Gioco del mese: migliori giochi e il vincitore di maggio 2021

Scopriamo insieme qual è stato il miglior videogame pubblicato negli ultimi trenta giorni: la lotta è aperta, chi si sarà aggiudicato il primo posto?

Gioco del mese: migliori giochi e il vincitore di maggio 2021
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La stagione estiva è ormai alle porte e con essa lo sono anche le tante sorprese videoludiche dei prossimi eventi digitali. Prima di buttarci a capofitto nel tempo dell'E3 però dovevamo premiare quei titoli che hanno reso speciale il mese di maggio, nel corso del quale abbiamo messo le mani su attese riedizioni come Mass Effect: Legendary Edition, che include l'intera saga rimasterizzata di Shepard, blockbuster come il Resident Evil Village di Capcom e due coloratissime avventure di produzione italiana: King of Seas e Hundred Days. Senza perderci in chiacchiere, diamo inizio alla scalata verso il Game of the Month di maggio.

Famicom Detective Club

Forti di una sceneggiatura a dir poco elegante, capace di miscelare sapientemente l'investigazione, la suspense e i momenti più crudi, The Missing Heir e The Girl Who Stands Behind - entrambi contenuti nel pacchetto che è Famicom Detective Club - sono due visual novel semplicemente imperdibili per i nostalgici e i fan del genere. Tra lotte intestine per cospicue eredità, drammi familiari, omicidi ed esoterismo, è possibile prendere parte alla risoluzione di casi appassionanti e mai banali, che però a volte vengono un po' "rallentati" dai limiti strutturali della visual novel. I comandi da utilizzare infatti sono molti e siccome non sempre la scelta di quello corretto risulta intuitiva, capita di doversi dedicare a un trial & error piuttosto artificioso, soprattutto quando si ha a che fare con 2-3 personaggi in altrettante location.

Impossibile poi non lodare il restyling visivo a cura di Mages, che si è impegnata non poco nel caratterizzare le ambientazioni o nel rendere meno statici e cartonati i protagonisti delle vicende narrate. Il Giappone di Famicom Detective Club viene "raccontato" attraverso dei fondali a dir poco splendidi e variegati, dai villaggi di campagna, alla periferia cittadina e le ville lussuose, ed è accompagnato da una colonna sonora da brividi, peraltro riascoltabile per intero dopo i titoli di coda, nel menù principale. Sarebbe un peccato se dopo questi illustri ritorni non vedessimo dei capitoli inediti, perché il materiale per dar vita a una gran serie di gialli interattivi non manca. Per saperne di più, vi rimandiamo alla nostra recensione di Famicom Detective Club.

Shin Megami Tensei III Nocturne HD Remaster

Shin Megami Tensei Nocturne III: HD Remaster vuole mettere da parte una serie di concetti di game design legati al passato, con alcune aggiunte e modifiche che tentano di trasformare uno degli JRPG più amati di sempre in un perfetto punto d'accesso alla saga. Il risultato è una remastered piuttosto corposa, che presenta innovazioni degne di nota e alcune occasioni tristemente sprecate. L'avventura del "Mezzo-Diavolo", risvegliatosi in un mondo reduce da un processo di "cancellazione della vita", viene impreziosita da immagini evocative - che richiamano numerose mitologie - e chiama il giocatore a combattere e sopravvivere in dei dungeon irti di insidie.

Come spiegato nella recensione di Shin Megami Tensei III: Nocturne HD Remaster, il gioco non è solo un RPG ma anche un monster collector, una sorta di Pokémon per adulti dove è possibile assoldare demoni ma solo dopo averne soddisfatto le specifiche richieste. Questo sistema di negoziazioni è affidato al caso e quindi dagli esiti imprevedibili ma in realtà col tempo si acquisiscono dei metodi per migliorare la situazione, si pensi all'abilità di alcune creature di convincere o raggirare i malefici mostri.

Formato il party, che include il Mezzo-Diavolo e tre creature demoniache, è possibile tuffarsi in scontri a turni piuttosto articolati, che obbligano a conoscere le reali potenzialità e debolezze degli alleati per riuscire a spuntarla. Peculiare a tal proposito è la possibilità di acquisire o perdere i turni di battaglia che, unita all'elevato livello di difficoltà, rende tutt'altro che scontate le vittorie, specie in sede di boss fight. In realtà, siccome è possibile sacrificare due demoni per crearne uno più potente - che nella remaster impara selettivamente le "abilità dei genitori" - il divario di potenza che separa il party dai nemici non risulta quasi mai eccessivo.

Tra dungeon che stravolgono il senso stesso dello spazio o che giocano con la luce e il buio, anche l'esplorazione è una componente tutt'altro che marginale, sebbene l'impatto visivo delle ambientazioni sia nettamente ancorato al passato. Dalla frequenza sostenuta degli scontri, al piazzamento dei punti di salvataggio, Shin Megami Tensei III: Nocturne HD non è esente da difetti, si pensi anche alla compressione delle tracce audio o al frame rate, ma è riuscito nel suo obiettivo principale: diventare un ottimo entry point per la serie.

Mass Effect Legendary Edition

La space opera di Bioware è tornata sugli scaffali con un terzetto di remaster di ottima fattura, complice un processo di aggiornamento e unificazione portato avanti con grande attenzione. Non parliamo chiaramente dei canoni operativi di un remake ma il lavoro svolto da Bioware, Abstraction Games e Blind Squirrel Games ci è sembrato assolutamente lodevole, soprattutto quando si parla del primo atto della guerra di Shepard. Mass Effect mostra il peso dei suoi anni ma è stato reso decisamente più piacevole da giocare e, al pari dei successori, anche più bello da vedere. Per quanto consistenti, le modifiche effettuate sul versante artistico (pensiamo a Eden Prime o a Feros) non hanno intaccato l'efficacia degli scenari e anzi sono andate a valorizzare il nuovo sistema d'illuminazione e l'effettistica rivisitata. I tre titoli, in aggiunta, condividono le medesime tecniche di filtraggio, anti aliasing e occlusione ambientale, nonché gli stessi modelli in alta qualità.

