Alcina Dimitrescu di RE Village: la performance e l'interesse dei fan

Tutto su un'antagonista capace di trasformarsi in un fenomeno assoluto: fenomenologia di una gigantessa da record.

Alcina Dimitrescu di RE Village: la performance e l'interesse dei fan
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  • Fin dalla sua prima apparizione, Alcina Dimitrescu ha attirato su di sé un'attenzione considerevole. Abbiamo assistito a un profluvio di fanart e fanfic, seguite da operazioni di modding sempre più elaborate, da schiere di meme e parecchio altro ancora. Molti hanno reso testimonianza del clamoroso successo di Lady Dimitrescu, sottolineando le diverse operazioni rielaborative che l'hanno vista come protagonista. In pochi, però, hanno realmente tentato di spiegare questo successo, ragionando sulle sue effettive cause. Il presente articolo vuole fornire una spiegazione del fenomeno.

    L'articolo integra e affianca un mio precedente contributo, pubblicato sul mio sito personale, intitolato Lady Dimitrescu: fenomenologia di una vampira. Al di fuori di alcune piccole, e inevitabili, sovrapposizioni, i due testi sono pensati per completarsi l'uno con l'altro. Consiglierei, pertanto, al termine della lettura di questo articolo, di approcciare anche l'altro. Lì troverete, oltre a un minimo di bibliografia indicativa, una riflessione piuttosto ampia sulla natura stessa di Lady Dimitrescu (se, e perché, sia effettivamente classificabile come "vampira"), così come alcune parole sugli aspetti più fiabeschi di Resident Evil Village - a proposito, eccovi la nostra recensione di Resident Evil Village. Qui di seguito, invece, andremo a dettagliare alcune fra le principali ragioni che hanno reso Alcina Dimitrescu un personaggio così interessante per i fan.

    Il "modello Bowser"...

    Mi rendo conto che possa sembrare una partenza un po' strana, per parlare di Lady Dimitrescu, ma lasciatemi dire due parole su questo storico personaggio, perché ci serviranno. Bowser è il principale antagonista del noto idraulico Mario. È il malvagio tartarugone che, in più occasioni, ha rapito la principessa Peach e invaso il Mushroom Kingdom. In moltissime altre occasioni, però, Bowser e Mario si sono trovati almeno temporaneamente alleati, hanno praticato insieme numerosi sport, gareggiato con dei go-kart e compiuto una serie di altre attività che sembrerebbero identificarli come amici, o comunque non come rivali. Questo è possibile perché il canone di Super Mario è decisamente poco stringente e, salvo pochi casi, non è possibile disporre in ordine cronologico le sue avventure.

    È come se di volta in volta Mario e i suoi amici recitassero determinati ruoli con variazioni sul tema. In quest'ottica Bowser può apparire come un individuo che recita la parte del cattivo, più che come un effettivo villain. Bowser è equiparabile ai cattivi di diversi fumetti e cartoni animati, i quali finiscono per suscitare simpatia. Pensiamo a Pietro Gambadilegno, talvolta antagonista e talvolta (sfortunato) protagonista, al posto di Topolino, in numerose storie a fumetti. In casi come quelli di Mario e Topolino simili oscillazioni sono già presenti nel canone, poiché questo appare molto ampio e variegato. In altri contesti sono stati i fan a realizzare simili cambiamenti, tramite produzioni dal basso.

    Torniamo a Resident Evil, ma un po' più indietro rispetto a Lady Dimitrescu. Siamo nei primi anni di vita di YouTube, fra il 2006 e il 2008 circa. In quel periodo erano nati diversi canali che realizzavano video musicali e parodie con i personaggi di Resident Evil. C'erano i vari eroi della saga, ma soprattutto gli antagonisti. Faccio qualche esempio.

