Werewolf The Apocalypse Heart of the Forest Recensione: Lupi Mannari su PS4

Abbiamo provato la versione PS4 della visual novel a opera di Different Tales che amplia e impreziosisce la cosmologia del Mondo di Tenebra.

Werewolf The Apocalypse Heart of the Forest Recensione: Lupi Mannari su PS4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Nel novero di titoli usciti a febbraio 2021, una pubblicazione rimasta in secondo piano è senza dubbio Werewolf The Apocalypse Heart of the Forest, in arrivo il 24 del mese su Playstation 4 e Xbox One, e che sarà disponibile in modalità retrocompatibilità per Playstation 5 e Xbox Series X/S. Le motivazioni dietro a un'attesa piuttosto tiepida nei confronti dell'ultima fatica di Different Tales sono molteplici: prima di tutto, non si tratta di una novità, in quanto il gioco è già stato pubblicato sia per PC il 13 ottobre 2020 sia per Nintendo Switch il 7 gennaio 2021. Inoltre, sebbene si tratti di un prodotto molto diverso, il mediocre Werewolf Earthblood (qui potete leggere la nostra recensione di Werewolf the Apocalypse Earthblood) non ha fatto altro che abbassare l'interesse per un titolo appartenente all'universo della serie Mondo di Tenebra.

    Eppure, le potenzialità per un'opera piuttosto pregevole c'erano tutte. La direzione del gioco, infatti, è stata affidata a Jacek Brzezinski e Artur Ganszyniec, le menti dietro lo storico primo capitolo della trilogia videoludica di The Witcher. A ciò si aggiungono le tonalità cupe e intimiste del design artistico e una forma classica e mai passata di moda come quella dell'avventura testuale, per un titolo che promette di portare il giocatore alla (ri)scoperta di se stesso e delle proprie paure più profonde. Ci siamo quindi tuffati nel cuore della foresta, e siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni.

    Salvare la foresta in pericolo

    Nel corso della visual novel di Heart of the Forest, intensa e ricca di lore, ci verranno raccontate le vicende della giovane Maia Boroditch, ragazza americana di origini polacche. La protagonista è tormentata da incubi costanti che riguardano una foresta misteriosa e, per attenuare il suo dolore, decide di tornare nella terra dei suoi avi.

    Si dirige dunque in Polonia: qui incontra sia Anya, che diventerà una sua grande amica, sia un residente della zona, nonché vecchia conoscenza della protagonista, che risponde al nome di Bartek. L'obiettivo della ragazza è quello di scoprire quali siano gli oscuri segreti della sua famiglia, e pertanto intraprende un viaggio in quei luoghi che, a quanto pare, nascondono la verità sul suo passato. Ciò che colpisce subito è l'impianto fortemente etico della storia. Nelle circa 3/4 ore necessarie per completarne una run (come prevedibile, ci sono diversi finali da sbloccare) il gioco ci sprona a più riprese a riflettere su alcuni temi legati al mondo della natura e al suo sfruttamento. La foresta di Bialowieza è in pericolo, e sin da subito Werewolf ci mette dinanzi a problematiche che ormai sono parte delle nostre vite: la deforestazione, il dominio delle ambizioni umane sull'ecosistema e il desiderio di salvaguardare l'ambiente sono i motori principali che guidano l'esplorazione e le scelte morali che compiremo. Non manca poi la presenza dell'elemento esoterico e gotico - tipico del franchise World of Darkness - che ci permetterà di conoscere più a fondo i Garou, ovvero i lupi mannari.

    Sarà possibile, infatti, leggere intere pagine dedicate alla cultura dei licantropi, al loro modo di prosperare e di condurre la loro esistenza, per sopravvivere contro la minaccia umana sempre più feroce e crudele. Sotto questo aspetto, avremmo gradito un approfondimento ancora maggiore del background dei Garou e delle altre creature che popolano la foresta, ciononostante possiamo comunque ritenerci mediamente soddisfatti del materiale narrativo inserito dal team di sviluppo.

