Rubrica EyE Remember - Dead Space

Ripercorriamo la storia di Dead Space, in attesa del terzo capitolo!

Rubrica EyE Remember - Dead Space
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Con Dead Space 3 in arrivo tra poco più d'una settimana, Everyeye.it vuole ripercorrere l'intera saga. Un po' per ingannare l'attesa del promettente terzo capitolo (di cui vi abbiamo recentemente parlato), un po' per riprendere le fila complessive di una saga iniziata nel lontano 2008 e che ha prodotto, oltre a tre videogames, anche qualche interessante spin-off. Vediamo dunque grazie al nostro Eye Remember cos'è stato Dead Space, qual è finora la cronologia delle vicende di Isaac Clarke e cosa dobbiamo aspettarci (a grandi linee) in quest'imminente sequel.

Dead Space

Sviluppato da Visceral Games (ex EA Redwood Shores) e uscito nell'Ottobre del 2008 per Xbox 360, Playstation 3 e PC, Dead Space appare a tutti gli effetti come il seguito spirituale di quel Resident Evil "vecchia scuola" che Capcom sta già pian piano abbandonando a partire dal quarto episodio. Pur non trattandosi di un'invasione zombesca i punti in comune non si limitano solamente alla necessità di centellinare le risorse per sopravvivere: misteri, organizzazioni segrete e pericolose creature fanno di Dead Space ben più che un semplice omaggio al capolavoro ideato da Shinji Mikami. Le ispirazioni, naturalmente, non si fermano qui ma si spingono almeno fino ad Alien (la pellicola) e ad alcune opere letterarie sul genere fantascientifico.
Protagonista della vicenda è Isaac Clarke (il cui nome ricorda gli scrittori Isaac Asimov ed Arthur C. Clarke), ingegnere minerario per la Concordance Extraction Corporation. Nel lontano futuro in cui Dead Space è ambientato questa compagnia manda nello spazio vere e proprie astronavi minerarie, alla ricerca di preziose risorse sui Pianeti colonizzati dagli esseri umani.

"Una vicenda sempre tesa, interessante ed emozionante che fa da sfondo ad un gameplay che riprende stilemi del survival horror e del third person shooter, mescolandoli con proporzioni quasi perfette, forse mai raggiunte in seguito"

Tutto liscio nella vita di Isaac fino a quando la C.E.C. non riceve un S.O.S. dalla USG Ishimura, una delle sue navi di classe "Planet Cracker" (adibita a distruggere i planetoidi per ricavarne i minerali) intrappolata per un guasto al sistema meccanico nell'orbita del pianeta Aegis VII. Il nostro, assieme ad altri colleghi, si imbarca sulla USG Kellion, per dirigersi verso la Ishimura, soccorrerne in primis l'equipaggio ed aggiustare il guasto. I guai iniziano proprio nell'avvicinamento alla nave in avaria, quando un malfunzionamento del faro gravitazionale della Kellion la farà schiantare sul ponte di volo della Ishimura, costringendo l'equipaggio a sbarcare prematuramente. Qui strane creaturae attaccheranno il gruppo, uccidendo i due piloti e separando Isaac dagli altri componenti - Kendra Daniels e Zach Hammond.
Rimasto fisicamente isolato ma ancora in comunicazione con i compagni, il nostro intraprenderà un lungo viaggio nel tentativo di riparare la Ishimura per andarsene dal Pianeta. Durante il peregrinare scoprirà un'astronave misteriosamente abbandonata e in totale degrato. Grazie ad audio-diari e note dell'equipaggio verrà alla luce la tremenda verità: il capitano della nave era un membro della Chiesa di Unitology, stramba setta adoratrice di un manufatto alieno chiamato "Il Marchio". La reliquia si troverebbe inoltre a bordo della Ishimura ed avrebbe causato essa stessa il disastro, plasmando le menti dell'equipaggio e facendo scattare un raptus omicida incontrollato. Non bastasse la struttura è stata infestata da creature chiamate Necromorfi: esseri parassitari capaci di prendere possesso dei cadaveri e resuscitarli. Gran parte dell'equipaggio ne è stato preda e per evitare una catastrofe ben peggiore l'ufficiale scientifico Kyne ha letteralmente sabotato la nave, espellendo persino le capsule di salvataggio per evitare il diffondersi del parassita. Ad Isaac non resta che lanciare un disperato segnale di soccorso, raccolto dalla nave militare USM Valor. Ma i problemi sono tutt'altro che finiti perché anche sulla Valor, venuta in contatto con una delle scialuppe di salvataggio della Ishimura, prendono piede i Necromorfi, facendola schiantare e mandando a monte il salvataggio. Una fortuna, in realtà, dato che Hammond scopre i veri ordini della Valor, armata per distruggere la Ishimura e qualsiasi forma di vita a bordo.
La presenza di una seconda astronave permette quindi di tornare al piano originale, sostituendo il nucleo in avaria e ripristinando le funzioni della Ishimura. Non prima però di aver riportato Il Marchio su Aegis VII, per calmare l'"Unica Mente" - entità extraterrestre che secondo il dottor Kyne controlla i Necromorfi. In un finale al cardiopalma che non charisce la sopravvivenza di un Isaac ormai preda dell'Unica Mente (apparsagli più volte sottoforma della fidanzata scomparsa sulla Ishimura), si scoprirà persino un "complotto" governativo: il manufatto originale è già stato recuperato ed è sulla Terra; quella in possesso del nostro è una copia, mandata su Aegis VII per verificarne il funzionamento.

