Rubrica Eye Want It! - Action Figures

Cominciano le review di Everyeye sulle Action Figures più calde del momento

Rubrica Eye Want It! - Action Figures
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I tempi sono cambiati. Le stanze del videogame-nerd di oggi non sono più tappezzate da quei sottili poster staccati dal paginone centrale delle riviste e sulle mensole iniziano a comparire sempre più spesso dettagliatissime sculture in miniatura, che ritraggono eroi dei videogames o protagonisti dei film e delle serie tv più in voga. Le maggiori case di produzioni di videogames hanno iniziato ad includerle nelle prestigiose scatolette numerate delle edizioni per collezionisti, e, in alcuni casi, hanno creato vere e proprie divisioni aziendali per la produzione di action figures, come la Play Arts di Square Enix.
Questo mese approfondiremo l’argomento action figures con due oggetti di recente produzione e due ‘vintage’, per far contenti anche i collezionisti nostalgici.

PLAY ARTS KAI ADAM JENSEN

L’eroe del terzo capitolo della saga Deus Ex, Adam Jensen ha finalmente una controparte plasticosa, prodotta da Play Arts, che cura la riproduzione fedele di molti dei personaggi dei videogames più in voga. Il modellino pluriarticolato -lo stesso incluso nell’edizione limitata di Human Revolution- mostra subito un livello di dettaglio altissimo nella scultura: la scultura del volto e delle ‘augmentations’ rappresenta il top della linea di casa nipponica; lo sculpt ‘occidentale’ e la colorazione ineccepibile rendono realistico e di forte impatto, distante dallo stile manga che ha caratterizzato molte delle uscite precedenti, per lo più appartenenti al merchandising della serie Final Fantasy. Il combat suit è realizzato a regola d’arte: le parti ‘fluttuanti’ della corazza, in plastica morbida, nascondono alla perfezione i punti di snodo del torace, delle anche e delle spalle, unica pecca l’antiestetica giuntura delle ginocchia, che seppur funzionale alla posabilità dell’action figure, non è stata nascosta in alcun modo, come già visto in molti altri prodotti Play Arts.


La posabilità è buona, con i 17 punti di snodo sarebbe possibile, potenzialmente, ottenere un’infinità di pose dinamiche, peccato molte di esse siano impedite dalla tendenza dei giunti delle caviglie all’indebolimento e al peso mal distribuito e concentrato sul torso, problema comune delle figure Play Arts più slanciate. Anche il buon Adam Jensen soffre della mai troppo criticata tendenza della produzione Play Arts a distribuire action figures senza seguire una scala fissa: con i suoi circa 23 centimetri d’altezza, sarà difficile da affiancare ad altre figures riprodotte con la stessa scala.


Gli accessori inclusi nella scatola includono un set di mani aperte da sostituire ai pugni, utili per reggere il fucile, riprodotto fedelmente, e due avambracci intercambiabili con le letali nano-ceramic blades viste nel gioco. Assente, purtroppo, una testa intercambiabile per esporre l’action figure senza i futuristici occhiali da sole di Adam Jensen.


Un prodotto di tutto rispetto, che vale sicuramente il prezzo (seppur poco incoraggiante) della collector’s edition del gioco, distribuita solo in Europa; è possibile anche acquistare l’action figure singolarmente ed ampliare la collezione con due dei cattivoni incontrati in Human Revolution: la letale Yelena Fedorova e il nerboruto Lawrence Barrett.

Scultura: 5
Colorazione: 5
Articolazione: 4
Accessori: 3.5
Valutazione Finale


REVOLTECH PROFESSOR LAYTON

Direttamente dai touch screen dei nostri Nintendo DS, la fedele riproduzione di casa Kaiyodo del sagace protagonista della pluripremiata saga di rompicapi Professor Layton.
Si tratta dell’ottantaseiesima uscita della linea Revoltech, che prende il nome dall’innovativo ‘revolver joint’, in grado di garantire una posabilità mai vista prima.
Lo sculpt e la colorazione riprendono perfettamente lo stile cartoon del character design del gioco, con ottimi risultati: l’infallibile investigatore non poteva sperare in una trasposizione migliore in tre dimensioni.
I revolver joints sono nascosti in modo ottimale, più che in altre action figures della stessa linea, mentre le articolazioni dei polsi sono affidate a sottili snodi quasi totalmente invisibili.

Alla ridotta statura dell’action figure (circa 13 centimetri, incluso il vistoso cilindro) si è deciso intelligentemente di rimediare con un numero incredibile di accessori. Ci troviamo di fronte a uno dei Revoltech più accessoriati dell’intera linea: un viso intercambiabile, ben 5 mani aggiuntive, una piccola agenda apribile grazie ad uno snodo centrale, una penna, uno stand, una sedia, e un tavolino con tanto di tazza di tè. C’è abbastanza materiale per creare un mini diorama sulle mensole delle vostre librerie, proprio accanto alle interminabili pile di videogames.