    Un gameplay non innovativo, ma funzionale

    Heart of the Forest, come già accennato, è un'esperienza prevalentemente narrativa. La struttura ludica è quella di un'avventura grafica testuale, nella quale le svariate opzioni selezionate influenzano sia la trama che le relazioni con gli altri personaggi. Tuttavia, in Werewolf è presente un sistema che avvicina il titolo ad alcuni GDR da tavolo, e che gli permette di differenziarsi dallo stile degli altri congeneri.

    Ad esempio, per compiere diverse azioni occorre consumare due risorse - la rabbia e la forza di volontà - il cui mancato utilizzo rende impossibile selezionare determinate scelte di dialogo. Fin dalle prime schermate, è il gioco stesso a suggerirci di ponderare bene le nostre decisioni e dosare saggiamente le risorse a disposizione, che potrebbero rivelarsi molto utili in momenti cruciali della partita. In generale, il sistema appare piuttosto bilanciato: è necessario però prestare molta attenzione all'utilizzo della forza di volontà, poiché durante la partita troveremo poche possibilità per aumentarne i punti.

    La poca quantità di risorse rischia di rendere un po' frustrante la prima run, che vivremo con la costante apprensione di dosare in maniera opportuna entrambi i parametri. Una volta abituatisi alla "politica del risparmio", in ogni caso, diventa comunque abbastanza semplice prevedere quali scelte siano più importanti di altre. La possibilità di tenere sempre d'occhio il progresso di gioco, tramite una schermata che ci presenta la percentuale di completamento, ci consente con ancora più accuratezza di ponderare le nostre scelte.

    Un altro elemento interessante è rappresentato dal fatto che, nelle fasi iniziali, ci venga richiesto di rispondere ad alcune domande riguardo alla gestione e al rapporto con la rabbia: ciò permetterà di sbloccare differenti opzioni di dialogo in base alla personalità del giocatore emersa dalle sue risposte (più neutrale, più pacifica o più aggressiva), ampliando le possibilità di scelta anche nei frangenti nei quali si è a corto di risorse.

    A tal proposito, se si esauriscono sia la rabbia sia la forza di volontà, ci ritroveremo in uno status di "debolezza", nel quale determinate decisioni diventano impossibili da prendere, o quantomeno molto difficili. Il terzo, importante paramento è relativo alla salute che, una volta esaurito, decreta la fine immediata della partita. Tuttavia, l'esperienza non risulta particolarmente punitiva, e mantenere alta l'energia non si dimostra molto complesso. Dal punto di vista ludico, il titolo non offre molto altro. Affascinante il sistema delle fasi lunari, che influenza in qualche modo il rapporto con i vari lupi mannari, ma il suo impatto non è così determinante come potrebbe sembrare in apparenza, e si rivela più che altro un'idea gradevole, ma che rimane solo accennata.

    Anche i tratti della protagonista - come il coraggio, la spiritualità e la furbizia - che dovrebbero cambiare il suo carattere e le relazioni sociali con gli altri personaggi, non risultano particolarmente incisivi. In definitiva, il gameplay appare funzionale per il tipo di opera che ci troviamo di fronte, ma non presenta sufficienti elementi innovativi per ripetere l'esperienza più e più volte al fine di assistere a ognuna delle cinque conclusioni della storia.

    Ricercatezza e raffinatezza nel cuore pulsante della Polonia

    Discorso a parte, invece, merita il comparto artistico del titolo, davvero ammirevole e caratterizzato da uno stile fumettistico. I colori sono tenui e tendenti alle tonalità pastello, ma alcuni giochi di luce e dei piccoli cambi di scenario inaspettati donano una profondità e una brillantezza sorprendenti a un lavoro stilistico che ci ha convinto in pieno.

    Ancora meglio si presenta il comparto sonoro, vero e proprio fiore all'occhiello del titolo, e che conferma il raffinato gusto dei suoi autori. Una soundtrack minimale e a tratti solamente accennata accompagna perfettamente l'andamento della trama, amalgamandosi in piena armonia con l'atmosfera di Heart of the Forest.