Una vicenda sempre tesa, interessante ed emozionante che fa da sfondo ad un gameplay che riprende stilemi del survival horror e del third person shooter, mescolandoli con proporzioni quasi perfette, forse mai raggiunte in seguito. Alle movenze dinocolate dell'eroe, che indossa costantemente una particolare tuta, si unisce una visuale in terza persona ravvicinata, capace di immergere il giocatore come mai prima d'ora. Coinvolgimento e tensione sono temi ricorrenti e fondamentali in Dead Space, che intensifica l'immedesimazione proponendo atmosfere disturbate e spaventose. Ambienti completamente bui, scene raccapriccianti, corridoi stretti e rumori improvvisi sono la ricetta per un cocktail esplosivo che lascia letteralmente senza fiato il giocatore. Rinfresca la struttura ed aumenta in un certo senso il pathos anche la particolare concezione degli avversari - i Necromorfi. Si tratta di creature oltremodo tenaci, spesso rapide e letali a distanza ravvicinata. Per mandarle al tappeto non basterà scaricargli addosso la potenza di fuoco a disposizione (mutuata per altro da arnesi minerari) ma bisognerà colprine con precisione arti e giunture, effettuando cruente mutilazioni ed impedendo alle creature di perseverare nel tentativo di farci la pelle.
Il giocatore rimane sempre in allerta, pronto a modificare in tempo reale la direzione di fuoco del suo Plasma Cutter e completamente immerso nelle stranianti atmosfere. Ad aiutarlo ad immedesimarsi, sopra ogni altra cosa c'è una soluzione strutturale introdotta forse per la prima volta da Dead Space - la completa assenza dell'HUD. Le informazioni sono infatti completamente integrate nell'equipaggiamento: la tuta mostra il livello di salute tramite una particolare striscia di led luminosi a livello della colonna vertebrale; la quantità di munizioni viene presentata in sovraimpressione a ciascuna bocca da fuoco, tramite raffinati indicatori olografici. Lo schermo è dunque totalmente libero di esprimere le brutalità previste dal dev team e raccontare la storia di Isaac e Nicole, di Unitology e del Marchio. Non mancano piccoli enigmi ambientali da risolvere sfruttando le capacità tecnologiche della tuta: la Stasi per "congelare" oggetti e nemici; il Modulo Cinetico per attrarre, spostare o lanciare oggetti a distanza. E non manca nemmeno la possibilità di migliorare l'equipaggiamento, sfruttando particolari Nodi recuperati nell'esplorazione dell'ambientazione.
Considerando che l'Unreal Engine nel 2008 non è ancora il motore iper-sfruttato di oggi, Dead Space mostra un ottimo carattere anche dal punto di vista visivo, dove spiccano in particolare l'ottima realizzazione dei modelli poligonali ed un comparto animazioni molto curato. Immancabile, naturalmente, una precisa gestione delle fonti d'illuminazione, che fa veramente la differenza in termini d'atmosfera aiutando persino a mascherare qualche texture leggermente sottotono. Di grande impatto anche la componente sonora, con campionature di buon livello ed una tridimensionalità che comincia a far sentire le potenzialità dell'uscita ottica delle console Next Gen. Meno gradevole il doppiaggio, con la non felice partecipazione di Dario Argento ed una serie di voci gerealmente non troppo convincenti.

