Recensione Winning Eleven 6 (NTSC)

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Recensione Winning Eleven 6 (NTSC)
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  • PS2
  • Cenni Storici

    La serie WE può essere tranquillamente considerata un microcosmo videoludico soggetto ad un evoluzione storica lineare & costante. Dopo l'avvento del preistorico Winning Eleven/GoalStorm, la "Football Tribe" si è svezzata dal brodo primordiale con WE97, per poi esibirsi in un progresso inarrestabile, punteggiato da alcune tappe fondamentali accomunate dal laconico suffisso numerico: WE3, WE4, WE5 & il qui presente WE6. Quest'ultimo rappresenta per la seconda grande epoca della saga (quella a 128bit) esattamente quello che WE3 rappresentò per la prima (quella a 32bit): l'apparente evasione dalla rigida & esigente struttura proposta dal predecessore (WE5 & WE97), relegata al ruolo di substrato su cui si erge un sistema di gioco più flessibile & accondiscendente. L'incedere storico della saga risulta quindi di carattere ciclico, come sottolinea anche la natura delle due versioni sopraccitate, entrambe dedicate alla fase finale di una Coppa del Mondo (Francia '98 & Giappone/Corea 2002).

    Società

    In corrispondenza di una più evidente evoluzione tecnico/concettuale, esaminando la serie WE affiora un sensibile progresso culturale. I giocatori virtuali sono intellettualmente brillanti & dimostrano di possedere un considerevole repertorio di movimenti. Proprio la vertiginosa quantità di animazioni contemplate è uno dei punti cardine di WE6: si ha infatti l'impressione che gli atleti poligonali abbiano assimilato le esperienze delle generazioni passate & siano ora in grado di reagire ad ogni situazione di gioco con la movenza più adatta. A beneficiare di questo progresso motorio sono soprattutto i portieri che, pur non godendo di capacità soprannaturali, riescono a difendere la propria rete con indubbia abilità. In relazione alla maggiore disinvoltura acquisita, il ritmo di gioco è incrementato, mentre come conseguenza all'esperienza accumulata è accresciuta l'intelligenza tattica, nonché la malizia: i disinibiti giocatori di WE6 dimostrano infatti una palese attitudine al contatto fisico. Durante gli incontri fioccano astuti tentativi di sbilanciare l'avversario negli scontri aerei, contrasti di spalla, opposizioni con il corpo in difesa della sfera, spinte & sgambetti più o meno evidenti, oltre ai più rudi, ma comunque indispensabili, tackle scivolati. Il tutto sotto il vigile sguardo dell'austero direttore di gara (colpevolmente assente in forma fisica durante le fasi di gioco), la cui fiscalità previene una linea comportamentale esageratamente aggressiva.

    Arte

    Il regime liberale della Football Tribe esalta le precipue abilità dei singoli calciatori che, sebbene ligi ai dettami tecnico/tattici impartiti dall'allenatore virtuale, non lesinano di manifestare le loro personalità. Se ogni atleta è in grado di effettuare una finta in corsa, una punizione calibrata o un preciso cambio di gioco, solo pochi individui riescono a trasformare questi comuni gesti in guizzi artistici. I dribbling sinuosi di Zidane, le terrificanti sciabolate di Beckham o le illuminanti invenzioni di Totti allibiscono infatti chiunque le osservi. Ed è questo uno dei segreti della magnificenza ludica di WE6: la libertà espressiva offerta al giocatore. Una volta accettati i necessari compromessi che preservano ad una parvenza di realismo, l'utente si può sbizzarrire nelle azioni più variegate & imbattersi in situazioni sempre inedite, grazie ad una aleatorietà strutturale impressionante, assecondata da un'intelligenza artificiale pimpante & intraprendente.

    Scienza & Tecnica

    Il senso di imprevedibilità è sicuramente esaltato dalla pressoché ineccepibile fisica dal pallone Fevernova, che volteggia nell'aere con ipnotica grazia & rimbalza su ogni elemento con soffice realismo, evidenziando una precisa dinamica di azione/reazione che coinvolge splendidamente calciatori, terreni, pali & reti. Sfortunatamente questo progresso tecnologico dei materiali non coincide con una consistente evoluzione tecnica di carattere estetico. Le infrastrutture di WE6 sono infatti rispettabili palazzi antichi ristrutturati con perizia, ma che nonostante gli opportuni ritocchi rivelano fastidiose fatiscenze. Le facciate sono di apprezzabile impatto (fluidità, modelli poligonali & realizzazione del campo), ma denunciano qualche crepa nelle pareti (incertezze di scrolling nelle situazioni più affollate) & alcuni interventi di restauro risultino pacchiani (riproduzione delle divise). Assolutamente deprecabile la realizzazione dei cortile (bordocampo), spogli & desolanti, benché circondati da lussureggianti recinzioni (riproduzione architettonica degli stadi). In definitiva si tratta di dimore gradevoli & funzionali, ma che andrebbero auspicabilmente abbattute & riedificate seguendo canoni più moderni, così da mantenere il passo con le loro mirabili fondamenta (ludiche).

    Popolazione

    L'ultima generazione della Football Tribe è piuttosto popolosa: include nuove compagini nazionali & rimpingua la schiera delle squadre di club, che possono essere ulteriormente implementate tramite un esaustivo editor. Per soddisfare le esigenze di questa moltitudine, WE6 propone parecchie competizioni in cui cimentarsi, tra cui spiccano l'avvincente Master League, basata su una sofisticata struttura che contempla intriganti elementi manageriali, & lo stimolante allenamento a punti, che permette di misurare la propria abilità in diversi ambiti di gioco. Parallelamente all'evoluzione tecnica dei calciatori, anche il pubblico ha coltivato la sua passione, come dimostrano la grande varietà di incitamenti ai loro beniamini & i sussulti opportunamente faziosi che sottolineano con fragore ciò che accade in campo.

    Mass-Media

    Il commento degli incontri è affidato ovviamente al mirabolante Jon Kabira, che dimostra la sua proverbiale verve esibendosi in vivaci battibecchi con il suo collega commentatore & sbizzarrendosi in forsennate, quanto incomprensibili, esclamazioni. Anche il gusto musicale pare essersi parzialmente evoluto, quantomeno in varietà. Alcuni brani rock classici ("We are the champions" & "We will rock you" dei Queen) impreziosiscono infatti una colonna sonora altrimenti stucchevole, nonostante il suo eclettismo. Sicuramente più ispirata invece la regia virtuale che, oltre a proporre una grande scelta di visuali (modificabili nell'angolo di rotazione della telecamera), stordisce lo spettatore con suggestivi replay & azzeccati primi piani, durante & dopo le partite.

    Religione

    Cosa verrà dopo?
    Questa è la domanda che turbina nelle menti di tutti i (video)giocatori della Football Tribe. Il progresso della serie sembra inesauribile, eppure ogni nuova edizioni suscita una sensazione di appagamento totale, che si pensa insuperabile. Escludendo l'aspetto esteriore, perennemente rinnovabile grazie ai prodigi della tecnica, è difficile immaginare quale sarà la futura evoluzione di un gioco caratterizzato da una struttura già incredibilmente solida & profonda e da un metodo di controllo praticamente perfetto capace di avvolgersi dolcemente attorno alle mani dell'utente. Impensabile dare una risposta precisa, ma la fede nel Dio KonamiTYO è di conforto.
    Cosa verrà dopo?
    E la luce fu...

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