World of Warcraft Battle For Azeroth Recensione: la battaglia è solo all'inizio

Ci siamo trasferiti ad Azeroth e siamo lì ormai in pianta stabile e percorso le affascinanti, nuove lande. Ecco il resoconto del nostro lungo viaggio.

World of Warcraft Battle For Azeroth Recensione: la battaglia è solo all'inizio
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  • World of Warcraft è esattamente come una fidanzata storica: ci si sta bene assieme, a volte si litiga, ci si lascia e riprende ancora più innamorati di prima. E sono ormai quattordici, lunghi anni che questa relazione va avanti. La quantità incalcolabile di ore passate insieme (sempre con gioia) è lì a testimoniarlo. Dopo la folgorazione iniziale, la fase dell'innamoramento e delle avventure vissute intensamente sino a notte fonda, il rapporto si è stabilizzato, attestandosi sul reciproco rispetto e sulla comprensione che tutti, volenti o nolenti, cambiamo prima o poi.
    Magari non ci saranno le uscite in compagnia a Molten Core o su qualche campo di battaglia, come un tempo.
    Rimane, però, quell'attrazione tipica dei grandi amori, di quelli che non si riesce proprio a dimenticare, perché si riaccendono a cadenza regolare. Non sempre, però, in maniera soddisfacente. In quattordici anni, infatti, il percorso di World of Warcraft non è stato privo di sbavature, di scelte o contenuti meno riusciti. Ciò nonostante l'imponente MMORPG targato Blizzard, comunque, è sempre andato avanti per la propria strada, forte di un universo sfaccettato ed attraente e di un immaginario che poche proprietà intellettuali sono in grado di vantare. I numeri, su questo, gli hanno sempre dato ragione. Sono passati ben due anni dall'arrivo della Legione Infuocata e, dopo una corposa mole di update che ci hanno accompagnato in questo lungo periodo di tempo, il team di sviluppo ha deciso di svelare al mondo la loro nuova scommessa: Battle for Azeroth. D'altronde, ce l'aspettavamo, dopo i titoli di coda di Legion.

    Un nuovo motivo di conflitto, un mondo in guerra

    Sin dal reveal, avvenuto alla scorsa BlizzCon, dunque, la voglia di tornare a percorrere le lande di Azeroth si è manifestata con sempre maggior insistenza. Finalmente, l'eterno conflitto tra Alleanza e Orda stava per riaccendersi dopo la parentesi trascorsa sotto il segno della temporanea unità che aveva avvicinato i due schieramenti di fronte al comune pericolo. Si tornava in guerra, come ai bei vecchi tempi. Questo era ciò che tutti, da un bel po', desideravano.
    Il nuovo corso degli eventi, come sappiamo, prende piede dopo lo scontro decisivo che portò Illidan a confrontarsi con Sargeras il quale, prima di venire definitivamente sconfitto e bandito assieme al suo acerrimo avversario riuscì a conficcare la propria, mastodontica spada nella regione di Silithus, colpendo al cuore Azeroth.
    Le due fazioni inizialmente celebrarono la vittoria, cercando di mantenere uno stato di relativa pace. Anduin poté finalmente commemorare, tra la propria gente, la grandezza e l'eroismo del padra. Sylvanas e i plenipotenziari dell'Orda, invece, festeggiarono con un banchetto dal profondo significato politico: in quel momento, infatti, i rappresentanti dei clan riconobbero ufficialmente la banshee come nuova capoguerra. Qualcosa di inaspettato, però, giunse alle orecchie dei due leader: nella regione di Silithus, proprio nel luogo si trovava la ferita al mondo inflitta dalla spada di Sargeras, i goblin stavano riportando alla luce una risorsa mai vista prima. E di immenso valore: la Azerite. Decisi a non lasciare che tale risorsa finisse in mano nemica, Sylvanas e Anduin agirono per impossessarsene mantenendo un basso profilo. La situazione, però, si fece velocemente tesa e i rapporti tra i due rivali si deteriorarono in men che non si dica, portando i due eserciti a riarmarsi, in vista dello scontro.
    Imparando dagli errori commessi in passato il team di sviluppo è riuscito a preparare il terreno per l'arrivo di Battle for Azeroth con una pletora di contenuti pre-release che hanno saputo mantenere alta l'attenzione dei giocatori, tenendoli impegnati in vista dell'approdo sulle coste dei due nuovi territori.