Dead Space: Extraction

Ad un anno di distanza Visceral Games si fa affiancare da Eurocom (esperta nel settore) per non far mancare nemmeno ai possessori di Nintendo Wii la loro dose di Dead Space. Viene a tal proposito rilasciato Dead Space: Extraction, on-rail shooter che funge da prequel all'intera saga.
A livello narrativo -in quanto prequel- Extraction ci porta direttamente su Aegis VII, prima del tremendo viaggio di Isaac Clarke a bordo della Ishimura per scoprire tutta la verità sul ritrovamento del manufatto conosciuto come "Il Marchio". A differenza del Dead Space capostipite in questo caso impersoneremo diversi protagonisti, inquadrando la vicenda da molti punti di vista. Uno dei principali è il detective Nathan McNeill, che sta indagando sui fatti che hanno coinvolto Sam Caldwell, uno dei minatori facenti parte della squadra di recupero del Marchio Rosso. Il piccolo gruppo di operai è stato plagiato dall'Unica Mente, cadendo in preda di furiose allucinazioni che hanno costretto Sam ad uccidere numerosi suoi compagni per legittima difesa. Prima che potesse fuggire da Aegis VII, tuttavia, una squadra speciale della polizia di Aegis VII (la P-Sec) lo ha eliminato.
Nel corso delle indagini McNeill incontrerà un vecchio amico, Gabriel Weller, ora in servizio sulla Ishimura come ufficiale militare. Giunti su Aegis VII i due scopriranno subito che la colonia è completamente infetta, salvandosi per miracolo dall'attacco dei Necromorfi e riuscendo ad estrarre assieme a loro Lexine Murdoch, la fidanzata di Sam che diventerà poi chiave per risolvere i numerosi misteri del plot. Assieme i tre tentano di fuggire dal pianeta, trovato un aiuto insperato in Warren Eckhardt, direttore degli scavi della società mineraria che offre "ospitalità" su Megavents, la sua scialuppa di salvataggio. Assieme tentano dunque di dirigersi verso la Ishimura, dalla quale viene però dato l'ultimatum di non avvicinarsi, aprendo addirittura il fuoco contro la scialuppa e facendola precipitare verso l'astronave stessa.
Si conclude idealmente qui la prima parte dell'avventura, con i nostri impegnati a vagare nello spazio per raggiungere la più vicina pompa d'aria. Viene dato il LA, però, anche alla seconda metà dell'avventura, che si svolge interamente a bordo della Ishimura. Qui l'indagine prenderà una piega totalmente differente, cercando di fare luce sulle motivazioni di questa invasione aliena (la nave è infatti già piena di Necromorfi). Tra i risvolti più interessanti e i tanti retroscena che faranno impazzire di gioia i fan la presa di contatto con Nicole Brennan, precedentemente citata fidanzata di Isaac che interverrà per qualche ulteriore spiegazione.
A livello generale il ritmo sostenuto della narrazione e i tanti colpi di scena presenti riescono a tenere sulle spine qualunque giocatore, anche estraneo alle vicende di Dead Space. Un plot ben raccontato ed intrigante, arricchito da tantissimi risvolti e segreti da svelare, colpisce naturalmente al cuore i più sfegatati fan della saga, facendo di Dead Space: Extraction un titolo da non perdere.