Al netto delle asperità tecniche presenti su old-gen, che invece risultano praticamente assenti su PS5, la presentazione visiva della Legendary Edition ci ha soddisfatto, proprio come le migliorie apportate alla cosiddetta "qualità della vita". Tra le modifiche all'interfaccia di gioco, le opzioni aggiuntive per l'inventario e un ribilanciamento di armi e abilità, la trilogia è ancor più godibile di prima ma alcune delle sue componenti ormai mostrano i segni del tempo. Il sistema di shooting ad esempio è lontano dagli attuali standard dell'industria e pertanto potrebbe risultare indigesto ai neofiti. Detto questo, la recensione di Mass Effect: Legendary Edition parla chiaro: il lungo viaggio della Normandy segna la rotta di un'avventura unica e imprescindibile per gli appassionati di giochi di ruolo, che possono finalmente (ri)vivere pad alla mano una delle più grandi testimonianze del talento di Bioware.

Di lupi di mare e fiumi di vino

Prima di incoronare il nostro gioco del mese, volevamo dare il giusto spazio a due produzioni nostrane, che abbiamo trovato peculiari e fieramente insolite. Cominciamo col King of Seas di 3D Clouds che, memore dei classici titoli pirateschi

alla Overboard, chiama i giocatori a impersonare il figlio o la figlia del Re dei Mari in persona, per dare inizio a un viaggio memorabile. Complice la buona riuscita dei disegni e i dialoghi asciutti e diretti, la trama va giù come un bel cicchetto di rum, al netto dei suoi ritmi un po' altalenanti. È chiaro in ogni caso che il fulcro dell'esperienza sia da ricercarsi in un gameplay diviso tra il dover governare la nave e il vendere cara la pelle nel corso delle concitate battaglie tra vascelli, che in buona parte riescono a sopperire alla scarsa varietà degli incarichi secondari. Insomma, pur avendo i suoi spigoli, Kings of Seas riesce a divertire e a fornire qualche sana ora di svago a coloro che bramano di salpare alla volta dei Sette Mari. Nel caso vogliate saperne di più, la nostra recensione di King of Seas è pronta a rispondere a tutte le vostre domande.

Le origini di Hundred Days si intrecciano con il vissuto di Broken Arms Games: la software house italiana per realizzare il suo gestionale a tema vitivinicolo ha potuto infatti contare sull'immensa rete di piccoli e grandi produttori attiva sul territorio

piemontese. Nonostante alcune spigolosità, il coloratissimo gioco si è confermato un esperimento vincente, grazie a un'offerta contenutistica solida e capace di collocarsi con originalità nel panorama dei gestionali a sfondo aziendale. Il nostro viaggio alla scoperta dei segreti delle Langhe si è rivelato non solo piacevole, ma anche istruttivo e in grado di offrire una sfida ben calibrata. Per ora Hundred Days offre la possibilità di diventare dei veri conoscitori di sei vini ma se la risposta del pubblico dovesse rivelarsi soddisfacente, gli sviluppatori non esiteranno a estenderne il ciclo vitale con nuovi contenuti e realtà geografiche. Insomma, un esperimento decisamente da tenere in considerazione, come raccontato nella nostra recensione di Hundred Days.

Game of the Month - Resident Evil Village

Giungiamo infine a Resident Evil Village di Capcom, il titolo che per noi ha reso davvero unico il mese di maggio. Caratterizzato da qualche sezione meno brillante d'altre e da enigmi piuttosto banali, il viaggio di Ethan Winters tra le montagne innevate della Romania non dovrebbe mancare nelle collezioni degli amanti dell'action survival horror e per svariati motivi. Dal punto di vista narrativo, Capcom è riuscita a farne un ponte tra il passato e il futuro della serie, introducendo personaggi memorabili e spiegando diversi misteri legati agli eventi del settimo capitolo.

Abbiamo avuto modo di impersonare un Ethan più umano e consapevole, costretto a lottare con le unghie e con i denti per salvare la figlia dai Signori del Villaggio e l'infida Madre Miranda. Complici una direzione artistica impeccabile e l'ottimo comparto audiovisivo, Village offre un'esperienza unica e avvolgente, degna di fare da apripista alle meraviglie tecniche promesse dalla next-gen, e impreziosita da un pool di mostruosità e possibilità offensive tutt'altro che risicate. L'ottava iterazione della serie prende in prestito le sparatorie concitate di Resident Evil 4 e le mescola alla visuale in soggettiva e alle movenze compassate di Resident Evil 7, in modo da garantire una componente action più spinta ma comunque fedele ai canoni classici.

I Lycan, le streghe vampire e i potenti Soldat di Heisenberg - contro cui bisogna lottare anche in Modalità Mercenari - ci hanno convinto sia per design che per abilità ed è per questo che li consideriamo tra i migliori nemici standard della serie. Sul fronte delle boss fight, spesso ci siamo trovati a fronteggiare nemici facili da abbattere in scontri altamente spettacolari ma in realtà abbiamo molto apprezzato anche le sezioni meno "tradizionali" del pacchetto, si pensi all'anima da ghost story di Casa Beneviento. In ultima analisi, le criticità di Village sono state ampiamente superate dai suoi pregi, che ne fanno un'avventura speciale sia per i fan di questa saga leggendaria, sia per i patiti del genere. Per saperne di più vi rimandiamo alla recensione di Resident Evil Village.