Recensione Yoshi Universal Gravitation

Torna il piccolo sauro verde e stavolta sfiderà le leggi della gravità!

Recensione Yoshi Universal Gravitation
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  • S.M.S. Strane Manie da Single

    Pensiamo di vivere in un piccolo appartamento, in centro oppure un po’ fuori città. Pensiamo di viverci da soli, oppure che tutte le persone che lo popolano siano fuori (chi va a fare la spesa, chi al lavoro, chi semplicemente esce per fare dello shopping). Siamo totalmente fuori dall’occhio indiscreto della gente, sia delle persone vicino a noi che dalle persone estranee. In molti, se non in tutti, scatta l’istinto delle cosiddette “SMS - Strane Manie da Single”, cioè tutte quelle cose che non faremmo mai in presenza di qualcun altro. Se ci pensiamo bene tutti ne abbiamo almeno una. Sono tutte quelle piccole cose che se le dovessimo fare in pubblico la nostra faccia potrebbe sembrare appena uscita da un Solarium senza protezione.
    Io per esempio ho la mania di guardare un dvd di una delle mie serie tv preferite, pilucchiare dal frigorifero ogni sorta di schifezza che trovo, disporla tutta su un piatto in modo da farla sembrare non troppo una mangiatoia per maiali, sdraiarmi sul letto e godermi lo spettacolo a luce spenta ed alto volume. Una cosa che non farei con i miei in casa. Ma ultimamente si è aggiunta un’altra piccola mania, che faccio solo quando non mi vede nessuno: giocare con Yoshi Universal Gravitation, il nuovo game Nintendo la cui cartuccia sfrutta il sensore movimento.

    Il mondo a 180°

    Chi non ricorda, felice possessore dell’ormai storico Super Nintendo, il favoloso Yoshi’s Island, sintesi di bellezza visiva e giocabilità estrema. Ormai quando si parla del dinosauro verde non si può non citare la sua più grande interpretazione. A poco sono valsi i falsi seguiti che volevano in qualche modo ripercorrere quella strada. Yoshi’Story per N64 è stato un gioco indiscutibilmente troppo corto, troppo semplice e di poco spessore. Tutti i fan si aspettavano un titolo veramente grandioso, vuoi per la potenza grafica della console, vuoi perché il gioco fu sviluppato internamente e le premesse per un Gioco c’erano. Ma come tante cose le aspettative erano troppo alte, e i risultati non all’altezza del nome che portava. Molti si attendevano un remake per l’Advance, ed inizialmente i piani di lavoro dovevano essere questi. Poi le cose cambiarono, e i vertici di Kioto decisero di creare un gioco tutto nuovo che sfruttasse la speciale cartuccia di ultima generazione con il sensore di movimento, e il personaggio dagli occhi grandi e la pelle verde.
    Yoshi Universal Gravitation sembra inizialmente un semplice platform game spoglio di tante caratteristiche peculiari che hanno portato il genere alla ribalta. Ma la gravitazione universale potrebbe in qualche modo ovviare a tali lacune.
    Accesa la console vi si chiederà il sistema con il quale giocate (Gameboy advance o Ds - nota bene: dato il sensore di movimento non si potrà giocarlo su GameCube tramite Gameboy Player) e la calibratura della console. Inclinando la console verso destra o verso sinistra di un certo numero di gradi potrete, pensate, inclinare anche il mondo di Yoshi. Se vi si presenta davanti un muro a prima vista invalicabile, ripido e verticalmente vertiginoso, provate ad inclinare la console. Il muro, grazie all’effetto “gravitazionale” si inclinerà (a seconda appunto di quanto vorrete, fino a poco meno di 180°) permettendovi di camminarci sopra arrivando così in cima all’altura. Così, per le leggi della fisica, anche il resto del mondo verrà inclinato: acqua, nemici, alberi, oggetti su schermo e lo stesso Yoshi dovrà stare attento. Il concetto di movimento viene stravolto per dar spazio ad un nuovo metodo di gioco in cui, per una volta, i pulsanti A e B sono quasi di supporto ad una croce direzionale, sempre importante, e alla gravitazione. Potremo sempre saltare, con il pulsante A e con il B avremo la possibilità di tirar fuori la lunga lingua del sauro. Ma anche in entrambi i casi a seconda dell’inclinazione il salto avrà diverse lunghezze e velocità, e la lingua avrà diverse inclinazioni.