A livello ludico, quello che sulle prime sembra un clone di House of the Dead si rivela invece molto più complesso. Nonostante l'avanzamento sia sostanzialmente inquadrato, le possibilità offerte dalla dotazione (diversificata rispetto a Dead Space) e dalle potenzialità di Stasi e Modulo Cinetico si rivelano fondamentali nel rimpinguare la varietà di gioco. Gli avversari possono essere fermati non solo tramite smembramento (pratica resa per altro più precisa e coinvolgente dal puntamento tramite Wii Mote) ma anche sfruttando i "poteri" cinetici per scagliargli contro casse o barili esplosivi. La progressione si fa dunque piuttosto avvincente, inframezzata com'è da sessioni frenetiche in cui prendere decisioni velocemente ed altre invece completamente esplorative, dove il carattere lugubre delle atmosfere si farà sentire facendo letteralmente rabbrividire il giocatore. Appare infine interessante l'inserimento di piccoli enigmi ambientali da risolvere, spesso figurati dalla necessità di forzare circuiti e meccanismi sfruttando le peculiarità motorie della console Nintendo. Non dimentichiamo poi che il titolo è interamente giocabile anche in coop - assoluta novità per la saga che verrà ripresa solo dal prossimo terzo capitolo.
Graficamente Dead Space: Extraction non è certamente all'altezza del "fratellone" in Alta Definizione ma, rapportato al panorama Wii dell'epoca spicca per l'ottima realizzazione. I modelli poligonali sono ben curati e abbastanza vari, con particolari elogi per la costruzione poligonale dei necromorfi, molto dettagliati e terribilmente inquietanti e disgustosi. Le texture si lasciano abbondantemente guardare, così come gli effetti particellari. Di ottimo livello l'interazione fisica, sfruttata grazie alla telecinesi durante molte sezioni in game. Anche il sonoro appare in linea con il resto del comparto tecnico: ad effetti sonori sono davvero convincenti si unisce questa volta un doppiaggio mantenuto in lingua originale, con solamente i sottotitoli in italiano.

Dal videogame alla carta

Sbloccabili all'interno di Dead Space: Extraction, ci sono anche i tre volumi (digitali) di una mini serie pubblicata nel 2008 da Image Comics. La storia, illustrata da Ben Templesmith e scritta da Antony Johnston (anche sceneggiatore del gioco), narra sotto una luce leggermente diversa il prequel al primo episodio, concentrandosi specificatamente sul ritrovamento del Marchio Rosso.

Dead Space 2

Il 28 Gennaio 2011 debutta anche in Europa (lo aveva fatto negli States qualche giorno prima) Dead Space 2, attesissimo secondo capitolo della saga Visceral Games. Il brand prende proprio in questo momento una svolta verso l'action, mantenendo salde le atmosfere raccapriccianti ma allentando notevolmente la tensione. Il dev team dichiara inafatti di aver ricevuto numerose lamentele da giocatori che non erano stati in grado di completare il primo capitolo, proprio per l'eccessivo tasso d'ansia e "stress psicologico" a cui le situazioni in game sottoponevano. Si tenta dunque di porvi rimedio, limitando le situazioni in cui i Necromofri spuntano all'improvviso e dotando il protagonista di un arsenale maggiormente efficace. Ma andiamo con ordine.
Le vicende vedono ancora una volta Isaac Clarke nel ruolo di protagonista, a tre anni esatti dalla tragedia della Ishimura. Il nostro beniamino si risveglia in nell'ospedale di una gigantesca stazione spaziale che scoprirà soltanto dopo essere Titan (o The Sprawl), costruita su un frammento di Titano - satellite di Saturno. Isaac non deve vedersela però solo coi Necromorfi, che lo attaccano immediatamente, ma anche con gli agenti di sicurezza della struttura, incaricata dal direttore Tiedemann di eliminare tutti i pazienti ricoverati.

