Rubrica Gioco del Mese - Novembre 2015

Trenta giorni particolarmente densi ci hanno portato un bel numero di produzioni di spicco. Molti,quindi, i runner-up, ma un solo vincitore. Scopriamolo, in attesa dell'annuale edizione degli Everyeye Awards.

Rubrica Gioco del Mese - Novembre 2015
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È stato un mese bello denso, il novembre appena trascorso. Ma del resto è da settembre che il mercato non vuole saperne di fermarsi, tormentando le tasche dei poveri appassionati, costretti a districarsi tra un numero impressionante di produzioni d'alto calibro. Per fortuna, in attesa del natale, si registra la classica battuta d'arresto di fine anno. E aspettando la nuova edizione degli Everyeye Award è arrivato il momenti di tirare le somme sugli ultimi trenta giorni, annunciando i runner-up ed il vincitore del titolo di Game of the Month.

Star Wars: Battlefront

Seppure con qualche difetto evidente, Star Wars: Battlefront merita senza dubbio una menzione fra i concorrenti, se non altro per la riproduzione straordinaria delle atmosfere della trilogia originale. L'esperienza di gioco è accessibile per chiunque, regalando anche ai meno abili qualche momento di gloria. Glissando sull'assenza di una campagna single player, spiace per il limitato parco armi e per una serie di modalità non troppo ispirate, alle quali fanno fortunatamente seguito le vere star del pacchetto, tra cui gli eccezionali scontri da quaranta giocatori, la riuscitissima modalità dedicata puramente alle astronavi e gli scontri tra Eroi. Se cercate uno sparatutto competitivo rigoroso, profondo e tattico, di certo non siete nel posto giusto. Se invece desiderate un intrattenimento online libero da troppi pensieri eppure discretamente ricco e longevo, Star Wars: Battlefront è esattamente quello che fa per voi.

Tales form the Borderlands

A novembre si è chiuso anche il viaggio di Tales from the Borderlands. Non sono mancati momenti morti, fasi di stanca e sequenze davvero superflue a livello narrativo, pensate forse per allungare un po' la trama ed incontrare quindi il format episodico che è "marchio di fabbrica" di Telltale. Strada facendo, il progetto si è quasi evoluto: alcuni spunti si sono completamente persi, altre linee di tendenza si sono invece fatte spazio. Su tutte, l'esigenza di costruire un rapporto più forte fra i protagonisti, di farli crescere, abbandonando progressivamente quel tono leggerissimo tipico dei primi episodi per raccontare una storia più intensa. Complessivamente Tales from the Borderlands è una scommessa vinta, un titolo che conferma le ottime doti di Telltale e che non delude fan di lungo corso e nuovi avventori.

Football Manager 2016

Ogni anno, Football Manager riesce a stupirci. Nonostante questa serie sia talmente avanti da essere oramai praticamente irraggiungibile, gli sviluppatori non sembrano in alcun modo sfruttare questa sorta di monopolio per riposare sugli allori, e continuano ad aggiungere e a perfezionare, senza sosta. I ragazzi di Sports Interactive sono riusciti a rendere sempre più caldo e accogliente un gioco che, proprio per come è impostato, dovrebbe per sua stessa natura essere freddo e asettico. I menù, rinnovati ulteriormente in questa nuova versione, sono naturalmente tantissimi, ma sempre estremamente chiari, pieni di pop-up pronti a spiegare anche le nozioni più basilari. E poi la nuova modalità draft, ed un sistema che riesce in qualche modo a "raccontare" la vita dell'allenatore che impersoniamo e l'ascesa della sua squadra, creando un legame unico con il giocatore. Davvero un grande capolavoro.

Fallout 4

Contestato da molti, idolatrato da altri, Fallout 4 arriva sul mercato e reclama un posto d'onore fra i nostri runner-up. Il lavoro svolto da Bethesda è come sempre enorme. Il mondo di gioco è ricchissimo di dettagli e di segreti da scoprire, di quest segrete e easter egg. La quantità di testo di dialoghi e scritti lasciati in giro nei terminali sparsi per il Commonwealth è pazzesca ed è ricchissima di storie ed eventi da scoperchiare. Fallout 4 è un bellissimo viaggio in un mondo malato, ferito, ma che sta lentamente cercando di tornare alla normalità.
Resta vero che il gioco è tecnicamente un passo indietro rispetto a quello a cui ormai ci siamo abituati con questa "nuova" generazione di console, e che in termini di meccaniche di base il titolo offre poche novità rispetto al predecessore. Eppure la possibilità di gestire i propri accampamenti manda in visibilio i patiti della personalizzazione, e le atmosfere delle Wasteland rapiscono senza mezzi termini. Fallout 4 è insomma una splendida, per quanto imperfetta, avventura in un mondo rotto e affascinante, dove potrete con le vostre azioni lasciare un segno profondo. Un titolo che ha uno spessore decisamente superiore a quello della media dei videogame che invadono ogni mese gli scaffali.