    Un piccolo passo per un sauro, un grande passo per il mondo videoludico?

    Nintendo, si sa, azienda giapponese sempre all’avanguardia, ha sempre avuto il coraggio di sperimentare. Sperimentare e sperimentare significa rischiare per un progetto a lungo termine chiamato “rivoluzione”. La concezione di “commerciale” molte volte è ben lontana dall’idea dell’azienda, sempre intenzionata a raggiungere nuovi traguardi. Ovviamente anche in termini economici, certo, lungi da noi pensare il contrario, ma anche in termini di nuovi livelli di divertimento.
    Ma non tutte le novità appaiono oro. Il gioco in sé è di nuovo troppo corto e troppo semplice. La novità del movimento non basta ad ovviare la mancanza di spessore, di longevità. Il gioco è suddiviso in missioni a livelli singoli, come per esempio, per chi lo ha giocato, Yoshi’s Island. Ogni mondo è custodito da uno spirito che richiederà un certo tipo di missione da compiere. Non crediate che ogni livello abbia una missione differente: vi ritroverete solamente a prendere un certo numero di monete, ad ingoiare un certo numero minimo di mele, a terminare il livello entro un termine stabilito ecc. In qualche livello le missioni, tra quelle sopraccitate, saranno due, ma non ci metterete molto a completare il livello. Sono più che altro piccole sezioni di gioco, della durata di pochissimi minuti. Il personaggio di Yoshi è ormai diventato un esperimento per nuovi generi di gioco, per nuove modalità di divertimento. E’ un po’ come uno di quegli attori di Hollywood che vorrebbe sottrarsi al mero commercio cinematografico interpretando difficili ruoli in film di produzione indipendente. Ma che ogni tanto deve ritornare in qualche kolossal per ridare lustro alla propria immagine. Il piacere di giocarlo sarà solamente nel provare la particolare cartuccia con il sensore: la curiosità nel muovere a destra e a sinistra il GameBoy e vedere come questo mondo si sposta ed è sensibile al tocco umano, quasi Nintendo volesse farci padroni della fisica naturale.

    Ucci Ucci sento odor di...

    Il piccolo sauro Yoshi non vive in un mondo popolato da carnivori, tirannosauri, rettili, scimmie primordiali e piante ancora aromatiche senza l’utilizzo di espedienti chimici. La sua casa è colorata, abbastanza fluida ma terribilmente povera. Minimalista parrebbe la veste con cui questo Yoshi Universal Gravitation si presenta. Lo schermo è chiaro e abbastanza nitido, non vi troverete mai nella situazione di non capire cosa succede per colpa della veste grafica o di una particolare inquadratura. Ma il lavoro sicuramente poteva essere più curato, rendendo il tutto molto più brillante e adatto al tipo di gioco e personaggio. Così come il sonoro. Le musiche sono semplici ma non così orecchiabili. Il movimento ondulatorio del gioco sposta l’attenzione dal carattere tecnico a quello puramente manuale. Che il sonoro del vostro GB sia ad alto o basso volume è quasi la stessa cosa. Gli effetti sonori sono i soliti, monete, lingua del sauro, distruzione di nemici. Tutto si attesta su livelli, purtroppo, abbastanza bassi secondo gli ultimi prodotti ma soprattutto le aspettative dei giocatori.

    Yoshi Universal Gravitation Yoshi Universal GravitationVersione Analizzata Gameboy AdvanceL’idea di portare i giocatori ad uno stadio successivo, capaci in qualche modo di giocare con le leggi ferme della fisica videoludica è buona. Un preludio a quello che è poi stato il Nintendo DS. Ma il gioco presenta troppe pecche per poter entrare nell’olimpo dei Must Buy per Advance. Prima fra tutte la longevità, così corto e semplicistico. Non tutto ciò che è semplice e così immediato è divertente. Difficilmente una volta finito lo riprenderete in mano, anche se ci sono piccoli giochi bonus da affrontare (ma anche qui sono solo riprese di spezzoni di livelli montati per creare nuove sfide). La grafica è troppo spoglia, come il sonoro, di qualità media. Nulla eccelle nel titolo, se non l’idea di base. Forse mal realizzata. O mal interpretata.

    6

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