"Dead Space 2 è effettivamente più dinamico e ritmato nelle sparatorie, rispetto al primo lavoro dei Visceral Games. Eppure non si trasforma, mantenendo ben saldo nel giocatore qul costante senso d'inquietudine e insicurezza che lo ha reso grande"

Mentre le visioni di Nicole continuano a tormentarlo, Isaac decide di fuggire e di accettare l'aiuto di Daina, che lo contatta affermando di conoscerlo e di avere una cura per la malattia che lo affligge (demenza secondo la donna). Nel suo peregrinare nella stazione spaziale, tra una battaglia e l'altra, il nostro inconta Nolan Stross, pluriomicida evidentemente "segnato" dal Marchio ma a quanto pare a conoscenza di un modo per distruggerlo. Stross racconta ad Isaac tutto quello che sa ed Isaac si rende conto di esser braccato dalle autorità governative, che hanno creato un nuovo Marchio grazie alle conoscenze contenute nella sua mente ed ora vogliono metterlo a tacere. Preso dalla smania di liberarsi dalla scomoda situazione e dalle allucinanzioni che continuano a tormentarlo accellera il suo incontro con Daina, che si rivela però un membro della Chiesa di Unitology. Una breve parentesi aiuta a capire meglio cosa sia questo credo: la fede verso il manufatto considerato come la manifestazione fisica di Dio e la riprova della sua esistenza.
Sconvolto dalle rivelazioni e da un attacco governativo che uccide la donna Isaac abbandona il sito (una vera e propria Chiesa) in cerca di superstiti e di un modo per uscire dall'incubo. E' così che incontra Ellie, unica sopravvissuta assieme a Nolan - entrambi intrappolati in una parte della struttura inaccessibile ad Isaac. Nello stesso istante il direttore Tiedemann disattiva il supporto vitale in tutte le sezioni della stazione spaziale. Isaac, che non vuole più veder morire nessuno, si ripromette di raggiungerli e portarli in salvo chiedendo nel mentre alla donna di badare ad uno Stross oramai in condizioni critiche.
Il nostro deve a questo punto riattivare la vecchia stazione solare posta sopra lo Sprawl, per evitare che l'arresto del supporto vitale si riveli fatale e riattivare le fonti energetiche tramite i pannelli solari dell'impianto. L'impresa, non senza complicazioni riesce, ed Isaac può così tornare alla colonia, dalla quale ha nel frattempo ricevuto un S.O.S. di una preoccupatissima Ellie, in procinto di venire raggiunta da un'orda gigantesca di Necromorfi inarrestabili. Ricongiuntisi al nostro non resta quindi che da raggiungere il settore governativo, dove è tenuto al sicuro il marchio e dove si trova Tiedemann, che potrà finalmente spiegare ad Isaac cosa c'entra il governo in tutta la faccenda. Soprattutto perché, nel tentativo di raggiungere l'area, il protagonista viene ostacolato ed è costretto ad utilizzare come "scorciatoia" la stessa USG Ishimura, che nota con orrore essere attraccata allo Sprawl (per una macchinazione che ha portato ad insabbiare la verità su Aegis VII, racconta Ellie). L'avventura si chiude così in maniera analoga alla precedente, con Isaac che combatte le sue visioni riuscendo finalmente a sconfiggere la falsa Nicole frutto dell'Unica Mente e distruggere il marchio. Al culmine dello stress psicofisico Isaac si abbandona alla morte, fino a che Ellie non giunge a salvarlo. Il gioco si chiude con una scena quasi identica a quella vista nel precedente episodio, con il protagonista seduto che volge la testa e, invece che Nicole, trova Ellie.
Ancora una volta gli sceneggiatori a Visceral Games svolgono un lavoro a dir poco impeccabile, scrivendo una vicenda ricca, coinvolgente e soprattutto debilitante. Alcune scene rimarranno indelebili nella mente dei videogiocatori, così come le atmosfere disturbanti di questo secondo episodio, che nonostante qualche premessa non ben digerita dai fan riesce a farsi largamente apprezzare.

