Rubrica Eye Want It! - Action Figures #2

Da He-Man ai Transformers!

Rubrica Eye Want It! - Action Figures #2
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I tempi sono cambiati. Le stanze del videogame-nerd di oggi non sono più tappezzate da quei sottili poster staccati dal paginone centrale delle riviste e sulle mensole iniziano a comparire sempre più spesso dettagliatissime sculture in miniatura, che ritraggono eroi dei videogames o protagonisti dei film e delle serie tv più in voga. Le maggiori case di produzioni di videogames hanno iniziato ad includerle nelle prestigiose scatolette numerate delle edizioni per collezionisti, e, in alcuni casi, hanno creato vere e proprie divisioni aziendali per la produzione di action figures, come la Play Arts di Square Enix.
Questo mese approfondiremo l’argomento action figures con due oggetti che faranno sicuramente sgranare gli occhi degli appassionati dei Cartoon Anni '80.

Masters of the Universe Classics: He-Man

In occasione del trentesimo anniversario della nascita della serie, e del recentissimo annuncio di un reboot a fumetti da parte di DC comics, questo mese ci occuperemo dei Masters of the Universe, nella fattispecie del biondissimo protagonista He-Man.
Negli ormai lontani anni ’80 i negozi di giocattoli di tutto il mondo erano stracolmi delle colorate action figures dei dominatori dell’universo, ammassi di muscoli ed armature colorati, in blister che portavano in bella vista gli stupendi artwork di Earl Norem, mentre le bancarelle dei mercatini di quartiere si riempivano sempre più di goffi Knock-off (imitazioni) ispirati ai forzuti abitanti di Eternia.
Molti ricorderanno la fortunata serie a cartoni realizzata da Filmations per pubblicizzare i prodotti Mattel, nel quale lo svogliato principe Adam e la sua pavida tigre Cringer si trasformavano in He-Man e Battlecat, per contrastare le mire di conquista di uno dei cattivoni più amati di tutti i tempi, Skeletor. Nonostante la palese somiglianza -in grado di suscitare perplessità anche nei telespettatori più giovani dell’epoca, già alle prese con la questione Clark Kent/Superman- l’identità segreta di Adam resterà segreta anche a molti dei personaggi a lui più vicini. I telespettatori seppero andare oltre le incongruenze di continuity fra i minicomic inclusi nelle action figures e il cartone Filmations, il pesante riciclo di animazioni e la stucchevole retorica dei pistolotti di fine puntata, finchè i forzuti combattenti di Eternia non divennero indiscusse icone degli anni ’80. La produzione delle action figures originali durò ben otto anni, davvero inconsueto per le tendenze dell’epoca; dopo sei linee di giocattoli ispirati alla serie, quattro serie televisive e un adattamento cinematografico -con un unticcio Dolph Lundgren nei panni di He-Man-, i tozzi pupazzetti nati da un concept tutt’altro che elaborato sono diventati veri e propri oggetti di culto, alcuni di essi venduti attualmente all’asta per cifre a tre zeri.


Visto il continuo vociare di un’intera generazione di collezionisti, Mattel ha annunciato nel 2008 una linea di action figures ispirata alla serie originale, curata dagli acclamati scultori Chris Dahlberg, Eric Mayse, Eric Treadaway e Jim Preziosi, meglio conosciuti come “Four Horsemen”, e già noti per gli eccellenti lavori sulle action figures di Spawn per McFarlane Toys. La linea, tutt’ora in produzione, conta già un’ottantina di uscite, comprendenti anche personaggi del reboot sci-fi del 1990 “The new adventures of He-Man” e della serie televisiva parallela She-Ra: Princess of Power, creata per accattivarsi anche le attenzioni del pubblico femminile. Questo mese ci occuperemo della prima uscita della serie “Classics”, l’He-Man standard, così com’era nel vecchio blister del 1981, ma con un’articolazione migliorata e uno sculpt d’eccezione.
Se il vecchio ‘giocattolo’ anni ’80 contava solo 6 punti di articolazione, compresa quella a molla del bacino, che permetteva l’”action feature”, la nuova reincarnazione dell’’uomo più forte dell’universo’ ne conta ben 19. I Four Horsemen hanno fatto un lavoro eccezionale nel riproporre un’action figure vecchia di quasi trent’anni, seguendo gli standard qualitativi attuali e senza snaturarne il design: i dettagli del volto e del corpo sono ottimi, e la resa finale non risente neanche un po’ della presenza dei giunti in bella mostra di gomiti e caviglie. L’action figure, alta 16 centimetri circa, si mostra più slanciata dell’originale degli anni ’80 e sfoggia l’aggiunta di alcuni dettagli in più nella colorazione, come quelli dei bracciali (che nel vintage sono solo in rilievo sulla plastica) e delle armi. Nella produzione si è cercato di rimanere più fedeli possibile alla prima edizione del 1981 anche nella scelta degli accessori in dotazione: come nel vintage, il blister includerà, oltre alla Power Sword e allo scudo, l’ascia, presente solo nei primi minicomics. E’ inoltre presente una metà spada, da unire alla metà presente nel blister di skeletor, nonostante la questione della dualità della Power Sword fosse stata abbandonata presto nei minicomics e mai ripresa dal cartoon Filmations. La pettorina removibile rispecchia esattamente quella del vintage nella parte frontale, mentre nel retro sono state apportate alcune modifiche per facilitarne la rimozione e per l’inserimento delle armi inutilizzate.


