Speciale 10 cose dei Videogame che non si sopportano più

Vendicative lamentazioni di un giocatore attempato

Speciale 10 cose dei Videogame che non si sopportano più
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Quando ho cominciato a giocare avevo 10 anni, erano gli anni '80 ed ero un bambino molto educato. Avevo difficoltà a mandare a quel paese mia zia quando mi diceva se volevo "mangiare la carotina che ti fa bene", e io le carote le odiavo. Tenevo a freno i miei istinti omicidi quando, a Natale, quel parente di cui tu non ricordavi assolutamente nulla, ti carezzava sulla testa dicendo "oh ma come sei cresciuto". Cresciuto un corno, ma chi ti ha mai visto?
Ho persino perdonato la mia prima ragazza che, dopo due settimane che ci frequentavamo, è andata con un altro. "No dai, ti sarai sbagliata, ora possiamo ricominciare", le ho detto. Invece dovevo tritarla col temperino. Ecco, tutto questo per dire che da piccolo ero bravo, buono ed educato. Crescendo ho smesso di esserlo, o meglio ho deciso che certe cose non le accetterò più, nemmeno per educazione. Perché così fanno i veri uomini. E il discorso vale anche per i videogame. Basta con Super Mario, Sonic ha rotto le scatole, il Chocobo è un'animale idiota e, cara Square Enix, adesso sono abbastanza grande per poterti dire che con Final Fantasy ci hai sfracassato gli zebedei. E' chiaro? Quella che segue è una lista ironica e molto poco seria di dieci cose che non sopporto nei videogame. Prima di proseguire, cari lettori, leggetevi le istruzioni per l'uso di questo speciale. Su, avanti, muovetevi.

Istruzioni per l'uso

Prima che iniziate a leggere, dovete sapere una cosa. Io sono vecchio, molto più vecchio della stragrande maggioranza di voi. Quindi io ho ragione, e voi avete torto.
Non perché una maggiore età significhi essere più saggi, ma semplicemente perché invecchiando sono diventato un rompipalle e non accetto assolutamente critiche, costruttive o meno che siano.
Se non siete d'accordo, vi metto le puntine sotto la sedia.
E soprattutto non potete lamentarvi, né nei commenti né altrove, perché sta cosa che Internet è democratica e ognuno può dire la sua è una gran boiata, chiaro?


Il Chocobo

Cosa è:
Dolce pennuto cresciuto a base di steroidi e creatina. Dopo aver vinto un paio di Tour de France, con i francesi felici perché era giallo già di suo, viene assunto da Square Enix, convinta che sia un animale cuccicù e che tutti noi ci innamoreremo di lui. Così, invece di mangiarcelo come dovrebbe essere, ci troviamo a cavalcarlo. Cioè, per capirci: mentre Ken Shiro andava in giro col cavallo di Raul con gli zoccoli in fiamme, noi si andava in giro in sella a un pulcino sotto steroidi.

Prima apparizione:
La primissima probabilmente è stata in sogno a Hironobu Sakaguchi, subito dopo la cena a base di peperoni al cioccolato in zuppa di montone. La seconda, la prima per noi comuni mortali, è nel 1988 quando esce Final Fantasy II e tale Protasov segna il 2 a 0 con cui la Russia ci rimanda a casa agli Europei. Protasov probabilmente cavalcava un Chocobo.

Perché deve sparire:
Perché basta, siamo cresciuti e ora siamo abbastanza sicuri di noi stessi per dirti, cara Square Enix, che il Chocobo è proprio un animale orrendo, senza alcuna possibilità di sopravvivere in un ambiente naturale credibile. Abbiamo provato a chiederlo a Piero Angela, ma abbiamo sbagliato citofono e ci ha risposto una casalinga incazzata. Comunque il discorso non cambia, il Chocobo è un animale ridicolo e il primo che dice "ma no dai è tenero" lo facciamo picchiare dal figlio segreto di Robocop e Terminator.

