Anthem Next, una nuova vita per il gioco BioWare

Bioware decide di andare all-in con Athem, grazie all'aggiornamento Next che migliora diversi aspetti del gioco, ma qualche dubbio resta.

Anthem Next, una nuova vita per il gioco BioWare
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Il nome di Anthem è inciso a fuoco su una delle pagine più buie della recente storia videoludica, assieme a quello di un team leggendario che negli ultimi anni si è allontanato sempre di più dalla gloria dei suoi anni migliori. Al culmine di una gestazione quantomai problematica, il primo "game as a service" di BioWare si è rivelato una promessa vuota e ingannevole: tra disastri tecnici, incidenti di design e un supporto post lancio morto sul nascere, il titolo è stato presto abbandonato in massa dalla sua playerbase, diventando poco più che uno spettro digitale.

    Da qui la scelta dello studio di riportare il gioco alla fase di concepting per cercare di salvare il salvabile: Anthem Next è il traguardo finale di questo nuovo percorso, con il quale la divisione texana punta a restituire dignità alla propria visione creativa. Conscia del pesante debito nei confronti della community, di tutti quei giocatori che avevano concesso fiducia al prodotto per poi ritrovarsi a volteggiare nei cieli di un mondo ormai privo di stimoli e quasi completamente deserto, gli uomini di BioWare Austin hanno optato per una comunicazione portata avanti col contagocce, quasi a voler seguire la rotta silenziosa di Hello Games dopo la debacle di No Man's Sky. Un parallelo sul quale torneremo a tempo debito, dopo aver preso in analisi ciò che ad oggi sappiamo sullo stato dei lavori di Anthem Next. Prima di iniziare, rinfrescatevi la memoria con la nostra recensione di Anthem.

    La promessa di una rivoluzione

    Lo scorso luglio, lo studio director Christian Dailey aveva pubblicato un aggiornamento su uno dei passaggi fondamentali del processo di "rinascita" del gioco, ossia la rielaborazione di un sistema di looting largamente considerato - a ragion veduta - uno dei principali talloni d'Achille della produzione. D'altronde non è un segreto che la dimensione da looter-shooter di Anthem fosse quantomai cagionevole, a causa di una gestione delle ricompense incapace di offrire alla platea buone ragioni per continuare a giocare.

    L'obiettivo dichiarato del team è dunque quello di rivedere in toto le dinamiche legate al looting, aumentandone sia la frequenza che l'effettiva utilità e restituendo valore al tempo speso dai giocatori lungo il percorso di progressione. Nel comunicato si parla di una completa ristrutturazione del sistema di drop ed equipaggiamento, a partire da una maggiore coerenza tra l'efficacia e il livello di rarità degli oggetti, che potranno essere potenziati e modificati (anche tramite il reroll delle Iscrizioni) per valorizzare al meglio le build degli utenti. A questo proposito, Anthem Next dovrebbe ridurre considerevolmente l'imprevedibilità del looting, permettendo ai piloti di dare la caccia a specifici pezzi d'equipaggiamento (con annessi bonus) per ogni Javelin, col contributo di quest e loot table progettati per ottimizzare la crescita del proprio alter ego. Uno sviluppo reso ancor più snello - almeno sulla carta - dalla presenza di venditori specializzati che, strappati al loro ruolo di semplici comparse poligonali, dovrebbero finalmente garantire un contributo significativo alla costruzione del loadout ideale.

    La nuova versione di Anthem andrà inoltre a correggere uno delle peggiori storture nel design del gioco base, legata all'impossibilità di verificare immediatamente le caratteristiche del loot appena raccolto. Un cambiamento che passa per un'interfaccia utente rimodellata per essere più leggibile ed immediata, sia per quanto riguarda le notifiche a schermo che per ciò che concerne la schermata dell'inventario (sempre accessibile), col contributo di indicatori pensati per rendere subito chiari i punti di forza di ciascun oggetto.

    Un altro noto cardine di questa evoluzione strutturale e ludica è rappresentato dalla diversificazione del design e del feeling di ogni arma: il team pare infatti intenzionato ad ampliare notevolmente la varietà delle bocche da fuoco presenti nel gioco, sia in termini di caratterizzazione estetica che di sensazioni offerte pad alla mano. Una prospettiva sicuramente allettante, specialmente considerando come la monotonia dello shooting sia stato uno degli aspetti più criticati dalla community.

    Un nuovo percorso

    L'intento del team texano di BioWare sembra quindi chiaro: raffinare l'assetto da looter shooter di Anthem per rinvigorire il senso di progressione, ottimizzarne il percorso e dare il giusto valore al tempo speso in-game. Obiettivi che l'ultimo aggiornamento pubblicato sul blog dello studio tornano a ribadire a chiare lettere, offrendo qualche dettaglio in più sulla direzione scelta per il nuovo sistema d'avanzamento di Anthem Next.

