I 5 horror più oscuri, malati e perversi da recuperare nel 2023

Horror sì, ma fino a che punto? Quelli più subdoli, pronti a spaventarvi non con un jumpscare, ma lavorando sulla vostra psicologia.

5 horror malati e perversi
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Era il 2014 quando Scott Cawthon lanciò sul mercato Five Nights at Freddy's, noto come FNAF. Un esperimento, nulla di più, creato con l'obiettivo di poter infondere uno stato d'ansia e di perenne inquietudine a chi si trovava dall'altro lato dello schermo, intento ad azionare delle telecamere di sorveglianza per assicurarsi che nessun animatronic si fosse mosso dalla sua posizione. Semplici schermate che si alternavano, mentre il malcapitato di turno, Mike Schmidt, doveva provare a difendersi dall'assalto di pupazzi viventi utilizzando la poca corrente a propria disposizione.

Fu una miccia che diede vita a un processo di imitazione e di sperimentazione, pensato per dare a FNAF dei sequel spirituali (tra cui un nuovo capitolo per PS5 di Five Nights at Freddy's) ed esprimere un orrore sempre più vivido, spaventando non per un istante ma innestando un'idea terrificante nelle menti dei giocatori.

Your Turn to Die

Partiamo subito con Your Turn To Die Death Game By Majority un titolo che chiama a compiere scelte molto forti, pesanti, per poter salvare il maggior numero possibile di persone da alcune trappole letali. Sviluppato con RPG Maker MV dal solo Nankidai, Your Turn to Die è stato pubblicato a episodi, regalando alla sua utenza un'esperienza ansiogena, inevitabilmente legata ai twist narrativi proposti dalla trama.

Non siamo dinanzi a un prodotto in stile Danganronpa, la visual novel pubblicata su PSP nel 2010, ma potremmo dire che in alcune cose Your Turn to Die prova ad assomigliargli. L'aspetto più particolare offerto dal gameplay è da ricercarsi in dei minigiochi dotati di meccaniche sempre diverse, che vi chiederanno di discutere di argomenti specifici, di mostrare delle prove di ciò che dite e fate e anche di formulare delle teorie.

Nonostante possa sembrare che siano stati seminati nell'arco dell'esperienza solo per allungare il brodo, i minigame finiranno per condizionare la vita dei protagonisti: una delle prime tra queste attività ci porta a scoprire che il musicista Reko è stato sostituito da una persona creata da una bambola mossa da un'intelligenza artificiale (cosa surreale e inquietante).

Sacrificare la bambola significherà uccidere il fratello di Reko, mentre lasciare in vita il fantoccio gli permetterà di stanare il musicista ed eliminarlo. In altre parole, le scelte compiute rappresentano l'ultima parola sulla vita o la morte dei personaggi coinvolti. Lanciatevi all'avventura nei panni di Sara Chidouin e scoprite cosa sta accadendo alle altre nove persone intrappolate in un luogo misterioso.

Vermin God

E se un giorno nel vostro corpo iniziassero ad annidarsi dei vermi? Questa inquietante domanda ben riassume l'incipit di questa visual novel di stampo orrifico, che pone l'utenza dinanzi a scelte fondamentali per scampare a un incubo a occhi aperti. La protagonista è Sye Mejia, una ragazza di 18 anni affetta da un disturbo chiamato Anomaly 270, comunemente noto come Vermin God Disease. Non si sa molto di questa malattia, se non che attira parassiti e animali che finiscono per infilarsi nel corpo della vittima. No, non parliamo solo di vermi ma anche di ratti e scarafaggi, per fare qualche esempio.

Sye li desidera tutti all'interno del proprio stomaco. L'elemento più disturbante dell'esperienza non riguarda il banchettare con questi esseri: la giovane infatti si ritroverà ricoperta da millepiedi e quant'altro, che strisceranno in tutti gli orifizi possibili. Per lei non sarà un problema, ma per voi? Questa visual novel dai disegni ben curati non lascia grande spazio all'interattività, anche perché se lo facesse potrebbe spingervi ad abbandonarla e in fretta.

Omori

Sviluppato da Omocat e pubblicato da Playism, Omori è un horror psicologico che si è fatto strada nel mercato indie arrivando anche su PlayStation, Xbox e Switch durante lo scorso giugno.