Super Mario

Chi è:
Idraulico italiano con due bei baffoni ma nel curriculum non c'è nemmeno un film con Rocco Siffredi. La sua prima apparizione è datata 1981 ed è una ricca metafora della vita di uno sfigato: correre in salita, superare ogni ostacolo, combattere il bullo di turno per avere il cuore della bella del banco accanto che però in realtà non ti si filerà mai perché tu sei troppo buono e lei vuole uno che la fa rosicare perché la donna devi trattarla male e però se vuoi possiamo restare amici. Dopo quella fallimentare apparizione col nome di Jumpman, cambia identità e diventa Mario. Il Super arriva qualche anno dopo, più o meno quando inizia la sperimentazione del Viagra.

Prima apparizione:
In realtà l'abbiamo scritto sopra, però ora che ci pensiamo qui si parla di Mario, non di Jumpman. Quindi dopo aver cambiato identità, Mario debutta nella parte del cattivo in Donkey Kong Junior nel 1982. L'arrivo su console avviene su NES col primo Super Mario Bros., avventura in cui il nostro prode deve liberare la principessa dal re dei funghi cattivissimi. Il gioco è la prova certa e definitiva che anche in Giappone si trovano droghe buonissime.

Perché deve sparire:
Insomma, cominciamo col dire che questo signor Mario sono trent'anni che dice di essere italiano ma l'unica cosa che sa dire è "mamma mia" con un accento che nemmeno in Sud Tirolo è così brutto. Poi, con tutti i soldi che hai fatto, caro Mario, almeno prendile due ripetizioni d'italiano. Non facciamo come il caro Schumi che dopo dieci anni in Ferrari nemmeno sapeva dire "Ferrari" e continuava a chiamare la sua macchina "Ein Mercedes rote!". E' una questione di rispetto per la nostra nazione, di orgoglio nazionale. E poi da trent'anni sempre lo stesso vestito?

Sonic

Andava troppo di Corsa... ahahah, l'avete capita? Fa ridere, eh?


Chi è:
L'idea, sempre perché le droghe buone in Giappone mica le aveva solo Nintendo, era creare un riccio blu che corre velocissimo, più veloce del suono, e farlo parlare come un teenager americano appena uscito dal liceo di Beverly Hills. Tanto che in molti hanno visto Sonic andare via in macchina insieme a Brenda. Comunque, basta un veloce sguardo all'animale per capire che, in effetti, Sonic con un riccio non c'azzecca proprio niente.

Prima apparizione:
La primissima era nel prestigioso ruolo di abre magique nell'indimenticabile racing game Rad Mobile, una specie di Out Run però più brutto perché anche se avevi una Ferrari, al tuo fianco non c'era nessuna bionda. Il primo gioco è ovviamente Sonic the Hedgehog nel 1991. Da lì è stato un successo inarrestabile per il riccio (riccio, non porcospino), che ha generato anche film animati e cartoni, tutti semplicemente orribili. Davvero, da giovani non capivamo niente.

Perché deve sparire:
Perché sono anni che i giochi di Sonic sono bruttissimi, perché dopo quel capolavoro di Sonic Adventure per Dreamcast forse era meglio salutare tutti e partire lasciandosi alle spalle tutto. Smettere quando ancora sei un vincente. E invece no, tu continui, vai in Ducati, poi torni in Yamaha, i ragazzini ti sorpassano ovunque ed ecco che escono giochi uno più brutto dell'altro e, pur di vendere qualche copia, finisci per fare roba tipo Sonic Unleashed. Poi sì, ok, Lost World non è malaccio, ma una rondine non fa primavera e certamente non si accoppierebbe mai con un riccio.

Le Side Quest

Togliete un Side, aggiungete un Galaxy e avrete finalmente una Quest che vale la pena affrontare.


