Gioco del Mese - Gennaio 2016

Non succede molto spesso di vedere un Gennaio così: tanti indie di spessore, il ritorno di un grande strategico, e persino un tris di remastered interessanti. Ma il vincitore di questo mese è solo uno...

Gioco del Mese Gennaio 2016
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Smaltite le premiazioni di fine anno (se vi siete persi l'elezione del nostro GOTY, fate un salto qui), è già tempo di ripartire con gli Everyeye Award. Sarà come sempre un percorso in dodici tappe: ogni mese indicheremo le produzioni più interessanti, creative e rappresentative del mercato, assegnando solo ad una di esse il premio "Game of the Month". Ovviamente ci piacerebbe sapere le vostre opinioni sulla premiazione e, eventualmente, sapere qual è stato il titolo che avete apprezzato di più tra quelli usciti negli ultimi trenta giorni: nel caso potete votare nell'apposito sondaggio.
Senza ulteriore indugio, passiamo ora all'elenco dei Runner-Up.

Homeworld: Deserts of Kharak

Iniziamo l'elenco dei Runner Up con quella che può essere considerata la più grande sorpresa del mese. Stiamo parlando del nuovo capitolo di Homeworld, uscito sfortunatamente in sordina e passato sotto silenzio. Nonostante la scarsa attenzione da parte del publisher, si tratta di uno strategico veramente eccezionale, che arriva ad un passo dal battersela con la storica saga di Starcraft. Black Bird Interactive è stata capace di riprodurre quella sensazione di libertà strategica e immensità epica in un ambiente terrestre che mancava da troppo tempo. La campagna è ben confezionata, molto varia e ricca di colpi di scena: vale decisamente da sola il prezzo del biglietto. Pure le modalità online, per quanto la community non sia molto vasta, sono ben strutturate.

Oxenfree

Oxenfree è il primo degli indie che arrivano fra i nostri runner-up. E' un progetto particolare, un'avventura grafica che spicca sia per il suo lato estetico, minimale e curato, sia per un approccio alla narrazione molto particolare, che tenta un via parallela rispetto allo standard imposto da Telltale e perfezionato da Dontnod. La quasi totale mancanza di enigmi fa sì che tutto il gioco si regga su di una sceneggiatura forte, quasi magnetica: non c'è praticamente un minuto nel quale i personaggi su schermo rimangano in silenzio, e la personalità della protagonista viene scolpita dall'utente decidendo come intervenire nella conversazione. Richiedendo proprio per questo motivo una conoscenza molto precisa dell'inglese, il titolo si distingue poi per una storia sovrannaturale ben scritta e appassionante.

Pony Island

Nato durante una GameJam e perfezionato in seguito dal team di sviluppo, Pony Island è un titolo creativo e geniale. Dietro ad un arcade in cui, impersonando un pony, dobbiamo semplicemente saltare ostacoli e distruggere nemici con un improbabile raggio laser che spariamo dalla bocca, si nasconde in verità un'opera stratificata e varia: un titolo che non sta mai fermo, si trasforma in meta-videogame, propone puzzle basati sulla logica, e vi mette di fronte ad un cabinato posseduto dal diavolo in persona. La creatura di Daniel Mullins è una perla di rara bellezza, un concentrato incredibile di genialità che ci consente persino di entrare in contatto con alcune tematiche (e difficoltà) tipiche dello sviluppo di un prodotto videoludico. Il prezzo irrisorio e la creatività inesauribile che animano il prodotto ci spingono a consigliarlo senza riserve.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel

Trails of Cold Steel giunge finalmente in occidente dopo averci fatto attendere più di due anni e superando non solo il terzo capitolo di Trails in the Sky, ma anche la bilogia successiva ancora bloccata in attesa di vedere come si comporterà questo episodio di Legend of Heroes. Il titolo, al netto di alcune criticità sul il fronte tecnico-stilistico che tradiscono la sua genesi old gen, si è dimostrato essere un solido J-RPG vecchia scuola fatto di sostanza e carattere. I fan di lungo corso ritroveranno un ambiente familiare, e un'avventura forse non eccessivamente originale ma davvero appagante, che vi terrà impegnati per un bel po' di ore. Per gli amanti dei giochi di ruolo di stampo orientale Trails of Cold Steel è il modo migliore per iniziare l'anno nuovo.