    C'era il canale di ShadowLeggy, con le sue combinazioni di famose canzoni e personaggi della saga, come I'm So Excited o la versione inglese di Dragostea Din Tei. I personaggi seguono l'atmosfera gioiosa delle canzoni, continuando però a mantenere, almeno in parte, il proprio ruolo. Gli zombie sbranano i vivi e gli eroi sparano ai mostri, ma il sangue può essere usato per scrivere frasi d'amore su un muro e le chiamate agli agenti segreti servono solo per dichiarare i propri sentimenti. Oppure c'era DirectorBen92, che aveva realizzato, per esempio, alcune reinterpretazioni delle canzoni Disney coi personaggi di Resident Evil. Come Can You Feel the Love Tonight da Il Re Leone, con Albert Wesker e Barry Burton al posto di Timon e Pumba. O, ancora la traduzione "a orecchio" di jeanetteRyokuX sul brano Neem Een Ander In De Maling (Barbie Girl). Non mancarono nemmeno video corali, come quello di heeminhyman, in cui diversi creativi si unirono per una versione di Albuquerque (di "Weird Al" Yankovic) con Leon Kennedy.

    Sono contenuti che non dicono molto, oggi, ma hanno avuto una grande importanza storica per lo sviluppo del gaming su YouTube. Ne ho parlato in maniera estesa in un articolo accademico (in inglese). Quel che ci interessa sottolineare, qui, è che questo è stato uno dei primi casi di fandom sull'horror videoludico, sfruttato in un'ottica trasformativa e performativa. In questo contesto, i vari villain sono impiegati in una maniera simile a Bowser, nel senso che viene di volta in volta fatta interpretare loro una parte all'interno di questi musical animati, in cui interagiscono con altri cattivi o con gli stessi protagonisti.

    Anni dopo sarebbero arrivati Slender Man, gli animatroni di Five Nights at Freddy's e molti altri. Tutte icone performative dell'horror videoludico, rielaborate e trasformate in tantissimi contesti differenti dagli appassionati. Ma, prima di tutto questo, c'era Resident Evil. Non da solo, certo. Se cercate bene, troverete anche contenuti legati a Silent Hill e a diversi altri horror di successo, ma sono molto meno numerosi e differenziati. I personaggi dei primi Resident Evil erano famosi, ma erano soprattutto più adatti di molti altri per simili operazioni. Non erano semplicemente "virali", erano "trasformativi", un po' come i contenuti memetici. E, in effetti, se si osservano gli studi su questo genere di contenuti si ritrovano alcune caratteristiche interessanti. Come nell'analisi della professoressa Limor Shifman sui meme di YouTube, nel suo libro Memes in Digital Culture.

    Molti dei personaggi di Resident Evil hanno una storia piuttosto contorta, ma che è in realtà scomponibile in microunità molto semplici e adatte a un gran numero di contesti. Sono microunità che per di più si legano a frasi iconiche, situazioni facilmente replicabili, strani giochi di parole, incongruenze umoristiche e leggerezza. Albert Wesker, per esempio, può interpretare tanto il belloccio quanto il mostro, tanto lo scienziato quanto il killer. È un personaggio poliedrico, che contiene al suo interno un gran numero di possibili sviluppi, tanto seri quanto faceti. Quanto detto fin qui si applica anche a tutti e quattro i lord di Resident Evil Village. Ciascuno di loro possiede tutta una serie di caratteristiche che generano reazioni differenti. Senza nemmeno avere chissà quali informazioni su di loro, sono sufficienti dei piccoli dettagli per aprire un mondo di possibilità. Nel caso di Alcina Dimitrescu bisogna però fare anche un ulteriore discorso, che riguarda solo lei.

    ... e il "modello Bowsette"

    Sicuramente, parlando di Bowsette, a più di una persona torneranno alla mente parecchi ricordi (per saperne di più, eccovi uno speciale sul fenomeno Bowsette). Questa versione gender bender di Bowser era nata praticamente per caso, ma aveva suscitato in un istante una grandissima attenzione. Ci furono fanart realizzate da affermati mangaka, ricerche spasmodiche di contenuti erotici sul personaggio e richieste di canonizzazione a Nintendo. Tutte respinte, come intuibile. Fu un caso molto interessante, come oggetto di studio. In Bowsette si percepiva un evidente contrasto tra il fandom e Nintendo, nella negoziazione della legittimità iconica di un personaggio. Ma fu anche un caso degno di nota per la sua diffusione su due binari paralleli: la viralità memetica safe, buona per i social, e le fanart not safe for work, diffuse soprattutto in particolari community.