Cosa sono:
Sarebbero le missioni secondarie, quelle per costringerci a giocare 80 ore facendo sempre la stessa roba. Sono il cimitero della creatività, la scappatoia più comune per il game designer in crisi, l'autostrada da imboccare se si vuole trasformare una serie di successo in un gioco insopportabile. Ce ne sono di vario genere. Tipo quelle che devi uccidere 40 ratti delle montagne innevate dell'Altroquando per raccogliere un pelo di topo da dare a un cretino del villaggio che in cambio sarà così gentile da dirti dove si trova la toilette.

Prima apparizione:
La primissima side quest ricordo di averla affrontata a 8 anni, quando mia madre mi disse che se volevo l'Atari 2600 dovevo rimettere a posto la cameretta. E già allora dovevo immaginare che era tutta una fregatura: nonostante fossi più bravo di Mary Poppins, l'Atari arrivò solo alcuni anni più tardi. Ancora oggi piango e mi porto dietro le conseguenze di quella delusione.

Perché devono sparire:
Perché non serve allungare il brodo. Se è buono ce lo mangiamo, stai tranquillo. Se è cattivo, non sarà un cucchiaio di acqua in più a migliorarne il sapore. Vi piace questa metafora culinaria? Fa molto Master Chef. Ah, presto su Everyeye faremo anche uno speciale sulla cucina da videogame, siete contenti? Comunque ci siamo capiti. Se uscite con un cesso magari pure antipatico, non vedrete l'ora di andare a casa. Ecco, se un gioco fa schifo, non saranno dieci side quest in più a farci cambiare idea.

Soldato generico di Call of Duty

Ecco a voi Fido, l'autore di tutte le sceneggiature di Call of Duty, nella sua tipica espressione dopo che ha finito di scrivere l'ennesima, appassionante, storia.


Chi è:
Mille identità diverse, dall'ex agente speciale a un altro ex agente speciale però con un nome differente. Tanti personaggi in cerca di autore, solo che non l'hanno mai trovato. Perché è evidente che le trame dei vari Call of Duty non avevano un autore, o se lo hanno avuto aveva quattro zampe e si chiamava Fido. E quando hanno provato a fare i seri, era come vedere un G.I.Joe che interpretava Shakespeare. Poco credibile.

Prima apparizione:
E' il 2003 e il primo Call of Duty racconta la Seconda Guerra Mondiale da tre punti di vista diversi. Ci sono gli americani eroici e fichissimi che vanno a salvare il mondo, ci sono gli inglesi eroici ma meno fichi perché hanno bisogno degli americani e infine ci sono i russi che avranno pure salvato il mondo, ma non avevano munizioni e se disertavi ti sparavano sul posto. Il fatto che il gioco sia sviluppato da un team americano è puramente casuale.

Perché deve sparire:
No dai, davvero mi state facendo questa domanda? Ok, se proprio insistete ecco il motivo. Sigla!



Free-to-Play

Certo, come no!


Cosa è:
E' l'ultima invenzione del mai troppo amato mondo dei videogame. Tu giochi gratis e ti senti il più fico del pianerottolo, poi però scopri che ti stanno fregando di brutto, perché per aprire quella porta sono 20 centesimi, per salire le scale 45, per avere quella con le tette grandi nel tuo gruppo sono 1 euro e 80. Così, quello che prima pagavi 59 euro (69 se pubblicato da Halifax), adesso lo paghi 120.

Prima apparizione:
Secondo Wikipedia, i primi modelli di business per videogame free to play sono nati negli anni '90, per una serie di giochi online completamente sconosciuti tipo MapleStory e Neopets. Sarà, ma è solo recentemente che il free to play è diventato un problema, con giochi tipo Dungeon Keeper che sono gratuiti ma ti chiedono soldi anche solo per zoomare la mappa.