L’utilizzo dei revolver joints permette un’ottima posabilità, nonostante la natura non troppo dinamica del personaggio in questione. Unica pecca è il peso eccessivo della testa, che rende difficile mantenere in piedi l’action figure senza l’aiuto dello stand; tuttavia siamo di fronte ad uno dei Revoltech da possedere assolutamente, soprattutto se fan della serie videoludica. La distribuzione di questo tipo di prodotti in Europa -e soprattutto nel Bel Paese- è abbastanza carente, e, salvo ritrovarci in alcune fumetterie particolarmente fornite, ci toccherà ricorrere a shop asiatici online o a rivenditori senza scrupoli in giro per la baia più famosa della rete.

Scultura: 4.5
Colorazione: 4.5
Articolazione: 4.5
Accessori: 5
Valutazione Finale


TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES BEBOP & ROCKSTEADY

Facciamo un bel salto nel passato, nei coloratissimi e sgargianti anni ’80, in compagnia di due dei più stupidi cattivoni che la storia dei cartoon conosca. Parliamo di Bebop e Rocksteady, scagnozzi dell’irascibile Shredder della fortunata serie ‘Teenage Mutant Ninja Turtles’, conosciutissima anche dalle nuove generazioni, grazie alle varie trasposizioni cinematografiche e alle poche, trascurabili, esperienze videoludiche. I lettori più anzianotti però ricorderanno con malcelata malinconia la prima, ineguagliabile serie a cartoni.
Pochi sanno che la serie animata, come spesso accadeva degli anni ’80, altro non era che uno strumento per pubblicizzare le action figures. Nel 1987, infatti, la casa produttrice di giocattoli Playmates firmò un accordo con Mirage Studios, che garantiva la realizzazione di una linea di action figures snodabili affinchè le televisioni americane trasmettessero una serie animata per promuoverne la vendita. Teenage Mutant Ninja Turtles (in Italia “Tartarughe ninja alla riscossa”) ottenne un notevole successo fra i ragazzini del tempo, nonostante avesse snaturato il concept dell’omonimo fumetto di Kevin Eastman e Peter Laird. Gli spietati combattenti del comic book si trasformarono in giocose e paffute tartarughe ghiotte di pizza, protagoniste di una scena ricca di personaggi bizzarri, animali antropomorfi frutto di grottesche mutazioni, come, appunto, gli inseparabili Bebop e Rocksteady.

Le due action figures vintage del mese appartengono alla primissima linea di giocattoli ispirati ai personaggi della serie, entrambe prodotte nel 1988, sono le più fedeli al cartoon originale. Il livello di dettaglio è in linea con le produzioni dell’epoca e mostra parecchi dettagli scolpiti ma non dipinti, che non risultano, tuttavia, eccessivamente antiestetici. Molto ben realizzata la scultura del volto di Bebop, un po’ meno fedele al cartoon quella di Rocksteady. L’articolazione è quella canonica dei giocattoli anni ’80, ben distante dai modelli per il collezionismo dei giorni nostri, e soffre l’assenza di giunti in corrispondenza di gomiti e ginocchia; solo l’articolazione delle gambe è affidata a dei giunti a sfera, mentre braccia polsi e testa sono ancorati da perni fissi, che rendono impossibile il movimento delle braccia verso l’esterno e della testa verso l’alto e verso il basso. Gli accessori inclusi nel blister prevedono una pistola, uno scudo e un coltello per ognuno dei due scagnozzi di Shredder, realizzati in plastica monocromatica e privi di qualsiasi dettaglio verniciato, come tutti quelli inclusi nelle action figures della linea. Le eccessive dimensioni dell’arma di Rocksteady, insieme all’assenza dell’articolazione del gomito rendono difficile l’impugnatura, possibile solo nella modalità mostrata nelle foto.

Le due action figures godono di una discreta realizzazione -soprattutto Bebop- e sembrano uscite direttamente da uno di quei vecchi e polverosi televisori a tubo catodico che hanno tenuto compagnia molti di noi fino a metà degli anni ’90. Consigliamo di rovistare fra le cianfrusaglie nei vostri garage o di aprire la ‘caccia al vintage’ su ebay per dare un posto a questi due gioiellini nella vostra collezione, senza il rischio che sfigurino troppo accanto alle action figures di ultima generazione.
Ai fan della serie segnaliamo, inoltre, che dopo il tentativo fallito della casa di produzione NECA di riproporre una linea di giocattoli ispirata al fantasioso mondo delle tartarughe ninja, Playmates ha annunciato il suo ritorno sulla scena con la linea ‘classics’, seguendo le orme di Mattel per quanto riguarda la linea Masters of the Universe.

Bebop
Scultura: 4.5
Colorazione: 4
Articolazione: 3
Accessori: 4
Valutazione Finale



Rocksteady
Scultura: 4
Colorazione: 4
Articolazione: 3
Accessori: 4
Valutazione Finale


Eye Want It! Appuntamento al prossimo mese con un altro sguardo sulle action figures di ieri e di oggi, con approfondimenti, anticipazioni e consigli per gli acquisti. Non mancate! E nel frattempo, fra due settimane potrete trovare una nuova panoramica degli oggetti del desiderio, fra limited edition, magliette e capi di vestiario, e gadget di ogni altro tipo.