    Una scelta, questa, che abbiamo trovato azzeccata non solo per ciò che concerne l'approfondimento della lore del titolo, sempre molto affascinante ma, soprattutto, perché ha donato all'opera un gradevole senso di continuità e costante evoluzione. Inoltre, finalmente (e dopo un bel po' di tempo), gli eventi possono essere visti e vissuti da due punti di vista agli antipodi e questo contribuisce a stuzzicare la curiosità del giocatore, portandolo a intraprendere entrambi i percorsi.
    L'Assedio di Sepulcra da parte di re Anduin e l'incendio di Teldrassil provocato dalla furia cieca della capoguerra Sylvanas hanno, di fatto, aperto ufficialmente le danze belliche. Sia l'Orda che l'Alleanza si trovano dunque ad avere un estremo bisogno di nuovi alleati per vincere la battaglia decisiva per il controllo di Azeroth. Gli emissari della banshee si dirigono verso l'antico e potente impero Zandalar. L'Alleanza, invece, può contare sul gradito ritorno di uno dei personaggi più amati, tormentati e sfaccettati dell'intero pantheon di Warcraft: Jaina Proudmoore e con lei l'intero popolo di Kul Tiras. Per Jaina non è un ritorno a cuor leggero e nemmeno privo di conseguenze, dopo il disastro di Theramore.

    Potere...d'Azerite!

    In generale, la parcellizzazione e il taglio più intimo dato alle vicende e ai protagonisti sembra funzionare a dovere (ed è, peraltro, un gradito ritorno alla reale identità dell'universo fantasy creato da Blizzard) nonostante, molte volte nel corso dell'avventura, il corso "locale" degli eventi ci porti a dimenticare il devastante conflitto che sta per scuotere Azeroth.
    Questo si sente soprattutto a causa di quella gran quantità di missioni da MMORPG che fungono da classici riempitivi, deviandoci così dalla retta via. Il level cap, infatti, può essere raggiunto ben prima che la quest line principale sia portata a termine e, una volta raggiunto il fatidico livello 120, lo slancio che inizialmente ci trascina nell'esplorazione delle nuove zone perde di mordente, benché il peculiare sistema di progressione basato sull'Azerite ci spinga comunque a continuare.
    La vera novità di questa espansione, infatti, risiede nel Cuore di Azeroth, il potente amuleto donatoci da Magni Barbabronzea in grado di incanalare l'arcano potere dell'Azerite grezza. Ne abbiamo già parlato nel corso di un precedente speciale, a cui vi rimandiamo per la consultazione.
    In questa sede ci limitiamo a farne un rapido cenno. Proprio come gli Artefatti introdotti in Legion, infatti, particolari pezzi di equipaggiamento esclusivo ci accompagnano nel nostro percorso di levelling. E anche oltre. Le speciali armature di Azerite, infatti, non sono semplici oggetti da abbandonare una volta raggiunto l'end game, bensì equipaggiamento da ricercare con costanza e da potenziare il più possibile anche dopo aver raggiunto il level cap, visto che appariranno in diversa rarità, con statistiche e livelli casuali.

    Ogni pezzo di equipaggiamento permette di possiede dai tre ai quattro "anelli" concentrici, i quali potranno essere sbloccati all'aumentare del livello del Cuore di Azeroth che si potenzia attraverso l'acquisizione dell'Azerite grezza. Raccolta che avviene completando le world quest, incarichi specifici o qualsiasi altra attività che la preveda come ricompensa. Ogni anello contiene buff relativi allo specifico ruolo del nostro personaggio, alla sua specializzazione e al livello dell'oggetto in questione.
    I nuovi pezzi di equipaggiamento, quindi, ci mettono di fronte a un ricco ventaglio di scelte da operare riguardo a come "spendere" i buff dell'artefatto e potenziare, così, il nostro personaggio. Questo espediente cerca di invogliare il giocatore a "farmare" attivamente le armature d'Azerite, per trovare e sviluppare quella più adatta alle proprie esigenze.

    I fronti di guerra sono aperti

    Esattamente come accaduto in Legion, poi, anche Battle for Azeroth ci propone la medesima meccanica relativa al puro levelling già vista in precedenza, consentendoci di scegliere liberamente quale parte dell'isola esplorare, una volta giunti a Zandalar o Kul Tiras.
    C'è, però, un'altra interessante novità che consente ai giocatori di esplorare anche i territori della fazione opposta: i Foothold della Campagna di Guerra. In buona sostanza, queste missioni secondarie permettono di addentrarsi in terra nemica, approfondire il conflitto tra Alleanza e Orda, ottenere seguaci e bonus specifici per la reputazione della relativa fazione (Brigata dell'Onore per l'Orda e VII Legione per l'Alleanza) senza contare la possibilità, infine, di sbloccare alcune delle nuove razze (rispettivamente: gli orchi Mag'har e i Nani Ferroscuro, mentre altre potranno essere sbloccate con altre fazioni). Tra l'altro, se volete godere di un'esperienza da brividi, vi consigliamo di attivare la modalità PvP in territorio ostile. Sarà un po' come tornare ai bei vecchi tempi dei server PvP.

