Recensione Winx Club: Join The Club

Un club poco raccomandabile

Recensione Winx Club: Join The Club
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Psp
  • Animazione made in Italy

    Le Winx sono tra gli ultimi prodotti nostrani trapiantati con successo all’estero. La serie tv a cartoni animati prodotta dalla italianissima Rainbow narra le gesta di un gruppo di fate alle prese con piccoli e grandi problemi della vita; dalle storielle amorose con i compagni di scuola alla salvaguardia del mondo intero. Una miscela tale da aver spinto la Konami a produrre una serie di videogiochi ad esse ispirati. E così, dopo vari titoli indirizzati verso GameBoy Advance, Nintendo DS e PS2 arriva questo Winx Club: Join The Club per PlayStation Portable. Chissà se gradiranno le acquirenti di PSP Pink...

    Waiting for the club

    Si comincia male. I primi caricamenti metteranno sin dall’inizio a dura prova i nervi del giocatore; caricamenti che, tra altro, affliggeranno costantemente tutta l’esperienza di gioco. Via il dente via il dolore, diciamolo subito: Winx Club: Join the Club soffre dei loading times peggio ottimizzati (anzi, per nulla ottimizzati) di tutto il parco software PSP con attese tanto spasmodiche quanto frequenti.
    Ma addentriamoci nella struttura del prodotto in questione. Siete sulla mappa principale, una semplice illustrazione 2D, e volete entrare in uno dei 4 mondi di gioco. Bene, premete X e comparirà una schermata di caricamento. Nel frattempo pensate alla fantastica grafica che vi apparirà al termine dell’attesa. Ma no, tutto quel tempo è servito per visualizzare una semplice stanza del tutto priva di dettagli o effetti speciali; all’interno di questa stanza vi sono solamente le porte d’accesso agli stage di gioco. E va bene, senza indugi accedete al primo livello e, dopo l’ennesima schermata di loading e l’ennesima attesa snervante, vi trovate di fronte ad un minigioco mal realizzato e poco ispirato, anzi, per nulla ispirato, visto che si tratta della brutta copia degli stage di Crash Bandicoot dove si veniva inseguiti da un masso lungo un percorso a senso unico. Andiamo avanti, ma con calma, perché appena finito il primo livello (che non dura più di 3 minuti) bisogna attendere il caricamento della già citata stanza di selezione. Insomma, se volete uscire dal primo mondo per andare al terzo riuscirete, durante l’attesa, a vedervi un intero episodio della serie tv (per poi godere di pochi minuti di gioco prima dell’ennesimo loading).
    Join the club, nei fatti, è una semplice collezione di minigiochi legati tra loro da un plot narrativo più che labile, o forse talmente mal concepito da risultare quasi incomprensibile. Il gameplay rispecchia una totale mancanza di idee, dimostrandosi come un amalgama per nulla riuscito di meccaniche banali e per nulla divertenti. Che senso ha premere i pulsanti a tempo se le nostre azioni non inficiano minimamente sull’andamento della musica? Che interesse dovremmo avere a ripetere una sequenza di pulsanti se il risultato è fine a sé stesso? Che gusto c’è a fare una gara di snowboard se non ci sono ostacoli lungo il tragitto e il tuo avversario è mosso da un intelligenza artificiale al limite del ridicolo?
    Posso rendermi conto del target al quale è indirizzato questo gioco, ma, seriamente, non vedo come possa esistere una persona che trovi divertente questo supplizio digitale. Se siete delle giocatrici giovani e cercate un passatempo poco impegnativo, non violento e visivamente accattivante, sappiate che ciò che state cercando esiste, si chiama Loco Roco ed è l’esatto opposto di Join the Club.