Perché deve sparire:
Perché l'andazzo che sta prendendo l'industria è pericoloso, perché è come se per giocare uno deve accendere un mutuo. Meglio pagare tutto e subito, sapere esattamente cosa hai comprato, piuttosto che non pagare niente ma rimanere sotto scacco di un publisher che in ogni momento può fermare il divertimento e chiederci denaro per andare avanti. Immaginate se uscite con una ragazza o un ragazzo, andate fuori a cena, il bacio sotto la pioggia che tutto il mondo sparisce e ci siete solo voi e poi ci sono le campane che fanno din don e voi siete felicissimi perché è tutto così bellissimo. Poi quando fate sesso vi chiede 20 euro ogni 20 secondi. E sarai bella quanto vuoi, ma dopo un po' ti prendo a calci.

Peter Molyneux

No, cioè, c'ho troppo 'n flash che tu praticamente prendi un foglio, ce disegni sopra un fiore, poi lo giri, te fai ‘na canna e lo passi ar tizio dentro ar gioco usando la telecamera, capito come? Però mortacci sua er fumo l'ho pagato tutto io, sto Project Natal è 'na sola.


Chi è:
Peter Molyneux è la mente dietro capolavori come Popolous, Dungeon Keeper, Black & White, Syndicate. Poi però è successo qualcosa e, come tutti gli inglesi che si avvicinano ai sessant'anni, il nostro Peter si è completamente rincoglionito. Ricordo che quando mi parlò per la prima volta di Fable, mi disse: "Finalmente potrete guardarvi le tette". Insomma, da Guru diventa il Guru Meditation dell'industria dei videogame, l'uno e trino, quello che dopo aver finito un gioco dopo tre giorni è risorto, colui la cui parola vale tutto ma poi alla fine scopri che sono solo cazzate.

Prima apparizione:
Il primo gioco che vale la pena ricordare è Populous, una specie di simulatore di divinità in cui potevate divertirvi a veder crescere una tribù di indigeni, osservare le loro speranze, i sogni, l'amore e l'amicizia e poi radere al suolo tutto il villaggio facendo spuntare un bel vulcano nel bagno di quel tizio che non vi sta tanto simpatico. Il ragazzo insomma aveva manie di grandezza, fin dal debutto.

Perché deve sparire:
Perché è evidente che il nostro prode si è fuso il cervello. Ha passato sei mesi a menarcela col giochino della scatola che per aprirla ci vogliono milioni di anni e bisogna farlo tutti insieme e poi chi vince scopre il segreto della vita, dell'universo e tutto quanto. E dentro cosa ci sta? La possibilità di partecipare al suo prossimo gioco. Che guarda caso sarà un simulatore di Dio. E' talmente fissato col divino che alcuni gossip sostengono che Peter abbia intimato al Papa lo sfratto per riavere casa sua.

Le tette di Lara Croft

Primo teorema di Tomb Raider. L'area della piramide di Lara I è equivalente alla circonferenza delle mongolfiere di Lara VIII moltiplicata per Pi greco a 90°.


Chi sono:
Due protuberanze abbondanti, vagamente piramidali, che si sono fatte via via sempre più raffinate e ricche di dettagli. Una rappresentazione maschile dell'eroina femminile pensata a uso e consumo del videogiocatore medio. Quello un po' sfigato, nerd, magari sovrappeso, che passa il tempo a giocare dentro casa e al parco non ci vuole andare perché ci sono quelli che lo prendono in giro.

Prima apparizione:
Le tette di Lara sono sicuro di averle viste per la prima volta nel 1996, anche se mi pare che solo nel 1997 mi accorsi che c'era una patch per PC che ti faceva vedere Lara tutta nuda. Quanta innocenza. L'ultima versione delle tette, quella dell'ottimo reboot targato Square Enix, è più rotonda ma sempre molto abbondante, da maggiorata, ed è accompagnata da continui gemiti che sottolineano la fatica con cui Lara compie qualsiasi azione.