Leggermente differente il discorso gameplay, che mantiene nonostante le premesse molte delle caratteristiche tradizionali, non deludendo affatto lo zoccolo duro degli appassionati. In molti, soprattutto per le dichiarazioni del team di sviluppo, temevano che il titolo avesse preso una deriva da Action Game, tradendo dunque le aspettative. Fortunatamente così non è stato. Dead Space 2 è effettivamente più dinamico e ritmato nelle sparatorie, rispetto al primo lavoro dei Visceral Games. La reattività del Control System è aumentata: i movimenti di Isaac sono più rapidi, ed i cambi di arma avvengono con meno impaccio. Mirare e far fuoco, sfruttare le funzioni secondarie delle armi, è più naturale, ed in generale il protagonista sembra meno impacciato che in precedenza. Si moltiplicano anche gli approcci, fra arti da raccogliere per impalare poi i Necromorfi più aggressivi e nuovi spunti nella dotazione, come il Fucile Javelin, per "appendere" i nemici al muro ed elettrificarli tramite fuoco secondario. Eppure, nonostante tutto, Dead Space 2 non si trasforma, mantenendo ben saldo nel giocatore qul costante senso d'inquietudine e insicurezza che lo ha reso grande. Corridoi stretti, scorci poco rassicuranti, rumori oppressivi ed insidiosi. L'atmosfera di Dead Space, la sua anima nera e corrotta, rimangono intatte.

"Per Dead Space 2 gli sceneggiatori Visceral Games svolgono un lavoro a dir poco impeccabile, scrivendo una vicenda ricca, coinvolgente e soprattutto debilitante"

Dead Space dunque migliora se stesso, diventa più snello e più vario, e lo fa anche grazie alle nuove sessioni a Gravità Zero, decisamente riviste rispetto a quelle troppo inquadrate del primo capitolo. Sfruttando i post-bruciatori della nuova tuta Isaac è in grado di muoversi liberamente, evitando gli ostacoli e facendosì coì largo in sezioni che diventano anche esplorative, dandoci la possibilità di raccogliere vari oggetti rimasti "sospesi". La struttura, che riabbraccia (potenziandola) anche la sessione di progresso e sviluppo dell'equipaggiamento, diventa così di più ampio respiro, aggiungendo addirittura qualche Quick Time Event al computo ed accrescendo sempre più il coinvolgimento del giocatore, appagato ai massimi livelli.
In maniera del tutto sorprendente, anche la componente multiplayer della produzione Visceral Games presenta spunti altamente interessanti, tanto da renderla, nel 2011, una delle migliori esperienze "atipiche" per quel che concerne l'online gaming. Umani e necromorfi si affrontano su cinque mappe liberamente ispirate alle location di The Sprawl, ognuna con obiettivi modulari dedicati da portare a termine entro un certo intervallo di tempo. Per rendere interessante e convincente l'esperienza il team ha dato accesso agli umani all'intera dotazione di Isaac, ed ai Necromorfi la capacità di sfruttare le peculiarità di ciascuna "classe", dotandola però anche di tempi e luoghi di respawn differenti.
La struttura riesce ad essere contemporaneamente interessante e ben bilanciata, anche alla luce di un sistema di progressione piuttosto ben fatto, che permette agli alieni di evolvere le abilità ed agli umani di acquisire armi sempre più potenti. Il team pensa infine di inserire esseri guidati dalla CPU in maniera randomica, rendendo le partite ancor più imprevedibili e consentendo ai giocatori d'improvvisare interessanti tattiche.
La produzione non lesina naturalmente per quanto riguarda la componente visiva, assolutamente al top. La superiorità del secondo episodio si nota soprattutto per quel che riguarda la complessità poligonale, con l'aprirsi e l'arricchirsi delle ambientazioni caratterizzate da strutture credibili e complesse. Esaltante è anche il lavoro eseguito sulle texture: le superfici metalliche risplendono di nuovi riflessi, le porosità delle rocce sembrano quasi tangibili e in generale la realizzazione è eccellente. Ma la vera eccellenza tecnica di Dead Space 2 è insita ancora una volta nel sapiente sfruttamento dell'illuminazione. L'utilizzo distorto e creativo delle fonti di luce infonde al prodotto uno stile davvero unico. Questa volta, infine, non ci si fa mancare nulla nemmeno dal punto di vista sonoro. Campionamenti puliti e precisi fanno da contraltare ai tremendi silenzi che riempiono i quadri di gioco e che immergono il giocatore nelle sue paure; dall'altra parte un doppiaggio italiano senza le storture del predecessore racconta una vicenda interessante dall'inizio alla fine.