    Survive the club

    Come già detto Winx Club si presenta come una serie di minigiochi che spazia dal livello in stile platform, alla variante sterile del classico Quick Time Event, ovvero “premi la sequenza di pulsanti che appaiono sullo schermo”.
    Il problema maggiore del gameplay non è tanto la banalità dello stesso quanto un livello di difficoltà talmente basso da non mettere alla prova nemmeno le capacità di un neonato. Come se non bastasse quanto appena descritto, qualora si volesse guadagnare un buon numero di punti, sarà obbligatorio ripetere tutti i livelli con ognuna delle Winx (sei in totale): inutile dire che gli stage non cambieranno di una virgola, rendendo la scelta del personaggio totalmente inutile ai fini dell’esperienza di gioco.
    Ad aumentare la longevità, già di per sé piuttosto esigua, vi è la possibilità di personalizzare le stanze del dormitorio di ognuna delle sei protagoniste. Un’idea che potrebbe solleticare il lato “fashion” delle giocatrici ma che, in realtà, si rivela un’opzione piuttosto superficiale dove ci si limita a cambiare un paio di mobili e il colore della carta da parati: più che un valore aggiunto del titolo in questione, oserei definirlo uno specchietto per le allodole atto a richiamare qualche fan della serie in più e a coprire parzialmente la pochezza della modalità principale.
    Vi è, inoltre, la possibilità di scambiarsi oggetti guadagnati durante il gioco tramite connessione Ad-Hoc.

    Escape the club

    Tecnicamente il titolo è penalizzato da una veste grafica decisamente sotto gli standard: la realizzazione degli ambienti tridimensionali mette in luce una palette scialba e una mancanza di dettaglio disarmante. Relativamente ben realizzate le protagoniste e i comprimari, nonostante una gamma d’animazioni piuttosto legnose e poco varie. A livello globale si può salvare solo la realizzazione del dormitorio, unico scenario dotato di un certo gusto estetico e sufficientemente ricco di particolari.

    Quello che proprio non si riesce a sopportare riguarda, però, un aspetto secondario al gioco ma importante per quanto riguarda il buon nome della serie TV: i filmati d’intermezzo. Non si sa per quale oscuro motivo, ma la resa di tali cutscenes, frammenti del cartone animato originale, risulta talmente scialba da non rendere per nulla giustizia al prodotto dal quale il videogioco è tratto, anzi, nel complesso, le sequenze d’intermezzo fanno sembrare la serie vecchia di 30 anni. Sembra quasi che gli spezzoni animati siano stati digitalizzati da una VHS di quarta mano: inconcepibile.

    Per quanto riguarda l’aspetto audio, Join the Club gode della soundtrack originale del cartone animato cantata in inglese; un mix tra Cristina D’Avena e Avril Lavigne che per alcuni potrebbe rivelarsi letale, ma, senza dubbio, risulta l’unico aspetto attinente alla serie TV.
    Discutibilmente tutto il parlato è in inglese e solo i sottotitoli godono della localizzazione in italiano. Sarebbe stato auspicabile, vista la provenienza delle Winx, il doppiaggio italiano, ma, considerata la qualità globale del titolo in questione sarà sufficiente snobbare il gioco e risolvere il problema alla fonte.

    Winx Club: Join The Club Winx Club: Join The ClubVersione Analizzata PSPWinx Club: Join the club è quello che si può definire un vero e proprio insulto nei confronti del target al quale è indirizzato. Un prodotto nato da una mera esigenza di mercato e privo di un singolo aspetto positivo. Minato alla base da una pessima realizzazione concettuale e tecnica, il titolo N-space risulta definitivamente stroncato dagli insostenibili caricamenti, tanto lunghi e frequenti quanto incomprensibili, vista la penuria grafica del gioco. Per chi fosse vagamente incuriosito dalla possibilità di personalizzare la proprio abitazione virtuale si ricorda, inoltre, la pochezza e la superficialità col quale tale feature è stata realizzata. In definitiva un prodotto banale e visibilmente ruffiano che non serve ad altro se non a mettere in cattiva luce la serie TV made in Italy.

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