    Con l'intenzione di ridurre ulteriormente la componente aleatoria in seno alle meccaniche di sviluppo del personaggio, i team sta pianificando di ridimensionare notevolmente il legame tra abilità ed equipaggiamento. Se nel gioco originale le capacità di un Javelin dipendevano interamente dagli oggetti utilizzati, in Next queste saranno sbloccabili attraverso un nuovo skilltree disponibile per ciascun esoscheletro, che comprenderà abilità attive, passive, a innesco (vincolate a determinate condizioni) e bonus statistici. Anche i Javelin potranno dunque salire di livello in stile ruolistico, e i punti così guadagnati permetteranno ai Piloti di personalizzare le dotazioni di ciascuna armatura da battaglia.

    Ognuno degli skilltree di base condurrà poi a tre ulteriori rami di specializzazione, modellati per accrescere la diversità delle build a disposizione dei giocatori, che potranno potenziare le differenti abilità aggiungendo delle Mod (droppabili). Queste, assieme a una nuova categoria di oggetti chiamata Artefatti, andranno di fatto a sostituire del tutto il sistema dei Componenti, per garantire una maggiore flessibilità agli utenti nella costruzione di un loadout in linea con il loro stile di gioco.

    Il Guardiano, ad esempio, potrà sostituire il suo lanciatore da spalla con un potente "Skyfell Launcher", che avrà un impatto sia sull'aspetto del Javelin che sulle sue capacità combattive. In linea con la revisione del sistema di equipaggiamento, tutti questi elementi potranno essere gestiti direttamente sul campo, senza dover necessariamente tornare alla base. Tra gli obiettivi di questo nuovo complesso di meccaniche c'è anche quello di ridurre l'importanza delle Iscrizioni nel bilancio delle possibili sinergie di ciascuna build.

    La lezione di Destiny e il miracolo di No Man's Sky

    Dando un'occhiata alle immagini e ai contenuti degli aggiornamenti su Anthem Next, appare evidente come BioWare abbia tratto più di uno spunto dalla lezione impartita da Destiny all'intero panorama dei "game as a service", ma questo non offre alcuna sicurezza circa l'esito delle operazioni in corso presso gli uffici di Austin.

    Seppur promettente, almeno in linea teorica, la rotta segnata dallo studio deve necessariamente portare il titolo ad esprimere una personalità in grado di stimolare l'interesse di un pubblico ormai sfiduciato, al fine di garantirgli un posto in un mercato sempre più affollato.

    A questo proposito, la lista delle incognite comprende un comparto narrativo che, con tutta probabilità, dovrà essere profondamente rivisto per rispettare la promessa (mai mantenuta) di un racconto in continuo divenire, costellato di gesta epiche e battaglie memorabili. Un altro nodo cardine è ovviamente l'endgame, da sempre il più temibile banco di prova per questo genere di esperienze, senza considerare il fattore di rischio rappresentato dal Frostbite, uno dei motori più complicati e indomabili dell'intera industria. Una sfida da non sottovalutare, specialmente con un team ridotto all'osso (una trentina di persone in totale) e senza chiare indicazioni su un eventuale contributo da parte di DICE, gli unici in grado di sfruttare al meglio l'engine. Con l'avvicinarsi del tramonto generazionale, viene poi da chiedersi se il nuovo Anthem riuscirà a sostenere il peso di aspettative che, con l'esordio di PS5 e Xbox Series X, saranno probabilmente ritarate verso l'alto. Vale la pena di sottolineare che, al momento, non è chiaro se il team abbia intenzione di aggiornare il comparto tecnico di Anthem per accordarsi agli standard della generazione entrante, ma si tratta di uno scenario altamente probabile.

    D'altronde la divisione di Austin deve sfruttare ogni mezzo possibile per attirare l'attenzione della community, e la mancanza di feature next-gen potrebbe riverlarsi molto controproducente. A fare la differenza sarà inoltre la formula scelta per la commercializzazione del prodotto: chiedere ai fan di vecchia data di spendere altro denaro sarebbe infatti visto come un'intollerabile mancanza di rispetto, tale da compromettere le sorti del titolo.

    Torniamo quindi al paragone fatto in apertura con l'epopea intergalattica di Hello Games (qui trovate la nostra recensione di No Man's Sky): se da una parte ci piacerebbe credere che Anthem possa seguire la parabola ascendente di No Man's Sky, diventando così il nuovo "miracolo" dell'industria, dall'altra sappiamo bene che casi come questo sono più unici che rari. Sperare non costa nulla, insomma, ma è sempre meglio tenere i pieni ben piantati a terra, anche di fronte a un Javelin pronto al decollo.

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