We Are Football Recensione, una simulazione calcistica da cartellino giallo

Winning Streak Games e THQ Nordic si candidano al ruolo di outsider nel campo delle simulazioni manageriali calcistiche.

We Are Football Recensione, una simulazione calcistica da cartellino giallo
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  • Le trattative sotto l'ombrellone sono partite già da un pezzo e a infiammare il calciomercato estivo non ci sono solo Donnarumma, CR7, Mbappé o Lautaro. Euro 2020/21 è una gran bella vetrina ma in un mercato estivo in cui le società di calcio sono alla ricerca di parametri zero e prestiti per far quadrare i bilanci, costruire una squadra che possa raggiungere la Champions diventa un'impresa ancor più ardua. Impresa che si conferma difficilissima anche per gli allenatori e manager virtuali di Football Manager, la miglior simulazione manageriale calcistica del pianeta. Per nostra fortuna non c'è solo la serie capolavoro di Sports Interactive a placare la nostra voglia di calciomercato: ci sono anche alcune alternative. Una di queste si chiama We Are Football.

    Il calcio siamo noi!

    Winning Streak Games ne è convinta: We Are Football può essere un'alternativa credibile e spensierata allo strapotere simulativo di Football Manager (a proposito, qui troverete la recensione di Football Manager 2021). Le credenziali del team di sviluppo fanno ben sperare (ci sono alcuni veterani del settore videoludico), anche se la strada per raggiungere Sports Interactive è paragonabile a quella per battere Nadal al Roland Garros (una sfida per pochi...). We Are Football si presenta come una simulazione manageriale calcistica di stampo classico: il giocatore, infatti, si trova alla guida di un club di calcio maschile o femminile (una primizia assoluta!) gestendone non solo la parte dedicata agli allenamenti, alle partite, alle tattiche o al calciomercato, ma anche quella economica (finanze del club, stadio, merchandising e altro). La presenza di alcuni membri della serie FIFA Manager non fa altro che confermare la scelta del team di sviluppo, ossia puntare verso quei giocatori che vogliono un'esperienza di gioco più semplice e meno complicata senza essere costretti ad analizzare tonnellate di statistiche e dati prima di scendere in campo o acquistare un calciatore. Oltre a riproporre alcuni elementi della defunta serie manageriale di EA, We Are Football ne ricorda anche un'altra particolarmente apprezzata dal pubblico italiano: PC Calcio della defunta Dinamic Multimedia.

    La questione delle licenze ufficiali

    Prima di analizzare per bene We Are Football è doverosa una precisazione: la simulazione prodotta da THQ Nordic è sprovvista di qualsiasi licenza ufficiale. Dai club fino agli stessi calciatori, qualsiasi cosa che abbia una semplice attinenza con il mondo del pallone è stata ricreata in modo fittizio nella simulazione di Winning Streak Games. Il Milan, per esempio, diventa così Milano mentre la Fiorentina ovviamente Firenze e così via. Nonostante il cambio di nome, le squadre - per nostra fortuna - restano facilmente riconoscibili. Purtroppo, la stessa cosa non si può dire per i calciatori: è difficile riconoscere il vero Ibra da quello proposto in We Are Football. La composizione delle rose e gli stessi organigrammi delle società sono del tutto casuali (domina l'algoritmo "random"), così come il calciomercato che si annuncia bizzarro e intriso di humour: non è facile scoprire chi sia il fenomeno da comprare tra un Pedro Ferrari o un Romeo Caruso! We Are Football lascia pertanto "stupiti e perplessi": dopo un paio di ore di gioco, però, abbiamo gioito ai gol di Martin Ardiccioni o di Pascale Valentini come se avessero segnato Rebic o Muriel.

    In ogni caso, abbiamo sempre la possibilità di risistemare i nomi e cognomi dei nostri giocatori e una miriade di parametri di gioco tramite l'ottimo editor implementato: con tanta buona volontà e l'aiuto di altri utenti, nel prossimo futuro potremmo avere dei campionati perfettamente ricreati. Insomma, chi si aspettava il rigore simulativo tipico delle produzioni di Sports Interactive resterà deluso: il titolo di Winning Streak Games sembra quasi ripudiarlo, pur ispirandosi ad alcune pietre miliari del passato e introducendo alcuni elementi di game design piuttosto interessanti ma alquanto rischiosi ("i punti da spendere" in perfetto stile GdR per migliorare i calciatori!).

    Panchina rovente...

    Uno degli aspetti più convincenti di We Are Football è la sua immediatezza: "pronti e via" e con un paio di clic possiamo creare il nostro profilo allenatore/manager e scegliere un club nel calcio maschile e, per la prima volta nella storia, in quello femminile. Possiamo famigliarizzare con le meccaniche di gioco tramite un tutorial, mentre il multiplayer è limitato alle sfide in locale (l'online non c'è) tramite la vecchia modalità "Hotseat" (in due sullo stesso PC).

    Dopo aver scelto il club con cui iniziare una carriera, la prima mezzora di gioco la si passa a famigliarizzare con la pletora di menu che caratterizzano l'interfaccia di gioco old style di We Are Football e a metabolizzare tutti i compiti che un buon allenatore/manager deve espletare: la preparazione della stagione inizia subito e tra la gestione degli allenamenti (c'è un piano giornaliero/settimanale), un'occhiata alle occasioni del calciomercato e a come generare ricavi per il proprio club si arriva all'inizio del campionato senza accorgersi.