    Gli effetti sonori, inoltre, rendono l'esperienza immersiva ed emozionale: spesso alcuni rumori che simulano un ambiente naturale e la sua fauna ci trasportano direttamente all'interno della foresta; altre volte, invece, suoni stridenti e fastidiosi contribuiscono a trasmetterci un senso di ansia e di irrequietezza.

    Il grande punto di forza del gioco è il suo essere fortemente attaccato alla terra mistica e piena di magia che intende rappresentare. Impossibile non riuscire a respirare l'incanto del nord-est europeo durante ogni singolo attimo della partita, con una foresta che appare viva persino nella staticità delle varie tavole in cui è raffigurata. Il cuore verde della Polonia, il terreno di battaglia per salvaguardare la natura, i villaggi, i luoghi sacri, qualsiasi posto visitabile è ricco di dettagli e caratterizzazione, testimoniando l'amore del team creativo verso la propria patria.

    Tra alti e bassi

    Tuttavia, una realizzazione tecnica eccelsa non ci permette comunque di chiudere un occhio di fronte ad alcuni evidenti difetti del gioco. In un titolo che vive di coinvolgimento e di pàthos, la scelta di dividere in due parti fin troppo nette la sua struttura ci è sembrata piuttosto squalificante nei confronti di una narrazione che aveva bisogno di più mordente.

    La prima ora e mezza scorre via senza particolari acuti, e serve più che altro a preparare il terreno per quello che avverrà dopo. Ciò rende il ritmo con il quale si vive Heart of the Forest decisamente altalenante. Il cambio di marcia troppo repentino e improvviso quasi arrivati a metà dell'esperienza genera un senso di confusione e di insoddisfazione. Nemmeno il finale concitato ed emotivo riesce a salvare la situazione: il racconto, insomma, in alcuni momenti risulta oltremodo diluito, e in altri decisamente troppo denso.

    Ma non è solamente la gestione del ritmo a sembrare lacunosa. Ci è parsa incomprensibile infatti la scelta di non approfondire quasi per nulla i personaggi che incontriamo e le storie che ci raccontano. Proprio per questo motivo, il diario di gioco è uno degli elementi che meno ci hanno convinto del nuovo capitolo di Werewolf The Apocalypse, ricco di informazioni sullo stato della protagonista e dei suoi vari tratti, ma carente di dettagli consistenti sia sulle figure che la accompagnano, sia sugli avvenimenti e i luoghi che avrebbero contribuito a un world-building più convincente.

    Infine è necessario affrontare la questione della lingua. Werewolf si presenta esclusivamente in un inglese abbastanza complesso, colmo di espressioni in slang e molto "artificiale". Chi non possiede una notevole familiarità con l'idioma anglofono, insomma, potrebbe fare anche un po' di fatica nel comprendere pienamente ogni dettaglio della narrazione.

    Werewolf: The Apocalypse Heart of the Forest Werewolf: The Apocalypse Heart of the ForestVersione Analizzata PlayStation 4Werewolf The Apocalypse - Heart of the Forest è un titolo fatto di luci e ombre. La raffinatezza di Jacek Brzeziński e Artur Ganszyniec si sente specialmente nel comparto tecnico molto elegante; tuttavia, sono numerosi i difetti che affliggono il gioco: in particolare, è la narrazione a risultare piuttosto deludente. La longevità superiore alla media dei congeneri, merito anche di un'ottima rigiocabilità, è comunque un fattore altamente positivo. Inoltre, grazie a un lavoro artistico pregevole e a un design audio davvero eccelso, nel complesso il lavoro di Different Tales risulta più che sufficiente. Heart of the Forest è insomma un'esperienza consigliabile per una serata di relax e approfondimento dell'universo narrativo del World of Darkness.

    6.7

    Che voto dai a: Werewolf: The Apocalypse Heart of the Forest

    Media Voto Utenti
    Voti: 4
    6.5
    nd

    Altri contenuti per Werewolf: The Apocalypse Heart of the Forest