    Perché Bowsette piacque così tanto? C'erano, nel suo personaggio, tutti gli elementi che abbiamo tratteggiato più sopra, affiancati da una particolare forza attrattiva, per quello che è il suo fisico e il suo carattere. Ed è un qualcosa che rintracciamo anche in Lady Dimitrescu. Parlare di sadomasochismo e feticismo non è sufficiente, per spiegare l'attrattiva verso personaggi come questi. Certo, diverse persone si sono interessate a Bowsette e Alcina per queste ragioni, ma c'è anche molto di più.

    Ultimamente c'è un rinnovato interesse per i corpi mostruosi. Di per sé, la corporeità dei mostri ha sempre suscitato interesse, nel corso della storia. Abbiamo avuto i mostri come prodigi, come segni inviati dagli dèi, come simbolo di alterità, come freak show e molto altro ancora.

    Così come abbiamo avuto una lunga tradizione di fanciulle tramutate in orribili mostri, e viceversa. Non solo nella mitologia, ma anche nelle fiabe, in certi testi medievali e altro ancora. Ma raramente avevamo avuto le monster girls, per come si presentano oggi. Ragazze bellissime e sensuali, che però presentano inequivocabili tratti fisici mostruosi. Trovar loro degli antecedenti in senso stretto non è agevole. Si possono forse citare il poco conosciuto Cheetah! La ragazza ghepardo di Christopher Blayre, pubblicato nel 1923, e poche altre cose. Guardando il presente, invece, simili figure stanno andando progressivamente a diffondersi. Vengono subito in mente i manga e gli anime, ovviamente, con opere come Monster Musume, tanto per citare almeno una delle più famose. Ma anche in letteratura si trovano tracce interessanti, come nei romanzi di Carlton Mellick III. Mellick è il più prolifico e noto autore di bizarro fiction, e molte sue opere si basano proprio sul rapporto fra un protagonista e una monster girl tanto bella quanto mostruosa.

    Monster Musume

    Sono rapporti talvolta malsani, distruttivi, e talvolta felici. I suoi romanzi brevi Ho messo incinta la figlia di Satana e Stacking Doll, per esempio, si configurano come storie d'amore - dolcissime, a modo loro - con ragazze inumane.

    Ho fatto l'esempio di Mellick perché mi aiuta a sottolineare questa dicotomia. Le monster girls offrono un ampio ventaglio di possibilità sia per i loro corpi sia per il loro atteggiamento. Essendo creature inumane, hanno caratteristiche fisiche fuori dalla norma, che aprono a numerose applicazioni. In Monster Musume vengono impiegate per delle gag fra il comico e l'erotico. Nei romanzi di Mellick introducono un fattore di turbamento e pericolo. In Lady Dimitrescu, canonicamente, servono a mettere a disagio il giocatore e ad accrescere la tensione. Al di fuori del canone, poi, l'altezza e le misure di Alcina sono state utilizzate in ogni scenario possibile.

    Alle peculiarità fisiche si affiancano quelle caratteriali. Poiché le monster girls non sono umane, non del tutto perlomeno, assumono anche un comportamento alieno. Il che, di nuovo, a seconda del contesto può generare situazioni tanto comiche e spensierate quanto inquietanti. C'è una crescente fascinazione verso simili figure femminili, che condividono alcuni tratti comuni. Sono donne forti (fisicamente, ma non solo), spaventose, pericolose. Ma sono anche disposte ad aprire selettivamente il loro cuore.

    Anche in questo caso, il concetto va ovviamente a declinarsi in maniera molto differente a seconda del contesto. In Monster Musume, che è un manga harem, significa che tutte le monster girls amano il protagonista, per la sua sensibilità e gentilezza. Nel romanzo Ho messo incinta la figlia di Satana significa creare una famiglia insieme a una succube, proveniente da una stirpe di pericolosissimi demoni. In Resident Evil Village significa vedere una Lady Dimitrescu che ama le proprie figlie. Ma, come abbiamo detto, se usciamo dal suo personaggio canonico è possibile trovare molto altro.  

