però non apporta così tanti vantaggi alla fluidità nel gameplay: non ci siamo sentiti di rinunciare a parte della piacevolezza visiva per servircene.

    Ci sono stati tuttavia alcuni problemi tecnici che hanno complicato le nostre sessioni di gioco, a partire da diversi tentativi di teletrasporto verso un rifugio che hanno determinato un crash continuo dell'applicazione, tanto che abbiamo dovuto percorrere più chilometri del previsto per raggiungere una zona di interesse. Segnaliamo anche la scomparsa repentina delle icone, tra cui quella di Erik, o i comportamenti strani di alcune prede, si pensi agli uccelli che per qualche inspiegabile motivo talvolta volano in cerchio come ipnotizzati, trasformando la battuta di caccia in un semplice esercizio di tiro.

    Way of the Hunter Way of the HunterVersione Analizzata PCAl netto di alcuni fastidiosi bug, Way of the Hunter è una simulazione che sa certamente come appagare i patiti della caccia, regalando loro un viaggio nella natura selvaggia che consente di adottare approcci multipli per abbattere prede sfuggenti e dai comportamenti quasi sempre convincenti. Parliamo al contempo di un grande esercizio di pazienza, da impiegare sia quando le lunghe battute di caccia non portano ai risultati sperati, sia nel corso della modalità campagna che, vista la sua struttura ludica, non si è rivelata interessante come speravamo.

    7

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