Final Fantasy Explorers

In attesa di saperne di più su Final Fantasy XV, gli appassionati della saga in possesso di un 3DS possono ingannare il tempo con il primo Hunting Game ambientato nell'universo creato da Square- Enix. Final Fantasy Explorers è un titolo pensato per acchiappare i fan di Monster Hunter e congeneri, giocando sul suo stesso "terreno di caccia". L'idea di proporre un combat system ibrido, che accolga anche elementi tipici degli MMO, si rivela vincente, soprattutto nell'ottica del gioco in co-op: è qui, infatti, che approcci e caratteristiche distintivi delle classi complementari si intrecciano con efficacia. L'aspetto più riuscito del titolo è però il sistema di progressione: dinamico, vario, strutturato in maniera intelligente. La crescita del proprio personaggio passa dalla gestione delle skill, dell'equipaggiamento e persino di un piccolo party di mostri pronto a darci manforte in battaglia.
Peccato che la mappa di gioco risulti troppo dispersiva, che le missioni finiscano per assomigliarsi troppo dopo una decina di ore, che i boss da "cacciare" siano davvero troppo pochi. Questi tre fattori rendono l'endgame abbastanza monotono, e per molti Explorers "finirà" assieme all'elenco degli incarichi che compongono la main quest. Sarà comunque un bel viaggio.

Fuori Concorso: That Dragon, Cancer

That Dragon, Cancer non è un prodotto come tutti gli altri; non lo abbiamo mai considerato come tale e sarebbe sciocco farlo "gareggiare" per il premio di Gioco del Mese. Dal momento che quello con il Game of The Month vuole essere un appuntamento per fare il punto dei titoli che si sono in qualche modo distinti, ci pareva comunque giusto citarlo, visto che rappresenta un esperimento generalmente unico nell'ambito del nostro medium. That Dragon, Cancer è una storia interattiva: il racconto di una malattia terribile che ha portato via un bambino di cinque anni, e di come i suoi genitori abbiano vissuto quei momenti. Nonostante la sua poesia, nonostante la bellezza di alcune scene, e nonostante la sacralità della morte di una creatura così piccola, non a tutti piacerà That Dragon, Cancer. Perché il dolore è, appunto, una cosa personale e non tutti vogliono condividerlo. Ci sono persone che il dolore lo evitano, e non c'è niente di male in questo. That Dragon, Cancer invece te lo sbatte in faccia, e impedisce di sfuggirgli. Allo stesso tempo That Dragon, Cancer è anche una storia di speranza, di profondo e incondizionato amore, di estrema umanità. Ed è bellissimo pensare che, proprio grazie a questo gioco, la storia di Joel potrà toccare e ispirare migliaia di persone o magari aiutare altre persone afflitte dallo stesso male a uscire allo scoperto, a chiedere aiuto, a sentirsi meno sole.

Redivivi

Ricordiamo come sempre che i remake e le edizioni remaster sono escluse dalla competizione. A quelle più meritevoli concediamo comunque una menzione, e questo mese il tris di "redivivi" è davvero interessante. Si parte con Gravity Rush Remastered, arrivato su Ps4 in attesa del secondo capitolo. Per fortuna il titolo non accusa troppo il peso del tempo, e ripropone il riuscitissimo mix di esplorazione e combattimenti. Nonostante qualche difetto che il sequel dovrà limare, il fascino dell'universo di gioco rapisce e conquista.
Ottimi risultati anche per Resident Evil 0 HD Remaster. Il capitolo non sarà certo il migliore della saga, ma grazie alla convinzione con cui punta su dinamiche survival ed all'introduzione di qualche novità, rappresenta un solidissimo episodio della serie "classica". La conversione, anche per merito del materiale originale dell'edizione GameCube, è persino migliore rispetto a quella, già solida, del primo Resident Evil.
Infine, citiamo Dragon's Dogma Dark Arisen, che arriva su PC a quattro anni di distanza dall'uscita originale, ed ha ancora la forza per garantire un'esperienza di gioco fresca e impegnativa, poggiata su un sistema di crescita a metà strada tra l'action game e il gioco di ruolo più puro, in cui la collaborazione con l'IA diventa parte integrante di ogni battaglia importante.

Gioco del Mese: The Witness

Questa volta è stato molto facile eleggere il Game of the Month, e non perché siano mancate le uscite di spessore. Nonostante la "concorrenza", il The Witness di Jonathan Blow ci ha lasciati davvero di stucco, tenendoci letteralmente incollati allo schermo. Il nuovo lavoro del creatore di Braid è un puzzle ricercatissimo, un'elaborata avventura in prima persona costellata da enigmi brillanti.
Gli schemi di The Witness si risolvono tutti tracciando una linea, seguendo le regole "nascoste" nei simboli che compaiono sulla griglia. Eppure in nessun caso si può dire che si tratti di un titolo monotono. Anzi: l'incredibile varietà della componente enigmistica, la sua capacità di mescolarsi con l'ambiente, la gradualità con cui il gioco ci insegna sue regole, sono il frutto di uno smisurato impegno creativo che rende significativo ogni momento. The Witness è una titanica lezione di game design: un gioco bellissimo e incomprensibile, ostinato, fuori dal tempo. Un'esplorazione esclusivamente cerebrale, che dispensa soddisfazioni intime e segrete, solo a chi accetta la stringente verità della logica.