Wipeout Pure: recensione della versione giapponese

Veloce, frenetico, esteticamente impeccabile. Wipeout in tutta la sua purezza

Wipeout Pure: recensione della versione giapponese
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  • Essere Wipeout, puro e semplice, nella gloria di quella che è stata la sua storia e la sua filosofia.
    Con questo pesante fardello di responsabilità "Pure" si presenta al mondo dei videogiocatori, dovesse non bastare l'onere di rappresentare la prima generazione di titoli per una nuova piattaforma portatile.
    E ancora, il peso dell'assenza prolungata dalle scene dell'Home Entertainment, doveroso nell'impossibilità di portare innovazioni sostanziali, se non tecniche, ad un concept di perfetta linearità ed eleganza.
    Occasione immancabile per rivendicare le meraviglie della sua epopea e ricordarle alla comunità ludica, quella di una "15 Minutes Console", in cui il rinnovamento non è necessario per la soddisfazione e la riproposizione è la teoria più votata, al momento (si tolga il solo Death Jr.).
    Ebbene, se la qualità tecnica e concettuale dell'eterno ritorno dell'uguale dovesse attestarsi sugli standard imposti da London Studio qualsiasi possessore di PSP (e portable in genere) potrebbe essere ben lieto.
    Wipeout Pure prende sommessamente le distanze dall'immediata esperienza di gioco con un timido filmato non particolarmente apprezzabile. Abbandonati i preliminari, non doverosi, il gioco presenta senza mezze misure tutta la sua disponibilità iniziale di esperienze. Lontani da un multiplayer per adesso inaccessibile all'elite degli Import Gamer, il Single Player Mode presenta a prima vista disabbondanza di materia prima. Quattro tracciati iniziali, da affrontare singolarmente o in sequenza (nella modalità Tournament), e due sole classi di difficoltà. Ben presto, superati i primi tornei e raccolto un sufficiente numero di medaglie d'oro, Wipeout rivela la sua totale gamma di competizioni. I dodici tracciati disponibili continuano a sembrare un numero limitante, ma le cinque "speed class" a cui sarà dato accesso sequenziale promettono impegni ludici di spessore consistente.
    Si scoprono inoltre le meraviglie di una modalità "Zone" (4 circuiti), comparsa in Wipeout 2097 e qui riveduta graficamente per una candida resa visiva di valore elevatissimo.
    I tempi del Time Trial completano il quadro, e superare i record dei tracciati diventa necessità primaria al raggiungimento del numero di premi necessari per l'accesso alla sessione successiva.

    Probabilmente la disponibilità di circuiti è stata limitata dall'emergenzialità dell'uscita (gli sviluppatori si sono concentrati sull'aspetto tecnico), ma la necessaria nota di demerito potrebbe essere sminuita se, come promesso, le capacità di connessione Wireless di PSP garantissero accesso ad una nutrita serie di aggiornamenti (per adesso la sola versione Giapponese del gioco può essere completata con un nuovo tracciato ed un nuovo veicolo).
    Il concept di gioco è fedele alla tradizione della serie, frenetico e semplice. I futuristici veicoli a propulsione sospesa si muovono su improbabili e tortuosi tracciati. Il controllo del veicolo è affidato alla semplice accelerazione ed alla precisa risposta dello stick analogico, aiutato dagli appositi aerofreni attivabili con i tasti dorsali, configurabili in due diverse impostazioni. Oltre alla necessità di un perfetto controllo di traiettoria, che richiede elevata competenza sopratutto nelle Speed Class più elevate, il giocatore dovrà impostare il suo percorso in modo da sorvolare appositi pannelli, siano questi necessari per ottenere armi e protezioni da utilizzare durante la gara o in grado di fornire un utile incremento di velocità.
    Le armi a disposizione sono molte e ben caratterizzate, ognuna identificata da un simbolo di perfetta impostazione cromatica e visiva. Chi volesse dedicarsi alle competizioni primarie abbandonando la calma del Time Trial scoprirà ben presto l'immensa utilità di queste ultime.
    Una volta raccolto un potenziamento è possibile, piuttosto che usufruire direttamente delle sue funzionalità, sacrificarlo in vece di un aumento d'integrità strutturale: anche se i danni alla navicella non aggiornano attivamente lo sprite della stessa, la riduzione progressiva della piena funzionalità veicolare trascina il pilota poco prudente verso una triste conclusione della gara.
    Tale opzione permette in effetti di differenziare non poco l'approccio al gioco, se contestualizzata con le caratteristiche identificative delle navicelle a disposizione: i veicoli si differenziano fra loro per diverso bilanciamento di quattro caratteristiche base (Velocità, Scudo, Accelerazione, Controllo). Sacrificare una media ben bilanciata di queste ultime significa spesso pagare l'eccellenza in un campo con l'assoluta inadeguatezza in un altro: il solo modo di compensare le carenze è quello di studiare un'avanzata tecnica d'approccio, aggressiva o difensiva secondo i casi. Chi tuttavia non desidera sviscerare il concept di gioco, fermandosi alle prime Speed Class disponibili, non avrà di questi problemi: i campionati iniziali sono facilmente superabili con qualsiasi veicolo.