....And More

Come spesso accade, ad una produzione di alto livello (com'è Dead Space) si tende ad affiancare, per sfruttarne il successo commerciale, numerosi spin-off, alcuni riusciti altri meno. Non fa eccezione Electronic Arts, che promuove diversi progetti collaterali tra film d'animazione, fumetti e videogiochi arcade.
Primo tra tutti è Dead Space: Downfall, conosciuto in Italia come Dead Space - La Forza Oscura e contenuto (in DVD) nell'edizione limitata del primo Dead Space. Il lungometraggio (74 min) di Chuck Patton vuole porsi come immediato prequel degli eventi con protagonista Isaac Clarke, presentando quanto accaduto a bordo della Ishimura. Lo fa, tuttavia, prendendosi troppe libertà che non fanno della produzione l'interessante approfondimento sperato. Il design della nave, tanto per iniziare, appare leggermente differente. Ci sono diversi errori nel doppiaggio italiano come "Marcatore" al posto di "Marchio". Alcune scene vengono completamente cambiate, come l'omicidio del Capitano ad opera del dottor Kyne, qui occorso in maniera totalmente diversa (e più cruenta). Alcuni personaggi presenti nel videogame sono qui assenti; le armi utilizzate dai protagonisti del film sono convenzionali mentre chi ha giocato a Dead Space sa che a bordo della Ishimura vi sono solamente armi ad energia. Le stesse nel film vengono figurate come spade laser, mentre nel videogame si tratte di pistole con tanto di munizioni. E si potrebbe continuare per un bel po', descrivendo la sostanza di una produzione non certo raffinata.
Di caratura differente Dead Space: Aftermath, prodotto tre anni dopo come collante tra Dead Space e Dead Space 2, per la regia di Mike Disa. In questo caso, tramite un mix di immagini bidimensionali e tridimensionali, viene narrata la storia dei sopravvissuti della USG O'Bannon, mandata su Aegis VII per recuperare i frammenti del marchio distrutto da Isaac Clarke in Dead Space. Il racconto, sottoforma di flashback e molto più coerente rispetto a Downfall, ci poterà a fare la conoscenza con l'equipaggio di cui faceva parte anche il Dottor Nolan Stross, che reincontreremo poi in Dead Space 2. Incaricati, come si diceva, di recuperare i frammenti del Marchio, i membri della spedizione ne verranno sottomessi, compiendo brutalità indicibili ed uscendo completamente di senno. L'interrogatorio a cui i protagonisti del lungometraggio vengono sottoposti ci svela molti dei retroscena di alcuni momenti particolarmente confusi in Dead Space 2. Si viene a conoscenza, ad esempio, del progetto del governo per ripristinare il Marchio - al quale la Dottoressa Cho si oppone divenendo così capro espiatorio per l'insabbiamento della tragedia della Ishimura. Si viene a conoscenza dell'importanza di Nolan Stross, che verrà mantenuto in vita in quanto studioso del Marchio e conservato in stasi proprio accanto ad Isaac Clarke. Si tratta dunque di un'opera ben più interessante, soprattutto per i fan.
Troviamo infine due videogame "collaterali", atti ancora una volta a riempire il vuoto tra Dead Space e Dead Space 2. Il primo, in ordine cronologico, è Dead Space: Ignition, una sorta di racconto interattivo nel quale il giocatore "vestirà i panni" di Franco Delille, una sorta di elettricista spaziale. Nel corso di quest'avventura rilasciata su Marketplace e PSN per 400MS Points / €4.90 il giocatore si limiterà ad effettuare delle banali scelte, che porteranno a quattro finali differenti ed al cimentarsi in tre tipologie piuttosto comuni di mini-game. Troviamo un percorso ad ostacoli, un classico tower-defense