La posabilità è buona, ma non all’altezza del numero consistente di giunti; se da un lato le classiche pose ripetute in ogni puntata del cartoon risultano perfettamente riproducibili e di forte impatto, non sarà possibile esporre He-Man, così come gli altri personaggi della linea Classics, in posizioni eccessivamente dinamiche, senza che queste risultino lievemente innaturali. Tuttavia, grazie all’altissimo livello dello sculpt e della colorazione, l’action figure risulterà parecchio gradevole all’occhio anche in posa neutra. Paradossalmente, questa riedizione del classico He-Man non rappresenta la punta di diamante della linea, che continua a sfornare mensilmente action figures sempre più dettagliate dei bizzarri personaggi che hanno accompagnato l’infanzia di molti degli attuali over 30 e non.
La distribuzione della linea Classics è limitata, per scelta di Mattel, al solo acquisto online dal sito Mattycollector.com ; nei negozi di giocattoli -principalmente grandi rivenditori d’oltre oceano come Target e Toys r us- sarà possibile trovarli solo nei double pack in coppia con i personaggi dell’universo fumettistico DC, sempre di produzione Mattel.

Scultura: 5
Colorazione: 4.5
Articolazione: 3
Accessori: 4
Valutazione Finale


Transformers Generations: Cybertronian Soundwave

Cambiamo totalmente universo per parlare di una delle innumerevoli produzioni di casa Hasbro ispirate alla saga di robottoni più seguita in assoluto: i Transformers. Grazie ai recenti adattamenti cinematografico di Michael Bay, la produzione dei robot trasformabili Hasbro ha subito un’impennata notevole, con centinaia di riproduzioni in plastica dei più conosciuti personaggi Autobot e Decepticon. Il transformer che analizzeremo questo mese appartiene, però, al sottovalutato tie-in videoludico “ War for CybertronWar for Cybertron”, ambientato sul pianeta Cybertron, prima dell’arrivo dei Transformers sulla Terra. Si tratta di Soundwave, che nella sua prima rappresentazione animata (G1) era in grado di trasformarsi in un piccolo walkman e scagliare all’attacco le cassette-minibot Rumble, Frenzy, Ravage, Ratbat, Buzzsaw e Laserbeak, quest’ultimo inserito nell’ultimo adattamento cinematografico “Dark of the Moon”, senza alcun riferimento alla sua forma originale.


Soundwave appare anche War for Cybertron come personaggio giocabile nella campagna Decepticon, col ruolo di tecnico-scienziato a servizio dello spietato Megatron. Nella forma ‘cybertroniana’ Soundwave ha un aspetto poco dissimile dall’originale, vista nel cartone animato degli anni ’80, con tanto di mitragliatrice montata sulla spalla destra e pannello frontale con chiari riferimenti alla prima linea di giocattoli. L’action figure trasformabile prodotta da Hasbro e ispirata al videogame mostra un Soundwave molto fedele al modello 3D nella forma, ma con richiami cromatici al vecchio G1, ottenuti sostituendo la colorazione cupa delle textures con un blu più acceso.
L’articolazione, seppur inconsueta, con i giunti delle spalle sono posizionati in maniera innaturale e i ball joints delle caviglie che non permettono un’ampia rotazione longitudinale dei piedi, risulta soddisfacente e in linea con le altre produzioni attuali marchiate Hasbro.


Il risultato della trasformazione del robot (in gergo alt-mode) è un veicolo corazzato dalle dimensioni compatte, sul quale potremo montare le due armi in dotazione; in alternativa è possibile, sia in forma robotica, sia nell’alt-mode, riporre le armi in un apposito scompartimento nella parte frontale; lasciando il pannello anteriore aperto appariranno come due grosse batterie. E’ possibile eseguire una terza trasformazione, non ufficiale, scoperta dai fans per imitare la forma del boombox apparso in alcuni simpatici siparietti del gioco.
Non ci troviamo di fronte al miglior Soundwave di sempre, ma siamo comunque ben lontani dalla mai troppo criticata forma Michaelbayana; consigliato l’acquisto ai fan del videogame e a chi ha adorato la prima generazione dei Transformers ma non si accontenta del design troppo squadrato e minimale dei modellini anni ’80.


Scultura: 4
Colorazione: 4
Articolazione: 4
Accessori: 3
Valutazione Finale