    Quale modulo tattico

    È la classica domanda da un milione di euro: con quale modulo scendiamo in campo? Meglio un 4-3-3 alla Mancini oppure un 3-5-2 alla Conte o che altro? La fase tattica di We Are Football non offre grandi possibilità di sperimentare per chi ambisce a diventare il nuovo Guardiola: possiamo massimizzare il potenziale del nostro undici spostando sulla lavagna le icone dei giocatori per creare il modulo perfetto e ottenere una buona chimica di squadra. Pur non raggiungendo l'esaustività di sua maestà Football Manager, la semplicità scelta da Winning Streak Games nel contesto di We Are Football funziona perfettamente: basta un paio di clic per stabilire i compiti dei giocatori e l'atteggiamento da tenere in campo, mentre la possibilità di disegnare gli schemi di gioco è decisamente di apprezzabile. Se la tattica non basta, in spogliatoio è sempre possibile lavorare sulla mente del proprio undici con qualche frase a effetto o con qualche incentivo economico, senza dimenticare la possibilità di usare dei mezzi non proprio ortodossi per rendere la vita dura agli avversari in qualche big match decisivo.

    Match stilizzato

    Sul terreno di gioco la gestione dell'undici è piuttosto basilare: la rappresentazione del match non è in 3D come in Football Manager ma attraverso una serie di giocate stilizzate sul manto erboso. Una scelta più che comprensibile anche se non mancano situazioni davvero surreali (o coerenti con quello che si leggono attraverso le statistiche): nel caso è sempre possibile passare alla rappresentazione rapida degli incontri. Per quanto riguarda la simulazione pura e dura, We Are Football lascia perplessi e si ha la sensazione che ogni tanto l'IA faccia un po' troppo la furba. Una delle novità portate in dote dal titolo di Winning Streak Games è la possibilità di acquisire esperienza disputando partite e campionato: l'allenatore aumenta di livello e attraverso i punti azione può sbloccare una trattativa di mercato, accelerare l'inserimento di una giovane promessa in prima squadra e altro ancora. Questa meccanica in perfetto stile GdR fa un po' a pugni con il rigore simulativo ed è alquanto discutibile. In una simulazione manageriale il calciomercato è una parte fondamentale: in We Are Football riveste un ruolo minimalista, ed è un peccato. La gestione delle trattative è basica e piuttosto limitata e spesso non c'è molto margine per far cambiare idea a un giocatore o per strappare una cifra record per una cessione. Le clausole dei contratti, per esempio, sono ridotte al minimo, così come la presenza dei vari Raiola, Mendes e soci. La mancanza delle licenze ufficiali toglie molto fascino alle trattative: chiedere agli scout di cercare il nuovo Victor Favela non è proprio il massimo! I calciatori di We Are Football non sono vivisezionati da mille parametri e statistiche come in Football Manager ma si differenziano "solo" per ruolo e valore complessivo.

    Una gestione manageriale sorprendente

    Come scritto precedentemente, We Are Football sembra ispirarsi alle serie FIFA Manager e PC Calcio. L'ispirazione è palese per quanto concerne la gestione societaria che offre una profondità superiore a quella vista sul campo da gioco o nella sezione dedicata al calciomercato. Winning Streak Games ha posto maggiore enfasi nello sviluppo di questa sezione e non si tratta solo di migliorare le infrastrutture del club come lo stadio o il centro sportivo: per esempio, è possibile definire ogni aspetto del marketing in modo maniacale.

    Anche la parte finanziaria/economica del club è sorprendentemente approfondita ed è possibile tagliare di tutto per far quadrare il bilancio societario. Se l'aspetto simulativo ci aveva lasciato un po' perplessi, la parte gestionale/manageriale ci ha davvero colpito in modo positivo.

    Da un punto di vista tecnico, We Are Football è una simulazione piuttosto parsimoniosa: il database non richiede la complessità di calcolo di Football Manager e basta una macchina con un processore a 2.6 GHz, 4 GB di RAM e una scheda video da 1 GB di VRAM per iniziare una carriera calcistica. Il gioco è localizzato nella nostra lingua (menu e testi a video). Ecco, invece, la nostra recensione di FIFA 2021 e la nostra recensione di PES 2021, per chiunque volesse approfondire.

    We Are Football We Are FootballVersione Analizzata PCPer chi cerca un po' di tregua dall'esaustività e dal rigore simulativo di Football Manager, la proposta di Winning Streak Games può essere una boccata d'aria fresca, soprattutto per quei giocatori che continuano a rimpiangere la spensieratezza dei vari PC Calcio e FIFA Manager. La mancanza delle licenze è mitigata in parte dalla bontà dell'editor implementato, mentre la simulazione delle partite e la gestione del calciomercato sono state semplificate un po' troppo e non sono molto credibili (compresa la componente GdR). Sugli scudi, invece, la parte manageriale/economica del club. La mancanza di una componente online non è un problema, mentre abbiamo apprezzato l'aggiunta del campionato femminile. Tirando le somme, We Are Football è un titolo con alcuni spunti interessanti ed è una buona base di partenza per il futuro.

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