    Stupisce di Wipeout l'impegno necessario per completare le competizioni avanzate e ottenere i tempi migliori. La difficoltà delle gare impone non solo un meticoloso studio dei tracciati e della posizione dei bonus, ma -oltre- un buon livello di concentrazione. Capirete: il grado di difficoltà del gioco aumenta la profondità dell'esperienza non meno della longevità, ma nichilisce l'opportunità di giocare Wipeout Pure nell'immediatezza di qualche minuto e con le distrazioni ambientali con cui PSP dovrebbe di contro convivere.
    L'aspetto tecnico di Wipeout Pure è stupefacente. La fluidità grafica, senza crolli di velocità e problemi di gestione temporale, colpisce sin dalle prime gare, nonostante la bassa speed class di partenza. Il senso di velocità estrema, nello scorrere incessante del circuito, è favoloso e con pochi precedenti (Pure supera in questo aspetto persino l'ultima incarnazione di Wipeout su Ps2).
    E sebbene i modelli poligonali soffrano di aliasing ben visibile in condizioni statiche, la resa visiva dopo il segnale di partenza è strepitosa. L'orizzonte resta sempre ben visibile e aggiornato senza Pop-Up di sorta, e la qualità strutturale dell'ambiente di gara -tracciato e architetture di contorno- si manifesta chiaramente in tutta la bellezza dello Wide Screen. Gli effetti speciali, accompagnati da degne campionature sonore, sono luminosi e perfettamente funzionali, visti nel pieno scorrere della gara.
    Nessuna incertezza, dunque, persino dal punto di vista stilistico: l'impostazione lineare dei menù di gioco dalla grafica pulita e comprensibile, il carattere della modalità Zone, metallica e asettica, e quello delle piste "Classic" (i tracciati storici del primo Wipeout), che pure graficamente rendono omaggio al passato glorioso della serie, consistono in Wipeout Pure di una perfetta composizione, pur spazialmnte limitata.

    Il comparto sonoro gode di un'ottima fattura, riscontrabile nella qualità degli effetti più che nella scelta della track list (comunque funzionale e mai noiosa). "Pure" non offre una vasta gamma di campionature sonore (un effetto per ogni arma e la voce di presentazione del metallico cronista), ma di carattere e pulizia impareggiabili.

    Ad oggi, Wipeout Pure è un punto di riferimento tecnico per lo sviluppo di titoli su qualsiasi piattaforma portatile.direttamente delle sue funzionalità, sacrificarlo in vece di un aumento d'integrità strutturale: anche se i danni alla navicella non aggiornano attivamente lo sprite della stessa, la riduzione progressiva della piena funzionalità veicolare trascina il pilota poco prudente verso una triste conclusione della gara.
    Tale opzione permette in effetti di differenziare non poco l'approccio al gioco, se contestualizzata con le caratteristiche identificative delle navicelle a disposizione: i veicoli si differenziano fra loro per diverso bilanciamento di quattro caratteristiche base (Velocità, Scudo, Accelerazione, Controllo). Sacrificare una media ben bilanciata di queste ultime significa spesso pagare l'eccellenza in un campo con l'assoluta inadeguatezza in un altro: il solo modo di compensare le carenze è quello di studiare un'avanzata tecnica d'approccio, aggressiva o difensiva secondo i casi. Chi tuttavia non desidera sviscerare il concept di gioco, fermandosi alle prime Speed Class disponibili, non avrà di questi problemi: i campionati iniziali sono facilmente superabili con qualsiasi veicolo.

    Stupisce di Wipeout l'impegno necessario per completare le competizioni avanzate e ottenere i tempi migliori. La difficoltà delle gare impone non solo un meticoloso studio dei tracciati e della posizione dei bonus, ma -oltre- un buon livello di concentrazione. Capirete: il grado di difficoltà del gioco aumenta la profondità dell'esperienza non meno della longevità, ma nichilisce l'opportunità di giocare Wipeout Pure nell'immediatezza di qualche minuto e con le distrazioni ambientali con cui PSP dovrebbe di contro convivere.
    Wipeout Pure aggiunge ben poco al panorama ludico, se analizzato in una visione d'insieme. Offre però al giocatore la possibilità di portare in ogni luogo e momento una delle esperienze di gioco più frenetiche e divertenti della storia, e lo fa con una sapienza tecnica al momento senza pari, e con pochi difetti.
    Troverebbe consacrazione definitiva negli aggiornamenti online e, al momento del lancio europeo, nella semplicità del party play (per 8 giocatori). Per adesso rimane un acquisto indispensabile per i possessori di PSP, un titolo impegnativo da studiare con calma ed attenzione, da ammirare e prendere a modello per future incarnazioni ludiche sulla nuova console Sony.

    Wipeout Pure Wipeout PureVersione Analizzata PSPWipeout mancava dalle scene da molto tempo. Anche per questo motivo il giocatore non può che accogliere con guardo benevolo l'arrivo di un titolo che riproponga, persino da titolazione, la purezza del concetto ludico alla base della serie, oltre che una digitalizzazione rinnovata dei tracciati strorici. Wipeout Pure è inoltre uno dei migliori esponenti tecnici per console portatile in generale, e la resa visiva e sonora sulla nuova macchina Sony rasenta la perfezione (presenza di alias in condizioni statiche è l'unica nota dolente). Wipeout Pure soffre tuttavia di scarsezza di materia prima: i tracciati disponibili sono pochi, e i giocatori meno esperti, o coloro che conteranno sulla varietà più che sull'insistenza del coefficiente di difficoltà crescente, scopriranno limitate possibilità di gioco, vista l'impossibilità di organizzare, in Italia, decenti Party Play. Ciò nonostante Wipeout Pure resta un gioco irrinunciabile. Se gli aggiornamenti online che timidamente diventano disponibili per la versione NTSC divenissero realtà anche in USA (e successivamente per il mercato PAL) il titolo potrebbe albergare nei cuori dei giocatori per molto più tempo.

    8.5

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