    L'offerta ludica messa in campo da Battle for Azeroth, ad ogni modo, non si riduce alle canoniche quest, ai dungeon (tutti affascinanti sotto il profilo del level design, e di cui vi parleremo più approfonditamente in seguito) o alle attività da svolgere nelle zone più disparate. La nuova avventura del MMORPG targato Blizzard giunge infatti con una pletora di contenuti che, già da queste prime settimane, ha sottolineato l'obbiettivo principale del team: ovvero quello di continuare a espandere il mondo di gioco con aggiunte inedite e nuove attività. per mantenere vivace e interessante l'end game. La prima stagione PvP è ufficialmente iniziata, così come si sono aperte le porte dell'atteso raid: Uldir, una struttura sotterranea costruita dai Titani per studiare e scongiurare la minaccia degli Antichi.
    Per chi non ne ha ancora abbastanza, poi, il mondo di gioco offre anche altre, interessanti alternative con cui distrarsi e guadagnare un po' di ricompense. Anzitutto, ci sono le Island Expedition: queste spedizioni sono una modalità di gioco co-op per tre giocatori (e quattro livelli di difficoltà) che ci porta alla scoperta di isole sconosciute e ricolme di risorse da raccogliere. Le spedizioni non solo costituiscono un ottimo diversivo, ma sono anche un buon modo per racimolare un bel po' di Azerite grezza e altre ricompense. Le isole e le sfide vengono generate casualmente e ciò rende ogni incursione diversa dalla precedente.

    L'altra, grande novità di Battle for Azeroth sono i Fronti di Guerra: peculiare esperienza PvE-PvP di cui abbiamo parlato con il team di sviluppo direttamente coinvolto nella sua realizzazione. I Fronti di Guerra sono sostanzialmente battaglie cooperative su larga scala (da venti giocatori) per il controllo strategico di posizioni chiave nella guerra tra l'Orda e l'Alleanza.
    Come accade in ogni RTS che si rispetti il giocatore oltre a comandare le truppe, è chiamato a assicurarsi, prima di tutto, il controllo delle risorse necessarie per stabilire un avamposto costruendo edifici con cui mantenere attive le linee di approvvigionamento, addestrare le truppe per contribuire all'avanzata del fronte e alla distruzione della fortezza nemica. La vittoria di un Fronte di Guerra consente alla fazione di accedere a boss, missioni e ricompense esclusive.
    Insomma, sotto il profilo contenutistico Battle for Azeroth pone sul desco un piatto bello ricco e succulento, destinato ad arricchirsi di nuove portate nei prossimi mesi.

    World of Warcraft: Battle for Azeroth World of Warcraft: Battle for AzerothVersione Analizzata PCAnalizzare un prodotto in continua evoluzione, esistente peraltro da ben quattordici anni, non è mai impresa semplice. Come abbiamo detto in apertura, l'imponente universo di World of Warcraft ci ha tenuto compagnia per molto tempo, alcune volte rendendo indimenticabile la nostra relazione e, in altri casi, portando alla temporanea rottura. Ci sono stati alcuni inciampi nella sua lunga storia, ma Blizzard è sempre riuscita a portare avanti il proprio MMORPG aggiustando dove c'era bisogno e cercando di rimodulare l'offerta per venire incontro anche ai nuovi giocatori e a un mercato ormai mutato, rispetto al decennio scorso. Non sempre, appunto, questo è riuscito al colosso di Irvine, ma due anni fa la Legione Infuocata è giunta nel momento giusto, paradossalmente salvando Orda e Alleanza da un destino che pareva ormai scritto. Battle for Azeroth, fortunatamente, eredita le conquiste del predecessore. Sotto questo punto di vista, potremmo esser portati ad affermare che la nuova espansione rimane codardamente nella propria comfort zone, tesa alla conservazione. Invece, Battle for Azeroth introduce un nuovo sistema di progressione basato sul potenziamento dell'armatura e modifiche importanti (ma non radicali come in passato) relative alla gestione delle classi. Non solo: per la prima volta dopo lungo tempo si ritorna ad assaporare la soddisfacente e intima appartenenza a una fazione, anche se i toni epici della narrazione subiscono diverse flessioni nel corso dell'avventura. La copiosa quantità di contenuti e attività già presenti in queste prime settimane non possono che far ben sperare per ciò che ci aspetterà nei prossimi mesi. Non sarà un'espansione rivoluzionaria come la precedente, ma World of Warcraft è più vivo che mai. La valutazione riportata in calce alla recensione, deve essere vista come un numero puramente indicativo della qualità complessiva del primo mese di vita di Battle for Azeroth.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: Intel i5 7th Gen.
    • RAM: 16 GB
    • GPU: NVIDIA GeForce 940MX
    8.5

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