    Madre amorevole e icona sexy, carnefice e vittima

    Nel personaggio di Alcina Dimitrescu sono contenuti i semi di notevoli sviluppi differenti, che talvolta si sommano e talvolta si contrappongono. Sappiamo che Lady Dimitrescu è un mostro che si nutre di sangue. Ma sappiamo anche che è

    una madre amorevole. Sembra volere un gran bene a Bela, Cassandra e Daniela, nonostante le tre siano il frutto di un esperimento, e non le sue figlie biologiche. Lo vediamo dalle sue reazioni alla morte delle figlie, oltre che da diversi piccoli dettagli. Come le tre rose nere sul suo cuore, che rappresentano le sue tre bambine. È un po' come l'orco della fiaba di Puccettino (o Pucettino): adora le sue bimbe, ma è pronto a divorare Puccettino e i suoi fratelli. In ogni caso, questo lato di Alcina Dimitrescu è facilmente sfruttabile in un'ampia serie di contesti. Ho visto un gran numero di fanart in cui Alcina si prende cura delle tre figlie. Ma anche scenari differenti, più rielaborativi. In cui, per esempio, è lei a prendersi cura della piccola Rose.

    Ma Alcina è anche figlia di Miranda e si trova incastrata in questa sorta di famiglia, composta dagli altri lord. Pure questo rapporto, e in particolare il suo conflitto con Heisenberg, va a declinarsi in tantissimi modi. Ci sono i classici what if, su cosa sarebbe successo se Karl e Alcina avessero collaborato contro Madre Miranda. Poi ci sono le ricostruzioni da sitcom, in cui appaiono come fratello e sorella sempre intenti a bisticciare. E ci sono anche le storie romantiche. E molto altro ancora.

    Alcina Dimitrescu può figurare tanto come carnefice quanto come vittima, nell'infinita moltiplicazione dei contenuti fanmade. Può essere la carnefice che tortura e uccide gli innocenti, o anche colei che domina un Ethan masochista. Oppure può essere presentata, in vario modo, come la vittima. O perché ha subìto gli esperimenti di Madre Miranda, che l'hanno resa un mostro, o come vittima degli eventi, dinnanzi alla morte delle sue adorate figlie. Ma potrebbe anche essere vittima di Ethan che la sculaccia con lo scacciamosche, in un ribaltamento del gioco erotico di poco sopra.

    Questa sera si recita a soggetto

    In precedenza abbiamo detto che l'attività dei lord nel gioco è come una performance teatrale. Non andiamo concretamente a pensarli come attori, è difficile che ci venga questo pensiero conscio. Eppure il ruolo che diamo loro è proprio questo. E Capcom stessa ha sfruttato l'idea. Con il loro show di marionette Play in Bio Village ci hanno infatti offerto un interessantissimo caso di mise en abyme, di spettacolo nello spettacolo.

    Questo bizzarro show, nato in risposta alle critiche sul fatto che Village fosse troppo spaventoso, è incentrato sulle marionette dei quattro lord. Questa serie di corti, che strizza l'occhio ai programmi per bambini, ci mostra che i lord sono grandi amici e vivono tutti contenti nel loro villaggio, assolutamente non spaventoso. E li vediamo anche commentare, soprattutto nel secondo video della serie, gli eventi di Village, in cui riconoscono di essere presenti. Ma, se loro sono simpatici e "non spaventosi", si sta implicitamente dicendo che quella del videogioco è una recita, o comunque una finzione. E questo viene comunicato in quella che è a sua volta una finzione, dentro a uno spettacolo di burattini.

    Almeno una parte del successo dei quattro lord, e di Alcina Dimitrescu in particolare, risiede proprio qui. Si possono fare tanti - giustissimi, per non dire doverosi - altri discorsi, su di loro.

    Si può parlare della loro caratterizzazione, si può analizzare la complessità dei rimandi culturali e tematici alle loro spalle, così come si può evocare il gusto sadomasochistico di chi vede in Alcina una mistress. Sono tutti aspetti di grande importanza per comprendere il successo di questi personaggi e l'affezione nei loro confronti. Ma qui c'è un qualcosa di più della semplice affezione. C'è un desiderio, che si fa quasi un bisogno, di generare contenuti discorsivi di tantissimi generi, dalle parodie all'eros, dai toni epici a quelli tragici. Come di fronte a una poliedrica e bravissima attrice che è pronta a declinare il suo talento in una sequela infinita di ruoli.

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