Rise of the Tomb Raider

La nuova avventura di Lara si presenta in esclusiva su Xbox One, risultando immediatamente convincente e ben sviluppata. Il team ha lavorato alla grande per espandere, ampliare e cementare la formula di gioco vista nello scorso capitolo, puntando tutto sui suoi tratti distintivi. Emerge quindi di prepotenza l'urgenza di recuperare materiali e risorse, viene rivisitato il concept delle Tombe, e le scalate dinamiche lasciano il posto ad un'esplorazione più libera, compiuta in aree molto vaste, ricche di spunti e attività secondarie. La storia principale procede attraverso sequenze più inquadrate ma discretamente varie, ed il backtracking è dosato e calcolatissimo. Solo sul finale, quando l'anima action del gioco prende il sopravvento, gli entusiasmi si raffreddano: ma succede dopo una decina di ore veramente ben tenute, in cui Rise of the Tomb Raider rivendica le sue specificità e rifiuta con coraggio di appoggiarsi sul canone identificato dai colleghi. Crystal Dynamics, insomma, non ha perso l'occasione di dare una stoccata più decisa agli stilemi del genere, confezionando un adventure ottimo e divertente, meno "cinematico" nella progressione e con uno sviluppo trascinante.

Call of Duty: Black Ops 3

Un altro anno, un altro COD. Stavolta tocca a Black Ops 3, capitolo che porta la firma di Treyarch: nonostante le tante dichiarazioni degli scorsi mesi, il team non ha di certo invertito la rotta. Piuttosto, ha inserito nuovi elementi in una collaudatissima formula di gioco. Alcuni di questi innesti funzionano alla grande, altri decisamente meno. Sul fronte della campagna avremmo gradito più coraggio: tra missioni sottotono e gli inciampi della co-op, la storia traballa, zoppica, arriva ad un passo dal capitombolo e poi riesce miracolosamente a tenersi in piedi grazie ad un gameplay fluido e responsivo. Per farsi perdonare di queste incertezze, comunque, Treyarch infila nel pacchetto un remix integrale dell'avventura, degli "incubi" infestati di zombi che raddoppiano la durata del single player e convincono senza riserve. C'è poi il multiplayer, con qualche intoppo sul fronte del bilanciamento ma piacevole come non mai. Era dai tempi di Black Ops 2 che non giocavamo con questa soddisfazione: la formula è tradizionale ma non schizofrenica, rapida eppure mai fuori controllo. Il numero di mappe e modalità ribadisce, assieme a Zombie ed all'arcade Dead Ops, quanto grande e smisurato sia il prodotto messo in piedi da Treyarch.

Typoman

Ecco arrivare tra i runner-up una piccola sorpresa: Typoman, il gioco indie che non ti aspetti e che ha molto da raccontare. Sotto la superficie si nasconde una riflessione sulla scrittura, sul valore delle parole, sulla convivenza di opposti che distano giusto qualche lettera. Typoman è un gioco di parole, un viaggio in un mondo ostile in cui le cose prendono vita dopo essere state definite. Dopotutto, nulla esiste finché non viene nominato. L'opera prima dello studio indie tedesco Brainseed Factory strizza l'occhio a Limbo, dal punto di vista dello stile, ma prende ben presto una strada differente. È un titolo estremamente originale sul versante puzzle, a malapena discreto su quello platform. Però funziona, incuriosisce, strappa qualche sorriso, arriva al dunque al momento giusto e col ritmo giusto. Rimane impresso, nero su bianco.

The Old Hunters

Se ci seguite con costanza, saprete che nei runner-up non rientrano, oltre alle riedizioni di titoli usciti in precedenza, neppure espansioni e DLC. Tuttavia ogni mese citiamo le iniziative più meritevoli, e stavolta tocca a The Old Hunters: il primo contenuto aggiuntivo per Bloodborne è un esempio da seguire per chiunque voglia sviluppare dei contenuti aggiuntivi. From Software amplia in maniera coerente e meravigliosa una delle esclusive più importanti uscite quest'anno su PlayStation 4. 16 armi, 5 boss e 3 aree inedite, per una mole di contenuti che garantisce circa quindici ore di gioco: il tutto escludendo lo stimolo a riaffrontare la campagna principale con i nuovi strumenti dell'officina. È vero che la prima area e il boss segreto sono reinterpretazioni di elementi già visti, ma anche in questo caso il lavoro operato è di qualità talmente alta, in fatto di atmosfere e level design, da scacciare una volta per tutte l'idea di un riciclo becero. Di lì in avanti, poi, la meraviglia delle nuove zone si apre lampante di fronte agli occhi increduli dei fan, rendendo il contenuto davvero indimenticabile.

Gioco del Mese: Starcraft II: Legacy of The Void

Non poteva che essere lui, il vincitore di questo mese: con Legacy of The Void la gloriosa trilogia di Starcraft II si conclude, ed è un finale trionfale sotto tutti gli aspetti. Nonostante gli ormai noti limiti del comparto grafico, Blizzard è riuscita a tirare fuori il meglio dal suo franchise e non ha perso l'occasione per rimpolpare la sua offerta con una gran mole di contenuti di altissima qualità. La campagna, realizzata anche questa volta a regola d'arte, continua ad essere un vanto per la produzione, e oggi viene affiancata dalla nuovissima modalità coop, che promette di ampliare l'offerta PvE grazie ad un ventaglio di missioni aggiuntive pensate per essere affrontate in compagnia di un amico. Com'era prevedibile, per stare al passo coi tempi anche il PvP ha cambiato volto, e grazie a moltissime aggiunte e ribilanciamenti si prepara ad entrare in una nuova era di eSports competitivi. Guardando il quadro d'insieme, possiamo definire Legacy of The Void come un capolavoro dalla duplice personalità, che non delude i fan di lungo corso e allo stesso tempo cerca di tendere la mano verso nuove tipologie di pubblico.