Un giovane di nome Sunny ha un proprio alter ego noto come Omori, col quale esplora sia il mondo reale, sia una dimensione surreale, che ha inventato per sé, nel tentativo di superare le paure e i traumi che lo hanno spinto a diventare un hikikomori. In questo mondo onirico ritroverà anche i suoi amici, accuratamente riproposti sotto forma di alter ego. Tra depressione, ansia e tematiche come il suicidio il protagonista si ritroverà a dover compiere delle scelte ben precise per arrivare a risolvere tutti i suoi problemi e scoprire se sarà in grado di prendere il controllo di Omori o se alla fine sarà il sogno ad averla vinta. Il tutto all'interno di un'ambientazione, il White Space, che progredendo nell'esperienza finirà per essere risucchiata dalle paure del protagonista, spingendolo a un perenne stato di allerta con un allarme che si attiverà in ogni momento necessario.

Dreaming Mary

Scorrete allegramente le liste dei titoli horror più intriganti e all'improvviso vi trovate dinanzi a una grafica rosata e dalle curve morbide che recita il nome di Dreaming Mary. Sicuramente ci sarà un errore. Siccome è gratuito, però, decidete di scaricarlo e scoprire cosa si nasconde dietro questo RPG creato con RPG Maker - anche lui, sì - accettando di vestire i panni di una bambina dai capelli rosa che sta vivendo nel proprio sogno. Ci sono fiori e animali parlanti che le vogliono particolarmente bene, dalla volpe alla coniglietta, fino al pinguino.

Dreaming Mary è un side scroller che vuole generare un senso di angoscia perenne, tratteggiando a poco a poco un'atmosfera da incubo. Appare chiaro infatti come Mary stia nascondendo qualcosa di tragico, con un cinghiale che proverà a strapparla a questa realtà di fantasia. Il mondo onirico della giovane è infatti il suo rifugio per sfuggire a una realtà che coi colori gioiosi non ha nulla a che vedere. Il rosa è solo una patina che, una volta rimossa dalla superficie in uno dei quattro finali disponibili, lascerà spazio a una verità amara e terribile, fatta di maltrattamenti e possesso. Se a ciò aggiungiamo il dover rigiocare più volte a Dreaming Mary per arrivare al "vero finale", i motivi che ci spingono a definirlo disturbante appaiono ancor più evidenti.

Burnhouse Lane

Sviluppato da Harvester Games, disponibile su PC e creato da Rem Michalski, Burnhouse Lane racconta la storia di Angie Weather, un'infermiera che soffre di una malattia terminale chiamata a risolvere cinque impossibili compiti per poter avere la propria vita indietro. Michalski è al suo quarto gioco dopo The Cat Lady, Downfall Redux e Lorelai, ma stavolta l'obiettivo è quello di puntare più in alto. Angie non ha superato la morte del marito e pensa che l'unico modo per porre fine al suo dolore sia uccidersi.

Il tentativo però fallisce ed è così che inizia questa avventura a tinte fosche. Rispetto agli altri titoli presi in esame, in Burnhouse Lane c'è una parvenza di gameplay, tra combattimenti e sparatorie, sebbene il fulcro dell'esperienza sia comunque legato allo storytelling e alle decisioni prese dal giocatore. I finali a disposizione sono diversi e il doppiaggio (in inglese) rende l'intera storia molto sentita e affascinante. Burnhouse Lane dura circa 15 ore, è un titolo completo e da vivere con attenzione, lasciandosi conturbare dalle tristi vicende di Angie. La componente horror tra l'altro non si manifesta nelle immagini, bensì nell fasi action, coi comprimari che vogliono fare del male alla donna, anelano il suo dolore. Lo stesso vale per gli "scontri coi boss", che metteranno in scena il desiderio dei suoi avversari di vederla rantolare a terra. Ciliegina sulla torta, in Russia Rem Michalski si è guadagnato l'appellativo di "Kojima polacco", a riprova dell'estrema peculiarità delle sue opere, inclusa chiaramente Burnhouse Lane.

Conoscevate già questi titoli o siamo riusciti a farvi scoprire qualcosa di lontano dalla vostra comfort zone? Diteci nei commenti se ci sono altri horror disturbanti che nel tempo sono riusciti a spiazzarvi o a generare in voi del fastidio o del vero e prorpio disgusto (Vermin God potrebbe sicuramente farcela) e proseguiamo in questa conturbante ricerca.