game ed un labirinto a specchi, tutti realizzati in maniera piuttosto frettolosa e poco convincente. D'altronde l'intera operazione pare meramente atta a stuzzicare i fan più sfegatati della saga, non puntando in maniera convincente sulla qualità - che lascia a desiderare dal gameplay alla realizzazione dei disegni che compongono questa sorta di fumetto interattivo. Anche i super-appassionati, tuttavia, avranno fatto fatica a metabolizzare l'approfondimento di vicende estremamente collaterali alla linea narrativa principali, quasi totalmente inutili ai fini delle comprensione e dell'arricchimento generale.
Qualitativamente non troppo dissimile ma certamente più vasto è Dead Space IOS o Dead Space (mobile), videogame rilasciato originariamente per iPhone ed iPad ma approdato poi anche su Sony Experia Play e Blackberry Playbook. Le vicende seguono un misterioso soggetto chiamato Codename: Vandal: nient'altro che un seguace di Unitology (una donna) incaricata di una missione top secret su Titano direttamente dal direttore Hans Tiedemann. L'uomo non sarà l'unico collegamento tra questa versione iOS e Dead Space 2: nell'avventura avremo modo di conoscere (e scontrarci) anche con Daina Le Guin, la pazza consacrata ad Unitology che trarrà in inganno anche Isaac nella seconda avventura targata Dead Space. Il contesto, perciò, è decisamente più interessante rispetto ad Ignition, anche se svolgimento e conclusioni risultano piuttosto raffazzonati, così come il gameplay. Basato sostanzialmente su un surrogato del Dead Space "originale", questo episodio iOS ne riprende caratteristiche della dotazione e del R.I.G. (la tuta), prevedendo addirittura potenziamenti e quant'altro. Lascia tuttavia a desiderare lo studio dell'interfaccia di controllo, gestita (male) completamente tramite touch screen. Se perciò non avete mai sentito parlare di Dead Space mobile (o iOS) ora sapete perché.
Segnaliamo, a margine, anche Dead Space: Martyr e Dead Space: Savage - rispettivamente romanzo e storia illustrata che vanno ad approfondire ulteriori risvolti delle vicende, tra Dead Space e Dead Space 2. Si tratta di opere che si inseriscono tuttavia in maniera ancor più collaterale rispetto a quanto da noi inquadrato, ispirandosi loro al videogame ed andando ad interessare solo i fanatici che non possono proprio fare a meno di possedere qualsiasi prodotto legato a Dead Space.

Eye Remember Dead Space, come abbiamo visto, ha mantenuto sempre salde alcune caratteristiche peculiari: ritmi sostenuti, tensione alle stelle, atmosfere cupe e disturbanti, grande enfasi sulla caratterizzazione delle ambientazioni. Questo terzo episodio, lo abbiamo detto più volte, non intende tradire del tutto queste prerogative, andando però ad inserire ancor più dinamismo in una struttura oramai quasi da third person shooter puro. La recente prova con mano ci ha rassicurato sul mantenimento nella cura per le ambientazioni e per il senso di insicurezza generato dal progredire in solitaria. Ci ha però anche messo in guardia sul calo di tensione nella modalità cooperativa, nonché riguardo alla presenza non certo gradita degli avversari umani, rei di sbilanciare il delicato equilibrio tra survival e TPS. La produzione dovrà dunque dimostrare, a questo punto soprattutto a livello narrativo/emotivo, di essere a livello se non superiore dei precedenti episodi. Solo in tal modo un prodotto atteso ma non senza timori e critiche potrà essere consacrato come ideale chiusura di questa favolosa saga, almeno per quanto riguarda questa generazione di console.