Perché deve sparire:
Perché rappresenta un modo di concepire un personaggio di un videogame che è vecchio, maschilista, limitato e limitante. Togliamole le tette, facciamola maturare, magari potremmo fare che è anche un po' omosessuale e a un certo punto incontra un'avventuriera giapponese di nome Naoko e poi succede che vanno nelle terme e ci sta il samurai d'acciaio con l'ascia bipenne e poi... Scusate, sto divagando. Il punto è: basta con questi personaggi da filmetti porno da quattro soldi. Diamo alla donna il giusto spazio anche nei videogame.

Master Chief

Perché voi siete più fichi e famosi di me, quando tutto quello che sapete fare è sparare raggi laser che non colpiscono MAI nessuno? Eh, perché? Io ho salvato tutti, io!


Chi è:
Il super soldato del futuro John-117, in arte Master Chief, è in realtà un motociclista fallito che si è riciclato come comparsa in un videogame, Halo, la cui trama tutti dicono sia bellissima e fantastica, ma in realtà non l'ha capita nessuno. Ha uno strano rapporto con Cortana, Intelligenza Artificiale davvero idiota che si porta dietro dentro una chiavetta USB. Tra i due nasce un rapporto ambiguo.

Prima apparizione:
Il 15 novembre del 2001 Master Chief scende sulla terra dei videogame col primo Halo. Tutti gridano al capolavoro, il sottoscritto non capisce perché ma pensa di essere lui quello sbagliato, quello che non ha capito. Poi escono gli altri episodi della saga e la trama che già era scritta male all'inizio diventa incomprensibile, inutilmente complicata, banalissima e ricca di cliché. Il sottoscritto capisce che il problema sono gli altri. Il sottoscritto comincia a guardare tutti con diffidenza, non si fida più di nessuno.

Perché devono sparire:
Perché non basta mettere un tizio col casco da motociclista in cima a una montagna che guarda all'orizzonte navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione con una musica epica e pimpante per aver fatto un capolavoro. Master Chief è come l'insegna di Hollywood sulle montagne intorno a Los Angeles: è diventata famosa ma nessuno capisce esattamente come mai.

Solid Snake

Chi è:
Eh, è proprio questo il punto. Chi èSnake? Vallo a capire. Ormai non sappiamo più chi è l'originale, chi la copia, quanti anni ha, da dove viene, se davvero mangia solo serpenti o magari ogni tanto va pure da McDonalds. Prima è Liquid, poi Solid, poi Big Boss: che sia un crescendo erotico la chiave per capire chi è davvero Snake? Tra l'altro, ormai gli hanno pure cambiato la voce, che era rimasta l'unica cosa riconoscibile.

Prima apparizione:
Su MSX nel 1987 arriva Metal Gear: un Solid Snake pixellosissimo deve infiltrarsi in una base segreta, rompere le natiche di metallo del Metal Gear e poi confrontarsi con Big Boss. Fin qui, la trama ha senso dai. Poi già dal seguito pubblicato nel 1990 non si capisce più una fava. Il prode eroe va avanti però per la sua strada e diventa così una splendida rappresentazione digitale di un modo di fare tutto italiano: l'arte di rimanere incollati alla poltrona. Snake in pensione non vuole proprio andarci, a costo di sembrare ridicolo quando a sessant'anni si ritrova a indossare una tutina attillata per andare a combattere contro robot organici che fanno la pipì come i cani al parco.

Perché deve sparire:
Perché non è più credibile, perché pure Del Piero a una certa età se ne è andato a giocare in Australia e, tutto sommato, nessuno ne sente davvero la mancanza. Che poi dai, tu hai un capo come The Boss, bella, bionda, simpatica. La insegui per mesi e quando finalmente accetta di uscire con te, che fai? La porti in camporella per prenderla a calci? Ma sei scemo?

Guru Meditation è l'antro di Everyeye dedicato alla storia dei videogame.
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